Recensioni per
L'albero di ciliegio della signora Venturina
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/02/20, ore 13:19

Wow! Non so veramente da dove partire per dirti tutto quello che questo primo capitolo mi ha trasmesso mentre leggevo...
E' un agglomerato di emozioni di ogni tipo, dall'affetto, alla nostalgia, alla tristezza. Penso che non solo io, ma chiunque legga possa coglierle chiare e nitide esattamente come le sta provando il personaggio in questione.
Ecco, per quanto riguarda i personaggi, parto col dire che amo le storie in cui sono presenti gli animali. Devo ammetterlo, i gatti non rientrano tra i miei preferiti ma nonostante tutto credo anch'io siano dotati di una sensibilità particolare; in generale, penso che gli animali a tratti siano più umani degli uomini stessi, per cui adoro il fatto che Garibaldi/Mozzicone sia il cicerone di questa storia.
Venturina mi ricorda la dolcezza e la pazienza delle anziane signore e nonne, che in età avanzata si ritrovano a vivere di nostalgici ricordi ripensando al corso della propria vita. Purtroppo, esattamente come hai scritto, capita sempre più spesso che gli anziani vengano dimenticati in primis dai propri figli, e questa è una cosa che mi infonde rabbia e tristezza allo stesso tempo.
Infine il Fratellone. Beh, di sicuro hai deciso di narrare di un personaggio complicato; non perché ci sia qualcosa di sbagliato in lui, ma perché di per sé vive una situazione ed una vita complicata che nemmeno lui stesso è riuscito (almeno in questo primo capitolo) a capire pienamente. Sono sicura che ci sarà molto altro da leggere e scoprire sul Fratellone e non vedo l'ora di continuare la lettura di questa storia che, come al solito, ho trovato per caso ma che, sempre come al solito, sono contenta di aver scoperto. Di fatti, le scoperte migliori avvengono sempre per pura casualità!
(Recensione modificata il 02/03/2020 - 12:43 pm)

Recensore Master
29/12/19, ore 18:17

Carissimo, anzi! esimio capitano Yonoi! cosa dire? c'è un mare di emozioni, informazioni e cose da discutere ed è solo il primo capitolo.
parto col dire che il povero Mozzicone ha una mamma adottiva, qui, che sta per venirlo a prendere e portarselo a casetta a dormire comodo sul letto, facendolo mangiare nel suo/mio piatto! perchè alla faccia della positività, Cap! i fratellini affogati, le vecchiacce con le scope, i bambini maledetti, la separazione dalla mamma biologica, la vita grama dei gatti gettati via come cose inutili quando un appartamento cambia padrone. "Il divano lo regaliamo, il frigo rotto (a Roma) lo buttiamo di notte vicino ai bidoni che non ci vedono e sì, getta fuori il gatto, chi lo vuole?" la maledizione su di loro! E ora che ho pianto, ho bevuto e mi sono calmata proseguo con la narrazione.
inanto gli umani con lo zainetto mi hanno stretto il cuore. lo zaino è il peso della vita sulla spalle, sì? è qualcosa di increbile, mi apri sempre una finestra su un paesaggio più bello di quelli che già conoscevo. e mi prendo una parentesi per suggerirti vivamente di usare almeno il copyright online - gratuito, per me non facilissimo da usare, ma vale - perchè pubblichi in pratica romanzi a puntate e rubare da qui non ci vuole nulla. e credimi, invoglia parecchie persone. già visto
La cosa più poetica, ma da impazzire e non poter smettere di pensarci? la TV. guardano una TV rotta con le candele dentro. quasi ti chiedo il permesso di citare la frase... non ci avrei pensato, anche se mi chiedevo dove Fratellone avesse trovato i soldini per siffatto apparecchio costoso... la rulotte è talmente povera, ma così bene abitata! il gatto color tramonto aranciato mi fa impazzire, deve essere morbido e con una faccina tonda bellissima. *gattara, on!*
la sua settima vita. se non mi avessi giurato che non muore sarei scappata te lo dico. Anche un'altra umana ha il suo zaino, Livia, una creatura "sbagliata" - in realtà con qualcosa di speciale, come capivano i greci antichi, il dono di Ermafrodito, una manifestazione del divino sulla terra - che vede il suo corpo tradirla senza speranza. non soffre in sè, per ora non è un problema di identità sessuale, ma sociale, di quello che non può fare. cerco di immaginarla e in realtà mi pare bella, anche se è difficile spiegare perché. passerà alla musica? sarà quello il dono di Mozzicone, piccola fatina non turchina ma arancio?
e la signora Venturina, rinchiusa nel gattile brutto? certo, per il nostro eroe si chiama così, e io mi struggo pensando che loro non ci abbadonerebbero mai, fino all'ultimo respiro. sono troppo superiori a noi. la Venturina e il fu-marito, ritratto garibaldino, mi fanno troppa simpatia. conoscevo una signora prorprio uguale! il marito era nei bersaglieri e lei dopo la sua morte usciva col suo cappello e fascia tricolore, ma non triste, tutta fiera! Amarcord, Cap. che mi fai tornare in mente... potere delle tue parole sublimi ed evocative
tra un paio di giorni vado avanti, è solo un problema di tempi, per me (di occhi al pc)ma non vedo l'ora, mi scavi in profondità e ci lasci un fiore
un bacio felinissimo,
Setsy

