Recensioni per
Quando viene dicembre
di padme83

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/07/20, ore 18:39

Ciao, eccomi qui come avevo detto, non potevo che dare la precedenza a questa fic, visto che entrambe amiamo quella canzone, eh eh! :)
E... caspiterina. Hai scritto una storia incredibile. A dire la verità è la prima tua fic che leggo, e se tutte le altre sono così davvero, non so che dire, sono completamente rapita ed estasiata.
Sono rapita per il tuo stile che ha qualcosa che strega, che colpisce il lettore, che lo incatena a leggere, e poi sono anche rapita per la tua capacità narrativa e per la trama di fondo che hai messo in questa piccola fic.
L'idea che fossero legati dal patto di sangue in modo che fossero anche connessi è meravigliosa, io ho percepito un amore viscerale in questa coppia, una passione che scavalca ogni barriera, compresa quella tra bene e male. E aggiungo in tutto questo che loro non sono assolutamente una mia ship o una mia otp, eppure tu mi hai stravolta con la bellezza di questa fic.
Ti giuro, non ho mai visto tanto amore e tanta passione in una fic. Oltre ad una caratterizzazione di entrambi superba, io ho trovato un sentimento palpabile, mi sembrava di toccarlo con mano e vederlo oltre lo schermo.
E quel finale, con Albus che continua a fare il professore e augura buon Natale a Gellert ovunque egli sia, con i versi finali della canzone... è tutto perfetto.
Giuro, la devo listare d'obbligo.
Complimenti di vero cuore, se non fosse stato per il gruppo forse non ti avrei mai scoperta, ora ti seguirò con molta attenzione <3

Recensore Master
01/06/20, ore 22:24

Ciao!
Entro qui in punta di piedi, perché il mio tempismo perfetto ovviamente mi fa capitare su una storia natalizia il primo di giugno, ovviamente. Straniamento atmosferico a parte (che comunque è durato soltanto una manciata di secondi, perché mi è bastato pochissimo per farmi completamente conquistare dalle tue atmosfere e ritrovarmi a sentire il fruscio della neve contro i vetri delle finestre di Hogwarts), questa storia mi ha completamente conquistato (non che avessi dubbi a riguardo, ormai).
Tra l'altro, è meraviglioso quanto tu riesca a conservare il tuo stile tanto evocativo e incisivo, personale e riconoscibile anche quando scrivi qualcosa di più lungo: mi piacciono tanto, tantissimo le tue storie brevi, ma anche qui (come in una delle prime cose tue che avevo letto) riesci a essere capace di costruire atmosfere e dinamiche incredibili, attraverso immagini poetiche e rimandi meravigliosi.

Questa storia mi ha lasciato con addosso un senso di vuoto e di dolore incredibile: se con loro il senso del tragico è sempre in allerta, qui sfiori vette terribili, con questa separazione che è una ferita aperta, perché nasce da cause che non potranno mai essere sanate, ma che comunque non riesce, non può andare a recidere il loro legame - non può, perché forse, nonostante tutto, loro non lo vorrebbero mai, non del tutto.
È stato straziante vedere quel loro legame tenerli stretti nonostante tutto, vedere Albus che lascia qualsiasi cosa non appena sente il dolore e il pericolo che hanno travolto Gellert, che non può fare a meno di impazzire di paura quando conosce il rischio che Gellert ha corso. E poi vedere quanto per loro è impossibile staris lontano, anche quando la situazione è troppo complessa e il dolore, il passato, il silenzio li allontanano è stata una vera stretta al cuore. Adoro il modo in cui hai delineato il loro legame mentale: i passaggi in cui la loro comunicazione si fa solo comprensione, quando uno conosce l'altro come e meglio di sé, perché l'uno è l'altro sono sempre momenti meravigliosi, che sai descrivere in maniera mirabile.
Il finale, poi, con quell'ultimo abbraccio, quell'ultima spiegazione che nessuno dei due ha il coraggio di affrontare mi ha lasciato con un groppo in gola difficilissimo da digerire.
Ho anche apprezzato molto quello sprazzo - breve, ma estremamente singificativo - di Albus come insegnante: è bellissimo vederlo così attento, capace di farsi amare dai suoi studenti e di prendersi cura di loro andando oltre la mera funzione di "persona che trasmette una conoscenza". Insomma, è stata una scena limpidissima, dove ho proprio rivisto l'Albus Silente dei libri, quello che nell'insegnamento trova una vocazione e anche la salvezza, una sorta di riparo alla sua sete di potere tanto distruttiva.

Come sempre, ho amato infinitamente tutte le citazioni e i rimandi che sai gestire in maniera così disinvolta e naturale. E in particolare, mi sono ritrovata a sorridere davanti al titolo: da marmocchietta amavo particolarmente "Anastasia", e quanto a ego, da piccola non scherzavo nemmeno io, dal momento che, essendo io nata a dicembre, ero convintissima che il mio compleanno giocasse un ruolo non del tutto secondario in questa canzone. E vabbe', crescendo giuro di essermi ridimensionata!

