Recensioni per
D'Amore, di Morte e di altre sciocchezze
di LaCittaVecchia

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
25/05/22, ore 18:22

L’Idea di raccontare i nostri eroi come nella Divina Commedia è una genialata (così si diceva all’epoca)mi complimento con te per aver tradotto in prosa tutte le belle parole mi sembra di essere tornata a scuola e studiare la Divina Commedia

Recensore Junior
07/09/21, ore 23:29

Quand’anco potess’accedere a virtute
che sol in parte eguagliasse il testo,
io per primo omaggere’ l’autore,
cui forse fui già troppo molesto.
Poter di parola, di fede atto,
mi portaron del commentar il gesto,
rosa bianca che come donna sboccia,
da man superba fatta, di umiltade
vestuta, d’amore simbol e sigillo,
a lagrimar mi fece tristo e pio,
vulnus ma lieve, ferita di spillo.
Ché sigil può esser di perdon donato,
da Colui che puote ciò che vuole,
un dì, quand’anche d’amor peccato
ad anim’oppresse, di null’offese
se non distanza, sarà perdonato.
“Venite in Paradiso, là dove vado anch’io,
perché non c’è l’inferno nel mondo
del buon Dio” è licito sperar e disio
che sia lor offerto, e gioia nuova
a rinnovellar lor fronda, sì come
si rinnovella ad arbor qualor piova.
Non dannato fu l’amor loro, solo
ancor a prova di tempo messo,
dall’alto potrà un dì toccar sòlo
dal Ciel con perdon d’Altrui un mésso.
Angelo candido più che neve
Abbraccerà gli oppressi innamorati
Di bianco vestiti, in tempo breve
avran il lieto fine per cui nati.
Da sensibile autor, ad Amor più ch’a
Legge devoto, di candida rosa beati
già, promessa di chi in ciel avanti va,
al lettor speme è data, mist’a disio dolce,
con garbo, e a me che son Sacrogral,
ammirazion per lui ‘l cor mi molce,
i’, che tre cose solamente m’enno in grado:
la donna, la taverna e il dado.

Omaggi devotissimi, LaCittaVecchia,
Sacrogral, al tuo servizio
(Recensione modificata il 07/09/2021 - 11:37 pm)

Recensore Veterano
27/08/18, ore 21:29

Arrivo alla fine, anche se da quanto ho capito, le intenzioni erano altre... magari scrivere di più e anche inserire altri personaggi, ma hai scelto di chiudere qui. Le tre date in cui hai scelto di pubblicare sono legate all'opera, ma non so se questo è un caso.

La scelta di unire la storia di O&A con lo stile della Divina Commedia è un'idea originalissima e molto interessante, nonché impegnativa. Naturalmente faccio fatica a comprendere il tutto, ma questo nulla toglie al tuo lavoro. Mettere O&A nell'inferno può sembrare una cattiveria, visto la loro sofferenza in questo mondo, ma capisco benissimo la decisione. Dopo tutto non li hai separati.

Ognuno ha i suoi limiti e i suoi gusti, ma ciò non vuol dire che non possa proseguire a scrivere.

Infine quell'adieu... che a sentirlo vedo Oscar nell'ultima puntata e poi mi parte in testa la colonna sonora dell'anime... ma credo anche questa sia una scelta voluta. Meglio un au revoir, non credi?

Recensore Veterano
27/08/18, ore 21:01

Aiuto! Sono confusa.com
Lo ero dopo i primi due capitoli e lo sono ancor di più ora che ho finito di leggere l’ultimo.
Sono confusa dalle “ Stanze” e dalla “ Rima”. Avevo pensato potessero essere sestine piuttosto che terzine ma anche in questo caso la rima è un rompicapo, altro che retrogradatio cruciata, e gli endacasillabi sono più che “ sciolti “, a tratti si trasformano in “ versi composti”.
Anche il contenuto non mi è del tutto chiaro, quindi l’intento della storia sarebbe il riaffermare l’assolutezza del loro amore anche in un luogo ( l’ Inferno) che è negazione di amore con i suoi annessi e connessi?
Oscar ed André archetipi di Amore, come Tristano e Isotta, Morgana ed Artù, Sakuntala e Dusyanta.
Quindi ci può essere Luce nel Buio ?
E dopo il “ riconoscimento “ cosa?
Sempre e solo la dannazione eterna.

Anche la chiusa in se è quasi un indovinello : “Stat Rosa Pristina nomine, nomina nuda tenemus “ .
Il verso riproposto da Umberto Eco si è sempre prestato ad interpretazioni contrastanti. Entriamo nel campo minato delle dissertazioni filosofiche.
La Rosa prigenia, l’universale della rosa, esiste solo di nome e non nella realtà quindi?

