Recensioni per
Per guarire e assaporare la vera libertà
di AleDic

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/09/19, ore 17:26

Seconda classificata al contest "Una storia per tre" indetto da Camilla 19

Stile e lessico: 5/5


Anche se la grammatica non rientra nei parametri di giudizio della vecchia giudice, riporto per completezza errori e refusi. Nel tuo caso, ho riscontrato solo un paio di errori con la consecutio temporum.

”persone che, non importa quanti rimpianti abbiano portato via con loro, non sarebbero mai più tornate. ---> ”avessero portato via”.

”Non fosse stato per Ace, lui sarebbe ancora come la Dressrosa di solo qualche ora prima” ---> ”sarebbe stato”.

Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere molto scorrevole e lineare, nonché particolare e personalissimo. La costruzione delle frasi non solo rende i periodi musicali e fluidi, ma è volta anche a evidenziare particolari parti del testo, per porre enfasi su di essi. Il modo di utilizzare la punteggiatura ti ha aiutata in questo: sei stata molto abile ad alternare i vari segni d’interpunzione in modo da donare alla tua storia ritmi differenti in base alla necessità e in modo da evidenziare determinate parti di frasi o vocaboli. Hai gestito molto bene i discorsi diretti: essi non sono eccessivi e risultano coerenti e realistici; inoltre, hai saputo inserirli bene nel contesto, mettendoli in parti dello scritto in cui fossero particolarmente efficaci e colpissero il lettore. Ho apprezzato anche l’alternanza tra l’interiorità di Sabo e la condizione di Dressrosa: è molto efficace questo parallelismo che hai deciso di fare, parlando prima dei sentimenti del fratello di Ace, e mettendoli poi a confronto con la situazione vissuta dalla città negli ultimi anni: è stata una scelta stilistica che ho molto apprezzato, perché ha senza dubbio donato dinamicità al racconto.
Per quanto riguarda il lessico, non utilizzi vocaboli troppo ricercati, ma ne scegli di efficaci e d’impatto per la narrazione. Il tuo scritto risulta ben fatto e “delicato”, quasi fiabesco in alcuni punti, grazie alla scelta dell’accostamento dei nomi e degli aggettivi, che rendono le tue descrizioni mai troppo prolisse, ma non per questo meno ricche o efficaci. Riesci a creare nel lettore un’immagine molto precisa di ciò che accade e che sta vedendo e, nonostante il tuo racconto sia prettamente introspettivo, non si ha alcun tipo di difficoltà a immaginare Sabo e Rufy, a intuirne gli atteggiamenti e le reazioni, grazie all’efficacia con cui fai passare le informazioni. Sei molto essenziale nel tuo modo di scrivere, ma dici quanto basta perché quest’essenziale sia sufficiente, rendendo nel complesso il tuo elaborato molto godibile. Stilisticamente, è quello che mi è piaciuto di più.

Trama: 9,5/10

La storia da te presentata rappresenta un momento, un episodio e, quindi, di per sé non ha una vera e propria trama né un intreccio. In ogni caso, sei riuscita a fare un ottimo lavoro e a rendere particolare ciò che hai narrato, anche se si tratta di un singolo momento, proprio grazie al modo in cui hai deciso di strutturare il racconto, come detto precedentemente. Mi è molto piaciuto il fatto che tu abbia deciso di fare un parallelismo tra Sabo e Dressrosa, passando dall’interiorità di uno alla situazione dell’altra, ponendo l’accento su quanto alcuni aspetti del personaggio e della città siano assimilabili. Quest’alternanza di punti di vista ha reso la tua storia molto dinamica e accattivante: parli dell’introspezione di Sabo, analizzi i suoi sentimenti e le sue sensazioni, poi ti sposti sull’addormentata Dressrosa. Se non avessi attuato questa scelta, sicuramente la tua storia sarebbe risultata piatta e priva di personalità: in questo modo, invece, l’hai resa tridimensionale e di spessore, donandole quella particolarità che me l’ha fatta molto apprezzare. Hai fatto un ottimo lavoro nel creare un equilibrio tra narrazione e introspezione di Sabo che, pur essendo preponderante rispetto a tutto il resto, non risulta pesante, anzi: essendo io un’amante dell’introspezione, non ho potuto far altro che apprezzare questo tuo scritto, soprattutto per il modo in cui hai reso i pensieri e le sensazioni del personaggio, senza rendere noioso o statico il racconto.
Per quanto riguarda l’originalità, hai preso un episodio di One Piece e ne hai fatto un what if: questo poteva rischiare di rendere il tuo racconto anonimo e non innovativo, ma non è stato questo il caso, proprio grazie al fatto che tu abbia deciso di inserire un momento che non compare nell’opera, ovvero quello del confronto tra Rufy e Sabo dopo la battaglia con Doflamingo, nonché di porre l’accento sull’interiorità di Sabo. Il tuo racconto, che è un viaggio introspettivo proprio nella mente di Sabo, ma che inserisce anche delle parti squisitamente narrative, non mi ha dato l’idea di qualcosa di sentito o già visto: tu parti da un episodio dell’opera per poi reinterpretarlo in chiave personalissima e aggiungendo, anzi, qualcosa, mostrando persino l’evoluzione interiore di un personaggio. Ho davvero molto apprezzato la scelta che hai fatto e non mi sarei mai aspettata che potesse venir fuori qualcosa di così intrigante e interessante dal what if da te proposto. Il punteggio non è pieno per il semplice fatto che non c’è una vera e propria trama o un intreccio, ma per il resto sei stata davvero bravissima e non posso che farti i miei complimenti.