A parte gli scherzi, ho apprezzato davvero tantissimo questa storia, e mi trovo a farti, per l'ennesima volta, i miei complimenti.

Un abbraccio!

Recensore Master
19/05/20, ore 17:06

Ciao!
Eccomi a tornare sul tuo profilo – anche per me dopo tantissimo tempo – anche se ho avuto modo di vedere sulla tua pagina il trip furioso che ti è partito per la coppia Albus/Gellert XD Decisamente il secondo film di Animali Fantastici ha saputo aprire un vaso di Pandora notevole… anche se, in realtà, mi sarei aspettata un pelo di più dai vari rumors che erano trapelati prima dell’effettiva uscita del film.
Devo dire che il ricordo che avevo conservato del tuo modo di raccontare le cose non è stato disatteso, anzi, tutto il contrario 😊
Ho riamato decisamente il tuo stile, assolutamente corretto, coinvolegente e quasi poetico. Ci sono certe immagini pazzesche! Come quella che contrappone la finta nevicata all’interno della Sala Grande con quella vera che imperversa al di fuori. La neve ha sempre il suo fascino, ma che te lo dico a fare? XD
Il rapporto fra Albus e Gellert è così intenso che fa quasi male, con quel patto di sangue che li lega in maniera indissolubile nonostante il loro essere votati a due mondi completamente differenti, incapaci di coestistere fra loro. L’alternarsi al centro del capitolo di cosa uno sia per l’altro è boh… non lo so nemmeno io cos’è.
La cosa che mi ha stupito più di tutto – chiaramente in maniera positiva – è come, nonostante la sua irriverenza, Gellert si abbandoni ad Albus e non il contrario. Silente, dal suo canto, è dilaniato dal sentimento che prova per lui in netta contrapposizione con la condotta morale che ha deciso di seguire, perché sa che Gellert ha deciso di seguire strade oscure – che non condivide – ma, nonostante tutto, non può resistergli. L’orgoglio, poi, fa da padrone in questi due personaggi così carismatici e, proprio per questo, non trovano neanche il coraggio di salutarsi il giorno seguente.
Trovare la felicità di Albus alla vista dei suoi adorati ragazzi – per i quali ha deciso di seppellire quella parte di sé – scioglie il cuore.
Poi quell’augurio finale, solo pensato, non pronunciato mentre Fanny canta in lontananza, è decisamente l’ultima chicca.
Non avevo mai letto niente di Gellert x Albus e sono davvero contenta di aver cominciato con te.
Assolutamente vivissimi complimenti.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
25/12/19, ore 18:20

Qualcosa per cui celebrare il Natale.
Albus avrà anche scelto la sua parte migliore, i ragazzini che lo attendono a scuola, ma posso solo immaginare quanta gioia (assieme al dolore, eh, assolutamente!) gli abbia dato rivedere Gellert, poter stare di nuovo tra le sue braccia.
Questa storia è piena di angst, sì, ma quant'è bella!
Ci sono amore, determinazione e nostalgia, e forse hai ragione: magari Gellert fingeva solo di dormire perché sarebbe stato impossibile dirsi addio un'altra volta, perché nessuno dei due smetterebbe di seguire il proprio cammino e questo incontro non avrebbe dovuto esserci.
Forse 'non c'è stato' perché un giorno diventerà davvero difficile pensare che Gellert le abbia prese da un branco di lupi... la storia cancellerà fallimenti e debolezze fino al grande scontro.
Come sempre, il modo in cui scrivi di loro me li fa sentire particolarmente vivi e veri, ma questa volta un po' più del solito.
Complimenti e... Buon Natale. ^^