Recensore Master
29/12/18, ore 20:24

salve cara, ho trovato delizioso il modo di rispondere, renne e asini, qui abbiasmo il punto di vista di un gatto. Un poco come quando Virginia Woolf scrissse la storia di Elizabeth Barrett-Browning usando il punto di vista del cane Fluff. rimandi letterari a parte, m9i complimento per stile narrativo e bravura, hai una rara e portentosa bravura in punto di grammatica, sintassi e sintesi, oltre che coesione.. una specie di ballata, delle antiche e nordiche leggende.. il passato ed il presente.
bellissimo JQ 

Recensore Master
10/12/18, ore 00:53

Ed eccomi finalmente qui!
Si perché era giusto cominciare a commentarti proprio da questa storia (anche se ne ho letta anche qualcun altra dove presto passerò): d'altronde ho un nome felino e se mi metti in presentazione un gatto e mi fai una storia pow gatto come posso non partire da qui? 😁
Anzitutto lasciami dire che hai uno stile davvero molto bello, particolareggiato a dir poco e molto poetico, sembra di leggere quelle fiabe di una volta dal linguaggio semplice e con un tocco in po' magico... Qui accentuato forse dal punto di vista di micio.
Di questo primo capitolo introduttivo ho dapprima ammirato la descrizione particolareggiata del luogo dove ora lui e il suo umano si trovano, un posto "povero" di lussi e comodità così come li intendono molti umani, ma ricco di pace per l'animo tormentato dell'umano e di bellezza della natura.

Poi c'è il passato, quello con la Venturina, personaggio che mi ha ricordato la tipica figura di nonna quelle che trovi nei paesello nate nei primi del novecento tuttofare e bonarie coi nipotini a cui far festa... E si mi hai ricordato un po' la mia di nonna visto che pure lei finché ci ha visto faceva la sarta😄
Anche qui (come pure nella base di partenza del cucciolo, in campagna) nel descrivere l'ambiente sei stato minuzioso e particolareggiato, come se stessi mostrando un quadro le scene e gli ambienti si mescolano perfettamente uno con l'altro e si immaginano esattamente come tu vuoi dipingerli attraverso gli occhi di questo simpatico e malinconico gatto senza coda.
Mi dici che la signora si ammala d'improvviso, della perdita della casa e del gattile per umani, il che spiega in parte la collocazione di questa storia in questa sezione (drammatico? 😒☹️) vediamo come prosegue questa avventura introspettiva allora con la prossima puntata!
Nala
P. S. Bellissima la missione dei mici credo davvero sia un po' il loro compito segreto in effetti eheh.. nonché tutti i riferimenti (rivolti al lettore) tipici del comportamento felino!

