Recensioni per
Sotto il chiaro di luna
di Angels4ever

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/12/19, ore 13:34

Valutazione contest "Back to school" - Premio speciale “L’ora è volata!”

Grammatica e stile: 7.7/10 (grammatica: 3.7/5 + stile: 4/5)

  • “divisi...sparpagliati” – dopo i tre puntini di sospensione ci va uno spazio grafico. Non ti segnalerò più questo errore, ma è presente sempre. (-0,3 globale)
    “Era passata da poco la mezzanotte, ed una luna piena, argentea, brillava nell'oscurità della notte, mentre si affrettava con passo controllato ad inoltrarsi nella foresta.” – non ho nulla contro le virgole prima della e congiunzione, ma in questo caso non era necessaria, specialmente perché il periodo ha già troppe virgole. Non te lo segno come errore ma ho comunque voluto fartelo notare.
    “aveva le labbra colorate con uno sgargiante rossetto rosso, ed uno dei suoi soliti tailleur” – qui la virgole prima della e non va perché va a dividere non due frasi tra cui si potrebbe creare una pausa ma due parole, per cui è già sufficiente la congiunzione. Più che un errore è una ridondanza.
    “Mi fa' piacere” – fa senza l’apostrofo. (-0,1)
     “s'è possibile” – “se possibile” (-0,1)
    “<< Volevo mostrarti la tomba di una persona. >> mormorò Emma, un groppo in gola.” – qui non va il punto dentro le virgolette, dal momento che c’è il verbo dopo. Allo stesso modo, quando invece la frase del discorso diretto si conclude con un punto, la frase successiva deve iniziare con la lettera maiuscola. Es. “[…] sono anni che il dubbio mi fa' impazzire. >> tacque per un istante […]”. (-0,4 globale)
    “[…] sono anni che il dubbio mi fa' impazzire […]” – fa senza l’apostrofo. Te l’ho già segnato una volta quindi non lo riconto come errore.
     “sé stessa” – non va l’accento sul sé, oppure avresti potuto scrivere “sé” accentato omettendo “stessa”. (- 0,1)
Inoltre, le virgolette sono sbagliate perché i segni << non hanno affatto quella funzione. Avresti dovuto usare le virgolette alte “, i trattini -, oppure ancora le virgolette basse.  (- 0,3 globale)
Non si tratta di errori gravi, perlopiù tutti di tipo grafico ma hanno un certo impatto, specialmente considerata la brevità della storia.
Lo stile è semplice ed efficace, ma non per questo banale, con un lessico che in generale è buono e adatto. Tuttavia, l’abbondanza di virgole è in alcuni casi ridondante (come ti ho fatto notare sopra) mentre alcune scelte lessicali mi hanno fatto un po’ storcere il naso come “gli occhi rossi come se avesse un forte raffreddore”: ecco questa metafora l’ho trovata bruttina. In ogni caso, lo stile è piacevole e la lettura scorrevole.

Caratterizzazione dei personaggi: 8/10 Su questo punto ho alcune perplessità. Regina mi è sembrata sicuramente IC, ci vedo proprio la nuova Regina pentita nel ricordare un’altra colpa del passato. Il problema è Emma: è IC nell’atteggiamento e nelle parole, ma non nei pensieri. Dopo tutto quello che abbiamo visto nella serie – dove la scomparsa di Graham non è stata più ripresa e Emma ha avuto tanti altri traumi molto più importanti – non è credibile che il pensiero della morte dello sceriffo le stia così tanto a cuore. Hai spiegato cosa prova ma non perché lo prova. Addirittura dici che per via del pensiero di Graham “non riusciva a godersi quella tranquillità famigliare”. Avresti potuto dire che il pensiero di Graham le era tornato in mente per caso, oppure avresti potuto calcare più sulla mancanza di una risposta che su un sentimento che dilania. Allo stesso modo, mi sembra un po’ esagerato il fatto che, dopo la confessione di Regina, Emma non crede che il loro rapporto sarà più lo stesso. Regina è la donna che ha tentato di avvelenarla, che le ha distrutto l’infanzia… E ora non riesce a perdonarle di Graham (cosa avvenuta quando lei era ancora, a tutti gli effetti, la Regina Cattiva)? Ecco, mi sembra un po’ forzato.