Recensore Junior
13/09/19, ore 22:23

Ciao mia cara!
Lo so che siamo a marzo ed è persino Quaresima, ma io adoro il Natale e, quando ho visto i titoli delle storie tra cui chiedevi di scegliere per lo scambio, sono stata ovviamente rimasta colpita da questo qui.
Devo ammettere che un Natale dalle tinte così angst ci sta tantissimo. Siamo abituati a vederlo sempre come un periodo allegro, pieno di luci e colori, ma non per tutti è così, quindi io apprezzo molto leggere storie un po’ più ‘alternative’ – scusa il termine, ma mi sono scervellata per trovarne uno migliore – che parlano di questa giornata.
E’ davvero interessante che la storia inizi quasi dalla fine, con Albus che osserva Gellert dormire, e il narratore sembra raccontare a Silente gli avvenimenti che l’hanno condotto in quel cottage in Cornovaglia: il banchetto nella Sala Grande di Hogwarts in occasione della Viglia di Natale, la visione di Gellert in pericolo, il viaggio con Fanny e il ritrovamento dell’altro uomo ferito.
Il confronto tra i due mi è piaciuto molto, tanto da farmi venire la pelle d’oca. Dimostra davvero che, quando si è voluto davvero bene a qualcuno, questo non viene soffocato nemmeno se le nostre vite prendono strade completamente diverse, anche se facciamo scelte che agli occhi degli altri possono giudicare sbagliata. E’ palpabile quanto Albus e Gellert tangano ancora l’uno all’altro – e in fondo se così non fosse stato, Silente non sarebbe mai andato a raggiungerlo.
La scena d’amore l’ho trovata davvero molto delicata, scritta in un modo che ci fa comprendere che cosa sta accadendo, senza però mai scendere nella volgarità.
Il finale mi ha lasciato un senso dolce-amaro. Silente, infatti, ha lasciato il cottage senza aspettare che Gellert si svegliasse ed è tornato a Hogwarts. E’ bellissima la contrapposizione tra gli studenti che, allegri, gli fanno gli auguri e lui che riesce a stento a trattenere le lacrime, fino a quando non si rende conto che quei ragazzi che ha di fronte meritano tutta la sua attenzione e il suo impegno.
Mi è piaciuta molto la scelta di terminare con quel silenzioso ‘Buon Natale anche a te.
Ovunque tu sia.’
Sembra scontato dirti che questa storia mi è piaciuta veramente molto, perché è una di quelle letture che, una volta letta, non ti lasciano indifferente, ma smuovono vari sentimenti ed emozioni dentro di te. Devo ammettere che il finale mi ha particolarmente commossa, anche perché mi ha ricordato anche qualcosina della mia vita.
Hai ragione ha definire la narrazione in seconda persona ‘il tuo cavallo di battaglia’ perché lo sai usare veramente bene e lo trovo azzeccatissimo per storie dove si vuol mettere bene in risalto anche la parte introspettiva del protagonista.
Mi è piaciuta molto l’idea di intermediare la storia con i versi della canzone perché hanno aumentato ancor di più il pathos.
In fine, non posso che apprezzare il piccolo sunto che hai messo nelle note per contestualizzare meglio la OS nella storia più generale di Albus e Gellert. (Comunque penso anch’io che Gellert stava solamente facendo finta di dormire, ssshh non dirlo a nessuno però).
Davvero complimenti per questa storia che ho trovato davvero molto bella e toccante.
Alla prossima!
Maddie

(Questa recensione partecipa all’iniziativa ’10.000 recensioni in un anno’ indetta dal gruppo fb ‘Il Giardino di EFP’)

Recensore Master
01/04/19, ore 20:20

Ciao Padme! Come ogni inizio di settimana, non vedevo l'ora di passare da te per scoprire un'altra delle tue meraviglie.
Adoro leggere le recensioni che mi lasci, ma ancora di più adoro scrivere le mie impressioni sotto le tue storie.
Già, perché queste perle meritano davvero di essere applaudite dal fandom intero, sono una più bella dell'altra e vorrei tanto, un giorno, riuscire a imprimere musica e poesia al testo come fai tu.
Questa cosa straordinaria che hai creato non è da meno, dolce, triste, malinconica e passionale come il sentimento che lega, nel vero senso della parola, Gellert e Albus. Ammetto di essere andata a leggere lo spazio autrice prima di iniziare il capitolo, ma solo per non interrompere la lettura una volta arrivata alle note.
Sai che c'è? Penso proprio di aver fatto bene, perché mi sono guardate quel video su Youtube e mi ha preparato psicologicamente a questa OS, facendomi calare ancor più nell'atmosfera e rendendo le immagini ancor più vivide.
Per la barba di Merlino, quanto sono belli questi due! Da sentirsi male, sul serio.
Io metterei il rating rosso anche solo se respirano nella stessa stanza! XD
Cooomunque, bando alle ciance, siamo a Natale ed io giungo un po' in ritardo, ma non importa, perché l'atmosfera che ho respirato non è la più scoppiettante e gioiosa che si potrebbe trovare, nonostante dicembre, ad Hogwarts, sia sempre perfettamente sfavillante!
Qui ne abbiamo uno scorcio piccolo piccolo all'inizio, ma ben presto il nostro caro professor Silente sente un richiamo inconfondibile e tutto diventa più cupo.
Nella mia testa ho pensato al povero Heathcliff che sente il richiamo del fantasma di Catherine nel gelo della tempesta, fuori nella brughiera.
Ma qui per fortuna Gellert è vivo e vegeto...più o meno...
Bella la scena con Fanny che porta Albus da lui.
Molto d'effetto.

