Recensioni per
Il Mondo dell'Amore
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 79 recensioni.
Positive : 78
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
27/09/21, ore 19:01
Cap. 1:

Ciao Old Fashioned,
per certi versi, questa storia è dinamite pura.
La premessa è onesta: davvero il mondo descritto realizza un'estremizzazione di alcune tendenze reali, alcune diffuse altre strettamente di nicchia, che confluiscono in un incubo. Sicuramente si può trovare una moltitudine di esempi reali che ricordano ciascuna delle frasi, delle prese di posizione, degli atteggiamenti descritti.
Per fortuna sono diluiti in mezzo a tanti altri diversi, molti equilibrati, altri, ormai rari, all'estremo opposto.
Un aspetto dell'arcobaleno che colpisce, nella tua distopia, è che questo vorrebbe simboleggiare una varietà totalizzante, e invece diventa il simbolo di un'omologazione della maggioranza agli standard di alcune minoranze. E perchè mancano i bianchi, i neri e i grigi.
Perché ho scritto che è dinamite? Perché leggerlo fa venire rabbia, tanta rabbia. Rabbia che è meglio non portare nel mondo reale.
Complimenti per il lavoro notevole.
MaxT :)

Recensore Junior
08/09/19, ore 20:47
Cap. 1:

Carissimo OldFashioned buonasera.
Eccomi qua a commentare una tua storia, la seconda che ho scelto di recensire. Avrei dovuto farlo molto tempo fa, perchè molto tempo fa avevo già ammirato questo primo capitolo. Ma io sono lenta quindi arrivo soltanto oggi. E ci vorrà un bel po’ prima di recensire gli altri.
Quando ho riletto questo capitolo ho letto anche il piccolo “dizionario” iniziale. E ti voglio confessare una cosa: anche se capisco le tue parole, da lettrice ho sempre pensato che chi descrive le distopie finisce sempre per nascondere tra le righe un desiderio di rivalsa e vendetta, a volte realizzato (Arancia Meccanica) a volte mancato (1984); e da “scrittrice” ammetto che anche nella mia distopia di cui tu stai seguendo l’evoluzione è presente, in parte, questo intento. Che nel tuo caso sia così o meno non mi importa, devo dire che hai centrato in pieno tutti i risvolti malati che certe pieghe della nostra società attuale (gender, femminismo, ecologismo e veganesimo), portate all’estremo senza il supporto di una riflessione critica e intelligente, possono prendere.
Nella tua storia la lore del politicamente corretto fasullo è illustrata in modo molto intelligente. E ti dico di più: rileggere il finale di questo primo capitolo dopo aver assistito alle cronache di Bibbiano mi da una stretta forte al cuore.
Leggerò e recensirò presto anche il resto per vedere come si evolveranno gli eventi.
Alla prossima!

Piccola aggiunta per evitare fraintendimenti con chi leggerà tale recensione: quando parlo di "femminismo" non mi riferisco a quello "storico" nato negli anni 60, ma di quello moderno che spesso si rivela pieno di "misandria" gratuita e perfino dannoso per alcune categorie femminili (a cui altre donne augurano le peggio disgrazie in nome di un certo ideale). Per chi non sapesse cosa vuol dire "misandria" essa indica l'odio per l'uomo inteso come maschio. La "misoginia" è l'odio per le donne, la "misantropia" per gli esseri umani in generale. Buona lettura a tutti :)
(Recensione modificata il 08/09/2019 - 09:24 pm)

Recensore Veterano
28/08/19, ore 22:39
Cap. 1:

Tu. Sì, proprio tu, carissimo. Ti devo dire una cosa.

(Respiro profondo e pausa di suspance.)

Tu. Sei. Un. Genio.

Questa storia è, appunto, geniale.

Tralasciando l'odiosa disclaimer, l'ambientazione è decisamente interessantissima (a proposito, in che paese è ambientata? Ah, no. Le nazioni sono solo un'invenzione del patriarcato maschilista.)


Molte persone si dicono :"il mondo è difficile perché sono una donna."

"il mondo è difficile perché sono gay."

"il mondo è difficile perché professo un certo tipo di religione."
Insomma, ad un certo punto tutti si sono chiesti se esistesse un mondo perfetto, capace di accogliere tutti per quello che sono.

Ed è in questo che consiste la genialità della cosa: il mondo distopico di cui scrivi è angosciante e oppressivo.

