Recensioni per
Committed
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/05/19, ore 16:53

Eccomi qui **
Okay, questo capitolo è stata un'emozione dall'inizio alla fine. Spessissimo mi capita di figurarmi i personaggi davanti e di sentirli parlare come se li stessi guardando sullo schermo, ma mai come questa volta. I dialoghi fra Sherlock e John erano incredibilmente vividi e reali nella mia testa. Ovviamente, all'inizio sono entrambi sconvolto, più per ciò che si sono rivelati che per altro. John non può credere che Sherlock lo ami e quando gli chiese se abbia ingannato la macchina della verità, Sherlock ovviamente gli dice di sì, finchè John non scopre.... beh, che non era possibile ingannare suddetta macchina e giuro, quando va a cercare Sherlock ha inizio quel dialogo che HO AMATO con ogni forza.
Sono d'accordissimo con Mrs.Hudson che si era ritrovata a dire che Sherlock in verità nascondeva dentro di sé più sentimenti di quel che si può pensare. Qui lo vediamo, vediamo Sherlock che, non con poca difficoltà, dice chiaramente che ama John e che ha sofferto. Ma anche John ha sofferto, diciamo che si sono fatti male a vicenda senza volerlo. Finalmente dicono ad alta voce quella che è la verità. John mi ha fatto morire di tenerezza, perché al solito pensa di non essere all'altezza di Sherlock, ma in verità lui lo ama per quello che è e il mio cuore implode, avevo le lacrime agli occhi T_T
Lestrade che arriva tutto contento, come se non aspettasse altro, ha tutta la mia stima, lui tanto sapeva che si sarebbero messi insieme e si, lo sapeva pure Mycroft (macchè, lo sapevano tutti, solo loro due non lo avevano capito xD).
E quindi tutto è bene quel che finisce bene. E' stato un viaggio introspettivo e profondamente emozionante, sono felice di aver letto questa storia.
Alla prossima :)

Nao

Recensore Master
26/05/19, ore 12:15

Rieccomi!
Eh sì, a che c'ero mi sono portata avanti con questa storia, e meno male, perché cosa non è questo capitolo. John e Sherlock sono stati rapiti, quindi almeno il loro piano ha funzionato. E' stato qualcosa di mistico, perché se da un lato ho provato tensione e paura per le loro sorti, da un lato ero contenta perché sapevo che questo sarebbe servito a metterli davanti ai loro effettivi sentimenti. Sì, perché infatti l'aguzzino fa loro delle domande molto specifiche riguardo la loro relazione, tradimenti, se effettivamente si amano o meno. Mi piace la risposta di John, che si sente molto in colpa nei confronti di Sherlock, si sente di averlo tradito, perfino quando è stato con Mery. Ma Sherlock è quello che più di tutti mi ha stupito. Essendo un personaggio molto complesso, penso che per lui sia molto più difficile fare i conti con cose come l'amore, eppure qui è costretto a dire la verità senza mezzi termini. E poi le sue lacrime, John incredulo, e la medesima domanda rivolta a lui. Così si chiude il capitolo e onestamente non vedo di leggere come risponderà e come usciranno da questa situazione.
Stupendo, alla prossima :)