E ci ritroviamo in un altro luogo, in Cornovaglia, in un rifugio che è come un angolo fuori dal tempo, dove tutto è possibile e nulla può nuocere.
E io lo sapevo, nonostante il rating giallo, che alla fine sarebbero finiti avvinghiati!
Ovviamente qui ti sei mantenuta sul soft, anche se: "«Toglimela» replichi, succhiando avido il suo labbro inferiore. «Toglimela, che aspetti, toglimela.»" e allora portatemi i sali! XD
Hai appena accennato l'atto fisico in sé, cosa che ho trovato giusta, in questo caso, perché è il concetto che sta alla base di questo incontro che andava enfatizzato, cioè l'addio.
Un addio che è disperato ma necessario, inderogabile, eppure doloroso quanto una lama nel cuore.
Albus lo sa bene, conosce l'uomo che ama e sa che non deve più amarlo, nonostante non possa trattenersi dal farlo.
E allora decide che continuerà a provare quell'amore per sempre ma senza vedere, né toccare, l'oggetto al quale è rivolto.
Deve tagliare quel filo, per il buono che c'è al mondo, per i suoi adorati ragazzi di Hogwarts, perché è la cosa giusta da fare.
E noi sappiamo che è così...Ma non per questo fa meno male.
È uscita a che a me la lacrimuccia, nello stesso momento in cui è scesa a Silente, solo e con il cuore spezzato.
Questo piccolo ritaglio di loro due, soli e fuori dal mondo, dal tempo, come se il resto non contasse, è quanto di più perfetto potessi creare per rendere giustizia a questo amore impossibile, eppure reale, potente e immortale, nonostante tutto.
Brava, brava, brava! Sono davvero colpita.
Sì, lo so, te lo dico tutte le volte, ma è così. Ogni OS che leggo, scritta da te, mi emoziona sempre di più, in modo diversi, andando a toccare corde sempre nuove.
Sei percepisce benissimo quanto tu abbia fatto tuoi questi personaggi e quanto li ami e comprendi a fondo!
Complimenti di cuore!
Alla prossima
MissAdler

Recensore Master
08/02/19, ore 16:31

Ciao cara, eccomi qui per l'abc delle recensioni. Allora... partiamo dal titolo: quando viene dicembre. Avendolo letto, prima ancora di aprire la storia ho pensato subito ad Anastasia, e scoprire che la canzone è proprio quella mi ha fatto felice (io adoro anastasia). Ma tornando seri... io lo trovo giusto questo titolo per la storia. Andiamo all'introduzione: è un po' scarna, ma ragionandoci su ho pensato che invoglia il lettore e scoprire cosa succederà in Cornovaglia, per cui ottima scelta di non inserire una parte della storia.
Passiamo alla trama: è Natale e Albus è a hogwarts al classico banchetto natalizio. A un certo punto ha una chiamata: è Gellert in pericolo. Con l'auto di Fanny va sul luogo in cui si trova Gellert e scropre che è ferito. Lo porta a casa sua in Cornovaglia. E lì scopre che Gellert è stato attaccato da lupi mannari, ma per fortuna non è stato morso. Qui accada l'inevitabile: lo fanno. Ma è l'ultima volta, Albus dà il suo addio definitivo a Gellert. I personaggi sono molto IC. Non ho visto i crimini di Grindewald, ma basandomi sulle informazioni di Albus da giovane, io lo vedo IC in questa storia.
Dal punto di vista grammaticale, la storia è perfetta. Non c'è nemmeno un errore di distrazione. Il tuo stile mi piace. è ricercato, ma molto lineare e fluido.
A presto.

Recensore Master
18/01/19, ore 22:33

Ciao cara,
potrei definire questa storia come l'apice della " triologia " Gerret x Albus. Se le altre due rappresentavano lo sviluppo e i momenti più dolci dei giovani uomini; questo Quando viene Dicembre ne è invece il triste epilogo. Si avverte per tutto il racconto una tensione palpabile, l'ansia di Albus per le sorti dell'amato, il suo amarlo nonostante i tristi eventi che li hanno visti protagonisti; amarlo nonostante la lontananza e la triste consapevolezza che nulla sarà più come prima. Momento toccante la visione di Albus a Hogwarts e la loro unione finale prima dell'addio. Gerret è stato fantastico, nel suo voler allontanare, nel suo essere sarcastico nonostante le profonde ferite, ma alla fine.. la passione prevale, come raramente ho visto.
Il finale è terribilmente dolce, a dimostrazione che il pensiero di Albus è sempre rivolto all'amato. <3
Il tuo modo di descrivere la loro storia è fantastico, tutti questi missing moments sono favolosi, mantenendo una forte corenza coi personaggi originali e il mondo della Rowling. Il mio amore per loro è nato con le tue fanfic e spero di continuare a coltivarlo. <3

Un saluto

Elgas

Nuovo recensore
11/01/19, ore 16:15

Ciao, cara!
Eccomi qui per lo scambio recensioni e ti chiedo immensamente scusa per l'imbarazzante ritardo col quale giungo da te, sono imperdonabile.
Ultimamente io e l'organizzazione ci siamo un po' perse di vista…
AD OGNI MODO, non sono qui per trovare giustificazioni che non reggono affatto, bensì per recensire questa bellissima One-shot.

