Recensioni per
Il segreto di Bayou Sam
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 [Prossimo]
Recensore Veterano
27/02/23, ore 18:58
Cap. 3:

Ciao!
Allora, avevo letto quest'ultimo capitolo tutto d'un fiato ieri sera, ma ho trovato solo ora un momento tranquillo per recensire.
Come avevo previsto, Ted inizia a fare i conti con le conseguenze del suo accordo con Baron Samedi: vince la competizione con una facilità disarmante e fin qui tutto ok, in fondo era quello il patto, no? Ma ecco che presto le cose iniziano a prendere una piega strana e ovviamente il primo ad accorgersene è Charlton: mi piace un sacco la figura del vecchio barman, lui sì che ci vede dell'arte dietro la miscelazione dei cocktail. Charlton è un uomo che ha davvero fatto del suo lavoro una passione, è vero che forse spesso è pedante, ma lo fa perché è un perfezionista e uno che mette cuore in ciò che prepara e offre ai suoi clienti. Ted non potrebbe essere più agli antipodi: lui vuole la fama, vuole la grana, vuole tutto e lo vuole subito, senza sforzarsi più di tanto. E lo ottiene, questo sì e, senza farsi scrupoli. Naturalmente, vendere l'anima al diavolo vuol dire, più metaforicamente, anche perdere gusto in quel che si fa e infatti i cocktail di Ted sono espressione del suo tracollo morale: sono "pigri", senz'anima, un'esercitazione meccanica. Finisce addirittura per mettere cose a caso pur di accontentare più gente pagante possibile. Gente che lo ama, lo adora, ma solo per via dell'incantesimo dietro il libro, che presto inizia rivelare il lato più oscuro e sinistro del suo potere.
E una volta fiutato il pericolo, Ted che fa? Si ferma? Cerca di rimediare?
No, va avanti, segno che ormai l'avidità lo ha consumato. In questo mi ha ricordato un po' Dorian Grey, anche se ovviamente si parla di contesti diversi.
Ho adorato il modo in cui hai rappresentato l'escalation di violenza, dapprima rappresentando sporadici episodi di aggressività facilmente giustificabili, per poi sfociare in un bagno di sangue degno di un film dell'orrore. Ho avuto la scena della carneficina davanti ai miei occhi mentre leggevo, l'hai davvero descritta a regola d'arte.
E quindi Ted inizia a fare due più dure e capire che forse, dico FORSE, è il caso di liberarsi di quel libro prima di sfociare in The Walking Dead.
E mi piace anche la sfrontata sicurezza con cui si autoconvince che alla fine sarà lui a sputarla (Beccati questo, Satana, io ho il barbecue!) e mi è quasi venuto da ridere quando si è reso conto che no, vecchio mio, i libri maledetti non si distruggono mica così facilmente (minimo ci vuole una zannona di Basilisco). E infatti il libro prima gli fa pappappero dal barbecue e poi torna sotto forma di pacchetto in bocca al cane della palude.
La rivelazione finale era facilmente intuibile, ma orchestrata in modo molto efficace, con la tempesta di sottofondo e il Loa che finalmente rivela la sua natura e quella degli avventori della mescita nella palude. Il finale in perfetto stile Shining (non a caso nel primo capitolo Ted viene paragonato da Larry proprio al buon vecchio Lloyd) con Voodoo Ted che prende il posto del suo predecessore come "barista infernale" condannato per l'eternità a stare dietro quel bancone.
E' tutto talmente perfetto in questa storia che non so davvero da dove cominciare, mi è piaciuta da matti! Ho amato le descrizioni estremamente vivide e curate, i dialoghi perfettamente calzanti e divertenti là dove serviva (tipo, i clienti stregati che battono i piedi in stile We will rock you mi hanno stesa), con momenti puramente horror, di quelli vecchio stile e intramontabili che piacciono a me. Ancora tanti, tantissimi complimenti! Ho la netta impressione che mi troverai a gironzolare spesso sul tuo profilo! ^^
Un caro saluto e alla prossima!
(Recensione modificata il 27/02/2023 - 06:59 pm)

Recensore Veterano
26/02/23, ore 17:01
Cap. 2:

