Recensioni per
Il tempo di pensarti
di ValeS96
Nelle cento parole di questa ff hai magicamente saputo esprimere qualcosa di complesso.
Vedo che è una tua predisposizione quella di servirti, per ciò che ci vuoi raccontare, almeno per quanto riguarda questa Sezione, a parte la splendida e devastante "Ripeti", di drabble, di testi cioè molto brevi. La loro essenzialità tecnica però non toglie il pregio di essere testi densi e preziosi, davvero "pesanti", in senso buono, ovviamente, dal punto di vista contenutistico, con parecchi spunti di riflessione.
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Ciao, sono molto felice di esser la prima a recensire questo piccolo capolavoro perché te lo voglio proprio dire che hai scritto qualcosa di stupendo. A dir poco stupendo. Mi sono piaciute moltissimo anche le altre storie che hai scritto in passato, ma questa ha qualcosa in più. Un miscuglio di amarezza e dolcezza, con tanta emozione dentro. Ci troviamo di fronte a questo Sherlock Holmes che si ritrova a fare pensieri su John Watson e sulle prime sembra più chiaro il contrario di ciò che alla fine è. Nel senso che sembrano i momenti finali di una scena d'amore, loro due sul letto, sfatti ed esausti dopo una lunga sessione di sesso e con John che si è addormentato e Sherlock che non riesce a smettere di guardarlo e di sfiorarlo con le dita e di bearsi del suo corpo. Eppure non è così. C'è un ribaltamento della situazione e ciò che sembra, si dimostra alla fine soltanto un'illusione. Una fantasia come ne ha fatte tante Sherlock dentro al suo palazzo mentale. A un certo punto la bellezza di quella scena, la dolcezza del momento scompare assieme a tutto il resto. A suggerirci che qualcosa non va è la passività di John. Prima l'avevo interpretata come colpa del dormiveglia nel quale è caduto, ma quel pensiero che fa Sherlock a un certo punto: "Ma non mi senti, non mi sfiori" suggerisce in realtà che lui non ci sia e non ci sia nemmeno mai stato. Questo lascia un senso di amarezza perché ci rendiamo conto che Sherlock si è immaginato tutto e come suggerisce il brevissimo paragrafo conclusivo non è nemmeno la prima volta che si lascia andare a certe fantasie. Anzi dev'essere l'ennesima. C'è un velo di tristezza in questo, Sherlock ama profondamente John e la debolezza lo porta a formulare pensieri come questo e a illudersi, a dirsi che probabilmente un giorno potrebbe anche accadere. Ma non ha la certezza di niente. Tanto meno che John possa ricambiare il suo sentimento. Eppure non è tutto completamente triste, Sherlock prova un grande sentimento, struggente quasi e proprio lui che si era sempre vantato del fatto che le emozioni come l'amore non lo toccassero, che "affezionarsi non è un vantaggio". Insomma proprio lui si è scoperto innamorato e in un modo così disperato... Indubbiamente mi colpisce parecchio. |