Nao

Recensore Master
23/05/19, ore 21:36

Ciao, sono tornata **
Sappi che questo capitolo mi è piaciuto un sacco e mi ha anche divertita. John è troppo un tesoro, specie quando all'inizio si trova a pensare a quanto ami Sherlock, sì, anche i suoi difetti e a quanto Rosie somigli anche a lui per certi versi. E non è affatto strano, si tende sempre a prendere qualcosa delle persone che abbiamo vicini.
Comincia la ricerca matta e disperatissima dei due e a scena della cartolibreria con Sherlock indignato e John che gli da del villano ha del mistico. Poi finalmente Sherlock ha l'idea geniale e lì partono i complessi di John. Ho trovato molto dolce il fatto che non si sia preoccupato tanto per quello che ne sarebbe conseguito (degli eventuali rapporti fisici), ma si preoccupa per se stesso, perché non sa come potrebbe reagire e mentalmente non si sente pronto. Inizialmente e scettico, ma poi man mano sembra quasi che si dimentichi, mentre sono in giro per i negozi, che sia finzione. Solo che poi se ne ricorda ed è triste perchè pensa che Sherlock non lo amerà mai.
Ammetto che alla domanda di Sherlock: "Vuoi sposarmi?" - io ero tipo OKAY, COSA STA SUCCEDENDO QUI.
Per non parlare poi del loro girare per negozi di fedi/abiti/quant'altro. Quando hanno cominciato a chiamarsi con quei nomignoli melensi ho avuto il colpo di grazie, adoro.
Comunque Standing Ovation a Lestrade e al disagio immane che è calato alla fine.
Davvero un capitolo adorabile, non vedo l'ora di andare avanti ;)
A presto,

Nao

Recensore Veterano
18/05/19, ore 18:24

Eccomi qua, inaspettatamente subito dopo il aver lasciato una recensione al capitolo precedente. La storia continua a piacermi un sacco e in questo capitolo ho avuto fondamentalmente due umore: da una parte mi dispiace troppo per il povero John, il cui cuore viene messo a dura prova da quella che è a tutti gli effetti una finzione. Hai reso davvero bene questa parte, con il dolore che ne deriva. Dall'altra parte però adoro i preparativi per il matrimonio!!! Io AMO il matrimonio Johnlock, con tutto quello che ne deriva, i preparativi, i dettagli. Sherlock ha già organizzato tutto perfettamente in cinque minuti nella sua testa, ma siamo davvero sicuri l'abbia fattoin cinque minuti? Chissà. Un mio headcanon è Sherlock che fantastica sul matrimonio con John e organizza tutti i dettagli, da perfetto wedding planner quale si è dimostrato nella serie. Non so se in questa storia è così, ma a me piace pensare che quei preparativi siano stati decisi da molto tempo nel suo palazzo mentale. Menzione d'onorea Greg e alla sua frase finale. Finalmente lo dice! E poi la battuta sulla torta e Mycroft mi ha fatto troppo ridere. La storia mi sta piacendo davvero molto, come al solito stai facendo un ottimo lavoro. È a questo che mi riferisco quando dico che sei una garanzia. Al prossimo capitolo!
(Recensione modificata il 18/05/2019 - 06:26 pm)

Recensore Veterano
18/05/19, ore 17:42

Ciao! Questo per me è un periodaccio e oggi ero alla ricerca di una storia per svagare un po' la mente, sebbene ho un delirio di cose da fare. Ho deciso finalmente di iniziare la tua, già conscia che sei una garanzia. E questo primo capitolo me lo conferma!! È davvero molto bello, mi piace come hai caratterizzato John, la sua psicologia e introspezione. Mi piace il fatto che abbia finalmente accettato ciò contro cui lottava fino a questo momento. Ne consegue una sorta di pace, ma transitoria, perché questa nuova consapevolezza apre tutto un nuovo capitolo di dubbi e dilemmi. Cosa deve fare con Sherlock? John è convinto che non lo ami il che porta a una domanda giustissima, a che è servito prendere consapevolezza se poi deve comunque tenersi tutto dentro, se sapere di amarlo nei fatti non cambia nulla? Non era meglio non realizzare nulla? Sono domande legittime secondo me, che chiunque nella posizione di John si porrebbe.
La parte del caso mi intriga molto, solo quando hai nominato l'elettricità ho capito che era per questa storia in particolare che mi avevi chiesto consiglio. È stato un piacere aiutarti! Non vedo l'ora di vedere come andrà avanti, potrei essere un po' lenta nel recensire ma questo non significherebbe che non apprezzo la storia! A presto!!

