Carissima Lightning, o cosa2, o la ragazze delle terze C... insomma, DONNAH!
Sono in brodo di giuggiole, perché il progetto c'aveva prescia, ma non pensavo l'avrei letto così presto! Cioè... me stavo a magna' già le mani, carcola e invece... ci butti qua il prologo e io muoro. Primo perché vedo il mio banner (e ne noto gli infiniti difetti... sigh... ma va beh quella è deformazione professionale. Se non odiamo quello che facciamo non siamo contenti, no? Insomma, are we human or are we paranoici?? La seconda che hai detto!), secondo per Don't Cry dei Cure, terzo per il testo, quarto per la descrizione a inizio storia, quella con i dialoghi e vorrei soffermarmici un attimo.
Sai, cara cosa2 come te chiami? È stato proprio quel pezzo, ad avermi ammaliata, a farmi chiedere di più. Lo so, è dannatamente egoistico spronare un autore a sbrigasse a scrive 'na storia, perché la prescia non è mai bella, ma sappi che solo la prefazione mi ha già conquistata. Questo mini dialogo – intensissimo, carico di rabbia, di dissapori, di cose irrisolte, di un adolescente che sta crescendo e cerca la sua posizione, che si ribella ad un uomo che ha troppe esperienze sulle spalle, che cerca di fargli comprendere che sì... gli errori li commettono tutti, ma che chi si rende conto di averli commessi può evitare che altri – i più giovani soprattutto, ne facciano di uguali, quindi...
Questo Parker estremamente ribelle (e che ci sta... vogliamo forse ricordare un Parker che dice "If you even cared, you'd actually be here", con quel tono di sfida?), uno Stark che non vuole tenerlo fuori, ma che se è quello l'andazzo sembra quasi costretto. Insomma, in sostanza, la sola parte della presentazione è tanta roba, che mette curiosità, che spinge a voler sapere di più perché qualcosa hai detto, ma non abbastanza ed è così che si fa, per rovinare la vita ad una quasi trentenne innamorata persa di Spider-Man (AH TRA L'ALTRO HO UNA BELLISSIMA FANART DOVE LITIGANO, QUESTI DUE, CHE TI DEVO ASSOLUTAMENTE PASSARE *___* MAUHAHAUHAUHUA *risata doppia satanica*).
E passiamo al testo (mi sto un pochetto dilungando... che se vede che me so fomentata?)
Breve e concisa questa prefazione arriva dritta al dunque, ma nella sua brevità è in grado di strapparti il cuore, accartocciarlo, dargli fuoco, prenderlo a calci, e rimettertelo dentro al torace. Così, giusto pe' fattela pija a bene...
è una sigaretta premuta con indolenza su un foglio fino a bucarlo, sfilacciando le maglie del reale e non reale col suo alone carbonizzato
Ci sono delle sensazioni così difficili da descrivere, e sono molto più semplici da provare ma qui... Il senso che hai dato a questa frase, che descrive uno stato d'animo preciso, di chi è spettatore passivo della sua vita, che al contempo sa cosa sta succedendo e non lo sa davvero. Un Peter distrutto, confuso, che non è il vero protagonista di questo prologo. No, cara cosa, il protagonista di questo prologo è lo sparo, di cui non si sa chi ne sia il responsabile e che, allo stesso tempo, c'è qualcosa dietro, qualcosa ancora prima, che Peter ha chiuso nei suoi pensieri e non vuole scavare. In alcun modo vuole andare più indietro di lì, mentre trattiene lacrime, fuori da un ospedale e... e ora? Cioè, tu mi lasci così ed è okay, ma... dimmi almeno che avrò il primo capitolo presto ç_ç cioè rassicurami anche se non è così, perché il mix: descrizione-canzone-prologo è stato letale. Ho bisogno di sapere...
Per cui, cara Light, per me è un sì e sappi che attenderò con tanta impazienza.
Sallo, anche se so che lo sapetti!
Alla prossima e davvero complimenti per l'hype che sei riuscita a generare in poche e brevi parole ** e scusa la delirante recensione.
Miry (Cosa3, tipo Daytarn) |