Recensore Master
18/11/18, ore 18:39

Questa nuova storia si prospetta davvero interessante. Mi piace molto il punto del vista del gatto, che riesce a rendere incredibilmente poetica la vita quotidiana -tra emarginazione, maltrattamenti, sopravvivenza con cose recuperate alla buona e piante che crescono in barba a tutto e tutti- di questo senzatetto.
Adorabile anche il ritratto della signora Venturina: sembra una vecchietta deliziosa, che adora i nipoti ma non si fa problemi a metterli in riga, amava davvero il defunto marito e non vede perchè l'invecchiare debba significare diventare sciatti per forza.
Molto, molto interessante la storia di Livietta. Chi se lo aarebbe immaginato che il senzatetto accampato in una roulotte tra mobili sfasciati fosse partito come lieve e aggraziata promessa della ginnastica ritmica? So che esistono sindromi che modificano lo sviluppo sessuale, ma raramente ho visto questo argomento affrontato su efp, e con questa bravura: quindi, complimenti.
Molto dolce questa cosa della signora Venturina: a un certo punto sembra xhe il gatto si interessi di lei più che tutti i suoi figli. Che brutta fine per quella simpatica vecchietta tanto affezionata alla famiglia!
Complimenti, ancora una storia che promette molto bene!

Recensore Veterano
16/11/18, ore 12:51

"RECENSIONE PREMIO "SCEGLI IL TUO MANDALA E TI DIRO' CHI SEI... CONTEST!":
Eccomi, finalmente, per le recensioni premio!
Devo dire che nella tua pagina c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma tra le tue storie questa mi ha sicuramente incuriosito di più.
Anzitutto, mi ha attirato il titolo che nonostante apparentemente semplice, presenta tutti gli elementi che riescono ad incuriosire il lettore.
Il tutto, poi, è completato dall'introduzione che rende perfettamente ciò che si andrà a leggere nella tua storia, e lo fa in maniera molto interessante!
Sicuramente, lo stile della tua storia è tutto fuorchè banale! La decisione di lasciare la narrazione ad un gatto è davvero molto interessante, oltre che ad essere estremamente originale!
Inoltre, ho letto piacevolmente la storia; non l'ho trovata pesante, eccessivamente lunga, o "ampollosa". Anzi, ho notato che la narrazione scorreva fluidamente rendendo così la lettura più che piacevole.
Per quanto riguarda i contenuti, questo primo capitolo è un'ottima premessa per una bella, bella, bella storia: da un lato, abbiamo il nostro Mozzicone dal pelo arancio che fa da narratore alla storia in tutta la sua saggezza, caratterizzandolo sin da subito e facendolo in maniera impeccabile, dall'altro lato, abbiamo la nostra signora Venturina, descritta con una dolcezza inaudita, ma caratterizzata anche come una donna con la D maiuscola, dall'altro lato ancora abbiamo la Livietta cui storia è sicuramente "particolare", e anche originale... Sicuramente difficile da trattare ma sono sicura che ci riuscirai alla perfezione.
Che dire in più? Ti faccio ancora i complimenti per la trama della storia, bella, originale, avvincente e interessante, ma te li faccio anche per il tuo stile di scrittura che è semplicemente impeccabile.
Ancora complimenti, a presto.