Il razzismo diventa una cosa opposta, il femminismo diventa così estremo che si giunge ad un totale ribaltamento delle situazioni, sono aboliti concetti come, ad esempio, "patria" (figuriamoci!).
Ci sono molte tematiche attuali "stirate" fino a rasentare l'assurdo.

Come nel mistero di Barrow, si passa da un estremo all'altro, e questa cosa è pericolosa e preoccupante.

Non esiste neanche più la libertà di pensiero. Tutto viene accuratamente filtrato e sistemato. Non c'è più verità.

Una sorta di 1984 versione politically correct, per farla breve.

Tutta la parte della trasmissione televisiva era così grottesca che mi ha fatta quasi ridere, e solo perché se no sarei caduta in depressione.
L'uomo che si è fatto asportare chirurgicamente il pene (immagino la gioia della sua compagna...), quello che ha smesso di andare a caccia, gli uomini che non possono studiare... È tutto così disturbante...

E alla lunga è una società repressiva anche per le donne, credo.
(andiamo, io morirei se mi vietassero i film di guerra! O il mangiare la carne!)

I protagonisti sono questa "losca" coppia e il loro pargoletto. Adesso mi tocca capire se il tutto è ambientato in Germania o no, peró è sicuro che erano originari della Baviera, e che Rick possiede ancora una bandiera (ah, orrore! Ah, che cosa tremenda!) perché era un ricordo di suo padre.

Il loro unico errore, poveracci, è che il figlio fa un innocente disegno della famiglia, e che la maestra se ne accorge.

Da qui, immagino, sarà una discesa verso l'inferno.

Quindi, nuovamente, i miei più sentiti complimenti per questa cosa. Non riesco a dire quanto sia geniale.
Bravissimo.

Alla prossima! ^^

Recensore Junior
26/07/19, ore 20:56
Cap. 1:

RECENSORE SOSTITUTO
Recensione per il contest “Racconti dal profumo di frutta” di Dollarbaby.

Piccola premessa per tutti i partecipanti a questo contest: non conoscendo cosa richiedessero i vari pacchetti sarò costretto a limitare le mie recensioni alle mie opinioni quindi spero che capiate se scriverò qualcosa che possa non essere in linea con il contest stesso ^^