Recensore Master
17/05/19, ore 15:54

Ciao **
Intanto parto col dire che capisco il disagio di perdere qualcosa che si era scritto e di doverlo rifare da capo. Ovviamente non so come fosse la prima stesura, ma sappi che ho apprezzato tanto questo inizio. Poi era tanto che non leggevo una tua Johnlock e mi era mancato, sinceramente. Detto ciò, a inizio capitolo veniamo subito catapultati nella vita frenetica di John e Sherlock. Che effettivamente si comportano come una coppia ma, come poi John ricorda, non lo sono. Sherlock è titubante se accettare o no un nuovo caso, mentre John è impegnato prima a occuparsi di Rosie e poi ad andare a lavoro. Ho adorato la parte in cui è in visita da Mrs.Brown e il fatto che quest'ultima scambi Sherlock per il marito di John. Ma la cosa che più mi fatto implodere è che a John questa cosa PIACE. Il sentimento che prova verso Sherlock è una cosa che già esiste, nel senso che ne ha già preso coscienza. Mi ha fatto una tenerezza infinita il suo non sentirsi in qualche modo all'altezza per Sherlock. Più che altro si reputa un uomo noioso forse troppo "normale" per uno come lui. In seguito viene pure spiegato che dopo la morte di Mary, se inizialmente John non intraprendeva nuove relazioni un po' per "rispetti" della sua defunta moglie, poi il motivo è cambiato. Non è più il fatto di non volersi gettare in una nuova storia d'amore per il lutto, ma perché Sherlock è quella persona da cui tornare, la persona che c'è sempre.
Ovviamente alla fin Sherlock accetta il caso, perché sì, perché con i morti in mezzo è tutto più divertente. Io non so quanto sia bello il fatto che John guardi con occhi innamoratissimi Sherlock anche quando questi si ritrova ad osservare un cadavere. E' tutto così canon che mi fa impazzire. Un plauso speciale lo devo fare a Mrs.Hudson, io lo dico, lo dico che lei è la fan numero uno dei Johnlock, sarebbe troppo da lei.
Ovviamente mi interessa molto la parte del caso, anche perché leggendo l'introduzione e vedendo ciò che John e Sherloc dovranno fare... sicuramente sarà interessante.
Sono molto contenta di aver letto questo primo capitolo :)
A presto,

Nao

Recensore Master
02/05/19, ore 12:03

Ciao Koa!
Sono felice di trovare questa storia esattamente dove l'avevo lasciata, spero che tu ti sia convinta a non cancellarla.
In ogni caso, mi fa piacere essere riuscita a recensirla tutta, come ti ho già detto, prima di tornare alla pirate!lock, ci tenevo a darti il mio parere su questa!

