Teo: quel maledetto talentuoso che ha contribuito ad ispirare questa splendida raccolta di drabbles. Che schifo di mondo. Che vergogna.
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HAH HAH HAH! XD Ma quanto siete bravi, voi, belli di nonna Shady! ♥
Dunque! Sono stracontenta di vederti di nuovo all’opera, Nala~! Penso che tu abbia trattato il tema del bullismo con lucida consapevolezza, raccontando le riflessioni della vittima senza indorare la pillola per i lettori, cosa che apprezzo sempre. Si percepisce, infatti, in ogni domanda che si pone, il dolore e la confusione che l’aggressione ha fatto scaturire in lui/lei; c’è persino quel po’ d’empatia per il bullo che deriva dal non conoscere bene la sua storia. L’adolescenza è la bestia nera della crescita, purtroppo. È un periodo turbolento e, spesso, la quotidianità dei ragazzi più crudeli e pieni di rabbia è un inferno che li forgia nei mostri quasi disumani che sono, poi, a scuola.
Comunque sia, da persona introversa che ci è passata e che ha risolto il problema dell’aggressione affrontando di petto i bulli (cosa che comporta un livello di stress altissimo ma che da anche belle soddisfazioni), capisco benissimo lo smarrimento pensieri del personaggio narrante. Chi non è violento di natura, non se l’aspatta mai la violenza. E proprio perché non si sa come reagire, che a volte si arriva a pensare che, sì, forse è meglio sparire e non infastidire più nessuno con la nostra presenza. Forse è meglio diventare invisibili. Il problema è che, annullandoci per non soffrire, anestetizziamo anche la nostra meravigliosa umanità. Quella capacità di trovare la felicità in un gesto o una parola gentile, di ridere di un evento buffo, di fremere e sentire il batticuore per una cotta. È gravissimo, perché in realtà la sofferenza si attenua, sì, ma non sparisce. Per scacciarla bisogna comprenderla. Bisogna parlare, bisogna sfogarsi, bisogna cercare aiuto, bisogna discutere e riflettere. La consapevolezza di sé e del proprio valore intrinseco di essere umano ci libera e, alla fine, una stabilità emotiva la troviamo tutti, nel nostro piccolo. Peccato che arrivi sempre dopo i vent’anni, quando ti entrano in circolo gli ormoni della vecchiaia bastarda e all’improvviso prefesci guardare i cantieri, piuttosto che farti venire i capelli bianchi per il giudizio senza alcun peso degl’altri hah hah hah! XD
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Scusa, mi è partita la filippica. Questi temi mi accendono! (☆▽☆)
Buona fortuna per il contest, Nala, ci vediamo alla prossima drabble! (´ ▽`).。o♡ |