Recensioni per
Four.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/02/19, ore 22:30
Cap. 1:

Hei ciao^^
Innanzi tutto grazie perché non avevo idea di cosa fosse un haiku e ora lo so, quindi infinite grazie per avermi insegnato una cosa nuova. Adoro i componimenti brevi perché lasciano un enorme spazio al lettore, e questo più che breve è brevissimo, quindi potrò pensarci e ripensarci e avrò sempre interpretazioni nuove, tutte giuste e tutte errate.
Davvero grazie per questo capitolo. Ora mi segno la raccolta e la seguirò con molto interesse. Tra l'altro Mycroft è uno dei miei personaggi preferiti.
Baci, Béa

Recensore Junior
05/02/19, ore 23:34
Cap. 1:

Singolare, piacevole, unica. Riesci sempre a stupirmi, a lasciarmi senza parole e senza fiato.
In te le stelle brillano, e cambiano, e tornano a splendere.
Grazie.

Recensore Master
04/02/19, ore 15:58
Cap. 1:

Ciao, volevo assolutamente leggere questa tua nuova opera perché l'idea che hai avuto mi è piaciuta subito. Una raccolta legata a Mycroft e al numero quattro... l'idea è originalissima e quindi mi ha incuriosita davvero. Così come la scelta di aprire con un haiku, componimento che mi ha sempre affascinata, ma nel quale io non mi sono mai buttata. E su questo mi permetto di fermarmi un attimo e di consigliarti di aggiungere il genere "poesia" perché, così com'è la storia sarebbe da segnalare dato che una storia (o un capitolo) deve avere come minimo 90 parole, ma il genere poesia, a cui gli haiku appartiene, è invece scevro di ogni regola (e te lo dico perché potrebbero segnalartela e sarebbe un peccato se succedesse).

Ma a parte questo hai fatto secondo me un lavoro davvero ottimo, ritengo difficilissimo scrivere in questo modo. Riassumere tutto quanto in quella che, ora della fine, è una singola frase in cui devi praticamente dire tutto quanto. Tu riesci a farlo, dandoci anche la possibilità d'interpretare anche in maniere diverse ciò che hai scritto. Personalmente, e non so quanto la mia idea si avvicini alla tua o a quella di altri, ci ho visto una descrizione piuttosto precisa di quanto Mycroft si senta perduto. Il riferimento alle stelle è non soltanto legato alla luce che esse fanno, ma anche al loro guidare, il fare più che altro da mappa per i naviganti o i viaggiatori. E Mycroft sente che tutto muta, persino loro da una stagione all'altra il cielo è sempre diverso, ma lui invece non lo fa mai. La sua oscurità resta sempre uguale a se stessa, lui rimane sempre uguale. L'oscurità è un qualcosa di viscido, di orrendo che non guida, non aiuta nessuno... il che mi porta a credere che si tratti di un Mycroft dopo la quarta stagione, ovvero in un periodo molto delicato e nel quale è corretto ritenere si sia perduto in se stesso.

Come dicevo anche prima, non so quanto corretta sia la mia visione, ma mi piace sempre tentare d'interpretare ciò che l'autore intende e lo è stato anche questa volta.
Koa

Recensore Master
02/02/19, ore 15:06
Cap. 1:

Appena aperta la pagina della tua ff mi sono sentita come una persona che visita una mostra d'arte e si trova di fronte ad un'opera che, in un primo momento, le lascia dei dubbi sul suo reale significato.
Allora, almeno io, di solito, faccio così, si fanno due o tre passi indietro, poi ci si sposta a sinistra, a destra, di nuovo più vicino. E non si stacca mai lo sguardo da ciò che si ha davanti. Si cerca, cioè, di cogliere la prospettiva giusta per comprendere pienamente il messaggio che l'Autore vuole trasmetterci.
Così è stato per me nei confronti del tuo gioiellino, minuto ma finemente inciso. Ho cercato, nel leggerlo più volte, di avere il giusto punto di vista per non perdermi alcun particolare.
Ho fatto tesoro, ovviamente, di quanto scrivi nell'introduzione, e quindi spero di non scrivere cose troppo lontane dal senso che hai voluto dare alle tue parole.
Mycroft, dunque, ed un altro personaggio. Greg o, forse, Sh. Non importa, per ora, perché il mio interesse è concentrato sul significato delle poche parole che mi devono raccontare qualcosa. Ovviamente, trovo il concetto di "punto di vista", importante e degno di rispetto: anche nella vita reale una determinata cosa o situazione è misurabile, o meglio, dev'essere misurata da più punti di osservazione. L'altro POV, qui, potrebbe essere, per la sua apertura all'accettazione di cambiamenti e necessità di adeguare i propri passi a nuovi percorsi esistenziali, quello di Grreg ma quello che conta è che, chi ha il buio dentro, è Mycroft. Mycroft che si porta dentro le ombre inquietanti di un passato irrisolto, di situazioni castranti sia dal punto di vista delle scelte personali sia per quanto riguarda i sentimenti.
O perlomeno intuiamo che, dietro all'algido "iceman", ci debbano essere rapporti familiari certamente non protettivi e rassicuranti. Cosa che, senza dubbio, vale anche per Sh.
Perciò ecco il buio che costituisce, al tempo stesso, un'angosciante realtà interiore ma anche una protezione contro ciò che non si vuole ricordare.
Quindi queste sono le riflessioni che sono scaturite dalla lettura di questa tua interessante proposta il cui sviluppo m'incuriosisce e mi attrae.