Ciò che ho apprezzato maggiormente in questo capitolo, oltre alla confessione di John, è il fatto che tu non ci abbia rifilato la classica scena romantica che spesso conclude storie simili.
Il lettore, così come John stesso, qui s'immaginava una corsa culminata in un abbraccio strappalacrime, baci e dichiarazioni d'amore immediate, mentre tu ci proponi una litigata coi fiocchi, tanto che John non prende a pugni Sherlock solo in virtù dei progressi fatti con Ella.
Ma torniamo indietro di qualche minuto, a questi due sciocchini che non riescono nemmeno a guardarsi in faccia, a John che è ancora convinto che Sherlock abbia imbrogliato la macchina.
Cavolo, ma a che pro? Bastava che dicesse di non amarlo, sarebbe stata la verità e nessuno avrebbe preso la scossa. Perché imbrogliarla al contrario? Ma Watson è talmente preso da se stesso, dal suo autocommiserarsi, dalla tragedia appena scampata (e mi riferisco alla minaccia di dover confessare i suoi sentimenti, non al rischio di morte) che non riesce a vedere la realtà, proprio come non l'ha vista in tutti gli anni trascorsi a Baker Street.
Sherlock NON PUÒ amarlo sul serio, non lui, piccolo stupido, insignificante uomo senza speranza.
Se solo sapesse...
E infatti qualcosa lo scuote, una consapevolezza che gli arriva per caso alle orecchie.
La macchina della verità utilizzata dal gioielliere è impossibile da imbrogliare.
E qui ha inizio quella corsa disperata che ha tolto il fiato anche a me.
Non poteva essere semplice, non arrivati a questo punto, non con tutto ciò che hanno vissuto negli ultimi anni e che ancora li tormenta e affligge nel profondo.
Sherlock non può scordare il matrimonio di John, come questi non ha ancora completamente superato il finto suicidio.
E se lo dicono, gridandosi in faccia, arrabbiati e frustrati.
Finché Sherlock non ammette quanto sia innamorato di Watson, quanto lo sia sempre stato. E la sorpresa più dolce e al contempo straziante è che anche lui si sia sentito rifiutato, che, nonostante il suo narcisismo e la sua altezzosità, sia convinto che il suo migliore amico non lo voglia e da sempre si tormenti per capirne il motivo.
Tutto il resto è ovviamente bellissimo.
Come ti ho già detto detto, la caratterizzazione di John è stupenda. Il modo in cui lo muovi e le parole che gli metti sulle labbra sono perfettamente IC, come il suo passare dall'ironia al sarcasmo. Mi è piaciuto molto questo dettaglio, l'ho trovato significativo e straordinariamente da lui.
Ciò che ho amato maggiormente è stato quel "lasciami entrare", un concetto importantissimo e così dannatamente profondo da farmi strabuzzare gli occhi almeno quanto li strabuzza Sherly.
"Lasciami entrare" che è anche "lascia che io ti guardi in profondità, per quello che sei" e che implica ovviamente il "guardami poi a tua volta per quello che sono io", un pensiero spaventoso, per due uomini che sanno d'essere imperfetti e che temono oltretutto di essere, per motivi diversi, inaccettabili.
Eppure è l'unico modo possibile, l'unica strada per potersi trovare e perdonare una volta per tutte.
E infatti ecco che crollano i muri, che le parole non hanno più importanza, che basta un bacio per spegnere tutto il resto e dare il via ad un nuovo futuro insieme.

Ora, a me questa storia è piaciuta moltissimo, probabilmente tu sai di poter fare meglio di così e ne sono convinta anch'io, soprattutto dopo aver letto certi tuoi lavori, sta di fatto che l'ho davvero apprezzata e che sono felice di averla letta!

Ora torno su la Norbury, di corsa, perché già mi manca troppo la ciurma del bel Pirata Bianco!
A presto!
S.

Recensore Junior
30/04/19, ore 00:21

Questa è la prima volta che recensisco una tua storia e se non l'ho mai fatto è perché non mi sono mai sentita in grado di scrivere una recensione lunga, bella e dettagliata come quelle che scrivi tu. Ed è vero: non ne sono capace e mi dispiace tanto. Però non potevo non scriverti quanto mi sia piaciuta questa storia e quanto mi dispiaccia di non avertelo detto per tutte le altre storie che hai scritto. Lo vedi? Non è una recensione. Non è neanche un tentativo di recensione. È solo un grazie.

Nuovo recensore
28/04/19, ore 21:11

Finalmente sono riuscita a finire di leggere! Come ti dicevo su facebook, non sono brava come le altre a recensire riga per riga e non ho tanto tempo... Ci tengo solo a farti sapere che sei molto brava e sei riuscita ancora una volta a trovare una situazione originale per questi due testoni imbranati, ma come fai?!? E anche se mi piace il rating rosso, qui non era necessario, il bello stava nel percorso che li ha portati finalmente a dichiararsi, e dopo tanta fatica e tanto stress una sana dormita ci stava proprio bene! E a proposito anch'io sono stanca, vado a nanna, buonanotte e alla prossima!