La prima cosa su cui possiamo parlare è questo Canale Mimosa. In pratica è una specie di talk show sullo stile Maurizio Costanzo Show, ma che nel corso della storia sembra sempre più orientato verso quelle trasmissioni nelle quali il caso del giorno viene spiegato nei minuziosi dettagli che però seguono la scaletta imposta dalla conduttrice; quelle trasmissioni che spettacolarizzano il dolore delle persone coinvolte per gridare la settimana seguente “abbiamo fatto il record di share!” seguito dagli applausi falsi del pubblico imboccato dalla claque redazionale (ogni riferimento alla D’Urso è puramente voluto). Questo mondo distrofico viene delineato subito da Zelda e compagnia e ciò che mi ha colpito è una frase che le hai fatto pronunciare: “il nostro compito non è riferire i fatti, ma orientare coscienze”, che è una prassi globalizzata nel nostro tempo. Fino a che non si vede una registrazioni di bullismo nessuno ne parla, poi alla prima occasione tutti sul pezzo. Nascondere ciò che non fa share è orribile. Tutti i personaggi sono stupendamente descritti ed è impossibile non immaginarli nella nostra realtà.
Quindi sappiamo che il mondo che hai creato è fatto e costruito sul femminismo intransigente, una sorta di rivalsa combattiva verso il sesso forte (che poi non lo è mai stato in realtà), unito all’estremizzazione del concetto “vegano” e della rimozione di ogni riferimento al culto maschilista che ha governato in precedenza. In alcuni punti mi trova d’accordo (specialmente sulla religione, ma non entriamo nell’argomento) in altri fatico a comprendere quale vantaggio porti la disuguaglianza che determina un “giusto” e un “peccatore”. Normale che faccia questo effetto la tua storia che, come avevi anticipato, non chiede di essere accettata, ma solo di essere letta per ciò che è (discorso che mi troverà sempre favorevole).
Ho trovato interessante la gestione di tutti i personaggi femminili ai quali non hai dato una linea comune, ma hai affidato, a qualcuna di loro, il compito di dissentire, pacatamente, delle valutazioni di altre. Una maestra, Mo’Nique, legge tra i colori scelti dal bambino i simboli (bianco - razza bianca; blu - sesso maschile) mentre l’altra, Jamaree non trova nulla di strano in quel disegno.
Poco sopporto gli psicologi che esaminando una stessa azione compiuta da due persone diverse come derivante dallo stesso motivo che appena hai presentato Melanie l’ho quasi odiata e, con l’aggiunta di Koko, mi hai fatto partecipare per Rick ancora di più di quanto ero in precedenza. Gli interrogatori separati di Richard e Paula sono un dettaglio non da poco: il finale è lo stesso, ma il tentativo di rendere ancora di più nervoso l’uomo (e diciamolo, bastava poco) è qualcosa di così subdolo da essere inqualificabile. Dobbiamo però anche ammettere che la razza maschile, che in questo mondo è soggiogata, nella nostra realtà ha fatto cose anche peggiori, e non dobbiamo mai dimenticarlo perché diventeremmo sordi e ciechi come lo furono i nostri antenati che misero il sesso femminile in un angolo.
Insomma si è compreso in due capitoli che questo Mondo dell’Amore è solo la facciata decisa da chi dirige le coscienze della massa, e anche in questo caso il paragone con la nostra realtà è così vicino da far rabbrividire.
Brunn è un personaggio molto particolare; sembra quella persona che parla senza essere mai ascoltata con serietà, eppure è l’unico che cerca di aiutare tutti i poveri uomini oppressi da questo mondo femminista. La sua opera finale è un gesto che colpisce perché lui non ha guadagno e sacrifica tutto per salvare Richard e Leo, anche la propria vita.
Paula è una donna forte, riesce a tenera a bada il marito che prenderebbe a calci tutte le donne che ostentano superiorità, ma alla fine deve cedere, perché per un genitore i figlio sono sacri. Come non capirla! Psicologicamente la devastano, le paventano una vita felice con Leo, come può resistere ancora di più a queste torture?
Leo, è il personaggio che mi ha fatto ridere più di tutti. Perché? Perché è un bambino e nella tua storia fa quello che devono fare i bambini. Lui vuole solo essere libero di fare quello che gli piace, come quel disegno che in realtà mette a soqquadro la sua famiglia, vuole stare con i suoi genitori e fa capricci quando vede la disparità di trattamento tra lui e le femmine della sua classe. Mi sono immedesimato in lui più volte nel racconto e ho trovato la tua gestione di questo personaggio così spudoratamente semplice e precisa che mi ha disarmato.
Ho lasciato Richard per ultimo perché è lui quello che si ritrova a gestire da solo la situazione che si è creata mentre il figlio è rinchiuso in una specie di collegio e la moglie in un reparto di regressione della personalità.
Tenta di assoldare un avvocato, ma le tre donne con cui parla lo trattano in tutti i modi tranne che benevolmente. Quando incontra Paula è stremato e le reazioni della moglie lo disorientano perché il dubbio che stiano mentendo anche a lei lo tormenta; quando parla con Leo, attraverso un monitor, la sua sensazione che tutto sia sbagliato si amplifica vedendo che il figlio piange per colpa di una delle assistenti. Non contento nell’ultimo capitolo gli fai patire le pene dell’inferno: l’avvocato gli ruba i soldi e lo scarica, torna verso casa e deve nascondersi perché lì lo stanno aspettando per catturarlo, cerca di portare via la moglie da quella prigione camuffata da centro di cura e viene rifiutato da Paula per i motivi elencati in precedenza. Stavo perdendo anche io le speranze di raggiungere la “Baviera” insieme al “fuggitivo”. Lui è un uomo, con i suoi difetti, aggressivo, forse impulsivo e sicuramente impaziente, però porta con sé la forza di combattere contro tutto e tutti per la propria famiglia, e nell’arco della storia si apprezza la sua tenacia.
Il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca. Rick e Leo hanno raggiunto il luogo dove la classe sociale è unica e non esiste differenza, però sono dei rifugiati e la sensazione che questo “paradiso” sia effimero rimane nonostante tutto. Le parole sprezzanti con cui Richard appella il Mondo dell’Amore sono condivisibili, meno, a mio parere, quelle che riserva verso la moglie che è rimasta indietro. Paula può avere le sue colpe per avere ceduto, però la sensazione che lei lo abbia fatto solo per Leo, in qualche modo, dovrebbe giustificarla. Insomma, quando era ancora “sana” il rispetto e la libertà erano parole che conosceva bene.