La storia in se è interessante, il tentativo lodevole, anzi perdonami per non essere riuscita a capirla del tutto.
È un limite mio.

Ciao e grazie, magari mi ritroverò a recensire qualcos’altro di tuo in un prossimo futuro.
Me lo auguro.
A presto.

Recensore Junior
27/08/18, ore 18:18

Quindi alla fine, in un modo o nell'altro, Oscar e André sono stati perdonati?
Riconosco la rosa di stoffa (ho studiato Lady Oscar meglio del programma di letteratura delle superiori :P). Se ho capito bene, era simbolo del perdono che avevano ottenuto per le azioni che avevano compiute in vita, e André pur non potendola toccare, tenere riparata o rimettere in sesto, le faceva la guardia e trovava in essa consolazione. Ma le brutte condizioni della rosa impedivano a Oscar e André di riavvicinarsi. Spero davvero di non dire una castroneria, ma è stato il gesto del narratore che raccoglie la rosa a fare sì che loro fossero risollevati dal loro castigo?

"Possediamo solo i nudi nomi", eppure il narratore ha dimenticato di chiederle il nome...

Ho più domande che considerazioni (e me ne scuso), ma comunque sia complimenti; non deve essere stato facile scrivere con questo registro, e la tematica di Oscar e André come personaggi tragici è un po' mitigata dal fatto che almeno si sono riuniti.

Recensore Master
27/08/18, ore 15:14

Nell'Inferno, Oscar e André non si possono toccare e lui prova ancora rimorso per l'aggressione.

Poi, compare una rosa bianca di povera tela e immagino che sia quella confezionata dalla Regina. Il fiore è battuto dal terribile vento infernale ed è semisepolto sotto le macerie dove imperversavano i diavoli.
Se ho ben capito, le cattive condizioni del fiore impediscono a Oscar e ad André di toccarsi e i due, a loro volta, sono impediti a ripararlo.

Oscar e André sono nella Giudecca per avere tradito i benefattori e il fiore confezionato dalla Regina simboleggia il perdono. Il fiore, però, è in pessime condizioni e ciò impedisce che i due si tocchino, acuendo il loro castigo.
Dante aggiusta alla meno peggio il fiore e ciò fa sì che un po' di perdono arrivi e che il castigo sia in parte attenuato.
Qualcuno dovrà continuare l'opera di Dante? Le pene dell'Inferno, però, sono definitive e non temporanee e progressivamente alleviabili come quelle del Purgatorio. Oppure non ho ben compreso io?

Mi dispiace che questa storia dotta e raffinata, scritta sulla falsa riga della Divina Commedia e ricca di richiami al Convivio e ad Adriano, fino ad arrivare a Ladyhawke, sia finita.

Spero che ne arrivi presto un'altra!

Recensore Master
27/08/18, ore 10:33

"Sempre insieme, etternalmente divisi!”
Uno dei passaggi che, naturalmente dal mio punto di vista, riassume abilmente e con incredibile concisione il loro destino.

Questi tuoi tre capitoli meritano o delle recensioni lunghissime, oppure, come ho deciso di fare io, uno svolazzo veloce, che l’incanto dei tuoi versi è commento migliore di tutti.

L’unica cosa su cui mi permetto di dissentire è quell’adieu….vuoi dire che ti sei già stancato di scrivere???..;-))

Ilaria

Recensore Master
27/08/18, ore 01:36

La tua abilità è a dir poco palese, ogni parola è piazzata con una precisione millimetrica. E tanto per giocare e citare il Bardo, che è stato fortemente ispirato da Dante, possiamo dire che una rosa chiamata con un altro nome sarebbe meno bella? Certamente no. L'ossessione, l'amore assoluto verso questa coppia di eroi tragici, archetipi dell'Amore stesso, lo condivido con te e con tutti gli autori/lettori del Sito. Per questo motivo e per puro egoismo, si! sarei curiosa di leggere altro di tuo, anche non in terzine. Quindi non un adieu, please... Con affetto " amor che a nullo amato amar perdona..."
" Oh Animal grazioso e benigno
Che visitando vai per l'Aere Perso
Noi che tingemmo il mondo di sanguigno
Se ci fosse amico il Re dell'Universo
Noi pregheremmo Lui per la tua pace"
Scusa gli errori, sono andata a memoria. Paolo e Francesca mi hanno sempre affascinata, come Tristano e Isotta, e come Oscar e André. Buona notte 😘
(Recensione modificata il 27/08/2018 - 11:33 pm)

Recensore Master
26/08/18, ore 22:12

André e Oscar sono davvero due eroi tragici, e qui appare benissimo. Complimenti per la poesia, una dote data a pochi.