Wow.
So che esordire una recensione in questo modo non è dei migliori, però la prima parola che è uscita dalla mia bocca non appena ho finito di leggere è stata proprio “wow”.
Ormai leggere qualcosa di tuo è diventato una garanzia, soprattutto quando si tratta di Gellert e Albus.
In questa One-shot, poi, sono riuscita a vedere entrambi sotto nuove sfumature.
In questo caso è un ritrovarsi momentaneo dopo diversi anni trascorsi lontani l'uno dall'altro, è una richiesta d'aiuto da parte di Gellert che viene accolta praticamente subito, che batte lo sgomento iniziale di Albus il quale, pur provando lui stesso dolore nell'aver visto – e compreso – le condizioni psicofisiche di Gellert, lo rintraccia immediatamente correndo in suo soccorso.

Immaginarmi Gellert nelle condizioni in cui lo hai descritto è stato difficile, ma non perché non fossero realistiche – ANZI, erano talmente realistiche che mi son sentita male per lui –, è stato proprio a livello di impatto emotivo che ho trovato difficoltà, perché con la seconda persona singolare – che ti riesce non bene, di più – ho avuto modo di vedere tutto attraverso gli occhi di Albus in maniera ancora più amplificata sotto ogni punto di vista.
Poi, ammetto di essermi divisa tra l'angoscia provata per Gellert e il sentirmi una persona orribile per la felicità perché quando sono stati menzionati i Lupi Mannari sono implosa – sono le mie creature sovrannaturali preferite –, quindi mi sono fatta un sacco di film mentali su Gellert che si imbatte nei Lupi Mannari, li affronta, fortunatamente non viene morso o graffiato però comunque risente della lotta e, ancora più fortunatamente, riesce a fuggire.
Insomma, un delirio.

Ho tirato un sospiro di sollievo talmente forte che mi avranno sentita fino in Kentucky quando, poche righe dopo, ho realizzato che le condizioni di Gellert erano sì gravi, ma non abbastanza da far sprofondare il tutto nella precarietà – disperazione – più assoluta.
E vedere come lui e Albus abbiano interagito in quel piccolo frangente prima di addormentarsi, mi ha maciullato il cuore.
Ma ancora più toccante, intimo e intenso è stato quando si uniscono fisicamente in un bacio agognato per tanti anni, perché non erano coinvolte solo le loro bocche e i loro corpi, erano coinvolti anche i sentimenti, le anime e i loro cuori.
È stato un attimo intenso prima di salutarsi nuovamente e ritrovarsi chissà quando, anche se alla fine non si sono veramente salutati “di persona” la mattina successiva, ed è stato davvero tanto doloroso.

Nell'ultima parte, quando Silente torna a Hogwarts e si emoziona nel rivedere tutti i suoi studenti, così come quando, proprio alla fine, augura buon Natale a Gellert, mi sono davvero commossa.
Credo che questo sia uno tra i finali più belli e struggenti che abbia mai letto nel mondo delle fanfiction.

Insomma, questa OS è stata bellissima, ricca di emozioni e piacevolissima da leggere.
Ti chiedo nuovamente scusa per il ritardo col quale sono passata, adesso corro subito a recensire la Flash della Raccolta!
Tantissimi complimenti e a dopo,

Harriet;

