Rosalie non poteva avere nome più appropriato.
Della rosa ha la prepotente bellezza e l’estrema fragilità. La sua bellezza non è solo e non è tanto quella esteriore. Rosalie è un’anima sincera, troppo spontanea per vivere in un ambiente che non sia il suo, o con altri fiori che non siano rose come lei. La sua sensibilità è un velo che vibra al minimo soffio, è una apparente fragilità sempre pronta a piangere di gioia o dolore. Rosalie è una rosa, e per essere felice ha bisogno di stare insieme ad altre rose. Alla sua rosa.
In questa tua os Rosalie ha già superato la fase del turbamento, dell’inquietudine, della perplessità, dello sbigottimento, della scoperta, della reticenza ad ammettere, della paura di qualcosa di inevitabile, della rabbia per qualcosa di impossibile. In queste tue righe Rosalie è serena e sincera con se stessa. Usa le parole senza averne timore. E parla d’amore. Ammette candidamente e con forza di amare una donna. Non si sta chiedendo se sia giusto o sbagliato, quella fase, come dicevo prima, l’ha già superata. Sa solo che ama. Rosalie è una creatura nata per amare in senso assoluto. Pervertita? Omosessuale? Sessualmente ingorda? Non le interessano questi distici umani; non ci si sente in didascalie culturali; se non è palpito, per lei, è solo convenzionale etichetta. Anche il nome Oscar è una regola imposta. Una sfilata di consonanti e vocali che suonano dolci o battono amari. Rosalie, così apparentemente remissiva, così smaccatamente ortodossa, scopre in sé un amore istintivo, inconfessabile, impulsivo, irrealizzabile, irrazionale, incantato.
Oscar è ancora lontana dal riconoscere il suo amore, il suo unico uomo nascosto nel cuore persino a se stessa. E Rosalie, Rosalie ha qualcosa che nemmeno lei, nemmeno Oscar, sa spiegare. Sono così diverse, eppure così incredibilmente unite nell’anima che le loro labbra possono unirsi in un bacio senza che questo appaia sbagliato, senza che questo non abbia un senso per ciascuna di loro. Ognuna troverà il suo, di senso. Per Rosalie, forse, quel bacio è il massimo della manifestazione che le è concessa, o che si concede, del suo amore per Oscar. Rosalie non potrà mai amare Oscar alla luce del sole. E poi, forse, ha capito che Oscar è di un altro, che il cuore della sua rosa appartiene ad un uomo.
Per Oscar quel bacio può voler dire tanto. Il suo desiderio di amare, certamente: il cuore di Oscar è gonfio di bisogno d’amore. Ma ne è anche così spaventata da esserselo andato a cercare nella sicurezza dell’impossibilità, che il suo amore per Fersen altro non è che la paura di amare André. Il suo amore per Rosalie ha aspetti certamente ortodossi: è venato di fratellanza, di amicizia profonda, di comunanza di anime. Ma c’è anche quella componente di amore passionale, carnale, istintivo che Oscar ancora non ha vissuto e che certamente irrompe nei suoi pensieri e nel suo corpo che vuole, che desidera, al pari del cuore. Oscar ama in maniera irragionevole, ingorda, invisibile, inquieta, illusa, intensa.
Se in quel salottino fosse entrata una terza persona e avesse visto quei baci dolci su labbra audaci, quasi certamente avrebbe pensato ad una pazzia, ad una follia. Ma se avesse guardato bene, avrebbe visto solo un abbraccio fra due rose. |