Recensore Master
28/04/19, ore 16:49

Eccomi di nuovo!
Sono riuscita a ritagliarmi un'altra mezz'oretta per rileggere e recensire anche il terzo capitolo! ;)
Forse è il mio preferito, sai? Anche più del quarto.
Non so se dipenda dal contenuto o dal tuo modo di raccontarlo, quel che è certo è che l'hai fatto tenendomi sulla corda per tutta la seconda parte, tanto da farmi venire le palpitazioni (sì, sotto sotto sono ridicolmente emotiva). E mi è successo non solo la prima volta che l'ho letto, bensì anche adesso. E credimi, non l'avevo davvero previsto, dato che sapevo benissimo cosa sarebbe accaduto.
La scena è intrisa di una pesantissima tensione, di paura, timore, dubbio e angoscia.
E a me arriva tutto, sul serio.
Il modo in cui mi fai empatizzare con John è sconvolgente, ho letto stritolando il telefono e restando rigida tutto il tempo come uno stoccafisso.
È bellissimo, e al contempo fastidioso, che l'unica preoccupazione di Watson (sì, tesoro mio, sei ottuso come pochi) sia la verità sui suoi sentimenti e non su quelli di Sherlock, tanto che alla fine non crede nemmeno alla sua dichiarazione, anzi piuttosto ipotizza teorie fantascientifiche che secondo lui sono mille volte più plausibili del semplice fatto che il geniale amico sia innamorato di lui.
E qui ci riallacciamo al primo capitolo e alla scarsa autostima di John, al suo non sentirsi abbastanza, ai sensi di colpa che inevitabilmente continua a trascinarsi dietro.
Sì, è lui il primo a dover parlare, eppure la domanda più importante viene posta a Sherlock e ammetto che ho davvero creduto di vedere i suoi occhioni acquamarina colmi di terrore, lo sguardo sconvolto e smarrito di un condannato a morte.
Perché qui ovviamente il pov del detective non lo conosciamo e finiamo per ignorarlo proprio come fa John, totalmente preso da se stesso.
Ma Sherlock è ,e rimane, l'unica vera vittima di questo gioco perverso.
La più grande paura di Watson è anche la stessa dell'amico ed è solo quella di quest'ultimo a realizzarsi, per ironia della sorte.
Ciò che succede nel prossimo capitolo è ovviamente molto diverso e nella successiva dichiarazione di John non vi è coercizione di alcun tipo.
Sherlock invece si ritrova a doversi esporre totalmente, in trappola e senza scappatoie, rischiando di perdere tutto ciò che conta per lui, e lo fa solamente per salvare l'uomo che ama.
Complimenti, una scena costruita e descritta benissimo. So che hai rispettato i fatti della puntata di Smallville ma non era comunque facile ricreare un'atmosfera così tesa e adrenalinica, quindi applausi per te, li meriti tutti.
Mi piacerebbe tanto sapere cos'è che non ti convince di questa storia, io la trovo avvincente e molto ben scritta! Forse non è il tuo fiore all'occhiello ma comunque resta un ottimo prodotto.
A presto!
MissAdler