Ciao!
Rieccomi, non ho saputo resistere e sono tornata dalla tua storia!
Sono davvero estasiata dalla tua capacità descrittiva, ho letto molto su New Orleans (e anche scritto in verità) ma non l'ho mai visitata, eppure dalle tue descrizioni mi sono sentita catapultata nel suo vivace guazzabuglio culturale! Hai reso alla perfezione i luoghi sia di giorno, coi turisti, le paccottiglie commerciali e le eccentricità, che di notte, con i locali aperti fino a tardi e l'atmosfera più malinconica e misteriosa. Ted continua a essere un protagonista perfetto per questo tipo di storia: è giustamente in bilico tra scetticismo, paranoia e curiosità, in più ormai la faccenda del libro di Bayou Sam lo ha ossessionato al punto che venderebbe letteralmente l'anima al diavolo pur di averlo. Ho adorato il modo in cui hai reso tutte le apparizioni a cui Ted assiste, da quella del tizio che sorseggia il drink verde al bar (tra l'altro quel momento mi è piaciuto particolarmente, hai reso in maniera così vivida il desiderio di Ted di avere quel drink che mi sono ritrovata con l'acquolina in bocca anche io!) al suo perdersi nei meandri del quartiere francese, fino alla scenografica e suggestiva apparizione di sua maestà Marie Leveau!

Mi ha molto colpita anche la descrizione del rituale che la regina del vudù mette in atto e tutti i vari riferimenti alla tradizione magico religiosa ( non mi è sfuggito che il fascinoso proprietario del bar maledetto somiglia molto a Baron Samedi!)
Ti faccio davvero i miei complimenti perché non capita spesso di imbattersi in un testo così ben scritto e così coinvolgente su questo sito, mi sono sentita davvero rapita da quel che stavo leggendo e non vedo l'ora di andare avanti!
Ho già le mie teorie riguardo il destino dell'avido Ted, ma sono curiosa di scoprire cosa gli succederà adesso che ha finalmente ottenuto ciò che voleva. A quale prezzo lo si vedrà presto.
Ancora tantissimi complimenti, sei bravissimo!
(Recensione modificata il 26/02/2023 - 05:06 pm)

Recensore Veterano
26/02/23, ore 14:53
Cap. 1:

Ciao!
Sono capitata su questa storia un po' per caso e ha catturato la mia attenzione già dal titolo, che sembrava proprio contenere tutti gli ingredienti (per restare in tema eheh) che piacciono a me: innanzitutto si parla di New Orleans e io adoro New Orleans alla follia! E poi ci sono il vudù, e i cocktail maledetti e i riferimenti agli anni 20 e 30...insomma, mi sono fiondata a leggere e come vedi non sono rimasta delusa!
Infatti sono al primo capitolo e già la storia mi ha presa da matti! Ho adorato tutto, dal tuo stile, maturo e fluido, alla cura per i dettagli, al modo in cui ha caratterizzato i personaggi fino alla trama super intrigante. Deduco che tu sia un grande conoscitore del mondo bartending, che qui sei riuscito a descrivere in modo impeccabile senza scendere nell'eccessivo tecnicismo. Pur essendo una profana infatti sono riuscita a seguire perfettamente ciò di cui Lerry e Ted stavano parlando.
E parliamo un po' dei personaggi: Ted mi piace come protagonista proprio perché è pieno di difetti. È giovane, sfrontato, ambizioso e cinico, ma sotto sotto un sognatore, uno che dalla vita vuole di più e che non è disposto a scendere a compromessi o ad accontentarsi.
Insomma ha tutte le carte in regola per cacciarsi in guai enormi mentre insegue il successo! Ho un debole per questo tipo di personaggi un po' torbidi, quindi mi ha già conquistata, come in realtà hanno fatto anche l'onesto e integerrimo Lerry e il buon vecchio e saggio Charlton. Sarà che io sono vecchia dentro, ma il locale di Charlton a me sarebbe piaciuto un sacco! Con la sua atmosfera d'altri tempi mi ha ricordato un locale molto figo a tema speakeasy in cui sono stata spesso a Matera.
La leggenda di Bayou Sam è super interessante e adesso non vedo l'ora di seguire Ted a New Orleans a caccia del ricettario maledetto!
Ti faccio ancora i miei più sinceri complimenti per questo gioiello di storia, mi troverai sicuramente ancora da queste parti!
A presto!