IC/Caratterizzazione: 10/10

I tuoi personaggi sono meravigliosamente IC. Sia Rufy che Sabo sono delineati alla perfezione e molto fedeli agli originali: non ho trovato davvero nulla che non andasse in loro.
Rufy, nonostante abbia meno spazio rispetto a Sabo, è comunque caratterizzato in modo efficace: con poche, semplici pennellate sei riuscita a restituire quello che è il personaggio in maniera tanto precisa e accurata che, anche chi non conoscesse l’opera, potrebbe tranquillamente farsi un’idea su che tipo di carattere abbia. Descrivi un momento molto serio e molto intenso, e così è anche Rufy, ma nonostante questo non gli hai fatto perdere la sua esuberanza e il suo ottimismo - anche se qui ovviamente sono smorzati - che lo contraddistinguono. Hai presentato un personaggio coerente con se stesso, con l’opera originale e con la situazione e il contesto in cui l’hai inserito. Non ho trovato nulla fuori posto.
Per quanto riguarda Sabo, anche qui hai fatto un ottimo lavoro. Saresti potuta facilmente cadere nell’OOC, data l’ampia analisi introspettiva fatta: l’introspezione è sempre un’arma a doppio taglio nelle fan fiction, ma tu l’hai gestita in maniera magistrale. Ho trovato il fratello di Ace e Rufy molto IC e i suoi pensieri e atteggiamenti coerenti con la situazione, con il suo passato e con il modo in cui lui ha reagito alla morte di suo fratello. Non ho trovato forzature o stonature o comportamenti che mi siano sembrati non pertinenti; anche il modo in cui Sabo si è interfacciato con Rufy mi è piaciuto, così come il modo in cui hai reso il loro rapporto attraverso i dialoghi e le interazioni. Sabo non è un personaggio scontato o semplice da rendere, secondo me, quindi davvero non mi sarei mai aspettata una resa così perfetta. Hai saputo analizzare molto bene il tormento interiore di questo personaggio e tutti i sensi di colpa che si è portato dietro e dentro per tanto tempo; hai trasmesso alla perfezione il tumulto emozionale di Sabo, il dolore da lui provato e il senso d’impotenza e inutilità che lo pervade. Ho trovato molto coerente e ben fatta anche la presa di coscienza finale di questo personaggio: dopo le parole di Rufy, che gli riferisce il messaggio di Ace, egli riesce ad affrontare i suoi demoni e a disfarsene, liberandosi da quelle catene che lo hanno vincolato fino a quel momento e sentendosi finalmente libero. Quella che hai presentato è un’evoluzione logica e naturale, perfettamente sensata: considerando il rapporto tra i tre fratelli e quanto Ace fosse importante per Sabo, è ovvio che le parole di quest’ultimo abbiano avuto un impatto maggiore di quanto l’abbiano avuto gli anni trascorsi.
Ti faccio i complimenti, infine, per il modo in cui hai reso il rapporto tra i tre fratelli, a come tu l’abbia lasciato trasparire dal racconto senza mai dire esplicitamente quanto fossero legati. Dalle parole di Rufy e di Sabo, dai loro atteggiamenti e reazioni e, infine, dal messaggio di Ace stesso, si percepisce palpabilmente quanto queste tre persone fossero unite da un profondo affetto, e questo è un aspetto che ho molto apprezzato, perché contribuisce a far immedesimare il lettore nella sofferenza di Sabo e a fargli comprendere meglio le ragioni del suo tormento.