Come ho già avuto modo di dire a un altro partecipante del contest, mi sono offerto come recensore sostituto perché avevo letto (in verità “sfogliato”) alcune delle storie e mi erano subito piaciute; una era questa e mi sento completamente allineato ai giudizi espressi dal giudice. La creazione di un “mondo” è sempre difficile perché non basta la creatività. Tu ci sei riuscito magnificamente.

Recensore Master
21/02/19, ore 16:32
Cap. 1:

Ciao, Old... è un bel pezzo che non mi faccio sentire...
Allora, che dire? (Mo' faccio pure le rime, oggi...)
L'avviso introduttivo mi ha spaventata e intrigata a un tempo, e così... mi sono sentita obbligata (da me medesima, ovviamente) a leggere, ché queste cose mi attirano.
Già questo capitolo è uno stradannato pugno nello stomaco.

Insomma, io sono cresciuta, nonostante i genitori separati, a pane, chiesa e boy scout... nonché cani e cavalli, e ora ho un gatto, e mio figlio un geco leopardino... ma... cazzo, una bella bistecca ogni tanto, o un pollo o un coniglio arrosto, non me lo leva nessuno! :D
E per quanto ami gli animali, detesto chi li umanizza e li ritiene più importanti delle persone (poi, ci sono persone che non valgono la vita di un lombrico, per carità, ma è un altro discorso...)
Io, crescendo, ho poi fatto in modo che ciò che ho imparato nella mia vita di bambina, adolescente e poi adulta, trovasse un equilibrio, senza che niente sfociasse mai nel fanatismo. Io sono una assoluta sostenitrice dei compromessi, delle vie di mezzo, degli equilibri...
Il bene che vince sul male: utopia, secondo me. Esattamente come il viceversa... il mondo è fatto di entrambi, che ci piaccia o no, e dobbiamo soltanto scegliere

Le discussioni (attualissime) su "padre e madre" o "genitore 1 e genitore 2" mi fanno quasi ridere, ma che importanza può mai avere? I genitori sono quelli che ti amano, ti crescono, ti educano, facendo del proprio meglio per tirarti su nel modo più, appunto, equilibrato e sereno possibile... due mamme, due babbi, un babbo e una mamma... ma chìssene!
Vabbé, scusa lo sfogo...

Come al solito, tu sei geniale!
Io non mi sento né offesa, né disturbata... (magari disturbata un po' sì, ma come da ogni altra opera di questo genere, vedi, che so... "La fattoria degli animali", "1984", il recente "The giver", o il vecchio film "La fuga di Logan"... giusto per citare qualcosa che conosco, e far finta di essere una "studiata").


È una storia in un ipotetico mondo dove l' "amore" e l' "odio", (o le cose ritenute in un certo senso "giuste" e "sbagliate"), invece di venire livellate, per portare equilibrio, vengono semplicemente ribaltate... dimostrando che anche l'amore, o le cose ritenute giuste, portate ai livelli estremi, diventano sbagliate e uguali all'odio.
Voglio leggerla lasciando spazio al sarcasmo e all'ironia, che non mi mancano... Non so ancora se sia l'approccio giusto, ovvio... vedrò andando avanti.

Mi rendo conto che sto facendo un pippone, e sono solo al primo capitolo, e non oso pensare a cosa potrà mai succedere alla povera famiglia di Leo che mi sembra l'unica più o meno "normale" in questo, lasciamelo dire, orribile mondo distopico che hai creato con la tua fervida immaginazione. Credo di tifare per Rick e i suoi amici del bar...

Non so se riuscirò a recensire tutti i capitoli, causa tempo, voglia fisica, rogne varie... ma sicuramente farò il possibile per lasciarti almeno una mia impressione finale, una volta conclusa la lettura...

Scusami la lunghezza e le digressioni. E sappi che vorrei leggere e recensire molte più cose tue, ma per via delle sopracitate "rogne varie", in questo periodo ho bisogno di concentrarmi più che altro su storie e fanfiction "leggere".
Già. Infatti.
Per questo mi sono buttata qui...
(Sarcasmo spicciolo "mode on"... a volte sono un paradosso vivente...)

Ciao, carissimo, alla prossima!
Briz65 *.*

Recensore Veterano
12/01/19, ore 15:22
Cap. 1:

Carissimo, ti prego di perdonare la mia invadenza ma questa storia ha catturato la mia attenzione e non posso fare a meno di lasciare un commento.
Ti porgo i più sentiti complimenti per aver scritto e pubblicato una storia tanto coraggiosa e diretta. La trovo bellissima anche se, giustamente, disturbante.
Lo stile non lo commento perché, come al solito, è impeccabile. Preferisco concentrarmi sul contenuto.