Recensore Master
09/09/21, ore 16:49
Cap. 3:

Ciao Old Fashioned,
eccoci al gran finale. Ted ottiene il suo successo, tanto travolgente quanto immeritato, finché passa ogni limite decidendo di trattenere per sé il libro malefico, decisione subito seguita dal ripetersi del copione della catastrofe degli avventori posseduti.
Dopo i tentativi andati a vuoto di liberarsene, il ritorno definitivo nella tempesta fino al misterioso locale è dipinto con pennellate suggestive e terrificanti. Infine, il barman che si allontana e si sgretola gli regala un'anteprima di quello che sarà il suo destino.
Complimenti ancora per questa storia, impreziosita dalla tua competenza nel campo dei cocktail.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
08/09/21, ore 22:40
Cap. 2:

Ciao Old Fashioned,
sono impressionatissimo dall'originalità di questo lavoro. Saper ricavare dal proprio interesse per le miscele alcooliche un racconto horror caratterizzato da descrizioni vivide e colpi di scena dal sapore onirico richiede una capacità fuori dal comune.
Il luogo dove è ambientata la storia è reale, almeno nella parte turistica?
A presto
MaxT :)

Recensore Master
07/09/21, ore 15:24
Cap. 1:

Ciao Old Fashioned,
il primo capitolo di questa storia sembra molto intrigante. Cominciamo da Ted, il protagonista: ambizioso, egoista e sprezzante. Sembra il perfetto candidato per vendere al diavolo della fama non solo la sua anima, ma anche quella degli incauti avventori. Il paragone con il buon senso di Larry e con la nobiltà di Charlton rende sempre più evidente quanto sia xxxxxxx.
La traccia trovata nel cassetto sembra portarlo verso una strada catastrofica già percorsa da altri in passato. Andrà incontro al destino da solo, o trascinerà altri con sè?
A presto
MaxT :)

Recensore Veterano
21/09/20, ore 22:39
Cap. 3:

E rieccomi di nuovo ^^
Ce l'hai proprio su con il povero burro di yak! Cosa ti avrà mai fatto, dico io?!

Battute a parte, adoro come la storia lentamente precipita mentre il nostro Ted degenera.
Penso che lui abbia un talento naturale, che magari il libro di Bayou Sam ha esaltato, ma che non merita. Non rispetta la misura, che in miscelazione è la base di tutto, e comincia a combinare disastri.
Rovinando se stesso ed il proprio talento.
Mi viene in mente il cazziatone che mi sono presa per aver preparato un "Old Fashioned" con un Johnnie Walker Red Label.
Prima che ti esploda una vena ti rassicuro: non l'ho servito e mai lo servirò. È stato un esperimento di pura curiosità e allenamento nella preparazione ^^
A proposito di preparazione: ho riconosciuto un Martini, un Cuba Libre, lo Screwdriver. Il Mint Julep e l'Harvey Wallbanger invece mi mancano, come preparazioni.

Le prime serate che racconti, Ted a parte, sono ancora verosimili: è più o meno il cincello che c'è da noi durante un evento.
Poi però il nostro perde del tutto il senso della misura, commette insomma un peccato di ΰβρίς (termine più che mai appropriato) e ne deve pagare il prezzo.
La scena con gli "zombie" è in pieno stile voodoo: fa molto B-Movie anni '80 ^^
Ah! Ecco anche Papa Legba!

Il finale è bellissimo, il contrappasso e l'anima sono stupendi.
Una storia davvero da ricordare.
Ti dirò, sono contenta di aver aspettato a finirla: adesso credo di aver verificato riconosciuto molti particolari che prima mi sarebbero sfuggiti.
Come sempre un ottimo lavoro!
Complimenti!

Recensore Veterano
21/09/20, ore 10:49
Cap. 2:

Rieccomi! Ho lasciato in sospeso questa storia troppo, troppo a lungo. Però devo dire di essere adesso nel "mood" giusto per apprezzarla appieno. Oltre ad avere dei trascorsi come barman amatoriale, sto seguendo "American Horror Story" (serie che ti consiglio tantissimo): la terza stagione "Coven" è ambientatata proprio a New Orleans, e tra i personaggi principali compare proprio Marie Laveau . Fine del pippone inutile e non richiesto sulla cultura pop. Parto con il dirti che Ted sul molo mi suscita un ricordo nostalgico dei pomeriggi di fine estate trascorsi lungo il Tamigi. È un'immagine vividissima che le tue parole evocano subito. Anche la descrizione della città di notte, con i suoi variegati abitanti, è molto suggestiva. E "scoiattoli petauristi", buttato lì così è un tocco di classe! La miscelazione ha, se fatta bene, una sua eleganza anche nel locale più infimo e rendi benissimo la precisione e l'attenzione ai dettagli che richiede. Tra l'altro è bellissimo riconoscere le preparazioni! Più il nostro s'addentra nel bayou più le cose si fanno inquietanti. La sacerdotessa dall'età indefinibile è stupenda e il segugio come messaggero è bellissimo. Anche perché penso al mio, di segugino, e mi fa tanta tenerezza <3 Poi, il patto con "Papa" Bayou Sam ha il perfetto equilibrio di inquietudine e necessità. Ted è ora sull'orlo del baratro, e non mi resta che aspettare il momento in cui ci cadrà dentro. Un'ottima storia, in cui hai miscelato ( ;) ) con sapienza tanti ingredienti tra loro apparentemente inconciliabili per creare un insieme meraviglioso. Al prossimo capitolo ^^

Recensore Veterano
06/10/19, ore 14:06
Cap. 3:

Ciao, carissimo!^^

Questa storia è stata veramente una bella lettura.
Questa volta ho imparato la lezione: gli horror non vanno mai letti prima di andare a dormire. Temo però che me la sognerò comunque, perchè mi è rimasta molto impressa.

