Recensioni per
Il tempo passa, la Johnlock resta
di OneNight
Awwww, salve😍😍😍😍 ma questa piccola drabble è bellissima 😍 Mi sono definitivamente innamorata delle ultime due frasi: sono poesia pura, veramente, e non solo nelle immagini che evocano (che sono ugualmente stupende) ma anche nella musicalità della frase. Non so se è stato voluto o meno, ma gli accenti cadono in modo da dare un ritmo bellissimo, e si sente tutto. Sarei curiosissima di sapere che cosa dicesse il prompt, ma se è ancora da tener segreto mi terrò la mia curiosità (non so esattamente come stia funzionando il regolamento in questo senso🙈🙈) |
Un pezzo, questo, decisamente diverso dal precedente, un altro mondo, un altro stile. E qui, secondo me, emerge netta la tua bravura anche nell’adattare il tuo modo di scrivere al contenuto. |
Innanzitutto permettimi un’osservazione sul titolo dell’evento che non è affatto banale perché è proprio quello che sta succedendo nella mia testa. Dalla prima fantastica Stagione BBC sono passati nove anni, tanti certo, ma ogni volta che leggo tutte le vostre interpretazioni del legame speciale tra quei due, mi rendo conto che l’argomento mi è sempre gradito. Come esplicita il tema in questione “…la Johnlock resta…”, è un’affermazione su cui sono perfettamente d’accordo. |
Ciao di nuovo, mi fermo a lasciarti due parole anche per questa drabble e la prima cosa che noto è quanto diversa è l'atmosfera in questa seconda che hai pubblicato. Direi che è radicalmente diversa rispetto alla precedente, in cui prevalevano toni chiari e luminosi. Qui siamo sul cupo, l'atmosfera è scura e sa di morte. Il filo conduttore non è un primo incontro sulla spiaggia come per l'altra, ma un proiettile. Un proiettile che viene sparato e che va a ferire, che vuole uccidere. La morte che come un filo unisce le esistenze di Sherlock e John fin dall'inizio, fin da prima del loro incontro. Sembra essere inevitabile e che andrà sempre così, sembra che finirà malissimo e che alla fine la morte segnerà l'intero corso del loro destino. Già lo ha fatto, con quel proiettile nella spalla, in Afghanistan e poi con quello che Mary ha sparato a Sherlock (e io ci aggiungerei anche quello al tassista e a Magnussen, ovvero quando loro hanno ucciso per proteggere, per difendere chi amavano). Non è chiaro dove si arriva con l'ultimo passaggio, con questo dialogo appena accennato in cui è evidente che è John ora a guardare la canna di una pistola. Posso presumere che ci troviamo dopo la morte di Mary, dopo la fine della serie. Una fine della serie nella quale John non è affatto tornato quello di sempre, non è spensierato e felice ma finisce col guardare la canna di una pistola e chiedersi come sia morire. Desidera venire inghiottito dal nero che vede. Eppure non succede, ho temuto il peggio lo confesso ma proprio in quel momento irrompe Sherlock. Che forse sapeva, forse aveva intuito non so. Ma di sicuro arriva e salva baracca e burattini. E poi quella confessione, neanche troppo esplicita ma che dice tantissimo dei personaggi. Dei loro sentimenti, della situazione in cui si trovano. Sherlock non può vivere senza John e viceversa. E questa volta non è un'idea vaga che scorre tra loro, questa volta è tangibile e come dici nell'ultima frase, basta l'idea che quel proiettile venga sparato davvero per cambiare le cose. Perché morire fa paura, ma non tanto quanto il pensiero di vivere senza John (per Sherlock). Insomma, una confessione atipica per loro. Ho visto scorrere fiumi di parole tra Sherlock e John e difficilmente mi imbatto in confessioni tanto scarne in termini di quantità di parole utilizzate. Mi piace anche questa versione, decisamente sì. Molto intuita, in parte lasciata all'interpretazione. Il finale è aperto, non chiarito del tutto come in molte tue storie e per quanto ami i finali definiti, mi ritrovo ad apprezzare anche questo. |
Ciao, sono davvero incantata da questo tuo scritto. Conoscevo il prompt che hai usato perché lo avevo anch'io e ricordo che la primissima cosa che ho pensato è che non sarei mai riuscita a concentrare il prompt, che presumeva una trama complessa, dentro a una storia tutto sommato breve. Ci sei riuscita tu e alla grande anche. Con pochissime immagini ben calibrate, con le consuete tue frasi centrate in cui racconti un universo intero, sei riuscita perfettamente a stare dentro al prompt. Certo è poco dettagliato e la caratterizzazione dei personaggi è appena accennata, ma è una drabble ed è normale che sia così. |
Bellissima. Appena l'ho iniziata pensavo che fosse la morte il filo rosso che rincorreva le tue parole. La ferita di John, il colpo che Mary assesta a Sherlock, la voglia di farla finita. Invece mi hai sorpreso, è stato come in uno dei miei romanzi preferiti, dove il protagonista punta la pistola alla tempia di chi vuole morire per fargli capire l'importanza del vivere. E così i nostri, dalla morte nasce la vita. E l'amore. |
Volevo farti i complimenti per questa bellissima poesia d'amore che hai scritto, bravissima mi è piaciuta molto ❤️ |
Ciao cara! Come ti ho già detto, amo questa fic, trovo che sia pura poesia e, sebbene non ami le teen, tu qui hai fatto un lavoro eccellente, usando uno stile che è a dir poco perfetto. |
Mi piace come descrivi i capelli di Sherlock e ho amato il dettaglio degli occhi che guizzano sul libro. Certo che se proprio vogliamo parlarne, il costume color papavero di John ha il suo perché. Molto carina questa poesia, ha tutta la freschezza dell'estate e dell'adolescenza, mi ricorda molto una cartolina di un tempo lontano, una di quelle cose che sanno di sogni, speranze e ci riportano a un tempo andato. Anche la menzione alle stelle mi è piaciuta molto, cosi diversi, così simili i nostri beniamini. |