Vabbè.
Potrei vestire i panni della risoluta che non si fa scalfire, ma noi la verità la sappiamo. Quindi, lo dico, sono commossa. Ma commosa per davvero, non per fare della noiosa chiacchiera. Ho le lacrime lì, pronte pronte a sgorgare. Mi sento un po' cretina, ma tanto tanto grata. Grata per essere tua amica, per aver avuto l'occasione di leggere e accompagnarti in questa storia qui, per averti aiutata agli inizi quando mi chiedevi consiglio o mi esponevi i tuoi dubbi. Grata perché grazie a te e anche a questa storia, mi sono buttata nella scrittura a mia volta, quando pensavo di non esserne capace. E ancora grata per questo angolino fittizio che dà tanta gioia e, come giustamente dici tu, aiuta a crescere e a prendersi una pausa da quella vita vera che molte volte è tanto ingiusta. Io febbraio lo ricordo bene, come mi ricordo quanto ti ho pensata in quel periodo e quanti abbracci vorrei darti ancora oggi.
Vabbè! Ma che recensione è questa? Una paginetta di diario, mannaggia. Ma proprio non posso esimermi dal divagare.
Però proverò almeno per un attimo a concentrarmi, ricacciare indietro le lacrime e parlare di qualcosina.
Questo epilogo mi ha stesa, appunto, perché hai condensato tutto l'amore, la sofferenza, la voglia e la necessità di rinascere in poche righe; è un capitolo composto, assai più breve rispetto a quelli a cui ci hai abituati, ma assolutamente perfetto.
Amo sempre quando decidi di iniziare con una canzone, questa volta mi hai deliziata con Eddie Vedder! C'è davvero bisogno di dire altro?
Ci hai mostrato tutta Hogwarts alle prese con questa rinascita tanto agognata; una Hogwarts che nonostante la moltitudine di ferite va avanti, più forte di prima. E in quella che è stata più una casa che una scuola per noi e tutti loro, assistiamo ai funerali. Qui rivediamo Matilda che per la prima volta ricomincia a pensare davvero al futuro, interrogandosi su quale sia il suo posto.
Il tempo passa e ci palesi l'immenso dolore di George, che è anche quello di Mati. Un dolore difficile da gestire sia per lui sia per tutti coloro che lo circondano. Spasmodicamente la vita va avanti, George necessita che lei non lo lasci e che gli stia vicino, anche a tratti egoisticamente. E lei lo fa, arrivando anche a sacrificare se stessa.
Poi eccola lì, la riapertura del negozio. Questa rappresenta il primo passo verso la salvezza, verso una lunga strada da percorrere che, alla fine, porterà a star meglio, a tornare a vivere.
Il tempo continua a passare e finalmente George lo capisce che Matilda ha bisogno di sbocciare e che rimanere sempre e solo al suo fianco non le permetterebbe di farlo. Il chiarimento tra i due è difficile, ero alquanto sbigottita io stessa. Ma, alla fine, accade: quei due, che abbiamo conosciuto nei mesi, si separano. Davvero. E leggere quella parte, di quella piccola volpe di carta sul cuscino beh... beh. In quel momento avevo un groppo alla gola non indifferente! È stato brutto, bruttissimo, vederli separare.
Ed eccoci alla fine, ma proprio alla fine fine. Hermione porta belle nuove, annuncia il suo ritorno e immediatamente si corre da George che, proprio quel giorno, si era convinto ad uscire con Angelina.
Auff, eccoli incontrarsi di nuovo quei due, quelle due metà così diverse ma assolutamente affini. Eccoli lì, come se il tempo non fosse passato. Fine. Sbam. Ci lasci così!
Ora, inutile dirti che aspetto con bramosia queste Os di cui parli, ma veramente veramente.
Inoltre mi sto rendendo conto che questa non è la tua prima storia che vedo terminare. Mi vuoi uccidere, mi sa. È sempre durissimo lasciare andare compagni di viaggio; se sono stati tanto amati poi che te lo dico a fare.
E io te lo dico ancora: bravissima, ce l'hai fatta! Ma io questo l'ho sempre saputo. Non a caso un giorno ti ho detto che avevo cercato Mati guardando i vari film! Nella mia testa sono convinta che prima o poi uscirà anche la sua Funko, sicché...
Oibò, mi sa che è tempo di lasciare andare e chiudere anche questa bislacca recensione. A dirla tutta hai anche questo merito, ero certa di non saper recensire, ma da quando ho iniziato con te, non ho più smesso.
Come ti dicevo all'inizio, grazie a te per aver condiviso questo viaggio con me.
Quanto a me, pian piano me ne farò una ragione sulla fine del suddetto viaggio (forse).
Ti saluto, per l'ultima volta in questa storia, ahimè.
Ti abbraccio tantissimo amica, a prestissimo spero. Non ho altre parole se non queste.
Bacini bacetti! |