Recensioni per
Lacerante silenzio
di G RAFFA uwetta

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/04/19, ore 11:08

Ciao :-)

Decisamente una storia particolare, specialmente per come viene presentata Ginny, figura qui insolita r che si allontana da quelli della saga: una Ginny Weasley ambiziosa, come sembra alla fine, non riflette quella dura e combattiva a cui si è abituati. Naturalmente hai letto in questo senso anche il significato del suo nome.
Al di là di questo, ho trovato questa storia ben scritta. In modo particolare l'immagine evocata dal titolo s'imprime nella mente del lettore, o almeno io ne sono rimasta colpita, perché riprende l'idea del 'segreto bruciante' del tuo pacchetto. Il silenzio indica il segreto, l'autoimposizione di Ginny di non rivelare mai a nessuno quello che è veramente accaduto nella Camera dei Segreti, ma è un segreto che la 'lacera', la 'brucia' lentamente ma totalmente. E tutto il testo risponde a quest'immagine, come quando definisci 'corrosivo' il ricordo, proprio come un acido che la scioglie dentro. Complimenti per questa scelta semantica. ;-)

A presto,
Carme 93

Recensore Master
25/04/19, ore 21:51

Valutazione del concorso "Nella mia libreria"

Stile e lessico: 7,5/10
Ammetto di essermi trovata un pochino in difficoltà, per la tua storia, davanti a questo parametro. Perché è indubbio che tu abbia una grande dimestichezza con le parole: hai scelto di utilizzare uno stile estremamente ricco e vivido, pieno di figure retoriche e aggettivi, basato su scelte lessicali spesso piuttosto raffinate e ricercate. Il problema è che ho trovato questo stile un po’ soffocante, tanto ricercato da risultare, in alcuni passaggi, un pochino esagerato e vuoto.
Forse si tratta più che altro di gusto personale, quindi ho cercato di non toglierti troppi punti sotto questo aspetto, ma se alcune frasi funzionano molto bene, sono di grande effetto e creano immagini molto interessanti, in alcuni punti ho avuto l’impressione che questo tentativo di tenere molto alto lo stile andassero quasi a penalizzare il significato, rendendolo poco immediato e un po’ confuso.
Cerco di spiegarmi con degli esempi (che, ripeto, sono forse più che altro in bilico fra questo parametro e quello riguardante il gusto personale, quindi prendi queste affermazioni per quello che sono).
Già all’inizio scrivi: “Le pareti bianche dell’infermeria lenivano l’eco dell’incandescente sensazione della tua anima che ritrovava la via per il tuo corpo.”, e per quanto questa frase sia curata e ricercata, ho quasi l’impressione che lo sia troppo. Sono immagini belle, ma un po’ vuote, che enfatizzano in maniera quasi esagerata il riprendere conoscenza di una dodicenne (non c’è solo una sensazione, c’è una sensazione che è incandescente, che è poi un’eco, che viene lenita dalla vista di pareti bianche…). Paradossalmente, caricare così tanto di aggettivi la frase va a smorzare la portata del suo significato, secondo me.
Anche mettere in bocca ad una ragazzina un’espressione come “occhi glauchi” mi è sembrato fin esagerato: glauco è un termine estremamente ricercato, che rende il testo in qualche modo artificioso, quasi avessi voluto ad ogni costo usare un registro molto alto, perdendo un po’ di vista l’autenticità della narrazione.
O ancora: “La stanza polverosa era illuminata da un fuoco vacuo azzurrino”: descrivere un fuoco come “vacuo” è un po’ strano, un accostamento che non ha moltissimo senso, e ne ha ancora meno perché va a complicare una frase che, alla fine, voleva significare solo che la stanza era fiocamente illuminata.
Caricare così tanto un testo molto breve rischia di mettere poi tutto sullo stesso piano, “soffocando” un pochino anche quei momenti dove una frase più ricercata o una figura retorica avrebbero motivo di spiccare.
Non ho ben compreso il salto temporale al presente quando descrivi poi il rapporto fra Harry e Ginny: inizialmente pensavo che quello fosse ambientato al presente, mentre i ricordi di quanto accaduto nella Camera dei Segreti al passato, ma poi scrivi “E quando tutto il tuo mondo esplose”, quindi non comprendo se si tratti di una scelta voluta o di una svista. Anche se fosse una scelta, però, la trovo un po’ poco efficace, perché rischia più che altro di confondere il lettore.
C’è poi una svista, quando parli di colonne “grige” invece che “grigie”, ma credo sia solo un errore di battitura.
Ci tengo comunque a ribadire che credo tu abbia un grande potenziale, perché hai saputo destreggiarti molto bene in un registro alto e complesso: “ripulendo” un po’ lo stile per mettere in luce i momenti salienti credo che otterresti un risultato decisamente invidiabile.

