Recensioni per
I miei primi giorni
di Claireroxy

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/09/19, ore 14:20

[Valutazione del contest "Un fiume di soulmate!AU"]

Titolo:

Questo titolo è molto accattivante per il messaggio sottinteso che si legge tra le righe: si capisce che è il primo di presumibilmente molti giorni di condivisione, e questo incuriosisce il lettore e lo spinge a volerne sapere di più su cosa e, soprattutto, con chi avviene questa condivisione.



Caratterizzazione dei personaggi:
Nella prima scena, troviamo Todoroki alle prese con un dilemma così normale che, paradossalmente, sulle prime appare quasi un po’ strano dato che siamo abituati a vederlo confrontarsi con tematiche più impegnative – che siano battaglie fisiche contro nemici o mentali contro il volere di suo padre.

Nonostante questo, ho trovato molto naturale il suo atteggiamento nei confronti di questa nuova situazione: quando Momo gli dice di non volere cioccolatini per il White Day, lui di primo acchito si sente sollevato; è giusto che sia così, secondo me, perché dopotutto la sua ragazza gli ha appena risparmiato una “seccatura” non indifferente senza farglielo minimamente pesare.

Mi piace però che, dopo un primo momento in cui accarezza l’idea di fare come richiesto e lasciar correre, Todoroki ci ripensi. Il fatto che si sia ritrovato quasi a invidiare quei ragazzi che compravano della cioccolata mette in risalto quella parte più sensibile di Todoroki che di rado ci è dato modo di vedere: non avendo mai avuto una relazione – né in generale qualcuno a cui regalare qualcosa – non è affatto strano che nutra il desiderio di compiere questo gesto di affetto che tanto a lungo gli è stato precluso.

Fa tenerezza vedere come cerchi di giustificarsi con se stesso dicendosi che “può essere il regalo per un’altra festa”, solo per poter comprare un regalo alla sua ragazza!


Mentre sta per andare alla cassa a pagare il suo acquisto, poi, sente la voce di Momo. Anche nel suo caso ho trovato un atteggiamento realistico e adatto al personaggio: scopriamo infatti che ha detto a Shoto di non farle il regalo per il White Day soprattutto perché non voleva in nessun modo “obbligarlo” a fare qualcosa per lei, perché invece per quanto la riguarda lei un regalino vuole farglielo lo stesso. Alla faccia del fatto che San Valentino è già passato!

E anche Todoroki a quel punto lo capisce, e sia pur con modi un po’ bruschi – vabbè poverino, ci deve ancora lavorare – si premura di inserirsi nella conversazione per toglierla d’impiccio.

Non ho capito se aveva deciso fin da subito di prendere due sacchetti di cioccolatini – uno per sé e uno per Momo – oppure se l’illuminazione gli è arrivata dopo averla vista lì, ad ogni modo è stata un’idea davvero carina: un gesto in apparenza molto semplice, che però rivela quanto ci tenga a lei e a non farla mai sentire a disagio, e infatti non mi stupisce che Momo ne sia rimasta tanto colpita!

Soprattutto perché probabilmente, dato che l’aveva dispensato da quell’incarico, era certa di non ricevere nessun regalo per il White Day… e invece Todoroki l’ha sorpresa di nuovo.


E alla fine, scopriamo che pur di stare un altro po’ insieme a mangiare i loro cioccolatini sono arrivati in ritardo a lezione, costretti ad entrare alla seconda ora. Potrebbe sembrare una cosa da nulla, ma per due degli studenti migliori del corso – e soprattutto estremamente ligi al dovere – è un fattore che sottolinea ancora di più quanto quel loro rapporto ancora agli inizi sia già molto importante per entrambi.



Stile e trama:
Prima di cominciare, ti segnalo alcuni errori riscontrati nella storia:
[…] finalmente d'accordo con sè stesso […] --> L’accento è sbagliato, quello giusto è “sé”.
"Gli abbiamo finiti, mi spiace." --> “Gli” è un articolo, in questo caso è necessario l’utilizzo della particella pronominale plurale “li”.

Inoltre volevo farti un piccolo appunto tecnico sui dialoghi:
"Beh," si disse, "Potrei sempre portarmi avanti. […] --> dal momento che la seconda parte di dialogo comincia per maiuscola, la frase indiretta che lo precede deve concludersi con un punto fermo. Altrimenti, lasciando la frase a concludersi con la virgola, la seconda parte del discorso diretto deve cominciare con una minuscola.


