Ciao, come prima cosa ti dico che se questa storia l'avesse scritta un chiunque altro, di certo non l'avrei letta. I motivi sono quelli che ti ho già detto in passato, quando leggo dei crossover o degli AU su universi specifici ispirati a film, libri, eccetera preferisco sempre conoscere tutto quanto per bene. Conosco Dylan Dog, ma non benissimo (diciamo che so l'essenziale) e non avevo mai sentito parlare prima di "The pet shop of horrors". Ho fatto giusto una ricerca su wikipedia per capire di che cosa si trattava, in generale, e tentare perlomeno di carpire qualcosa di più. Alla fine, anche se con qualche giorno di ritardo, eccomi qui.
La prima cosa che mi viene di dirti è che c'è un'atmosfera davvero molto suggestiva. In questo ho riconosciuto tantissimo di Dylan Dog, devo ammetterlo. Gli anni '90, la città un po' grigia e cupa, i casi bizzarri (molto più di quelli dello Sherlock Holmes canonico e moderno), un certo tipo di sarcasmo, specie nel modo in cui parla e pensa Dylan Dog. Insomma, qualcosina la so sul fumetto, e quello che conosco l'ho riconosciuto tra le tue parole. Non ho mai scritto AU e AR così complessi e articolati e qui ci hai messo dentro anche un pochino di Ladyhawke, in Greg e Mycroft. Mi viene però da pensare che sia un'operazione piuttosto complessa, far combaciare opere provenienti da autori tanto diversi. La familiarità, nel tuo caso, è indubbiamente legata all'occulto. Questa è la particolarità maggiore della tua storia. Prima di tutto originale, perché non si vede spesso nemmeno la magia o il realismo magico, da queste parti. Un qualcosa di simile è pura rarità, ma di questo non mi stupisco, tu ci hai abituati un po' a storie tanto originali.
Una delle domande che mi facevo prima di leggerla, riguardava proprio l'adattamento su Sherlock e John, di Dylan Dog. Non so perché ma ero quasi certa che la parte dell'investigatore l'avresti data a Sherlock. Forse perché non conosco per niente l'altro anime, documentandomi e poi leggendo anche il capitolo, mi sono resa conto che la scelta che hai fatto in realtà è la più giusta. Sherlock è il proprietario di un negozio che, in apparenza, non vende niente ed è molto credibile nel ruolo che gli hai dato. Affascinante, bello, misterioso e soprattutto molto intelligente. Lui e John si sono già presi tantissimo, ecco. In questo mi è piaciuto come hai citato alcune cose prese dalla serie, adattandole alla tua storia e a questo universo. Il loro dialogo sull'eterossessualità, per esempio, ma la parte più importante della trama ovvero Mycroft che "ingaggia" John per proteggere Sherlock. Nella serie non ci riesce, ma scommetto che anche qui non ci sarebbe riuscito se avesse conosciuto prima Sherlock.
Molto interessante la parte di Molly. Tu sai che io ho un problema con lei, ma ho apprezzato il modo in cui l'hai inserita nella tua storia. Facendole fare da assistente a John, hai risaltato la sua dolcezza ma anche la professionalità e persino quell'intuito femminile, che la porta ad avere qualcosa da ridire sulle conquiste femminili di John. Insomma, un personaggio credibile e un'accoppiata credo quasi inedita per le fanfiction.
In conclusione, storia per il momento particolare e molto interessante.
Koa |