Carissima Light!
Eccomi qui, finalmente! Questa shot era tra quelle da recensire da appena l’ho notata ed eccomi qui, finalmente, a recensirla come si deve. La prima cosa devo dirla su Hurt che è una delle mie canzoni preferite di sempre. Trovo la scelta azzeccatissima soprattutto in un’ottica legata a descrivere il mondo dopo lo schiocco. Le parole del testo acquistano una maggiore consapevolezza e un pizzico di rimpianto e disincanto, se accompagnate dalla lenta ballata del cantautore americano. Rogers è un personaggio tragico. Un eroe creato in laboratorio che consegna la propria vita al suo Paese e sarebbe dovuto morire, perché vivere senza tempo è una maledizione. Stark è l’emblema dell’uomo. Un incrocio tra Dedalo e Ulisse che tenta di sfidare dèi e titani con la testa e le mani. Il loro incontro ha la necessaria freddezza iniziale e il loro riavvicinamento è magro, scarno, ma estremamente plausibile. Punto primo, perché nelle loro parole c’è sempre l’eco di quanto successo negli altri film, punto secondo perché la loro rielaborazione da parte tua è assolutamente coerente con i caratteri dei personaggi, dolorosamente IC in ogni loro battuta.
Apprezzo lo sforzo di aver adottato un altro PoV: è un escamotage che ti permette di descrivere Tony per come appare, consegnando al lettore la sua immagine, la sua essenza, interpretata però dagli occhi colpevoli e accusatori di Rogers. Bellissimo il momento in cui nella conta non viene menzionato Bucky, come il riferimento a Loki, che prendo come omaggio al personaggio e quasi come un involontario volerlo annoverare tra gli Avengers. Sai bene che ritengo il dio dell’inganno un villain e detesto ingentilirlo, ma… come si dice? Il nemico del mio nemico è mio amico, e questo elencare anche lui pare essere un tributo a una morte che, lo sai, mi ha spezzato il cuore. Tornando a noi, a Tony basterebbe un clic per sapere se Pepper è morta, e viceversa. Il fatto che non lo faccia è un elemento di così grande umanità che mi ha toccata. È la stessa ansia che ci prende quando riceviamo una mail ed esitiamo ad aprirla per rimanere sospesi in quel limbo dove le possibilità ci sono ancora tutte. Eppure il legame non si rinsalda immediatamente; non lo fa ed è un bene, perché altrimenti ci sarebbe stata una banalizzazione del complesso rapporto che lega questi due eroi. Questo invece non succede, anzi. Oltre a informarsi reciprocamente su quanto accade, abbiamo la possibilità di vedere, finalmente, un’evoluzione che porta a una sorta di pacifica tregua in cui più che il perdono io ho visto l’accettazione di punti di vista e idiosincrasie che non potranno mutare. Il testo, come sempre, è ricco di termini e frasi che spiccano per bellezza e cura lessicali. Ultimamente noto che scegli di mettere il punto fermo all’interno dei dialoghi anche laddove forse sarebbe preferibile una virgola. Da cosa nasce questa precisa scelta? Escluse queste mie curiosità stilistiche – che comunque nulla tolgono alla bellezza e alla ricchezza di un testo profondo come quelli cui mi/ci hai abituato, ti chiedo di continuare a scrivere momenti Infinity War perché il mondo ne ha bisogno.
Un caro abbraccio e, come sempre, BRAVISSIMA **
Shilyss
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