Recensore Junior
28/04/19, ore 12:21

Lestrade arriva a salvare in estremo John. Quando finalmente sono tutti in salvo arriva il momento di tirare le somme di questa brutta esperienza. Commentavamo proprio al secondo capitolo di quanto John abbia bisogno di gesti eclatanti, bene, ora ha avuto un “Si” urlato, e ahimè ancora non riesce a capacitarsi della realtà dei fatti. Tutte le alternative gli sembrano più valide, che Sherlock possa aver ingannato la macchina della verità, piuttosto che possa per davvero provare qualcosa nei suoi confronti. Certo è assurdo, e mi fa tanta rabbia, ma è proprio da John Watson.
Quando John spezza quel silenzio imbarazzato che li ha avvolti speravo dicesse qualcosa di carino, o proponesse di parlare dell’accaduto, invece dà voce ai suoi pensieri e chiede se effettivamente Sherlock ha ingannato il macchinario. Povero Holmes, innamorato di quest’uomo insensibile. No, scherzo, è che mi è dispiaciuto tantissimo, ho quasi sentito da dietro lo schermo il rumore del cuore di quello frantumarsi.
Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se Watson alla fine non avesse scoperto che quella macchina della verità non può essere ingannata. Forse sarebbero tornati a Baker Street e avrebbero fatto finta di nulla per altri mesi o anni. Due testoni. Perché io me la sono presa solo con John, ma anche Sherlock ha le sue parti di colpe, anche lui è difficile da interpretare (soprattutto se non vuole farti capire). E soprattutto, anche lui avrebbe potuto provare a chiarire una volta per tutte. Invece sempre per non rischiare di rovinare la mediocrità nella quale sono costretti (perché soffrono tanto tutti e due), tace.
Per fortuna comunque c’è questa benedetta svolta e cominciano a discutere. In un primo momento come è giusto che sia si rinfacciano un po’ di cose a vicenda. E dei nodi vengono al pettine, riguardo il lasciare sempre John indietro e all’accumulare casi da parte di Sherlock.
La scena finale è tenerissima, con uno che si perde nell’abbraccio dell’altro ed entrambi che si tolgono questo peso dal petto esprimendo finalmente le loro perplessità. Sherlock che non capisce cosa ci sia di sbagliato in sé stesso e John che pensa di non essere all’altezza dell’amore dell’altro. Poi si baciano, come se non ci fosse un mondo attorno a loro. Bellissimo.
La chiusura nella quale viene spiegato come le cose cambiano, la felicità che sono riusciti a raggiungere stando assieme, è una conclusione perfetta. E dato che la loro famiglia è composta da tante persone, è bello vedere come John comunichi a tutti, uno per volta, di stare assieme a Sherlock. La signora Hudson, primissima shipper che aveva ragione, non è solo “un’inguaribile ottimista”. Mycroft, col suo ombrello, schifato e che aveva già dedotto tutto. Ho apprezzato l’accenno un po’ a tutti.
Ho letto nelle note i tuoi ringraziamenti, ma sono io che devo dire grazie a te, ad aver dato vita ai versi di questa canzone. Anche il titolo, che come hai scritto, riprende proprio la canzone, trovo che sia calzante a quanto succede nel racconto. Guardarsi negli occhi è un gesto che spesso richiede una certa forza, gli occhi sono lo specchio dell’anima. Quando i due uomini sono sottoposti al gioco crudele della macchina della verità, non riescono a guardarsi, così come quando vengono tratti in salvo, Sherlock ha lo sguardo perso nel vuoto. Solo nel momento del confronto riescono ad allacciare lo sguardo e lasciare entrare l’altro in sé, aprendosi ad una confessione d’amore.
Solo la tua bravura ha reso possibile cucire ad arte questo testo su questi personaggi, nonostante tu abbia detto che la canzone si prestava. Ed anche la puntata di Smallville, è quella che meglio di altre ha reso possibile la svolta necessaria a far mutare il rapporto tra i protagonisti. Guarda caso anche lì si tratta di “alieni”. E chi non è un po’ diverso l’uno dall’altro dopotutto!? Sai che noia altrimenti.
Questa fanfiction mi è piaciuta molto. Son felice di sapere che sei già all’opera con altri racconti. Non vedo l’ora di leggere altre tue pubblicazioni.
Alla prossima, buona domenica,
K.

