Recensioni per
Ultimo passo verso il baratro
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/10/22, ore 11:05

Ciao.
Ma che tristezza, anche quest'ultima.
Tratti sempre queste anime disperate e la maggior parte non riesce a salvarsi e infatti...

Avevo appena tirato un respiro di sollievo per l'altra ragazza e ora abbiamo questo qui che si suicida.

Sì, il globalismo fa delle vittime.
Comunque il sistema funziona, visto che chi non si adegua poi si suicida, ma che diavolo??
Avrebbe dovuto resistere.
Che poi il suicidio ha diversi significati in base a dove ti trovi.
In Giappone suicidandosi si preserva il proprio onore.
Quindi... per non sporcarsi di questa società tutta monotona e uguale si è tolto la vita.

Poveretta, magari stava menando la donna che lo voleva salvare, immaginando che fosse Franco e il profumo di fiori che sentiva era quello del detersivo che sentiva su di lei, mentre intanto rotolava sul terrazzo di cemento, ahaha.

Viaggio nella follia proprio.

Comunque vero, specie se ti vessano da piccolo poi è dura rialzarsi e trovare la sicurezza per andare avanti.
Si fa un gran dire che la natura sa essere spietata, ma anche il mondo umano lo è, vige la legge del più forte.

Sandro non può vincere, come intende lui.
Perché anche se si sente solo, NON è solo, e non può imporsi sugli altri, anche se gli altri s'impongono su di lui.

Poteva andare via e ricominciare da un'altra parte, ma è ovvio che una persona del genere non ci ha neanche pensato, tant'è che si scaglia come una furia sulla donna proprio perché osa sfidarlo ' proprio sopra casa sua '.

E un altro personaggio che non ha trovato redenzione.
Qualcuno si salva, ma la maggior parte no.

Curiosi questi Contest.

Alla prossima!
(Recensione modificata il 25/10/2022 - 12:50 pm)

Recensore Master
13/06/19, ore 09:31

Buongiorno, sono passata a leggere questo testo che mi ha incuriosito molto.
La lettura è coinvolgente, ti fa immergere nei pensieri del protagonista, facendoti vivere le sue emozioni e i suoi trascorsi.
Il finale è decisamente la fine del vortice di pensieri del protagonista, che iniziava a dubitare del suo modo di vivere diversamente fino a quel momento.
Davvero tantissimi complimenti, un bel testo scritto molto bene! :)

Recensore Master
06/06/19, ore 14:02

Ciao Alessandro, mi piacciono le citazioni che inserisci sempre nelle tue storie,aiutano a riflettere ancora di più su quanto espresso. Questo racconto è davvero molto drammatico,si entra nella testa del protagonista che ripercorre la sua vita,quello che ha subito ,come sì sente di essere adesso,fra il ragionare ed il delirio. Tutti i suoi pensieri sono estremamente tormentati e non possono che colpire il lettore. L'atto finale è davvero tragico e fa riflettere sul senso della vita . Un saluto.
(Recensione modificata il 06/06/2019 - 02:03 pm)

Nuovo recensore
06/03/19, ore 22:13

Mi dispiace che alla fine Sandro si sia lasciato consumare da questo senso di oppressione che arriva da ogni dove.
A questo mondo, ci sono anime dalla spiccata sensibilità, in psicologia sono i "sensitivi". Sono quelle anime lacerate dalla loro stessa capacità di guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. Più sensibili dei sensibili. Io li immangino squoiati. Con un anima senza il primo strato di epidermide a difenderli. Sono delicate, da trattare con i guanti. Ma avere sensibilità, ad oggi, è una rara ricchezza. La fine.. Sembra quasi un "adesso si che sono libero".
Se si ha la forza di restare, non possono che essere quelle piccole cose che nessuno ricorda a salvarti. La bellezza propria di quegli occhi "speciali". Mi è piaciuta :3

Recensore Master
01/12/18, ore 15:15

Ciao, qui ho deciso di lasciare le seconda recensione premio che ti spetta. Che dire? Sono rimasta colpita per quanto questa storia sia reale. Innanzitutto complimenti, perché non è facile cercare di scavare nei pensieri di chi è depresso, non sta bene interiormente e tende al suicidio. Sono del parere che per capire certe cose devi provarle sulla tua pelle. Ma tu sei stato veritiero, non banale, molto realistico. Davvero.
A presto.

Recensore Master
22/10/18, ore 15:22

II posto

alessandroago_94 - Ultimo passo verso il baratro 39,8


Trama: 10/10
Nessun intreccio vivente se non nella testa del protagonista, l’intera storia è il flusso di pensieri di una persona instabile che sa di esserlo e decide di rimediare a modo proprio. Il testo è dinamico, scorrevole, senza freni di tempo o spazio. Il cambio di rotta della seconda parte ha dato una nota dinamica che però conferma e, anzi, fa comprendere meglio il personaggio.

Mi è piaciuta.