Uso del pacchetto: 7,5/10

Gli elementi che dovevi usare erano una morte, un cesto e un uccello.
Per quanto riguarda la morte, essa è stata pienamente utilizzata, in quanto è il fulcro dell’intero racconto. Ciò che aleggia nel testo è la morte di Ace, che è anche il motivo scatenante del confronto tra Rufy e Sabo e dell’analisi introspettiva di quest’ultimo. La tua storia è tutta un’analisi sulle sensazioni, le reazioni e i pensieri di Rufy e Sabo riguardo la morte del loro caro fratello, di come l’hanno affrontata e di come hanno reagito a tutto ciò che ne è conseguito. La morte, dunque, permea ogni parte della tua storia.
Per quanto riguarda il cesto, esso viene nominato solo all’inizio, quando viene detto che Sabo ne porta uno carico di carne e alcolici, ma poi quest’oggetto viene posato a terra, non compare più per tutto il resto della narrazione e smette di avere, quindi, una qualche importanza in essa. È, certo, il pretesto con cui Sabo scopre vuoto il letto di Rufy e lo va quindi a cercare, ma dato che la storia doveva essere costruita intorno ai tre elementi del pacchetto, non ritengo che il cesto abbia alcun tipo di rilevanza all’interno di essa. Il racconto avrebbe funzionato benissimo anche senza quest’oggetto, perciò esso non ha fatto parte del fulcro della narrazione.
L’uccello è presente nel personaggio di Karasu: il corvo se ne sta appollaiato sul tetto della casa e assiste alla conversazione tra i due fratelli, per poi portare via Sabo in volo. Anche qui, hai inserito l’elemento ma esso non ha avuto rilevanza all’interno della narrazione; hai creato delle immagini molto suggestive legate a lui, ma essendo un mero spettatore, non ha alcun tipo di ruolo all’interno della vicenda. Rispetto al cesto, però, è indubbio che la sua presenza sia più insistente all’interno del testo e il fatto che, ogni tanto, torni a descrivere questo corvo appollaiato e le sue reazioni, ne fa comunque un elemento più di spicco, seppur non totalmente utilizzato.

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta molto. Come già detto, mi piace moltissimo l’introspezione dei personaggi, quando si va a scavare nella loro interiorità e ad analizzare la loro psicologia, e tu sei stata assolutamente magistrale in questo. La tua storia mi ha completamente conquistata, non solo grazie all’attenta e riuscitissima introspezione di Sabo, ma anche per il tuo stile davvero piacevolissimo e per il modo in cui hai deciso di strutturare la storia. Come ho detto sopra, ho apprezzato tantissimo il parallelismo tra la condizione interiore di Sabo e quella di Dressrosa, è stato un modo molto originale di contestualizzare la tua storia, dando informazioni sul luogo in cui si svolgono gli eventi, e al contempo di trasmettere il dolore di Sabo. Ho amato l’atmosfera che permea la tua storia, così malinconica e struggente, e il modo in cui sei riuscita ad accordare l’ambiente circostante con ciò che accade, rendendolo funzionale alla narrazione.
La tua storia mi ha davvero piacevolmente colpita, per tanti motivi, che ti ho già spiegato in precedenza e quindi non ripeto per non essere pleonastica. Posso solo dirti che sei riuscita a coinvolgermi emotivamente e a tenermi attaccata allo schermo, completamente presa dalla tua storia: mi è dispiaciuto molto quando sono arrivata alla fine, perché avrei voluto che la lettura non terminasse mai, tanto mi sono immersa e immedesimata in ciò che leggevo. Hai presentato uno storia delicata, dolce e struggente, di rinascita e speranza. Sei riuscita a presentare una miriade d’emozioni e sfaccettature, rendendo giustizia a ognuna di esse, intrecciandole insieme in maniera coerente ed equilibrata. Non posso che farti tantissimi complimenti.

Bonus: +2

Il tuo bonus era il genere Angst e, data la tematica trattata nella storia e l’atmosfera che la permea, l’hai pienamente utilizzato.

Punteggio totale: 38,8/42

Nuovo recensore
22/08/19, ore 15:44

Ciao Aledic!
Comincio col dire che ho letto questa what if molto volentieri e l'ho trovata davvero carina.
Esprime bene tutto il rimpianto che prova Sabo per non esserci stato alla morte del fratello, ed ho apprezzato particolarmente le analogie che hai fatto con Dressrosa. Poi personalmente adoro quando per esempio si usa un elemento della natura (in questo caso il corvo) per staccare un attimo dalla scena narrata senza tuttavia staccare del tutto. Non so se mi spiego, sono un disastro ahah.
Se posso fare un'osservazione, però, ho notato che in alcune parti hai fatto un po' di confusione con la consecutio temporum (per esempio "Quando si PERDEVA qualcosa di importante, per alcuni, dieci anni POTREBBERO non essere sufficienti nemmeno perché le ferite inizino a rimarginarsi": deve essere tutto al passato, o tutto al presente). Comunque immagino sia un errore di distrazione, e capita spesso anche a me, quindi non toglie niente alla piacevole lettura. In ogni caso fai attenzione! ;-)
Aspetto qualche altra pubblicazione :)
Baci e abbracci,
AleAmavaVolare