Recensore Master
10/01/19, ore 15:41

Eccomi a sorpresa! In realtà stavo cercando la storia su Star Wars che mi avevi consigliato, ma poi mi è caduto l'occhio sul titolo di questa e... non ho resistito! La canzone dal film Anastasia mi fa sempre piangere, mi commuove anche solo pensarla e ho capito che questa storia mi avrebbe comunque dato qualcosa. Inoltre mi piaceva l'ambientazione... Cornovaglia (le leggende arturiane!), inizio 1900... si può proprio dire che questa storia mi stesse chiamando!
E quindi eccomi: Silente è uno stimato professore di Hogwarts, ma non esita a lasciare tutto e ad accorrere in aiuto del vecchio amico (e qualcosa di più...) Gellert, ferito da un branco di lupi mannari. Lo porta via, nel suo cottage vicino Tintagel (ma davvero Silente aveva questo cottage o è una tua "licenza poetica"?), si occupa di lui, per una notte si concede di dimenticare tutto ciò che li divide, hanno scelto strade opposte ma per una notte possono perdersi l'uno nell'altro.
Una sola notte, però, poi Silente torna a Hogwarts, torna al mondo che ha scelto, anche se il cuore gli si spezza, anche se ha lasciato l'anima nel letto, avvinta a Gellert... ma la parte buona di lui sono i ragazzi che lo aspettano e lo accolgono con affetto. Lui ci sarà per loro e non si volterà indietro.
Sì, il tuo modo di scrivere riesce a far dimenticare ogni altra cosa, mi si è veramente stretto il cuore quando Silente è tornato a Hogwarts senza nemmeno dire addio a Gellert, quando ha cercato di buttarsi anima e corpo nel mondo dei suoi ragazzi per non sentire quel vuoto e quel dolore dentro... ha fatto male anche a me. E la citazione della canzone, a fine storia, mi ha fatta piangere (ma quello lo sapevo... solo che quella canzone non può che legarsi a momenti e storie dolorose!).
Complimenti, ti assicuro che pochissime persone riuscirebbero a farmi appassionare e commuovere per una coppia che non shippo... ma nel tempo della tua storia non c'era posto per nient'altro ed era tutto così vero e così triste!
Bellissima e straziante... il tuo marchio di fabbrica (non ho dimenticato quella storia su Star Wars con Cassian nella prigione spagnola, è ancora una delle storie che mi ha sconvolto di più! Poi forse c'è questa...).
A presto!
Abby

Recensore Master
02/01/19, ore 15:40

Okay, okay....
Io non ce la posso fare. Oramai sono totalmente e irrimediabilmente innamorata delle tue storie. Penso che come tu scrivi di Gellert e Albus, nessuno può riuscirci. Volevo piangere per tutto il tempo. Per la commozione e per la bellezza di quello che stavo leggendo. E' davvero stato tutto perfetto, a partire della irrequietezza di Albus che sente che qualcosa non va. Perché con il tipo di legame che hanno, l'empatia è un elemento più che ovvio. E alla fine salta fuori che Gellert ha avuto qualche piccolo problema con i lupi, ma ci pensa proprio Albus a curarlo e... da qui in poi è stato un salire, un salire continuo. E' stato tutto così naturale, bello e poetico che non volevo finisse mai. Ancora non sappiamo molto del rapporto fra questi due personaggi, ma è così che me lo immagino: intenso, dolore, passionale ed effimero. Oramai nella mia testa me li figuro così, ed è grazie a te. Poi beh, non potevi scegliere titolo migliore, per tutto il tempo ho avuto in testa la canzone di Anastasia e...diamine, il finale è così triste e malinconico, ma è anche giusto così, proprio per questo loro aversi è effimero.
Ho davvero amato questa storia. Nei tuoi scritti c'è una delicatezza che non tutti possiedono, ogni volta mi fai provare tante emozioni diverse.
Complimenti e tanti, perché te li meriti.
Alla prossima ^^

~ Nao

Recensore Master
31/12/18, ore 03:54

Eccomi qua per l’SBC delle recensioni!!!!!
(Inizio nel dire che quando ho letto “24 dicembre 1904, da qualche parte sulle coste della Cornovaglia” ho desiderato essere là… in Cornovaglia… ç_ç Adoro la Gran Bretagna… ok torno subito sul pezzo!!!).

Grazie Nemesis01, spacciatrici di musica bella come colonna sonora per i nostri scritti!!!
Grazie!!!
Che bello leggere con questa canzone nella testa e poi ascoltarla in modo ossessivo perché si, va fatto!!!!!

Bellissime le AUTOCITAZIONI! Adoro i collegamenti tra storie!

Gellert e Albus sono come il dottore? Non gli piacciono i finali? Chissà se anche loro strappano via l’ultima pagina dai libri!

Ok cerco di andare in ordine più sensato!

“…La linea morbida del suo profilo è illuminata appena dal bagliore tremulo delle candele. Giace rannicchiato tra i cuscini del tuo piccolo letto, avvolto dai tentacoli di un sonno irrequieto…”
Tutte queste introspezioni, queste riflessioni sono stupende.
Adoro entrare tanto nelle emozioni.

Credo di adorare il tuo Albus! Il suo modo di muoversi, di parlare. I suoi sentimenti.
Quando si preoccupa e si prende cura di Gellert.
Adoro questo tragico amore, come lo descrivi, si riesce a percepire ogni vibrante senazione.
Gellert è, affascinante e seducente ma c’è molto molto altro.

Comunque credo che la Cornovaglia sia la location perfetta per… qualsiasi cosa!

