Oh!
Che beltà essere qui.
Sebbene avessi colmato almeno per un attimo la nostalgia da Mati permettendomi di scriverne, nulla può superare il senso di casa che mi regali quando tratti di lei.
Sono un po' emozionata, come una cretina, quindi le parole arrivano di getto e io non posso proprio fermarmi!
Dunque, questa meravigliosa prima Os che ci regali è davvero uno splendido inizio, perché appunto riparte proprio dalla nostra carissima Matilda. È il suo viaggio, o meglio, il suo nuovo viaggio; un percorso che è sia fisico e materiale ma soprattutto emotivo e introspettivo. E io, lo sai, amo l'introspezione.
Quella "zazzera rossa che le faceva male", ha fatto un po' male anche a me.
Ed è stato bello affacciarsi sulla sua nostalgia, la quale comprende anche il suo amato gemello Draco. Non vedo l'ora di poter leggere una Os su di loro, non sto nella pelle!
Quel suo ripensare anche alla sua nuova famiglia, ai Weasley e a quelle spiegazioni che aveva dato di sfuggita. Era scappata? Forse.
Il Nepal. Ti dico che è come se avessi viaggiato anche io in prima persona in quelle terre. Perché sì, l'intero scritto ti catapulta in posti magnifici, che sei stata in grado di farci assaporare in modo succulento.
E che bellina Matilda mentre ripensa ai pasticci di zucca di Molly nei momenti di tristezza.
Oh, Santiago. Che bellissimo nome, convengo con te! Che amarezza quelle lacrime calde nel lavello, mentre finalmente apre il suo cuore a quei due nuovi compagni. È riuscita ad aprire lo scrigno che conteneva quelle memorie dolorose; faticosissimo, ma necessario. Quello è stato il primo tassello che ha permesso alla nostra signorina di ricominciare.
A questo proposito, la parte del bacio tra Mati e Santiago mi ha leggermente stesa. Rappresentato egregiamente, ammetto che all'inizio mi ha destabilizzata. Poi però il tutto è stato talmente bello che non ho potuto che approvare. Santiago è andato a costituire l'altro tassello che ha permesso a Matilda di andare avanti e di leggersi dentro al meglio. Dopo quel bacio "rubato" ha ricordato il suo George, ricordando ancora una volta quanto lui sia essenziale. Non stava scappando da lui, sarebbe tornata, ancor più consapevole. Approvazione massima per la citazione di Faber, aww!
E alla fine, in procinto di morire, il Jobberknoll regalo loro il suo estimabile canto, che rimarrà nei ricordi di Matilda per sempre. Un finale stupendo per questa prima parte di viaggio.
E poi e poi, si torna al presente! I draghi, la Svezia, il suo sogno, olè olè!
Amo i salti temporali, e questa sorta di diario di viaggio mi è piaciuto tantissimo.
Amica, sei tornata col botto, e io non vedo l'ora di saperne di più.
Perdona questa recensione sconclusionata e pasticciata.
Quasi dimenticavo: bentonata Mati, bentornati tutti!
Un bacio! |