Contest: Due è una compagnia, cinque è un Party!, di Setsy
Amor31 con: Frammenti di illusione
Grammatica: 4,60/5
[The Handmaid\'s Tale/Il Racconto dell\'Ancella]
-Piccola-
All’inizio è successo qualcosa di strano con la tastiera, e prima dell’apostrofo sono comparsi degli slash
I trattini da utilizzare sono quelli dei caratteri speciali, (—) non quello breve della tastiera, (-)che è il trait d’union
Stile: 14.50/15
Lo stile della raccolta si può definire nostalgico: c’è un’atmosfera triste ma limpida, come un paesaggio coperto da una nevicata. Hai preferito un linguaggio molto sobrio, ma questo non ti ha impedito di dipingere la scena con vividezza; specie ad una seconda lettura si possono apprezzare tutti i dettagli, che sono un mix di elementi canonici ed espressione personale della tua scrittura. La voce narrante più particolare è stata quella di Holly, anche se in teoria sarebbe la più vaga e difficile da rendere. Invece ci introduce per mano a seguire le frasi e il racconto degli altri personaggi, che si esprimono in modo etereo, forse graziati dal momento. June e Nick stanno ammirando la loro bambina, ma anche gli orrendi Waterford non pronunciano le loro frasi peggiori in assoluto, ed è questo che si nota tantissimo, il non detto delle loro minacce e violenze quotidiane. È una lettura intensa, apparentemente semplice, costellata di frasi di un gusto dolceamaro, e dalla costruzione abbastanza essenziale, come sono basilari i sentimenti che reso in modo vivido: tenerezza, gioia, rammarico, invidia, meschinità. Una serie di drabble che si legge con piacere, anche grazie all’ottima sintassi e la mancanza di errori.
IC: 20/20
La piccola Holly, che apre la carrellata dei tuoi cinque personaggi, è difficile da giudicare come IC, naturalmente, ma non per questo sei penalizzata: è una presenza fondamentale, il suo arrivo ha mosso i fili delle vicende nella seconda serie. Essendo l’accentratrice delle energie e dell’amore, seppure in modo differente, delle due protagoniste femminili, ho trovato giustissimo metterla al centro dell’attenzione. Per ora il mondo le sembra un bel posto, e forse come tutte speriamo tornerà a esserlo a partire da lei. June è perfetta. In questa raccolta la mostri nel momento nel quale era più esposta, perché il suo spirito combattivo non poteva manifestarsi a rischio della salvezza sua, della bimba, di Nick. Non reagisce, la sua energia è tutta interiorizzata, i suoi gesti delicati. Anche se si tratta di obbedire a Serena resta calma e allatta Holly, non potrebbe fare altrimenti. Nick è l’unico che ha fatto davvero sorridere June durante questa infinita tortura che è diventata la sua vita, e anche qui le regala un attimo di luce. I suoi bei tratti morbidi sono passati alla figlioletta, ma chi si vuole ingannare da solo… Molto riconoscibile anche l’attimo di collera repressa che lo pervade quando la sua paternità è disconosciuta. Non è il personaggio che è apparso più tempo, ma trovo sia il più incisivo. Serena è presenta in tutta la sua ipocrisia, che maschera anche altri sentimenti. Senz’altro possiede anche qualche qualità come la compassione, ma questa è sommersa dalla meschinità della sua invidia: l’hai centrata in pieno. E in ultimo, l’uomo che tutte vorremmo prendere a calci, Waterford, con la sua apparente mollezza e spietatezza nascosta. La frase “Dio ci ha benedetto con molto latte” fa provare ai lettori la rabbia che lui ispira con tanta facilità. Bravissima.
Trama: originalità e/o aderenza al canone: 9/10
Questa trama si è concentrata sul secondo fattore, cioè aderenza al canone è l’hai fatto estremamente bene, con un’adesione ai fatti totale. Naturalmente la completa mancanza di parti originali ti penalizza un po’, ma è normale quando in un contest ci sono ambedue le voci. Hai eletto un momento molto dolce nella sua tristezza, dandogli la voce che merita. È stato bello ‘ascoltare’ i pensieri di Holly, inconsapevoli, quelli teneri di June, che sembra chissà che rivoluzionaria nel mondo contorto di Gilead, ma è sempre stata una madre anche troppo brava, e le follie dei coniugi Waterford. Il linguaggio, anche se di dialogo c’è molto poco è perfetto. La narrazione resta sospesa, non hai insinuato un finale diverso, ma hai scelto piuttosto l’introspezione, e d’altra parte era la richiesta di almeno una delle cinque drabble. Hai fatto una scelta prudente, piuttosto che rischiare di deviare in modi privi di congruenza, la capisco.
Costruzione storia: 9.80/10
Una costruzione molto precisa, che ha seguito fedelmente la richiesta del bando. C’è un luogo ben delimitato, anzi, chiuso, e i cinque personaggi che compaiono in ordine; anche la mancanza di elementi estranei ha reso più esclusivo il momento. Holly, già presente, con la difficile introspettiva di un neonato, e poi gli altri in una sequenza logica e ineccepibile. Tutti hanno avuto il gusto spazio, considerando ovviamente chi si è espresso in cinquecento parole e chi in cento. Ognuno non ha nominato prima gli altri, non ci sono vuoti, e ogni ingresso si è agganciato almeno ad un personaggio già in scena, perché hanno anche parlato tra loro. Davvero curato; il voto non è proprio il massimo perché hai usato una scena esistente, facilitandoti un briciolo la sequenza dei cinque protagonisti, ma è davvero un’inezia che devo considerare, se fossi solo una lettrice l’avrei trovato perfetto.
Titoli: 5/6
Il titolo della raccolta mi è piaciuto molto, lo trovo adatto a questo raro momento che hai scelto, dove per lo meno non c’è violenza fisica; inoltre abbiamo la speranza/illusione per la nascita di Holly, e quella negativa di Waterford che non vuole vedere che quella povera bimba non gli somiglia proprio. Tutto è fasullo, un mondo fuori dal mondo. Meno efficaci i titoli delle drabble, anche se non sono assolutamente ‘sbagliati’, anzi. La pertinenza c’è tutta, quindi sono anche corrispondenti al contenuto delle cinque storie, ma sono piuttosto semplici, almeno in confronto col primo, che penso sia stato per te un’ispirazione spontanea, mentre questi hanno un’aria più studiata. Il migliore per me è “Vivere di bugie”, perché riprende lo specchietto, e forma un bel circolo con quello generale.
Gradimento generale: 3.90/4
Un racconto che stringe il cuore, pensando alle terribili vicende delle quali hai evidenziato il nucleo. Le parole sono molto sussurrate, come per non sfidare l’attimo di fragile falsa pace. Hai mostrato un bel tocco per dei personaggi femminili così poco mainstream rispetto alla media dei telefilm americani.
Totale: 66.80/70
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