Il mondo che descrivi è una distopia angosciante, ma il genere distopico è nato per fare critica sociale ed infatti ritrovo questo intento dietro il tuo lavoro. Alcuni elementi della storia sono chiaramente ispirati a fatti di cronaca realmente avvenuti che hai rielaborato in modo molto originale e costruttivo.
E' una doccia gelata, questo racconto, e aiuta ad aprire gli occhi sul rischio di certe prese di posizione.
Se le istanze estremiste di alcune persone, che mi scatenano quella che posso definire solo come "reazione allergica", diventassero un imperativo categorico cosa succederebbe?
Questa è una possibile risposta, ed è davvero spaventosa.
Non solo perché un mondo popolato esclusivamente di unicorni e arcobaleni mi causerebbe shock anafilattico ma perché davvero nessuno sarebbe libero di pensare, di essere se stesso. Se tutti siamo colorati e felici non lo è più nessuno perché lo speciale diventa la norma.
Ho apprezzato molto il discorso della "donna sciamano": "Io venero il Femminile. La Dea, la Natura, la Madre, la forza che dà la vita.” E' molto interessante perché è la stessa definizione che ha usato un docente di filosofia di mia conoscenza.
Non voglio annoiarti troppo (vedo che sto già scrivendo un papiro e ti prego di scusarmi) ti dico solo che mentre il maschile è il verticale, la legge, l'ordinamento giuridico, il femminile è l'orizzontale, la natura, la forza vitale. Uno dei due, preso solo ed esclusivamente, fa danni soprattutto se portato all'estremo: servono entrambi, nella giusta dose, per creare l'armonia.
E' sempre sbagliato voler prevaricare, soffocare, e annullare l'altro anche se a farlo sono le categorie "protette". E comunque (qui rischio davvero il BIIIP) bella considerazione ha della donna chi la ritiene solo ed esclusivamente una vittima! [Flusso di imprecazioni marinaresche]

Non so se proseguirò la lettura della storia perché già questo primo capitolo mi ha irritato profondamente (sia chiaro non per come lo hai scritto o per il contenuto, ma per l'atteggiamento dei protagonisti che mi fa venire un nervoso allucinante). Lo dico solo perché vorrei che tu capisca quanto sia efficace quello che hai scritto. Non è una critica, anzi!
Davvero tanti complimenti.
Ammiro molto il tuo coraggio nello scrivere una storia così profonda, trovo che meriti davvero molto e ti prometto che mi sforzerò di proseguire la lettura, almeno ci proverò.

Grazie per questo bellissimo racconto ^^

Recensore Master
29/10/18, ore 18:41
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ritengo che questa storia sarebbe da inserire nelle Scelte del sito in quanto è dotata di grande originalità e "lungimiranza". Le distopie sono rare poiché non è da tutti riuscire a gestire un mondo immaginario complesso, pieno di regole e norme frutto della mentalità malata alla base della distopia, il che è ben altra cosa (e molto più complicato) dell'inventare per esempio un mondo fantasy. Quest' ultimo sembra uno dei generi più semplici da scrivere, dal momento che l'autore ha massima libertà di scrivere ciò che desidera, ovvero nel caso del fantasy basta mettere nero su bianco le idee che si hanno in mente. Con la distopia invece bisogna essere creativi, geniali e al contempo capaci di pungere sul vivo i lettori per spingerli a riflettere. Bisogna avere il coraggio di osare, di rischiare giudizi negativi a priori dato che le distopie scritte bene aprono gli occhi e dividono le coscienze: grazie all'estremizzazione di idee in teoria positive, il lettore non può restare indifferente ai significati manifesti e a quelli sottesi, egli si ritrova di fronte ad uno specchio davanti al quale non può mentire a se stesso e volente o nolente deve fare i conti con le sue vere idee.

