Recensioni per
Ultimo passo verso il baratro
di alessandroago_94
Ciao. |
Buongiorno, sono passata a leggere questo testo che mi ha incuriosito molto. |
Ciao Alessandro, mi piacciono le citazioni che inserisci sempre nelle tue storie,aiutano a riflettere ancora di più su quanto espresso. Questo racconto è davvero molto drammatico,si entra nella testa del protagonista che ripercorre la sua vita,quello che ha subito ,come sì sente di essere adesso,fra il ragionare ed il delirio. Tutti i suoi pensieri sono estremamente tormentati e non possono che colpire il lettore. L'atto finale è davvero tragico e fa riflettere sul senso della vita . Un saluto. |
Mi dispiace che alla fine Sandro si sia lasciato consumare da questo senso di oppressione che arriva da ogni dove. |
Ciao, qui ho deciso di lasciare le seconda recensione premio che ti spetta. Che dire? Sono rimasta colpita per quanto questa storia sia reale. Innanzitutto complimenti, perché non è facile cercare di scavare nei pensieri di chi è depresso, non sta bene interiormente e tende al suicidio. Sono del parere che per capire certe cose devi provarle sulla tua pelle. Ma tu sei stato veritiero, non banale, molto realistico. Davvero. |
II posto |
Veramente un testo bellissimo... filosofia pura. E' un racconto molto intenso, sia per la lunghezza, sia per il linguaggio, sia per gli argomenti trattati. |
Ciao! Beh, dovevo assolutamente leggerlo qualcos'altro di tuo. Ma sai, il tempo purtroppo è tiranno. Dovevo assolutamente dedicare un po' di tempo a questo racconto. È stata, a dirla tutta, al di là delle tematiche trattate, una lettura piuttosto piacevole. Questa storia è lacerante, non avrei altro aggettivo per poterla definire. Il protagonista è un disadattato, sfigato (o almeno così per il resto della società), ma in realtà è un ragazzo-uomo con un grande mondo interiore, una persona dall'animo forte che però nella ristrettezza dei rapporti che ha vissuto non è riuscito mai a farsi amare, nemmeno un po'. È un'anima lesa dal mondo, tradita da chi l'ha messa al mondo, un'anima straziata dal dolore, dalla cattiveria, dai pregiudizi, dall'ipocrisia di chi la circonda. E gli altri due personaggi, o meglio solo Francesca, l'unico altro personaggio con cui parla il nostro Sandro, è ricca dei cliché di una società malvagia, una figura assolutamente detestabile, che allo stesso tempo però provoca fascino in Sandro che sembra voglia quello che non gli è stato mai concesso, ma nel medesimo istante lo abborri in ogni sua forma. La prima parte densa di riflessioni l'ho trovata assolutamente gradevole, ricca di carattere -le parolacce in fondo non stonano nella narrazione, ma sono anzi lo sfogo tipico di una persona che ha perso tutto ed è arrivata ad una conclusione amara della sua esistenza. Il finale è molto suggestivo, così come lo scontro con quel fantasma di Franco, in una lotta tutta unghie e cemento. Il lessico è buono, anche se ad essere sincero a volte il fraseggio non è troppo maturo così come non lo è lo stile -ma questo non toglie comunque nulla alla potenza del testo-, non ci sono errori, e il racconto dimostra di essere degno, capace di far riflettere, sottolineando le difficoltà di un uomo che non si sente appartenere al mondo in cui è stato creato. Da qui la triste, tragica decisione finale, che accentua la drammaticità che permea l'intera vicenda. Non conosco il contest, e non so nemmeno bene quale sia stato il tema scelto, ma credo proprio che il tuo racconto sia valido. Buona fortuna! Sei stato molto bravo. Un abbraccio, |
Buongiorno Ale! |
Mi è piaciuta questa storia, questa analisi di un personaggio che potrebbe benissimo esistere nella realtà. |
Ma te sei instancabile, come fai a scrivere così tanto, si fatica a starti dietro! |
Ciao! |