Carissima Abby,
Ho ripreso in mano la mia connessione a internet, ovviamente ti ometto tutta la parte in cui ho mandato 18 mail alla wind e dove ho litigato con moltissimi e sgarbati centralinisti, ma ho avuto ciò che mi spettava (insomma, avrei voluto assoldare qualche mercenario pure io, al fine di distruggere quella società, ma non sono purtroppo Rinaldo XD) e quindi, finalmente, eccomi qui (tra l'altro se ti raccontassi COSA era successo alla centrale del telefono, ti metteresti a ridere... anche se a me ha fatto rovesciare le budella. sigh).
Che bellissimo e emozionante capitolo hai tirato su. Un finale degno di una storia che sì, lo confesso, mi ha proprio occupato il cuore. Giovanni è un personaggio determinato e fedele, che ha sempre la sua risposta pronta, ma che ha un cuore e uno spirito grandi così. Cosimo stesso, a mio parere, è stato influenzato dal suo senso di giustizia e, in qualche modo, nella mia testa è proprio Giovanni ad aver convinto Cosimo a mettere da parte le divergenze con Rinaldo e a convincerlo ad aiutarlo e ad andarci a parlare. Ho amato il dialogo tra il Medici e Giovanni, ha messo a nudo tante cose, una fra queste la fiducia e la complicità. Invece mi si è spezzato il cuore ad immaginare un Rinaldo ormai alla deriva, ormai vinto dal fatto che sì, morirà, perché la Signoria non gli darà mai la grazia che cerca e, in qualche modo, forse Rinaldo pensa di meritare quella fine.
Giovanni però non la pensa così. Il fatto che digiuni per portargli del cibo e convincerlo a mangiare è ammirevole. Giovanni è un po' come Peter, mette sempre gli altri prima di lui e non gli interessa se questo gli toglie vivere, averi, persino la dignità a volte (ma non sempre, perché sempre come Peter, Giovanni lotta anche per i propri diritti, e le proprie convinzioni e questo non può che renderlo un personaggio meravigliosamente a tutto tondo ♥).
La scena nella cella ha davvero dell'intimo, oltre che sana molte cose. Giovanni sa sempre quali tasti toccare e sa che Rinaldo tiene a lui. Dirgli che ha digiunato per dargli modo di riprendersi, lo convince subito. Rinaldo è sensibile a Giovanni, anche se non vuole dimostrarlo, ci tiene a lui e alla sua salute e quel banchetto è risanatore davvero. Parlano, si confrontano, addirittura scherzano. I toni tristi e mesti si spengono quasi, e di nuovo sono loro, senza altri a dar fastidio o a dividerli. Giovanni gli promette la libertà e Rinaldo teneramente gli crede, sa che forse quel ragazzino può farlo: può dargli una mano, può salvarlo, sia in modo spirituale che fisico.
Stupenda la scena dove Cosimo gli intima di andare via e dove... be', c'è il desiderio di restare uniti, appiccicati, dentro quella cella che non significa niente. Quello che hanno è abbastanza: loro due, insieme, contro tutto.
Alla fine c'è tutta la determinazione di Giovanni, tutta la sua forza, la voglia di cambiare le cose. Un personaggio che nel corso di questi 11 capitoli ha avuto un'evoluzione ammirevole, e che ha reso possibile l'evoluzione di molti altri personaggi, Cosimo e Rinaldo per primi.
Cara Abby, non mi resta che proseguire ora con la seconda parte e scoprire cosa hai in mente per loro anche se, probabilmente, dopo questa farò un salto da Antonio, che inizia a mancarmi :) ho dato la priorità a questa, perché ero davvero curiosa, spero tu non me ne abbia, ma torno anche da Antonio e Jacopo, che amo oltremodo.
Quindi ancora complimenti per le emozioni, la storia, i sentimenti e il tuo modo di palesarli su carta. Come sempre è un piacere immenso perdermi nei tuoi scritti.
A prestissimo, da una Miryel finalmente tornata nel mondo moderno e non più nel Medioevo (Sono certa che a Palazzo Medici abbiano la fibra e che la connessione non salti XD).
Un abbraccio fortissimo,
Miry |