Questa storia merita di ricevere grande attenzione perché oltre ad essere scritta in modo impeccabile, nonché di qualità superiore alla maggior parte della narrativa attuale, inoltre con una narrazione che porta il lettore dritto nell'inferno distopico in cui vivono i personaggi; prende spunto da piccoli eventi accaduti realmente per analizzarli ed enfatizzarli, affinché non passino inosservati. I lettori arrivano ben presto a chiedersi: "se il mondo si evolvesse in questo modo noi vivremmo meglio o peggio?"
Il mondo dell'amore è un mondo ansiogeno, buonista, ipocritca e grottesco, figlio della mentalità di cui possiamo già vedere i frutti, con molti adulti irresponsabili e altri troppo impressionabili e insicuri, incapaci di divenire un punto di riferimento sicuro per le nuove generazioni, laddove ogni frustrazione viene incrementata dall'impossibilità di sfogarsi attraverso attività sane e costruttive spacciate per pericolose e diseducative. Nel mondo dell'amore si parla di bontà ma conta l'apparenza; si parla di virtù e prevale l'arroganza; si parla di amore e di libertà (e guarda caso non si parla "mai" di pace) per seppellire sotto una crosta di perbenismo e buoni sentimenti tutto ciò che costituisce Diversità e - a maggior ragione se fossero seriamente interessati a far prevalere il bene - ciò invece di costituire una ricchezza viene bandito in quanto considerato pericoloso, potenzialmente ostile.

Di certo non è un racconto gradito a persone immature e ipersensibili, è una lettura destinata a persone dotate di intelletto e di spirito critico, capaci di guardare il mondo al di là del proprio gusto personale anche in fatto di narrativa. Questa è però una lettura che vale la pena di fare.
(Recensione modificata il 31/10/2018 - 10:30 am)

Nuovo recensore
17/10/18, ore 17:39
Cap. 1:

Beh... wow.
Con un solo capitolo sei riuscito a farmi venire letteralmente i brividi. Quella che hai descritto è una distopia nel vero senso della parola, complimenti. È tutto spinto agli estremi in un parossismo di libertà che non mi piace e non credo piaccia a nessuno di quelli che hanno letto. È una sorta di conferma del fatto che la virtù sta nel mezzo delle cose, visto che tu hai descritto una situazione estremizzata che fa davvero venire i brividi. Spero davvero, davvero, che quanto hai raccontato possa non avverarsi mai (ma in fondo è questo lo scopo delle distopie, far ragionare su cosa potrebbe essere).
Leggerò il prossimo capitolo il prima possibile, nel frattempo ancora i miei complimenti, sono meritatissimi.
Alla prossima :)

Recensore Master
15/10/18, ore 18:33
Cap. 1:

Buon pomeriggio! ^^

Oggi finalmente riesco a passare anche da te =D
Non mi sarei mai aspettata che fra i generi dei pacchetti si nascondesse quello che per anni è stato il mio preferito. Io amo le distopie, mi hanno sempre interessato proprio per l'aspetto così estremo e lontano dalla nostra realtà, ma che comunque cela una sottile critica alla società odierna. Mi è capitato di leggere degli scenari più disparati e questo in particolare, con la supremazia del sesso femminile su quello maschile, mi era già capitato sott'occhio. In questo caso la società presenta un insieme di estremizzazioni: viene ripudiato qualsiasi concetto che sia in conflitto con l'amore e affini, il genere femminile viene considerato sempre e comunque nel giusto e legittimato dalla società, e dalla legge, ad agire come meglio crede per tutelarsi, c'è una condanna feroce verso gli stili di vita che non incontrano i gusti dell'oppressore, come mangiare la carne o i derivati animali e ricorrere alla medicina scientifica. L'ignoranza, come accade spesso nelle dittature, diventa un'arma importantissima nelle mani di chi governa e i mezzi di comunicazione, come la stampa e la televisione, anziché svolgere il loro ruolo di mezzi d'informazione in maniera cristallina, abusano di questo loro grande potere manipolando le informazioni e dando in pasto ai loro consumatori ciò che può servire alla loro causa.
Gli uomini che si radunano alla sera per ripararsi e distrarsi dall'oppressione quotidiana sembrano come topolini costretti a guardarsi alle spalle ogni secondo per ogni parola che proferiscono. Sempre sul chi va là, ma comunque abbastanza temerari da concedersi qualche sgarro e lo dico con tutta sincerità, nemmeno io potrei negarmi la Champion's League. Oh, ma siamo matti?!
Comunque, ritornando sulla situazione della società, è evidente come le madri fondatrici di questo mondo estremista abbiano inculcato nelle prime generazioni questa visione distorta del rapporto fra i sessi, un vero lavaggio del cervello che con il sopraggiungere delle generazioni più giovani è diventata la nuova realtà. Ognuno si comporta per come gli è stato insegnato, lo si può vedere nelle bambine: arroganza e insensibilità nei confronti dei loro compagni di classe maschi.