Fin da subito, nel capitolo, si capisce che Charlton sa, lui ha capito la faccenda.

Dopotutto, non è normale vincere una competizione così importante on un cocktail estremamente semplice.

Infatti da qui la situazione precipita drammaticamente (se ti dico che sei bravissimo a descrivere le stragi lo prendi come un complimento?).

Bisogna dargliene atto, Ted ci prova a distruggere il libro, ma i patti vanno rispettati, e quindi il segreto di Bayou Sam rimane intatto.
Il cane gli fa capire che deve riportare il libro al bar, e così Ted ritorna nel luogo maledetto.

Mi sarei immaginata che la sua anima sarebe andata in una bottiglia luminosa, o che lui sarebbe rimasto bloccato in quel luogo per sempre, invece no.

Ecco, mi hai sorpresa, con il finale.

Ti avevo detto che Baron Samedi sembrava il villain de "la principessa ranocchio"? Ecco, mi sbagliavo. Lui è un personaggio più sensato e meno inutilmente crudele. Ted aveva fatto un patto? Non l'ha rispettato? Nell'ottica di Baron Samedi, ha avuto quello che si meritava.
Si è giocato l'anima, insomma.

Bellissimo come sempre.
Alla prossima!^^

Recensore Veterano
05/10/19, ore 15:06
Cap. 2:

Ehi, carissimo, eccomi al secondo capitolo!

Non sono mai stata a New Orleans, però mi sembrava veramente di esserci andata, mentre leggevo le tue descrizioni. Come sempre, sei riuscito a dire tutto nei minimi dettagli senza che la storia ne risentisse in alcun modo. Mi riferisco anche alla bevanda dell'uomo misterioso, e al rito vodoo. Anzi, soprattutto a quest'ultimo.

Un'altra cosa che mi piace molto -e che era presente anche nello scorso capitolo- è lo humour. L'ho già detto, tu mi fai ridere (e anche piangere) tanto, e un paio di frasi me le segno e me le rivendo pure, a questo punto.

Devo dire che ad un certo punto ho iniziato a sospettare fortemente del barista tatuato, ma apparentemente non c'entra poi molto.

Anche la descrizione del bar maledetto era perfetta.

Perdonami, ma il proprietario (Bayou Sam in persona?) mi ha ricordato tantissimo il villain del cartone Disney "la principessa ranocchio".

Alla prossima, carissimo, e grazie di tutto^^

Recensore Veterano
04/10/19, ore 16:16
Cap. 1:

Ehi, carissimo!^^

Ho incrociato la storia per caso (no, non è vero, l'ho vista una settimana fa e in qualche assurda maniera sono riuscita ad aspettare per tutto questo tempo) e ho deciso che dovevo assolutamente leggerla (Oltre al fatto che adesso mi è venuta voglia di provare almeno una dozzina di cocktail diversi, ma vabbè, tralasciamo su questo punto).

Intanto la cura che hai messo in ogni singolo dettaglio è stupefacente. Sai di cosa parli molto bene, e mi arrendo alla tua bravura.
Nove volte su dieci, troppi dettagli e il linguaggio tecnico rallentano la storia. Posso dire con estrema certezza che non è il tuo caso.

Il tuo protagonista mi ricorda un sacco diverse persone con cui ho avuto a che fare: quelle che pensano che il buonsenso sia una strana creatura mitologica. Comunque mi sta simpatico, il nostro Ted, nonostante il suo atteggiamento.

La sua grande aspirazione è vincere la competizione, ma il poverino è bloccato in un posto con un uomo che ha probabilmente iniziato la sua carriera quando Washington giocava ancora con i soldatini.

Gli capita tra le mani la leggenda del barman del diavolo, quindi pensa che farà una bellissima figura, portando alla gara un cocktail maledetto. (Immagino che succederà un disastro...)

Se non sbaglio, New Orleans è la patria della magia nera e del vudù, quindi non oso immaginare l'orrendo segreto che si nasconde dietro a quelle bevande.