“Questa notte non esiste, non è mai esistita, né mai esisterà. Questa notte è un sogno esiliato al di là dei confini del tempo. Questa notte è un dono per voi, soltanto per voi…”
Ok… a me è partita in testa NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI…
Sai quella parte…
Ma questa notte è ancora nostra
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni
Notte di sogni, di coppe e di campioni
Notte di lacrime e preghiere…

“Quante volte si può spezzare un cuore, prima che il suo battito si fermi per sempre?
Come si respira separati da sé stessi? Come si sopravvive quando una parte di te viaggia nel corpo di un altro essere umano?”
Albus in un certo senso mi faccio domande simili...
Però un po’ li capisco entrambi, è così difficile dire addio…

Alla fine, anche se solo per una notte anche Silente ha avuto il suo regalo!
È bello come i ragazzi, il suo presente siano una dolce consolazione per il suo cuore sofferente. Quanto l’essere presente per loro sia una dolce cura.
Davvero tantissime emozioni! Grazie!
Più leggo di loro scritti da te più ne voglio leggere!
Spero che anche il 2019 sia un anno pieno di ispirazione!!!!
Alla prossima Boingo!!!!

Recensore Master
28/12/18, ore 20:57

Ciao cara! Ma che bellezza, che amore, che perfezione. 
Questa storia mi fa tremare tutta, mi scioglie, mi... MAMMA MIA QUESTA STORIA. 
Come ben sai l’avevo già letto tempo fa, non appena tu l’avevi pubblicata. Perché così è, se tu pubblichi una storia su di loro allora il mondo deve fermarsi e io devo leggerti subito. 
Le tue storie sono diventate una droga, sappilo. 
Questa ha una tale perfezione che mi lascia basita e affascinata al tempo stesso. 
Il modo in cui hai introdotto la storia, il dolore, il modo in cui ti sei soffermata, con un’ossessione dolcissima, sul loro patto di sangue... pura magia. L’immagine di Gellert, gettato e spezzato tra la candida neve a invocare il nome di Albus (non doveva in fondo la neve ricordargli proprio lui? Tutto quel candore, quel bianco). È tutto talmente poetico. 
E i dialoghi. Le descrizioni tra i dialoghi, le emozioni tra i dialoghi. 
Albus è spaventato, trema, vuole capire se Gellert sta bene o meno, se può salvarlo o meno. 
Tanto concitato, con tutte quelle parole ripetute, quel “pazzo” che sembra rivolto anche a se stesso. 
Il fantasma della sorella di Albus grava sulle loro teste. 
Ho amato il modo in cui hai descritto la loro passione, il modo in cui necessariamente hanno dovuto farla sfociare, non hanno potuto trattenerla oltre. Mio Dio, si amano da morire e vivono al limite la loro unione, il loro modo di toccarsi. 
Poi... come rendi Albus. Gli rendi giustizia! Onore e gloria ad Albus! 
Poi... Gellert. Mamma mia, pure Gellert. 


Lo so, questa recensione è solo un fangirleggiamento continuo, ma sono le reazioni a caldo dopo un’altra lettura di questo capolavoro. 
Sei fantastica, miliardi di complimenti. 
Perfetta, non ho altro da dire, perfetta. 
A presto! 

Recensore Master
26/12/18, ore 16:42

Cara, carissima, carissimissima padme.
Sono qui, in questa fredda giornata di dicembre, a fissare un monitor pieno zeppo di parole scritte da te, e di cui non ho ancora trovato il vero e proprio modo di commentare.
Sono assolutamente assorbita da questo racconto. Sono un tutt'uno con lui, sono parte di esso e tutto grazie non solo ad una narrazione come sempre curata e perfetta, ma anche all'uso di questa seconda persona che, come sai, è forse ciò che ci accomuna di più. La amiamo e lei ama noi; racconta cose che altre forme non potrebbero; bugie, insicurezze... la seconda persona sa tutto, della persona di cui parla. Non si sfugge al giudizio di essa, ed è per questo che questa storia è così perfetta da lasciare senza fiato.

Il legame che crei ogni volta tra Gellert e Albus è fuori da ogni immaginazione. Adoro come li muovi, ma ho una predilezione per Albus, per il tuo modo di renderlo sempre così umano ma macchiato, sporco, sudicio di peccati di cui lui è perfettamente consapevole.
Il suo sorriso è la sua maschera, la sua bontà cela solo intenzioni e peccati che in passato sono stati compiuti e di cui lui non si pente.
E' talmente legato a Gellert che ogni cosa che gli accade è parte di lui. Il legame di sangue sono sono solo parole e una ferita; il legame di sangue è molto di più. E' qualcosa che costringe Silente ad abbandonare la sua calma e finta serenità in una scuola di magia e scapicollarsi dall'altro, ovunque egli sia.

E lo trova... lo trova ferito e quasi morto congelato, perché Gellert è così: un impavido, senza paura, la quale il coraggio è a volte il suo più grande difetto. Albus è più razionale, pensa alle conseguenze, prima di buttarsi ma paradossalmente con Gellert non lo fa... per salvarlo, per appurarsi che stia bene, ha lasciato un luogo sacro come Hogwarts, la sua nuova casa, che necessita della sua presenza quasi in modo maniacale.