Personaggi: 10/10
Dunque, l’intera storia è il personaggio. È un uomo che sa di non essere normale ma che fa di questo il suo punto di forza, vive per dimostrare che è vero, che quello che tutti si aspettano da lui è la pura è semplice verità. Si sente sconfitto da se stesso e dagli altri e non trova altra via d’uscita che eliminare colui che pensa sia il nemico anche se è solo un capro espiatorio. Il protagonista si considera un debole, si sente un debole ma in realtà ama sentirsi speciale, essere il perdente per antonomasia, un buon candidato per scontare la sua pena con gli ignavi. Da’ i brividi.



Stile: 10/10
Come per la trama, hai fatto un bel lavoro di unione; il ritmo è serrata ma segue la linea dei pensieri. Il lessico è immediato, delirante, ricco di parole negative come il protagonista. Hai reso la storia un diario dell’acredine per il mondo e per se stessi. I periodi sono brevi e diretti.



Uso citazione: 4.8/5
Ti chiederai perché non ho dato qui il voto pieno, ebbene ho trovato che la prima citazionie stesse sì bene con quella parte di testo ma non del tutto. Se nella citazione il ruolo del nemico è di chi vuol renderti un debole, il tuo Lui si sente tale. Sa che lo si evita per questo, ma non ho sentito un’aderenza così stretta alla frase come è stato per la seconda, che sembra un riassunto del tuo pezzo. Mi sembra come se fosse diverso il punto di vista: l’uno ripiegato su se stesso (la storia) e l’altro contro il prossimo (la citazione).



Gradimento Personale: 5/5
Nonostante quella piccola imperfezione (sempre secondo me) la sotira è stata un pugno nello stomaco; è quello che prima o poi, in attimi di sconforto pensiamo un po’ tutti, che non possiamo farcela, che tutto è ostile eppure vederlo su carta fa male. Perché troppo reale.

Recensore Junior
07/10/18, ore 14:00

Veramente un testo bellissimo... filosofia pura. E' un racconto molto intenso, sia per la lunghezza, sia per il linguaggio, sia per gli argomenti trattati.
L'ho aggiunto alla lista dei miei preferiti ;)

Recensore Veterano
12/09/18, ore 21:48

Ciao! Beh, dovevo assolutamente leggerlo qualcos'altro di tuo. Ma sai, il tempo purtroppo è tiranno. Dovevo assolutamente dedicare un po' di tempo a questo racconto. È stata, a dirla tutta, al di là delle tematiche trattate, una lettura piuttosto piacevole. Questa storia è lacerante, non avrei altro aggettivo per poterla definire. Il protagonista è un disadattato, sfigato (o almeno così per il resto della società), ma in realtà è un ragazzo-uomo con un grande mondo interiore, una persona dall'animo forte che però nella ristrettezza dei rapporti che ha vissuto non è riuscito mai a farsi amare, nemmeno un po'. È un'anima lesa dal mondo, tradita da chi l'ha messa al mondo, un'anima straziata dal dolore, dalla cattiveria, dai pregiudizi, dall'ipocrisia di chi la circonda. E gli altri due personaggi, o meglio solo Francesca, l'unico altro personaggio con cui parla il nostro Sandro, è ricca dei cliché di una società malvagia, una figura assolutamente detestabile, che allo stesso tempo però provoca fascino in Sandro che sembra voglia quello che non gli è stato mai concesso, ma nel medesimo istante lo abborri in ogni sua forma. La prima parte densa di riflessioni l'ho trovata assolutamente gradevole, ricca di carattere -le parolacce in fondo non stonano nella narrazione, ma sono anzi lo sfogo tipico di una persona che ha perso tutto ed è arrivata ad una conclusione amara della sua esistenza. Il finale è molto suggestivo, così come lo scontro con quel fantasma di Franco, in una lotta tutta unghie e cemento. Il lessico è buono, anche se ad essere sincero a volte il fraseggio non è troppo maturo così come non lo è lo stile -ma questo non toglie comunque nulla alla potenza del testo-, non ci sono errori, e il racconto dimostra di essere degno, capace di far riflettere, sottolineando le difficoltà di un uomo che non si sente appartenere al mondo in cui è stato creato. Da qui la triste, tragica decisione finale, che accentua la drammaticità che permea l'intera vicenda. Non conosco il contest, e non so nemmeno bene quale sia stato il tema scelto, ma credo proprio che il tuo racconto sia valido. Buona fortuna! Sei stato molto bravo. Un abbraccio,

Fervens_gelu_
(Recensione modificata il 12/09/2018 - 09:50 pm)