Sviluppo del pacchetto: 7.25/10
S. Zweig, – Bruciante segreto, Ginny Weasley
Anche qui, ammetto di aver riflettuto a lungo, prima di stilare il mio giudizio, perché da un certo punto di vista sono rimasta pienamente soddisfatta dal tuo sviluppo del pacchetto, ma ho alcune perplessità di fondo.
Il concetto di un segreto bruciante, di un senso di colpa a lungo custodito e sempre presente, anche nei momenti più belli della vita di Ginny c’è sicuramente, ed è molto presente. È il motivo di fondo che tiene legata tutta la flash, in effetti, e mi è piaciuto molto come lo hai pian piano costruito, partendo dalla sua presa di consapevolezza e dalla sua promessa a Silente, per poi arrivare pian piano a svelare che cosa comporti, e come in qualche modo affligga tutta la vita di Ginny.
Ciò che mi ha convinta meno, invece, è che cosa sia nei fatti questo segreto. Fino alla fine rimane un po’ in ombra, è quasi come se tu avessi giocato con il concetto di un segreto che brucia Ginny, ma quando poi si arriva a mettere le carte in tavola, tutto crolla un po’.
Forse sono io che non ho colto il punto centrale della storia (e in questo caso, mi scuso immensamente), ma mi sembra che qui il segreto fosse che Ginny si è in un certo senso donata volontariamente a Tom Riddle. Ma questo non mi sembra affatto un segreto. Io ho sempre avuto l’impressione che la Rowling non ci abbia insistito troppo perché, all’epoca, il target di lettori della Camera dei Segreti era ancora piuttosto giovane, ma il punto cardine del diario non si basa proprio sul fatto che Ginny, riversando metaforicamente la sua anima fra quelle pagine, si è aperta a Voldemort, consegnandosi così a lui? Di certo questo è un evento traumatizzante, ma non lo considererei proprio un segreto, non tra Harry e Ginny, comunque. Se invece il segreto sta nel fatto che una parte di Ginny abbia continuato a restare fedele a Voldemort (“Perché tu lo volevi, volevi l’eternità decantata da Tom. Perché il tuo stesso nome è un simbolo straziante di infedeltà.”), sono comunque un po’ confusa, dato che questo sarebbe un po’ in contraddizione con tutto ciò che Ginny ha sempre detto e fatto.

IC/Caratterizzazione: 7/10
Per questo parametro mi vorrei riallacciare ad alcune riflessioni iniziate riguardo allo sviluppo del pacchetto, però, prima di arrivarci, partirei dai personaggi secondari, che qui compaiono poco, ma mi sono sembrati caratterizzati molto bene.
Silente, innanzitutto, con la sua mania per fare trame mantenendo le persone a lui vicine ignare dei segreti che le riguardano, e poi lo stesso Harry, leale e un pochino inconsapevole dei sentimenti provati da chi gli sta accanto.
Tom Riddle/Voldemort mi è piaciuto veramente molto (e bisogna tenere conto che credo sia un personaggio difficilissimo): hai colto appieno il suo modo di fare, i suoi modi fintamente carezzevoli, capaci di comprendere in maniera molto lucida quali sono i desideri delle persone che vuole manipolare, e la sua mancanza di scrupoli nell’usare il suo talento per raggirare chiunque. Il modo in cui quasi gioca con Ginny, illudendola di poterle donare l’eternità con Harry, e il contrasto con la crudele freddezza con cui la zittisce e spegne i suoi timori sono molto azzeccati, secondo me. Brava!
Quella che mi ha convinto meno, invece, è proprio Ginny. Non tanto la Ginny ragazzina, quella un po’ ingenua che – comprensibilmente – si lascia stravolgere da Voldemort al punto tale da sacrificarsi volontariamente, ma la Ginny più grande.
Riallacciandomi a quello che scrivevo sul contenuto del pacchetto, io non credo che Ginny fosse ancora così tanto legata a Voldemort: sicuramente quell’esperienza l’ha segnata molto, ma non credo al punto da restare per sempre legata a lui. Ginny è una ragazza forte, che ha saputo fare dei suoi traumi la sua forza, andando avanti, sbocciando e combattendo sempre. Questa Ginevra infedele mi è sembrata un’interpretazione un po’ forzata… sicuramente funziona molto bene ai fini della storia, ma la trovo un po’ distante dal personaggio originale.
Anche la parte in cui parli del primo bacio fra Harry e Ginny mi ha lasciata un po’ perplessa: inizialmente avevo pensato che i singhiozzi fossero arrivati dopo, in un secondo momento di riflessione, ma da come scrivi, sembra quasi che lei pianga prima di lasciare con Harry la Sala Comune, quando dai libri è piuttosto chiaro che le cose non siano andate così. Insomma, la tua mi è sembrata sì una bella interpretazione, ma un’interpretazione estremamente libera.

Titolo: 4/5
Il titolo mi è piaciuto molto: è breve e abbastanza accattivante, ma soprattutto si adatta molto bene al contenuto della storia: il silenzio di Ginny, il suo segreto covato tanto a lungo è qualcosa che, alla fine, finisce per lacerare la sua vita e la sua relazione, rendendola incapace di vivere davvero la sua quotidianità con Harry. Non ho assegnato il punteggio pieno più che altro perché “Lacerante silenzio” mi è sembrato un po’ un titolo già sentito, non l’accostamento più originale, ecco, qualcosa che mi fa pensare a tante altre cose, qualcosa che non mi stupirei di trovare nella cascata di aggiornamenti, ma in generale mi piace molto.

Gradimento personale: 3/5
La storia, in generale, non mi è dispiaciuta, anche se ci sono appunto degli elementi che non mi hanno convinta del tutto. Lo stile così pomposo mi ha fatto perdere un po’ di interesse, facendo quasi da barriera fra me e i temi della storia: pur trattando di elementi piuttosto delicati e dolorosi, ho fatto fatica a sentirli davvero.
Se si fosse poi trattato di qualcosa di più slegato dal fandom, sicuramente lo avrei apprezzato molto di più, perché, ci tengo a sottolinearlo, hai fatto un ottimo lavoro, e di certo ti muovi molto a tuo agio in mezzo alle parole scritte. Quello che qui mi ha un po’ frenata è stata appunto l’interpretazione del personaggio di Ginny, che mi è sembrato andare su una china molto più oscura di quello che è nel Canon. Ed è un peccato, perché io ho sempre trovato la storia di Ginny estremamente positiva e confortante, col suo in un certo senso rinascere dalle ceneri, diventando una donna forte e determinata nonostante gli abusi subiti da giovanissima.

Totale: 28,75/40