Recensioni per
Non era amore, ma almeno era Amyl
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/11/21, ore 18:08

Ciao cara,
eccomi pronta a riprendere le avventure de tuoi elfi & Co ì dove le avevo interrotte.
Anche questo titolo di capitolo mi incuriosisce non poco.
mi piace il particolare dele strade strette.
Saltare nel fuoco e pure con scarso successo? Che usanze strane in sti paesi elfici ^^’
aaaww torna Amaryll (sbaglierò a scrivere qualche nome, chiedo venia) e ne sono felicissimaaa.
LOL su Draen che non sa se il giovanotto con le vesti bruciate è il figlioletto cresciuto oppure un giovane amante XD
aawww Daren con in braccio la piccina, come si fa a non sciogliersi???
Bellissimo quando Amaryll si accorge di lui, i loro saluti e come Navar all’inizio abbia paura ma poi prende più confidenza.
Mi piace quando Amaryll ha ripreso il figlio per quelle parole di troppo.
LOL sul ‘non ti sto giudicando, ti sto minacciando’ aahahah

mi affascina sempre questo discorso che a settant’anni gl elfi siano ancora adolescenti.

LOL Navar è un figlio d Mezzestate, Amaryll è una che sa decisamente fare festa ahah o almeno sapeva,

Ecco spiegato il significato del Loto Blu, mi piace ^^
ahah Daren musone XD

allora prima Amyrill indaga su di chi Jaylah sia figlia, po i discorsi sull’amore… ora il nomignolo con cui gli dice che può chiamarla … ehehhe ce sta a provà XDD e fa bene <3

waaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh i bacio che aspettavo da una vitaaaa, che bellini aawww

alla prossima ^^

Lu

Recensore Master
07/11/20, ore 19:33

Ciao Npc!
Giungo tardissimo a leggere questo capitolo molto denso. Il momento che racconta, se vogliamo, è breve: Daren cerca un rifugio per sé e Jaylah durante la festa di Mezzestate. Non ci si trova, non fa per lui. La lusinga per l’invito a mescolarsi agli elfi della foresta, un chiaro segno di amicizia dimostrato nei suoi confronti, si scontra con un abbandono alle passioni e al divertimento sfrenato che non appartengono a Daren. Si rifugia da una vecchia amicizia, l’ostessa Amyl. La locanda è vuota, non ci sono avventori, è tardi: l’occasione è perfetta per parlare di se stessi e del mondo in maniera schietta. La prima a farlo è proprio Amyl quando analizza, con l’occhio critico di chi è dentro le cose, la festività che serve a perdere un po’ogni freno inibitore. Tra l’altro, quest’anno Amyl non si diverte, ma in passato vi si è abbandonata fino alle estreme conseguenze, come apprendiamo scoprendo il carattere del suo figlio aspirante druido, così inquieto e incapace di stare fermo al proprio posto. La chiacchierata notturna è anche un modo per parlare dei drow e dei loro complicati rapporti. Dell’inesistenza di fedeltà familiari, della pericolosità dell’affetto tra amanti (stento a chiamarlo amore, perché, come dice Daren, non arriva a sbocciare mai).

Mettendosi a nudo i due scherzano, si punzecchiano, riflettono sulle proprie vite e ironizzano anche sull’essere drow. Amyl in questo senso è piuttosto diretta quando attribuisce a Daren un spirito che secondo i nostri canoni potrebbe essere da antieroe tormentato e cupo. Ho apprezzato anche certe descrizioni che hai fatto del liquore: l’hai reso reale, tattile, e tutta la scena ha una naturalezza convincente. Daren e Amyl si ubriacano, decidono di passare la notte insieme e in un certo senso Daren fa esattemente quello che voleva Fisdril, vivere la festa come un elfo della foresta. Ma la preziosità delle riflessioni sociali sugli Elfi, siano essi dei boschi o scuri, sono sempre così ricche e piene di suggestioni che mi ritrovo spesso a recensirti consapevole di non stare dicendo tutto quello che dovrei. Il fatto è che forse dovrei fermare ad appuntare le idee che mi vengono in mente, ma interrompere una lettura trascinante è sempre un dolore. Sperando che non sia una recensione troppo monca e scusandomi per il ritardo, ti auguro un sereno weekend ^^.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
27/07/20, ore 13:40

