Apprezzo, di questo racconto, il realismo con cui il protagonista descrive le sue sensazioni e i suoi stati d'animo. Di base non succede nulla a livello scenico, se non il rincorrersi di pensieri, che portano il protagonista da uno stato di iniziale speranza e positività a una condizione di completo disincanto rispetto al mondo. Di fronte a un sentimento apparentemente senza radici come può essere la nostalgia verso il non essere, verso qualcosa che non è ancora avvenuto e che potrebbe non accadere mai, il protagonista trascina il lettore in un abisso di amarezza e disillusione. Il mondo si trasforma senza che nulla accada e tutto ciò che prima nutriva vaghe speranze, diventa la prova tangibile di un fallimento, come se tutto ciò che accade intorno fosse li a fungere da promemoria.

Ciao Motrebla,
innanzitutto bel racconto, veramente ben costruito sia a livello di trama, la quale accompagna il lettore gradualmente da un situazione iniziale, pressappoco neutra, fino all'esplosione di una iniziale nostalgia, la quale poi sembra assumere la forma del dolore, costante e urente, sia a livello emotivo, capace di arrivare nel profondo e lasciare un amaro in bocca e nella mente. Poi, ovviamente, è doveroso tessere lodevoli parole su come hai costruito ogni singola scena, con la decisione di inserire qualche momento filler per mettere in pausa il lettore, per poi farlo affacciare nuovamente, e con maggiore intensità, sul tema del racconto.
Ti ringrazio per l'opportunità di leggere questo testo.
A presto,
DT

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Buongiorno.
Un raccontino un po' amaro.
Be', credo che tutti noi siamo in cerca della nostra parte mancante, diciamo... ma la vita in fondo va a occasioni, prima o poi ce ne capiterà una xD
Spero!
Io poi sono un disastro sotto questo punto di vista.
Un racconto molto umano e profondo.

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