Recensore Master
11/09/18, ore 08:21

Buongiorno Ale!
Credo che, secondo il mio modesto parere, questo sia lo scritto introspettivo più bello che abbia mai letto, e che tu abbia mai scritto. Secondo me il contest ti ha ispirato parecchio.
In tutta la vicenda, il protagonista dimostra di essere un ragazzo molto coraggioso. Nella prima parte, perché riesce ad ammettere che è meglio essere "diversi" piuttosto che vittima dei soliti clichè, ed effettivamente se ci pensiamo bene, a cosa si riduce la nostra vita? Si nasce, si va a scuola, si lavora, ci si fa una famiglia, e poi alla fine si muore. Sai che proprio ieri, prima di cominciare a leggere la tua storia, mi sono trovata a pensare (mentre guardavo i manifesti mortuari appesi al muro): "certo che bella soddisfazione darsi tanto da fare per poi finire con un nome in grassetto su un foglio di carta".
Nella seconda parte, oltre al coraggio di ribellarsi, c'è anche il coraggio di decidere di farla finita, di porre la parola fine su un'esistenza mal vissuta. E non è una cosa da tutti, anche se molto drastica.
Non posso fare altro che farti i miei migliori auguri per il contest!
Bacioni!

Recensore Master
10/09/18, ore 07:50

Mi è piaciuta questa storia, questa analisi di un personaggio che potrebbe benissimo esistere nella realtà.
Mi piace perché è un personaggio a tutto tondo: da una parte si vede che arriva da un background difficile, dove è stato cresciuto per veder regolarmente abbattuta la sua autostima, sia nella famiglia che nell'ambiente scolastico. Si capisce che un simile condizionamento a pensare di sè sia difficile da togliersi addosso.
Ma dall'altra parte, lui ne esce con una riflessione che lo distrugge, invece di rafforzarlo. Dai sentimenti di inadeguatezza passa a un vittimismo narcisistico in cui lui è senza difetti, tutti i problemi della sua vita sono completamente colpa degli altri, un 'LORO' in cui viene schiaffata l'umanità intera, disprezzata senza distinzioni. Sembra che questo tizio sia segnato dall'incomprensione: gli altri non capiscono lui, certo, ma lui non capisce gli altri, non prova neanche a pensare che magari tutti gli altri hanno le loro storie e motivazioni. Che magari gli altri riescono ad essere sinceramente felici con un lavoro che li soddisfa e una famiglia che anano, il tutto scelto da loro. Che magari la ragazza che gli 'piace' è una persona stupida e meschina, con motivi suoi per esserlo, che sta facendo un errore di cui si pentirà alla svelta, e non solo un bel culo che gli spettava di diritto e che il cattivone gli ha portato via. Che magari la signora era sinceramente spaventata e voleva impedirgli di suicidarsi, oltre ad essere un ostacolo per la sua 'libertà'.
E anche alla fine, quando si rende conto di aver fatto una boiata, non si preoccupa per gli altri, si preoccupa perchè è passato dalla parte del torto, perchè ha capito che alternativo non lo è mai davvero stato, e invece di ritrovare un qualche modo di rimediare, va ad ammazzarsi. Il tutto fa sorgere una domanda: ma era così 'perseguitato' dagli altri perchè era visto come debole, come da sue opinioni, oppure quelli stavano reagendo al suo narcisismo e disinteresse per gli altri?
Davvero una bella lettura, con una buona analisi di un personaggio che si presta a molteplici interpretazioni. Complimenti!

Recensore Junior
07/09/18, ore 17:04

Ma te sei instancabile, come fai a scrivere così tanto, si fatica a starti dietro! 
Bellissimo questo componimento, davvero bellissimo: mi ha molto colpito per la malinconia che ispira. Io penso che tutti prima o poi ci siamo sentiti come Snadro l'Evitato, anche se qualcuno riesce meglio a nascondere malesseri e insicurezze... Diciamo la verità: vivere non è facile per nessuno, perché si subiscono pressioni psicologiche, anche se sottili.
'Fai questo, fai quello' lo dobbiamo sopportare sempre, non è vero?
Purtroppo crescere comporta molti oneri a volte pure gravosi, e spesso le cose non vanno come si vorrebbe... senza contare le ingiustizie grandi e piccole che prima o poi ci colpiscono e che ci avvelenano la vita.
Bravissimo come sempre
A presto
cate

Recensore Master
07/09/18, ore 15:22

Ciao!
Ho apprezzato davvero tanto questo racconto.
Le riflessioni del protagonista all'inizio della sua fine (?) sono il riflesso di molte anime tartassate dai pregiudizi, dalla cattiveria che purtroppo, ormai, aleggia in ogni dove e in ogni persona non abbia l'accortezza di fermarsi un attimo a riflettere sulla propria di esistenza e non su quella degli altri.
Sentirsi inadeguati è un effetto molto comune in questa società, dettato proprio dalla società stessa che impone determinati canoni non necessariamente da seguire e, in quest'ultimo caso, si è vittime di discriminazione e odio nei confronti del mondo, nei confronti di sé.

Come sempre, riesci a far immedesimare il lettore nei pensieri e nelle azioni dei personaggi.

Complimenti e auguri anche per questo contest!

-Bigin