Ciao!
Ricordo che il primo capitolo mi aveva affascinata tantissimo, e il seguito non mi ha delusa affatto ne ha calato le mie aspettative, anzi le ha accese, insieme alla mia curiosità verso questo elfo tanto misterioso che ha catturato subito la mia attenzione, questo anche merito della tua capacità di risaltare ogni suo particolare, che sia fisico, estetico, o introspettivo. Insomma, amo il tuo modo di scrivere, trovo tu abbia una proprietà di linguaggio ottima, utilizzi termini non comuni e perfetti, la grammatica è perfetta non ho riscontrato errori, ma adesso mi vorrei concentrare sulla trama del capitolo che è stata splendida! Intanto Navan è un personaggio a cui tu hai dato tantissimo potenziale, da quel che io ho intuito, e secondo me a lungo andare essendo figlio della protagonista da cui la FF ha preso il nome -a breve arrivo anche da lei- lo vedremo sempre di più, al pensiero non posso che esserne felice, mi attira molto questo suo essere così tanto spericolato, amante delle emozioni nuove e forti, sa di avere doveri e compiti e nonostante tutto fa di tutto per prendersele ugualmente, mi rivedo molto in lui, e perciò mi piace tantissimo, ma tu rendi bene ogni persona o creatura xD che citi e che muovi.
Amyl e suo figlio si somigliano tantissimo, sono tutti e due estroversi e spontanei, sembrano quasi due amici per l'interazione e il rapporto che ci hai presentato, lei poi è acuta, si vede che riesce a far fronte alle situazioni, ha la testa sulle spalle, forse reduce da esperienze passate in cui si è lasciata andare, però mi piace molto il suo modo di parlare dei suoi trascorsi senza risentimento né colpe, e questa cosa bellissima che ha di farti entrare nel suo mondo, nelle tradizioni, nelle origini, insomma, è una persona splendida, simpatica, buona.
Daren è dolcissimo nel suo non-tormento, nella sua introversione. E' flemmatico ma per niente apatico, anzi tu ce lo mostri come qualcuno che dovrebbe restare sempre estraneo a certe situazioni, per natura, per stile di vita che ha scelto, invece cova una moltitudine di emozioni, e non solo ce le ha, le ha anche fatte così proprie da prendere una coscienza e una confidenza con essere disarmante, ne parla come se fosse la parte più importante di lui e di qualsiasi altro essere vivente che ha possibilità di provarle, per la vita che ha condotto, è un 'uomo' a tutti gli effetti, veramente rispettabile, e per fare quel che ha fatto diciamo a fine capitolo, aveva 'bisogno' di tirar fuori ciò che per un motivo o l'altro non ha mai potuto. Tra loro c'è intesa, si capiscono, e l'alcol non ha la colpa di tutto ciò, ha solo il merito di aver tolto i freni inibitori dell'anima, le catene del 'non posso, è sbagliato'.
In più ti faccio i complimenti per l'inserimento del Loto Blu, e di come ne hai parlato per TUTTO il paragrafo, mi ha dato un'idea di leggerezza ed esaltazione insieme pazzesca, bravissima.
A presto!

Recensore Master
10/06/20, ore 07:08

Ciao!
Eccomi qui. Ho trovato molto interessante questo secondo capitolo. Mi ha strappato un sorriso la parte che vede protagonista Navar, il figlio di Amyl che un tempo aveva fatto dannare Daren, nel suo volersi lanciare in imprese alquanto pericolose. Devo dire che la parte più interessante però è sicuramente quella che vede protagonisti Amyl e Daren quando, dopo quel rimprovero, Navar esce di scena. Ho trovato molto interessante la conversazione che hanno, perché credo che ti abbia permesso di scavare ancora un po' in quello che è senz'altro uno dei tuoi personaggi meglio riusciti, ovvero Daren. Ecco, ho trovato interessante tutta la riflessione sulla tristezza, che lui definisce una "conquista", che immagino stia soprattutto nel sfuggire, in qualche modo, a quelle che sono le logiche proprie della sua razza, quanto inoltre a quello che deve essere un suo naturale stato di insofferenza, un suo perenne essere "infastidito", come lui stesso afferma. Mi è sembrato molto interessante e ho amato anche come hai fatto intavolare la conversazione ad Amyl, con quel suo essere incalzante e incredibilmente arguta anche nelle sue osservazioni. Mi piace questo continuo volersi opporre di Daren a quelle che sono le norme dei drow, che sia attraverso la conquista di un qualcosa di scomodo come può essere la tristezza o che sia attraverso qualcosa di diverso, come il semplice - non poi così semplice - amore per la famiglia. Ho amato come la ricorrenza di Mezzestate resti un file rouge importante, che va dal desiderio di evasione di Daren all'inizio alle circostanze della nascita di Navar a quell'onorare le tradizioni che culmina in un bacio fra Daren e Amyl alla fine. Hai saputo dare un rilievo importante anche al contesto e al tempo, cosa che ho apprezzato molto.
Complimenti! Alla prossima!
Desy

Recensore Master
07/05/20, ore 12:09

Sono contentissima di aver letto questo secondo capitolo.
MI sarei aspettata che Tazandil fosse rimasto sobrio, considerando come lo hai descritto nel primo capitolo, ma che la proprietaria di un pub lo abbia “imitato” è più strano, almeno di primo acchitto. Ha invece molto senso nel momento in cui poi si viene a sapre quanto sia scapestrato o quantomeno incosciente il figlio appena uscito dall'adolescenza.