Per sorridere, se fossi Tanasha mi farei spostare a Canale Rosa, in barba a tutti gli anni spesi per laurearsi >.<
Bellissimo primo capitolo, aspetto l'aggiornamento che oramai sarà a breve, vista la mia famosa puntualità xD
In bocca al lupo per il contest e a presto!! ~♥

Recensore Veterano
14/10/18, ore 12:55
Cap. 1:

Ciao, Old, come stai? :)
Avevo già adocchiato questa storia qualche giorni fa, ma solo oggi ho trovato un po' di tempo per passare. Bene, a caldo, posso dirti che nella mia mente riecheggiano due aggettivi: magistrale e agghiacciante. La prima si riferisce alla tua narrazione precisa e coinvolgente; hai descritto tutto in maniera così - drammaticamente - realistica, che, soprattutto all'inizio, nella scena dell'ufficio, mi sembrava di sbirciare tutto dal buco della serratura. Mi sembrava di essere lì, in mezzo ai vari personaggi; ho quasi immaginato le loro voci, davvero. Agghiacciante perché, beh, avrai anche calcato la mano nel proporci determinate cose, ma ti garantisco che, arrivata alla fine, mi sembrava di aver vissuto quelle situazioni nella realtà. Credo che l'intento del tuo racconto fosse quello di far riflettere, di invitarci a ragionare sulla piega che sta prendendo l'umanità e, credimi, dato quello che si sente continuamente in tv, non mi meraviglio più di nulla. Non penso si arriverà mai ad una situazione come quella da te descritta, o almeno lo spero, ma certamente già al giorno d'oggi la libertà, in qualunque sua forma, è seriamente in pericolo.
Comunque, voglio ringraziarti per questo spunto di riflessione, è bello leggere racconti che non solo intrattengono, ma invitano a pensare. Ti rinnovo i miei complimenti e ti mando un abbraccio! A presto,
Rosa

Recensore Junior
14/10/18, ore 12:31
Cap. 1:

Wow, che storia divertente. Più di una volta mi sono ritrovata a ridacchiare fra me e me, pensando al fatto che molte delle cose narrate (in modo esasperato) vengono credute come vero femminismo, quando invece non sono altro che cazzate.
Una storia che vorrei vedere trasformata in un film, non vedo l'ora di leggere il seguito. Hai toccato tutti gli argomenti giusti che vengono toccati nel mondo reale al contrario. In modo esasperato sì, ma ci sono tutte le note del maschilismo portate nel femminismo esagerato di alcune terfs e simili che per ora praticano i loro credi in giro per il mondo neanche fossero le nuove Messia.
Tu non deludi mai, eh? I generi particolari ti riescono bene e l'uso del prompt "denaro" in questo senso è una figata. Non che sia necessariamente l'unico modo, probabilmente gli darai valore anche più avanti.
Ascolta, ho trovato due errorini di distrazione: verso metà, quando si è nella trasmissione di Zelda, hai scritto 'ceduto' invece che 'creduto', quando il primo ospite parla.
Poi ci sta il bourbon che è trasparente ma di colore ambrato, ceh ho capito cosa intendevi ma è un po' messo lì così.
Al prossimo capitolo!

Recensore Master
14/10/18, ore 09:59
Cap. 1:

Okay, la descrizione di quel canale mi ha semplicemente stesa. Uffici pacchiani, femminismo portato all'estremo con aggiunta di trattare gli uomini come oggetti quando non stupratori (quel dialogo sul tizio tatuato è praticamente l'inverso di un gruppo di uomini che commentano sul molestare una collega perchè sembra una facile), razzismo inverso. La sigla televisiva, poi, mi ha lasciata incerta se ridere o dare di stomaco per la pacchianeria.
E tutto questo è mischiato all'elemento disturbante. La misandria che regola tutto, dai rapporti tra colleghi alle notizie che vengono effettivamente trasmesse, il razzismo inverso che fa sentire inferiore una ragazza solo perchè caucasica, e le minacce sul luogo di lavoro che, comunque vadano le cose, restano una componente inalterata del mondo.
La trasmissione mette veramente i brividi. È un tripudio di cazzate, ma il bello è che sono cazzate realmente esistenti, tipo il freebleeding o la medicina alternativa. È come se le minoranze di qualsiasi tipo avessero fatto una vera e propria rivoluzione a ferro di cavallo, in cui gruppi precedentemente discriminati divebtano quelli che fanno le discriminazioni. Mi fanno una pena i poveretti del bar!
E soprattutto la famiglia dell'ultima parte della storia. Sono chiaramente una famiglia di gente normale, che si vuole bene e si sostiene a vicenda, ma per questa maestra un disegno limitato a pochi colori per necessità, pochi colori di cui peraltro la scelta è molto tenera, il povero Rick è chiaramente un mostro. E mi sa che andrà solo in peggio da qui in avanti.
Un concetto di distopia davvero interessante, in cui quelli solitamente visti come vittime diventano i carnefici, e su cui vien voglia di saperne di più (ad esempio, come sono trattati i transessuali e i genderfluid?).
Questa nuova storia si prospetta davvero bella: complimenti!

