Oggi voglio cominciare questa recensione con un dato di fatto: la finezza di Hastur che sputa a terra ha la stessa energia dei vecchi alla fermata dell'autobus che fanno altrettanto.
Chiusa questa parentesi, direi di prendere seriamente questo splendido capitolo! Innanzitutto, lasciatelo dire, adoro il fatto che tu abbia voluto dare una sorta di giustificazione provvidenziale al perché, dopo tutto quello che Aziraphale fa nel corso della Storia, non sia ancora caduto: è volontà di Dio. Certo, qui abbiamo un focus specifico sul miracolo dell'Amore, ma in un certo senso trovo questo piano estendibile a tutto l'operato dell'angelo e del demone. Dio sta facendo un favore ad entrambi e, soprattutto, non sta condannando né l'uno né l'altro per la loro attuale condizione. Trovo credibilissimo il tutto e in linea con quanto ci viene detto sia nella serie che nel libro. Dio è narratore e spettatore, un po' come noi, e quando interviene lo fa solo per dare un giusto input. Qui ha giocato a fare Cupido e io, personalmente, apprezzo tantissimo!
Parliamo di Aziraphale. L'ho trovato perfettamente IC. C'è da capire la sua noia: cosa vuoi che capiti nel giardino dell'Eden?! Perciò è assolutamente comprensibile che abbia deciso di recarsi di tanto in tanto ad osservare le creature viventi, in particolare gli umani. Mi è piaciuto tanto il modo in cui hai descritto il rapporto tra Adamo ed Eva. E' quell'amore incondizionato che non chiede altro se non la presenza stessa dell'altra persona. Sei stata delicatissima e molto dolce nel presentare anche l'aspetto carnale del rapporto: il punto di vista di Aziraphale è tenero, vede subito quel contatto fisico come una delle tante espressioni per manifestare un sentimento fortissimo, non pensa alla lussuria o al peccato (di fronte ai quali probabilmente inorridirebbe, soprattutto a questo punto della sua evoluzione). Perciò è del tutto normale che pensi a questo in modo estremamente sublime: non capisce bene a cosa assiste e allo stesso tempo ne ha un'intuizione, e quell'intuizione gli piace e lo rasserena, lo rende genuinamente curioso e bonariamente geloso. Ho apprezzato come la natura intorno ai due umani sembri reagire positivamente e piacevolmente al loro amore, almeno agli occhi dell'angelo. Il tema è molto arcadico e si sposa così bene con la scelta di ambientare il tutto nel giardino.
Dio che si interessa del morale di Aziraphale mi ha fatto tenerezza. Così come l'angelo che scatta in piedi e brandisce la spada per far vedere di essere attivo. Povero ingenuo! Ogni tanto dimentica che Dio è, guarda un po', onnisciente, ma è così in linea con il personaggio che è facilissimo vederlo mentre compie il gesto. "Il mio interesse è puramente... accademico" mi ha ricordato "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato", quando Gandalf dice a Elrond che il suo interesse per la mappa è per lo più accademico. Sì, certo, ci crediamo tutti.
Passiamo a Crawly (adesso ho difficoltà a passare alla seconda forma! Bene così!). La sua noia e il suo modo di farla passare (creare quella bolla per spiare monitorare gli umani nell'Eden) mi ha ricordato tantissimo Ryuk in Death Note (probabilmente il mio anime preferito e ogni tanto lo rivedo tutto d'un fiato). C'è anche da dire che le conseguenze di questa noia in entrambi i casi non è che siano proprio tenere: certo, Crawly non andrà a sterminare i criminali sulla Terra, ma porre la condizione di esistenza di un peccato ereditario direi che non sia poi così innocente come cosa. Anche per lui le manifestazioni del sentimento che vede in Adamo ed Eva sono incomprensibili, ma per motivi diversi: mentre Aziraphale sa che è Amore, anche se non può spiegarlo a parole, Crawly è scettico per principio e non può credere che quello sia Amore. Però è curioso, vorrebbe capire di più, vorrebbe provarlo sulla sua pelle perché l'esperienza è la più grande maestra a cui ci si possa affidare. Gli manca la materia prima, ma a quanto pare Dio è carino carino e gli offre l'opportunità della vita.
Ho trovato Dio non dico IC sempre per evitare gli incidenti teologici, ma comunque coerente con quanto la Bibbia ci dice. Anche con Giobbe prenderà accordi con Satana per verificare qualche piccolo cruccio sempre per gli interessi accademici di cui sopra, quindi penso che sia credibilissimo il fatto che il peccato originale sia frutto di un accordo tra Su e Giù. Anche perché la grandezza umana senza libero arbitrio si sgonfia in un baleno e non penso che a Dio faccia piacere, ecco.
Ho apprezzato tanto che all'Inferno non dicano mai "Dio" o "Paradiso": molto dantesco da parte loro!
Due parole sullo stile: splendido come al solito, adatto ad entrambi i punti di vista che hai adottato, fluido e scorrevole, vivido e rinfrescante. Come sempre, questa raccolta è una garanzia e dopo questo capitolo si guadagna di diritto un posticino nelle preferite! La canzone scelta è tra le più inflazionate di sempre (la magia dei dati non-statistici mi permette di dirlo senza verificare, ma shh), ma hai deciso di utilizzarla in maniera non banale e senza vincolarti all'uso che ne è stato fatto nella serie (che pure ho apprezzato tantissimo). Quindi ottimo lavoro anche stavolta, tesoro!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! A presto! <3
Tam |