Hai sempre questa cura nei dettagli che mi fa battere il cuore, come l'abitudine di togliere i vestiti che Albus ha nei riguardi di Gellert. Malgrado gli anni passati, certe cose non cambiano, fanno parte di lui perché Gellert è parte di lui, come dici verso la fine: Come si respira separati da sé stessi?
I loro dialoghi sono sempre il manifesto della loro più profonda confidenzialità. Loro insieme sono altro; loro insieme perdono strafottenza e pacatezza; perdono paura di esporsi e distacco. Come deve essere in amore, come lo è per due persone incapaci di vivere separate.
E quella consapevolezza che l'unico sentimento vivo sia l'odio, che Gellert crede Albus provi nei suoi confronti ma che Albus prova solo ed esclusivamente per se stesso... perché sai di aver perso tutto, che l'aver preso strade diverse lo costringerà a vivere una vita fatta solo di occasioni perse.

Non provi neppure a resistere. Intrecci le dita alle sue e, come allora – come sempre –, sono i vostri corpi a parlare per voi, a confessare che avete contato i giorni – e le ore, e i minuti, e i secondi – che hanno scandito gli anni della vostra lontananza, che avete morso i cuscini con baci umidi e cercato tracce di voi tra i lembi immobili di lenzuola troppo fredde, troppo vuote, troppo morte per poter conservare un residuo di ciò che è stato e non potrà più essere – ma non qui, non adesso, non stanotte.

Ho letteralmente ADORATO questa parte. Io non so come fai ad esprimere certi concetti in poche righe. La lontananza forzata di due persone che sembrano una è qualcosa che va oltre un normale dolore, eppure tu sei lì, che metti il cuore nella tastiera, ed esprimi concetti così complessi con semplicità. Questo significa avere il dono di una sensibilità innata, che non resta solo in testa ma può essere trascritta a parole, in un testo già di per sé emozionante e malinconico. Non so se ti ho mai detto che io sono innamorata persa di come scrivi ma credo di sì, però non fa male ricordarlo, certe volte... XD

E c'è di nuovo passione, sentimento, trasporto in ogni azione. Ci sono parole non dette da troppo, dichiarazioni stupende, ripetute perché forse non ci sarà più modo di dirsele, certe cose.
E l'invito a spogliarsi e a farsi spogliare, è pervasa da un erotismo che non richiede nient'altro che la fantasia del lettore, per poi immaginare il tutto, il durante e il dopo.
E la sofferenza di quella che è una separazione obbligatoria, che vede Albus tornare ad Hogwarts, in mezzo alle persone con cui deve stare, quelle che non gli fanno dimenticare l'ossessione intrasportabile che ha nel cuore e nella testa, nei riguardi di Gellert.
La gente di Hogwarts, come dici tu, è la parte migliore di lui. Albus sa di non essere la brava e bella persona che tutti pensano che lui sia, ma vuole almeno diventarlo e si affida a loro, come se potessero risanare la crepa nella sua anima.

Poi è Natale, ed è Natale davvero per tutti... e concludere con quell'augurio rivolto a Gellert ha solo finito di uccidermi, e di commuovermi, perché sebbene questa storia sia pervasa da amore e passione, c'era anche la forte e triste consapevolezza che si sarebbe trattato solo di un attimo, forse irripetibile nel tempo. Qualcosa che non può tornare.

Io ti ringrazio infinitamente per come li rendi, per il lavoro che hai creato su di loro, per la caratterizzazione che ne hai fatto, per lo studio che ancora continui a fare per renderli sempre più vivi e veri.
Sono tuoi, li hai fatti tuoi, personali. Nessun altro sarebbe in grado di scriverli come li scrivi tu, esattamente come è per Elio e Oliver. Tu sei loro e loro sono te.
Ti prego, ti scongiuro... non smettere mai di scrivere su di loro... il mondo ne ha bisogno, e io pure.
Buon Natale tesoro!
a presto
Miry

Recensore Veterano
24/12/18, ore 19:10

Ciao! :)
Mi ero ripromessa che non avrei letto fanfiction Grindeldore per un po' ma poi la curiosità ha avuto il sopravvento e sono entrata.
Che dire, hai scritto una storia che mi ha lasciato senza fiato, bellissima!!
Finale poi, "ed è un canto vola via, quando viene dicembre" mi ha letteralmente MASSACRATO di feels. Se era questo il tuo obbiettivo, complimenti perché ci sei riuscita, ho tipo il cuore in mano.
Splendida anche l'immagine di Albus che si emoziona di fronte ai ragazzi che accorrono a salutarlo e ad augurargli buon Natale. Splendida ma triste, di una tristezza unica.
Davvero molti complimenti e buon Natale, io intanto cerco di riprendermi per la cena di stasera.
A presto e ancora complimenti,
Ecate

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