Recensore Master
13/10/18, ore 18:51
Cap. 1:

Buona sera, passiamo alla recensione seria dopo il nostro iniziale wow, di cui al messaggio privato. Confessiamo che il declaimer all'inizio ci ha incuriosito e spiazzato, passando a una rapida lettura e una altra più approfondita, abbiam colto le atmosfere "1984", oltre che "La fattoria degli animali" del buon G. Orwell in chiave femminista, the love's world, da un eccesso all'altro .. The Big Brother said "War is peace", The Big Sister loves the skybow.. And the little One.. I gear for Him My best regards Jane Queen

Recensore Veterano
13/10/18, ore 17:24
Cap. 1:

Mamma mia.
Dopo aver terminato la lettura ho potuto solo pensare "mamma mia". Questa distopia che hai creato è disturbante. Nel senso buono del termine, nel senso che sei stato eccellente nel descriverla, nell'immaginarla, nel crearla!
Sono rimasta dispiaciuta per Teddy, che sembrava un prigioniero a cui hanno fatto il lavaggio del cervello. Sono in angoscia per quello che succederà al povero Richard (molto in angoscia, e il fatto che sia nella sezione "Drammatico" non mi rincuora per nulla). Sono rimasta allibita al "se questo è il corso della natura, sì", abominevole pronunciato da qualcuno che dovrebbe fare della cura delle persone la propria missione. Mi ha disgustata il racconto del free bleeding.
In questo ipotetico mondo, considerando che a me la carne piace (e piace molto) sarei già stata rinchiusa da qualche parte.
La descrizione della stanza di Zelda è stupenda, ricca di dettagli, sembra proprio di averla davanti. E anche il modo in cui Zelda sceglie quali notizie trasmettere per manovrare l'opinione pubblica l'ho trovata terribilmente reale. Purtroppo.
Mi ha colpita Butch e il modo in cui ha strappato un bambino alla famiglia perché "lo avrebbero cresciuto nell'odio", quando qui l'unica violenta e piena d'odio è lei.
Un plauso anche per la scena corale del gruppo di uomini e dell'idea del DVD: in genere mi piacciono molto le scene corali e con questa ho particolarmente empatizzato (e a me non piace il calcio, fai un po' te).
Insomma, questo capitolo è terribile, agghiacciante e bellissimo: sdegna il lettore, lo fa riflettere, descrive bene le scene, crea empatia...
Mi piace il tuo stile e il ritmo narrativo è ottimo, per non parlare della fantasia con cui hai curato i dettagli dell'universo da te creato (Canale Mimosa, i Corsi, i Gruppi, le Sezioni...).
Complimenti davvero.
Ho però una domanda: dalla trasmissione mi è parso di capire che le coppie etero siano considerate "rivoltanti"... ma è per questo che la famiglia di Leo viene tenuta sotto osservazione? Ci sono altre famiglie etero? Come vengono considerate?

Recensore Veterano
12/10/18, ore 17:21
Cap. 1:

Ben ritrovato! Te l’ho già scritto che sei un genio? Mi pareva di sì, ma in caso contrario, lo scrivo qui e ora. È proprio un racconto agghiacciante, neanche Orwell e Huxley mi hanno fatto sentire così terrorizzata e arrabbiata nello stesso tempo. Credo che sia dovuto al fatto che non sopporto gli estremismi e ho una natura fortemente empatica, e questa distopia che tu racconti sotto alcuni aspetti purtroppo è già realtà (ad esempio nelle forme di odio violentissimo e irreconciliabile nei confronti del “diverso” o di chi la pensa diversamente, nella volontà di distruggere chi è identificato come “nemico”, ormai sdoganati a tutti i livelli della vita sociale, nel fatto che la contrapposizione dialettica e il dialogo non siano più neppure presi in considerazione)...

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