Ho trovato paritcolarmente divertente che il giovane Navar fosse stato ossessionato da Daren in giovane età, tanto da costringerlo a scappare e a nascondersi. Credo che in questo si rifletta la fascinazione che qualunque bambino ha nei confronti di qualcosa di diverso dal normale, perchè cattura l'immaginazione e ti fa fantasticare (personalmente lo capisco, gli elfi scuri hanno qualcosa di speciale anche per me). Se poi il bambino è irrequieto di suo... immagino possa trasformarsi in un vero e proprio incubo a due gambe.

La scena con Navar, in cui lui gli racconta quello che vuole essere da grande, è semplice ma ben costruita, e sa di calore e di casa. Ha il sapore di ricordi e di sogni, e mi è piaciuta proprio perchè sembra tanto realistica. I ragazzi giovani, elfici o meno, sono sempre pieni di ardore e non sanno tenere a freno la lingua, e quindi la reazione di Amaryll è perfetta: esattamente quello che farebbe una madre appena un po' esasperata.

La descrizione che hai fatto della festa di Mezzestate è molto bella, e acquisisce un significato diverso a sentirla raccontata da chi ci ha partecipato: festeggiare l'origine fatata degli elfi e il loro legame con la foresta e con la parte più selvaggia della loro natura è molto bella. Fa pensare tanto ai riti pagani e celtici, legati al ritmo delle stagioni e del sole. Francamente, dal mio punto di vista, sono molto più profondi e veri che un qualunque rito in una chiesa, pomposo e solenne, e spero che non ti dia fastidio se te lo dico. Non sono credente, ma se dovessi parlare di spiritualità sicuramente scivolerei verso qualcosa che ha a che vedere con la natura e i cicli del tempo, piuttosto che divinità fredde e lontane come quelle cristiane. Scusa la digressione!

La discussione che Amaryll e Daren hanno a proposito della tristezza, in contrasto proprio con la gioia della festa di Mezzestate, mi ha colpito molto. Credo che Amaryll, come tutti gli elfi che vivono in superficie, abbia anche lei un interesse affascinato verso Daren, in quanto creatura diversa da loro. Semplicemente, in quanto donna adulta, riesce a nasconderla meglio di un bambino. L'alcool (e forse almeno un minimo l'atmosfera della festa) la sciolgono un poco, tanto che iniziano a parlare proprio dell'aspetto che caratterizza di più Dareno, ovvero la sua “tristezza” di fondo. Che risulta poi essere molto più banale, come la definisce lei stessa, di quanto avrebbe pensato. L'atteggiamento di Daren può sembrare forse triste, ma la realtà è che è solo un modo di essere, non che lui sia perennemente triste: e lui si rende conto di poterla provare solo nel momento in cui viene a contatto con elfi della superficie. Questo mi fa pensare alla frase di Ghoethe “Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera”. In fondo è sempre così: ci si rende conto delle ombre solo se c'è la luce a provocarle, e così Daren si è accorto di poter provare tristezza solo quando ha avuto la gioia per fare il paragone. E' un concetto semplice, ma molto bello.

Era quindi quasi scritto, che nel momento in cui Daren assaggia il Loto Blu, versato dalle mani di Amyl, loro due si toccassero. E che da questo tocco nascesse altro. Forse perchè è Mezzestate, forse no. Comunque il contatto delle mani è sempre qualcosa di intimo e speciale, e anche in questo caso ha sortito il suo effetto.
Daren e Amyl, nonostante le differenze, nonostante ognuna di quelle che possono essere incomprensioni, nonostante tutto, sono riusciti a toccarsi. E di qui... un bacio è solo il primo passo per un'unione diversa.

Il titolo che hai dato alla storia mi fa pensare però che la natura di Daren (e chissà, forse anche quella di Amyl), non lascino troppo spazio all'amore romantico che conosciamo noi. Staremo a vedere. Nel frattempo, devo dire che sono davvero felice di aver continuato questa storia! Sei brava, costruisci bene, inframmezzi momenti di pace con discussioni che fanno riflettere. Non vedo l'ora di continuare :)

Recensore Junior
10/03/19, ore 13:17

Finalmente ho potuto leggere un altro capitolo di questa storia e spero di riuscire a leggerne e recensirne un altro in giornata.
Devo dire che questo capitolo mi ha fatto sia ridere che riflettere molto.
Ci sono varie scene che ho gradito e mi ha fatto ridere particolarmente, prima tra tutta è la parte iniziale delle conversazione tra Daren e Amaryll devo dire che sono rimasto parecchio sorpreso quando dalle labbra di Daren sono uscite le parole semi-supplicanti : "Ti prego, non tradirmi anche tu", in quel preciso momento sono schiattato dal ridere.
Per quanto riguarda Navar mi è piaciuto molto come pg e ho gradito moltissimo la sua re-introduzione e anche il concetto a lui legato ovviero l'essere un figlio di Mezzestate.
La scena finale invece mi ha fatto venire troppa curiosità infatti spero di poter leggere subito il prossimo capitolo.
Grazie mille per questa stupendo capitolo e scusa se sono stato breve nella recensione.
Alla prossima recensione (probabilmente in giornata se mi libero un pò =) ).