Recensore Master
14/11/18, ore 10:57

Ciao!
Eccomi di nuovo da te, come promesso.
Forse, se non aggiorni nel giro di 48 ore, riesco pure a restare in pari questa volta XD
La voce narrante non poteva appartenere ad altri che ad un gatto, l'ho capito subito: ti sei ispirato a Natsume Sōseki per questo racconto? Adoro i gatti, ma, duole ammetterlo, finora non ho mai avuto il piacere di avere a che fare con una creatura tanto speciale e adorabile come il piccolo protagonista di questo racconto: la bestia di Satana che mi trovo in casa infatti di adorabile non ha proprio niente, e passa la sua invidiabile vita a tiranneggiare ogni singolo compotente della famiglia per ottenere ciò che di più brama al mondo, ovvero una ciotola sempre piena e, soprattutto, la possibilità di dormire in ogni singolo giaciglio destinato all'ultimo arrivato, che ha appena cinque mesi (ti lascio immaginare la trigicomicità di certe scene). Battute a parte, una volta di più hai dimostrato la tua estrema bravura nel destreggiarti fra le insidie – superate peraltro con estrema grazia – di un punto di vista tanto insolito: il piccolo Garibaldi\Mozzicone è un'anima antica e saggia, e lo sguardo con cui scruta il mondo – e, in particolare, gli umani che gli sono stati affidati – è limpido e disincantato ad un tempo.
Livietta invece mi ricorda molto Calliope, l'ermafrodita protagonista di Middlesex di Eugenides: avendo dei casi di ermafroditismo in famiglia (storie sia passate che recenti anche abbastanza tragiche, in verità) il tema mi ha sempre interessata, e infatti ho trovato tutta la parte a lei dedicata assolutamente accurata ma anche disperatamente struggente: il suo sgomento e la sua solitudine sono quasi (anzi no, togli il quasi) palpabili, ma trattati con una delicatezza e un riguardo di cui, obbiettivamente, in pochi avrebbero potuto dar prova.
La signora Venturina – e il di lei defunto, ma pervicamente presente, marito – non mi ha ricordato esperienze personali (nessuna delle mie nonne amava gli animali, né tantomeno infornava biscotti per i nipoti), ma le parole a lei dedicate sono arrivate tutte quante dritte al cuore – compreso l'amaro finale.
Hai una attenzione per i dettagli così precisa che i micro universi da te creati prendono letteralmente vita sotto agli occhi del lettore: sembra una magia, ma posso solo immaginare l'immenso lavoro di ricerca e rifinitura che c'è dietro.
Ti faccio, come al solito, i miei più sinceri complimenti: ti seguirò più che volentieri in questa nuova avventura ^^
In bacco al lupo per il contest!
Alla prossima,

padme

Recensore Master
13/11/18, ore 19:26

Ciao carissimo,
leggere te è come stare seduti in cerchio ad ascoltare una persona molto saggia e buona che racconta delle bellissime favole. Sai trasportare il lettore in un mondo che è quello di tutti i giorni, ma che attraverso la tua storia si trasforma in qualcosa di misterioso e meraviglioso. Sai dare voce a tutti, da un vecchio gatto alla fine delle sette vite a semi incauti, che non sapevano bene dove andare a piantarsi. Ci racconti della signora Venturina, o della ginnasta con qualche problema ormonale facendocene vedere tutta la meraviglia e l'unicità.
I tuoi animali sono buoni e saggi come te e vedono il mondo con quel distacco un po' affettuoso di chi ha già visto tante cose e forse non ha più la curiosità di vederne altre.
Come sempre, complimenti per la tua bellissima prosa, elegante, ricca, ricercata e musicale.
Una curiosità: perché ci sono alcune parole sottolineate?

P.S.: è inutile che tenti di fare il cinico e mi dici che non sei nè buono nè saggio^^

Recensore Master
13/11/18, ore 08:29

Bene bene bene, cosa abbiamo qui? Una nuova storia di yonoi! Ed inizia proprio bene, sissignore. Raccontare qualcosa dalla prospettiva di un gatto mi sembra un'idea molto originale (e tra l'altro mi ha pure sorpreso: all'inizio pensavo che si trattasse di un essere umano, poi di un cane). E il modo in cui vede le cose, gli umani con cui interagisce, la sua missione...tutto molto toccante. Non c'è solo lui, però: c'è anche la Livietta, una povera ragazza che ha la sfortuna di avere qualche disfunzione ormonale (non so come altro chiamarla), e che finirà per incontrare il nostro Garibaldi/Mozzicone. Si preannuncia una storia molto carica di emozioni, sissignore. Al prossimo capitolo!