In questa storia è stato dato grande spazio alla trama, che viene presentata con cura sia nelle azioni che nelle descrizioni di ciò che il protagonista vede e visita.

Lo stile, di conseguenza, viene movimentato già dallo spostamento “fisico” di Todoroki, ed è per questo che la presenza di periodi anche più lunghi non rallenta la lettura ma, al contrario, concede una piacevole pausa prima di riprendere il cammino.

Anche qui abbiamo una gran prevalenza di coordinate, soprattutto per asindeto, ma in questo caso non ho avuto alcuna sensazione di frammentazione – se non giusto in un paio di punti, ma così lieve che può facilmente essere ignorata – e la lettura procede spedita dall’inizio alla fine.


La trama in sé è molto semplice, e calza alla perfezione con la storia di due adolescenti: il White Day – così come San Valentino – sono feste che a quell’età vengono ritenute molto importanti, quindi mi è piaciuta la scelta di concentrarsi su questo argomento.

Soprattutto perché apprezzo sempre moltissimo l’introduzione nelle storie di peculiarità tipiche del luogo in cui esse sono ambientate: esattamente come è stato per l’importanza data al nome proprio, – della scorsa storia – qui troviamo una tradizione che è prettamente giapponese.

L’idea degli cioccolatini menta e peperoncino l’ho trovata davvero originale, – e oltretutto plausibile – con quel “brivido del calore” che ovviamente richiama subito il doppio potere di Todoroki e che strappa un sorriso divertito.

Piccolo appunto quasi estraneo al contesto: prima di leggere questa flash non avevo idea che ci fossero delle regole anche per la tipologia di cioccolato da regalare, sapevo soltanto che a San Valentino le ragazze regalano il cioccolato ai ragazzi e i ragazzi ricambiano un mese dopo nel White Day.
E niente, tutto qui. Solo che mi fa sempre piacere notare da questi piccoli particolari la cura che è stata usata per scrivere una storia, quindi ci tenevo a dirtelo.

Tornando a Todoroki, mi fa ridere un sacco immaginarlo intento ad avvicinarsi silenziosamente, sgattaiolando tra gli scaffali, solo per poter spiare Momo e capire cosa stia facendo!

Così come mi diverte pensare alla sua espressione sconcertata quando crede che Momo stia per piangere dopo aver ricevuto il suo regalo: il poverino è traumatizzato perché non ha la minima idea di come consolarla… ma per fortuna Momo era solo commossa e tanto, tanto felice.


Il finale è fluffoso senza essere stucchevole e perfettamente inserito nel contesto. Mi è piaciuto in particolare il riferimento alla ramanzina di Aizawa – che probabilmente sarebbe stato più appropriato definire “minaccia di morte prematura in caso si fosse ripetuta una cosa del genere”, ma dettagli – e alle battutine dei compagni di classe: sono particolari che a mio parere aggiungono una notevole nota di realismo ad una storia già di per sé molto ben costruita.

E, soprattutto, è dolcissima la frase finale, in cui Todoroki ammette – almeno con se stesso – che quell’unica ora passata soli soletti con Momo, semplicemente a mangiare cioccolatini, vale ogni singola seccatura che sarà costretto a sopportare.



Gradimento personale:
Mi spiace essere ripetitiva, ma anche in questo caso è il finale la parte che mi è piaciuta di più. Anche se in effetti non so se preferisco la scena che si legge tra le righe, di Todoroki e Momo che condividono gli cioccolatini e il loro “brivido del calore”, o quella dei compagni di classe che prendono amichevolmente in giro Todoroki per colpa di quel ritardo fuori programma.



A presto!
rhys89

Recensore Veterano
12/02/19, ore 20:28

Ciao, ho appena scoperto questa raccolta, divorandola praticamente in pochi minuti! L'idea delle anime gemelle identificate da questi numeri è veramente bellissima, mi piace molto :D Inoltre la coppia Todoroki/Momo penso sia una delle più "sensate". Entrambi personaggi così seri ma allo stesso tempo molto sentimentali. Volevo anche rassicurarti su come hai descritto i loro caratteri, perché penso sia impeccabile :D Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, ancora complimenti.
LadyInDark