Trama e originalità: 9.5/10 La trama è ben articolata e racconta un evento  senza creare vuoti e concludendosi con un finale che, pur essendo abbastanza aperto, dà una chiara idea di quello che succederà e quindi si interrompe proprio nel momento giusto. L’idea di ricordare Graham, personaggio decisamente dimenticato dopo la prima serie, è geniale e mi ha colpito davvero molto. Il momento e il modo in cui ciò avviene è molto originale, così come la scelta, appunto, di concentrarti su questo personaggio. Sembra una scena tagliata dalla serie TV… O meglio lo sarebbe se nelle serie successive alla prima Emma avesse ricordato Graham. L’inizio della storia lascia il lettore un po’ confuso nel chiedersi “ma davvero Emma è così legata ancora al ricordo di Graham?”. Questo è ovviamente un problema legato alla caratterizzazione, tuttavia te l’ho segnalato anche qui perché con una scena in più avresti anche potuto mantenere questa tua visione di Emma senza cadere nell’OOC.

Titolo: 1/3 Mi dispiace darti un punteggio così basso su questo punto, ma il titolo è veramente brutto. Ti spiego: in sé non sarebbe neanche tanto male, tranne per la scarsa originalità. Il problema peggiore è che però richiama ben poco la storia che vai poi a raccontare: il chiaro di luna è infatti semplicemente il momento della giornata in cui la discussione/confessione avviene (e viene semplicemente nominato). Inoltre come immagine mentale questo “Sotto il chiaro di luna” evoca di per sé sensazioni di romanticismo, al massimo malinconia, ma non l’angst di cui effettivamente vai a trattare.

Utilizzo pacchetto: 6/6 Hai reso perfettamente gli elementi scelti. La domanda è di fatti quella attorno a cui ruota tutta la storia (+2);  l’angst è presente nelle emozioni di entrambe le protagoniste e nell’inclinarsi della loro amicizia così faticosamente conquistata (+2); la materia letteratura è rispettata con l’inserimento di tre citazioni, ben incorporate all’interno della narrazione (+2).

Gradimento personale: 4/5 Questa storia mi ha sicuramente colpito, in quanto l’idea proposta è stata inaspettata. Graham non mi è mai piaciuto come personaggio, ma mi è dispiaciuto comunque vedere come la serie TV abbia dato troppa poca importanza alla sua morte e al rapporto che si stava creando con Emma. Viene da chiederci: a cosa è servita la sua morte? Forse a mostrare come alla fine, pure dopo tantissimo tempo, i nodi vengono al pettine. Con la tua storia hai chiuso un cerchio che nella serie TV era rimasto aperto. Anche l’autore che hai scelto per le citazioni ha colpito i miei gusti: Tolstoj rientra assolutamente tra i miei autori preferiti! Con una maggior caratterizzazione del rapporto Graham-Emma avresti reso la storia più credibile, questa è l’unica cosa che non mi ha convinta della lettura.

Punto bonus: 1/1 Il punto bonus è rispettato pienamente. Il personaggio di Graham non compare mai, ma è al centro del discorso tra Regina e Emma, venendo nominato più volte.

Totale: 37.2/45

Premio speciale “l’ora è volata” per il miglior uso del blocco “tipo di lezione” (interrogazione): Ho scelto di attribuirti questo premio perché tra tutte le storie, la tua è stata una delle poche che hanno rispettato in tutto lo spirito del contest. La parte che più mi è piaciuta è stata sicuramente il modo in cui hai messo davvero al centro del tuo racconto la domanda. Il dialogo che avviene tra Emma e Regina è effettivamente una “interrogazione” oltre che un interrogatorio, rendendo la scena in sé completa e interessante. Nonostante alcune perplessità che ti ho segnalato per il modo in cui si è arrivati a questo confronto, la lettura in sé è volata e tutta la storia è stata effettivamente una lezione. Ti faccio i complimenti per come sei riuscita a bilanciare le richieste del contest all’interno del tuo testo.