Recensore Junior
28/04/19, ore 12:19

Un capitolone con i fiocchi!
Mi piace molto questo stratagemma narrativo di passare da un evento all’altro colmando i buchi con il ricordo degli eventi. Rende tutto più dinamico.
Il fatto che i due non tornino subito a casa per evitare di mettere in pericolo Rosie è giusto. Già è abbastanza pericoloso di per sé fare da esca, figurarsi attirare un criminale proprio a casa.
John è stato un soldato ed in questa situazione, svegliatosi legato in una specie di magazzino con un assassino, vediamo come riesce a mantenere la calma e provare a sgombrare la mente per concentrarsi. E lo stesso ragionamento vale anche per Sherlock, il quale anche lui è stato sottoposto anni prima ad esperienze traumatiche e di tortura. Entrambi dovrebbero essere in qualche modo preparati, ma nessuno si è mai trovato avanti ad un evento simile. Holmes l’ha sicuramente sottovalutato, si capisce che non è pronto a gestire la verità. John lo guarda e percepisce in maniera vivida la sua paura.
Non si tratta di tratta di sopportare dei dolori fisici (sicuramente anche questo per via delle scosse, ma non è quello il problema grave), bensì fare i conti con delle torture psicologiche. Quando Sherlock comunica a John di dire la verità pura e semplice, il dottore ne è terrorizzato: già nel capitolo precedente si capisce quanto è preoccupato di non poter più mantenere anche solo un’amicizia con il coinquilino, ha rimandato ancora e ancora il confronto e dover spiattellare in maniera così cruda i propri sentimenti è una prospettiva che capisco benissimo non lo alletti nemmeno un po’. Immagino che anche Sherlock stia pensando le stesse cose, e quando dice al loro rapitore che ha avvisato la polizia e che stanno per arrivare, io gli ho creduto e mi è sembrato quasi lo dicesse con la speranza che Lestrade potesse entrare in quell’istante a tirarli fuori dai guai.
Alla prima domanda riguardo il tradimento, le risposte che danno i protagonisti sono perfette. Non solo raccontano la loro intera storia in poche e brevi parole, ma sono anche bilanciatissime, nessuno dice quella cosa di troppo ammettendo esplicitamente i propri sentimenti e al contempo dicono tutto. Di nuovo, sottolineare che Sherlock ama Rosie come fosse sua figlia, è un modo per rimarcare il concetto che a dispetto dei pensieri che si fa John, tutti e tre loro sono una famiglia a tutti gli effetti.
Il momento finale è carico di tensione. L’ho letto trattenendo il respiro. Sherlock è costretto suo malgrado a dire di si, ama John. E non lo dice rapidamente, come a strappar via un cerotto e non pensarci più, no. Lui lo urla, e poi aggiunge anche che lo ama da impazzire e che vuole passare il resto della sua vita insieme a lui. È talmente scosso da mettersi a piangere, proprio Holmes che, come ha specificato Watson poco prima, gli sembrava una macchina senza sentimenti, qui è completamente messo a nudo e non può essere più umano di così.
Veramente complimenti, sono riuscita a capire perfettamente le loro sensazioni ed emozioni. Anche la descrizione dell’ambiente con la luce del neon che sfarfallava ecc. ha contribuito positivamente a creare l’atmosfera giusta.

Recensore Master
28/04/19, ore 11:44

Buongiorno, Sweety
ho letto già ieri sera, ma dopo un tot di ore al pc devo chiuderlo... ed è stata la buona scusa per rileggerla stamattina. E sì, è un trionfo di puro e delicato Johnlock, quello dove tutto il loro essere nati uno per l'altro può emergere ed essere mostrato completamente.
Partendo dall'inizio, il giallo era piuttosto semplice, ma ovviamente hai seguito Smallville, quindi il punto di questa mini-long non era la trama mistery ma cosa l'avvenimento così strano e sconvolgente ha fatto emergere. Non dico che non sarebbe mai successo altrimenti, ma chissà quanto tempo sprecato ci sarebbe stato ancora, quanta insicurezza che alzava il muro divisorio, rendendolo più difficile da abbattere.
Quando - lo dice il tuo giusto titolo - il punto è lasciar entrare la persona che che così disperatamente vorrebbe raggiungerti.
Sherlock è pure un genio, ma la fantastica macchina della verità per spie del KGB non poteva ingannarla neppure lui. E il momento in cui John lo scopre mi ha stretto il cuore, non tanto ripensando a quello che è successo prima (c'era anche l'adrenalina, il panico da tenere sotto controllo, l'idea fondamentale che era bloccare il killer) ma a quello che è successo da 5 minuti, cioè che non volendo John ha di nuovo appena dato a Sherlock di "perfetta macchina".
Lo credo che deve fare un inseguimento per parlarci (con le sue gambette di Hobbit ^^) perché Sherlock sta troppo male. Per lui, tra i due, deve essere stato più difficile dover confessare cose che non è abituato a considerare, che vuole annullare, ma ormai non può più. Si sono fatti male a vicenda, è vero (tu sai che io trovo sempre, sentendomi molto sola in questo, che Sherly non abbia fatto torto a John a sparire due anni per salvargli la vita finendo per essere torturato) con sparizioni, violenze, "lutti" e matrimoni assurdi, però il risultato è che non vivrebbero se non insieme; crescendo Rosie, essendoci ogni giorno, fidandosi, aiutandosi. Amandosi come questa parola vorrebbe essere esaudita. Come pochi riescono a fare. In quell'abbraccio piangente c'è tutto un mondo fragile e meraviglioso, uno smascherare le proprie paure - come uno speccho di quanto successo col rapitore - ma di propria volontà, perchè l'altro merita di sapere di essere tanto amato. Sai quanto mi toccano le tue parole quando scavi a fondo nel loro animo, perché li conosci così tanto e lo fai veicolare tutto, questo è una specie di manifesto anti- "la Johnlock è un'amicizia" Può essere usato come prova in tribunale! ;)
Tutte le tue storie sono preziose, ma quelle prettamente romantiche com queste di più, le tue classiche!
Ora vado con Greg a fare in tifo, compriamo le patatine e la birra e ci godiamo lo spettacolo!
Un bacio dolce, tesoro.
Ps io lo so cosa bolle in pentola....*-*, scrivi brava!
Setsy

