[Valutazione del contest This is Halloween]
Titolo:
Titolo estremamente semplice, ma pregno di molti significati nascosti. Lo trovo appropriato per questa drabble, perché è attraverso una semplice cena che Jack intuisce qualcosa di molto, molto più complesso.
Rispetto del tema:
In questa storia il sangue è uno dei personaggi principali – anzi, direi che è proprio la star – e quindi il tema di Halloween lo trovo perfettamente rispettato.
Sviluppo del punto scelto
Il punto scelto è presente, ma molto in sottofondo: si intuisce che si tratta della notte di Halloween solo da quel “mi sembrava appropriato” di Hannibal, ma onestamente se non avessi letto le tue note forse non l’avrei capito. Avrei preferito che fosse sviluppato un po’ di più, ma capisco che in così poche parole non ci fosse granché spazio di manovra.
Caratterizzazione dei personaggi:
Premesso che entrambi i personaggi sono caratterizzati alla perfezione, partiamo dal protagonista.
Jack nella serie viene spesso messo in ombra dall’ingombrante presenza di Hannibal e Will, per questo ho molto apprezzato la tua incursione nella sua mente e nei suoi pensieri: parlando di quella che sembrava una cena come tante altre, sei riuscita a mostrare sia la sua parte logica e razionale (che si autoaccusa di essere paranoico), sia quella più nascosta e legata all’istinto che invece lo sa che c’è qualcosa che non va… anche se non riesce a capire cosa fino alla fine.
Hannibal è apparentemente solo una comparsa, invece la sua presenza fatta di sfumature permea tutta la storia. Mi piace come hai sottolineato la sua sottile ironia (“Bistecca al sangue. Mi sembrava appropriato.”) e i suoi modi aristocratici da perfetto padrone di casa (“È di tuo gradimento?”)… e quel sorriso iniziale, è proprio il sorriso di Hannibal. Un sorriso cortese e letale, l’unica vera maschera dietro cui si nasconde lo Squartatore di Chesapeake.
Stile e trama:
Lo stile di questa drabble è estremamente fluido, e questo ritmo moderato si mantiene costante dalla prima all’ultima parola. Una quieta alternanza di dialoghi e pensieri diretti e indiretti che accompagnano il lettore lungo la tortuosa strada intrapresa da Jack verso la scoperta di una verità terribilmente scomoda.
I dialoghi sono semplici ed apparentemente banali, ma la loro presenza è essenziale per apprezzare appieno il contrasto tra questa superficiale apparenza e la profonda sostanza costituita dai pensieri di Jack.
Jack che non è un personaggio machiavellico come Hannibal o Will, ma resta comunque un ottimo detective, e soprattutto un uomo molto intelligente. Per questo ho molto apprezzato la scelta di mostrare questi suoi primi dubbi, che gli vengono dal proprio istinto e non da qualche “aiuto” esterno. Dubbi che poi, giustamente, lo portano a questo suo conflitto interiore su ciò che gli dice l’istinto e ciò che invece è convinto di credere perché razionalmente non è possibile che quello che pensa/teme sia vero.
Gradimento personale:
Di questa storia ho apprezzato soprattutto il finale, che arriva all’improvviso come tutte le vere rivelazioni e sconvolge tanto il lettore quanto lo stesso protagonista.
A presto!
rhys89 |