La continuerò appena possibile!

Alla prossima!^^

Recensore Junior
28/08/19, ore 00:08
Cap. 3:

Stupenda: non mi vengono in mente altri aggettivi per descrivere questa storia. Hai riunito sostanzialmente tutto quello che serve per inquietare e spaventare, per affascinare e alla fine anche per insegnare qualcosa. E non è una morale banale, al contrario! ... i patti vanno rispettati, Ted!!
Quante volte permettiamo ai nostri desideri e ai nostri bisogni di prevalere sulla correttezza? Ma credo che se così non fosse non saremmo nemmeno umani, giusto? E se ci comportassimo tutti bene e facessimo sempre la cosa giusta gli spiriti, i demoni e i fantasmi non avrebbero ragione di cercare di sedurci, di incatenarci e perseguitarci. Non posso immaginare che noia ; )

Ti rinnovo i miei più sinceri complimenti, era da un po' che non leggevo qualcosa su EFP e sono felice di essere tornata leggendo un tuo scritto perché ho passato due ore proprio piacevolissime.

Alla prossima ^^

Recensore Junior
27/08/19, ore 23:33
Cap. 2:

Non so dirti quanto sei stato bravo, in questo secondo capitolo, a portarmi per mano fini alla frustrazione massima, da un certo punto del capitolo in poi mi sono accorta che ho iniziato a leggere più in fretta perché porca miseria, avevo smania anch'io di arrivare finalmente al libro XD
Le descrizioni sono strepitose, mi hanno ricordato alcuni racconti dello scrittore Robert E. Howard (è, tra l'altro, il papà di Conan il Barbaro e di Solomon Kane) che ho letto qualche anno fa e che ho amato moltissimo. L'arte di saper ben descrivere secondo me sta proprio in quello che tu fai, cioè nel rendere i giusti dettagli nella giusta misura per permettermi di entrare totalmente nella tua storia dimenticando tutto il resto. Sono quasi un po' dispiaciuta che manchi solo un capitolo alla fine, ma temo che dovrò comunque volare a leggerlo immediatamente!!

Complimenti di nuovo.
Alla prossima ^^

Recensore Junior
27/08/19, ore 22:43
Cap. 1:

Sono sbalordita di fronte alla tua bravura, e mi riferisco tanto alla prosa quanto alla cura che hai messo in ogni dettaglio di questa storia. Sono rimasta letteralmente incollata allo schermo fino alla fine del capitolo pensando a quanto tutto fosse perfetto... proprio come in un cocktail in cui gli ingredienti sono bilanciati ad arte per lasciarti in bocca un sapore esaltante e mai provato.
Penso tra l'altro che nel caratterizzare Ted, nel dargli motivazioni e bisogni, tu abbia saputo spingere i tasti giusti per suscitare l'empatia del lettore - di sicuro hai suscitato la mia - perché se è vero che tante persone in fondo vivono bene in una realtà preordinata, fatta di cose banali ma che tuttavia costituiscono delle certezze, ci sono moltissime anime inquiete disposte a fare qualunque cosa pur di emanciparsi da un simile destino. E fino a che punto si spingerà Ted pur di realizzare il suo desiderio di fuga? Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli e scoprirlo! Nel frattempo ti faccio tanti, MERITATISSIMI, complimenti.

Alla prossima ^^

Recensore Veterano
24/06/19, ore 19:44
Cap. 3:

Sono così stupida che ho finito di leggerla stamattina e poi ho dimenticato di lasciarti la recensione.

Come dire, avevo intuito qualcosa ma mi ero sbagliata. Pensavo che gli avventori fossero coloro che avevano usato il libro causando il caos e che fossero prigionieri lì fino alla fine dei tempi. Insomma, pensavo che quando il povero Ted sarebbe tornato a riportare il libro per disperazione non avrebbe mai più potuto uscire da lì per rimanere per sempre con gli altri.
Ci avevo azzeccato quindi solo un pochino e il finale mi ha lasciata di stucco comunque. Soprattutto perché, nonostante io sospettassi qualcosa di molto brutto all'orizzonte, non avevo pensato all'eventualità che il ragazzo si fosse inconsapevolmente giocato l'anima.
Che tristezza, a pensarci. Ha rinunciato alla sua vita per una stupida gara, per la fama, che poi non è nemmeno arrivata del tutto.

Come sempre una storia bellissima, con personaggi fantastici e un sacco di dettagli perfetti che rendono tutto realistico. Complimentissimi!

[Precedente] 1 2 3 4 5 [Prossimo]