Recensore Master
28/04/19, ore 11:04

Ciao Koa!
Ho letto su fb che pensi di cancellare questa storia da qui e ho pensato che, nel caso decidessi di farlo (spero di no), ci terrei a lasciarti almeno qualche riga perché a me questa storia è davvero piaciuta, tant'è che l'avevo inserita tra le preferite.
Arrivo in stra-ritardo perché sono stata totalmente catturata dalla pirate!lock e ho rimandato tutto il resto, inclusa questa, che comunque avrei recensito più avanti.
Detto ciò, indubbiamente questo secondo capitolo è più dinamico, i personaggi si muovono, agiscono e la trama prende una direzione ben precisa.
Ovviamente non rinunci all'introspezione, che è sempre ben fatta e, a parer mio, necessaria quando si vuole scrivere una Johnlock davvero perfetta.
Le riflessioni di John in taxi mi sono piaciute molto. La consapevolezza di essere innamorato di lui proprio per quegli aspetti che le persone ritengono negativi o strani e che invece hanno stregato completamente il dottore. Il fatto che ora percepisca il modo in cui Sherlock si preoccupi per lui e si prenda cura di Rosie è l'ennesimo motivo per sentirsi completo accanto a lui e sono davvero contenta che se ne renda conto.
La parte più divertente, ovviamente, è quella in cui inizia la messinscena, con John felice e terrorizzato al tempo stesso e Sherlock che si esibisce in un'interpretazione tremendamente esagerata ma spassosa.
In certi momenti poi si percepisce benissimo il sentimento inespresso che entrambi provano per l'altro, come quando John afferma di volere delle fedi in oro bianco.
Ho trovato perfetta anche la parentesi con Lestrade, che sono contenta tu abbia inserito, la trovo molto opportuna per creare quella tensione tra i protagonisti che effettivamente serve a tenere il lettore ancor più sulla corda.
Il non detto improvvisamente viene sbattuto in faccia a tutti, qualcosa che Greg fa con molta ingenuità e che è tutto ciò che ho sempre voluto accadesse nella serie.
Perciò sì, trovo che il capitolo sia costruito molto bene, concludendosi al punto giusto e lasciando tanta curiosità dinproseguire la lettura!
Bravissima!
Appena posso passo al successivo!
Baci
MissAdler

Recensore Master
28/04/19, ore 10:51

Rieccomi^^
In ritardo in realtà rispetto a quanto avessi programmato... Ammetto che già allo scorso cap non avevo resistito e avevo recuperato il finale dal gruppo, perché non potevo proprio aspettare.
Ho ripensato tanto a quanto hai scritto. Sarebbe bellissima una ff che partisse da qui, con la loro relazione basata sulla consapevolezza dell'importanza di dirsi la verità. Sarebbe un esperimento interessante.
Complimenti, questa ff mi è piaciuta moltissimo.
Baci, Béa

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