Recensioni per
Sfumature
di hikaru83

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
16/06/20, ore 16:45
Cap. 1:

Innanzitutto salta agli occhi la struttura del testo, che è impostata sull’alternanza dell’attenzione di chi legge che viene richiamata ora da uno, ora dall’altro dei dei due protagonisti, e c’è anche un posticino per il nostro Greg. Un’ idea sicuramente interessante che accompagna alla confluenza delle esperienze in un’unica conclusione.
Siamo in pieno AU, nel mondo particolare delle “soulbond ”, in cui i colori di ciò che circonda i personaggi determinano il destino delle coppie e dell’incontro di anime gemelle.
Ho sempre pensato che la caratteristica narrativa di questo Universo sia proprio nel rendere concreto il fatto che un sentimento, se è scambiato tra persone che si piacciono, ovviamente, possa davvero rendere la vita più luminosa e colorata.
Nella prima “tappa” del capitolo, dedicata a Sh, diamo uno sguardo alla famiglia Holmes in cui sta crescendo l’ansia per il fatto che i due figli, Sh e Mycroft, non abbiano ancora trovato l’anima gemella.
In realtà, qualcosa si sta muovendo, perché il maggiore e l’ispettore di polizia Lestrade sembrano notare dei particolari che li avvicinano l’uno all’altro: molto suggestiva l’immagine di quella maniglia, oggetto tra i più banali, che attira in modo magnetico l’attenzione di Mycroft. Ovviamente stanno comparendo i colori negli oggetti che richiamano un’anima verso la propria gemella.
Ma, quello che io ritengo un dolcissimo simbolo di ciò che è destinato ad essere il legame tra Sh e John, è quella barchetta di carta che è comparsa, unico oggetto colorato della sua infanzia. Blu, come voi occhi di John, un mezzo per andare lontano, insieme.
Molto ben costruito il punto in cui scrivi dei pensieri che affollano la mente di Holmes, dopo il ritrovamento di quell’unico oggetto con una tinta diversa dal grigio consueto: in lui c’è l’alternanza tra l’inquietudine che quella scoperta ha provocato in lui e la sensazione che, comunque, l’idea di non essere destinato alla solitudine non gli dispiace certamente “...come una calda coperta...”.
Si arriva al pezzo in cui presenti la vita di John e non mancano preziosi riferimenti IC, che ti combino in un quadro che sembra leggermente diverso da quello canonico, visto che, per esempio, è il buon Mike a fargli incontrare Greg ed a procurargli il primo lavoro come sostituto temporaneo di un collega. Il fatto che tu abbia inserito subito Lestrade nelle prime esperienze che John fa arrivato a Londra, lo trovo positivo perché il personaggio dell’ispettore l’ho sempre ritenuto un “ponte” effettivo tra i due di Baker Street. Qui da te, rendi concreto proprio il ruolo di cui ho appena parlato perché propone di collaborare con lui sia a Sh sia a John. Mi è piaciuto in modo particolare il fondamento logico sul quale poggi l’offerta di consulenza a Watson. La tua è sicuramente una versione originale e credibilissima dei motivi per cui John riceve la proposta: è un medico, un soldato, dunque pronto a situazioni al limite dell’ordinario e della routine quotidiana ma, soprattutto, è onesto e leale ed a Lestrade serve qualcuno per scoprire delle “mele marce” a Scotland Yard. Davvero, una versione così precisa e dettagliata della collaborazione tra Greg e John non l’ho mai trovata nella Sezione, se non ricordo male. Brava.
L’occasione, in cui il “ponte” che è Lestrade, porta Holmes e Watson ad incontrarsi, è lo stesso intreccio “crime” visto in ASIP, scelta questa che mi piace molto perché mi riporta all’inizio di tutto, ad un’atmosfera diventata ormai mitica e malinconicamente lontana nel tempo ed, ahimè, irripetibile.
Ecco quindi gli omicidi mascherati da apparenti suicidi liberamente messi in pratica, ecco il messaggio con scritto “Sbagliato” sui cellulari apparso in contemporanea sui cellulari durante una conferenza stampa...In questo percorso IC, innesti, con ottimi risultati, uno sviluppo di trama che si discosta da quanto visto in ASIP. Per esempio, mi riferisco al fatto che i nostri due, prima d’incontrarsi, si parlano, si confrontano e di conoscono senza vedersi di persona e, quando lo fanno, già c’è un legame particolare. Sh ha la prova che quel soldato sia qualcuno di speciale anzi, unico, per lui, dal colore del proiettile, in mezzo ad uno scenario dipinto di grigio e nero.
Veramente ben pensate e suggestive quelle pochissime note di colore che avvertono Sh che la sua vita cambierà e che qualcuno accoglierà le sue paure. Infatti hai centellinato quei rari dati visivi che avvertono della prossimità dell’anima gemella, anche per quanto riguarda Mycroft, per esempio, rendendoli così preziosi e doppiamente significativi. Non c’è infatti un’esplosione di tinte, che avrebbe, secondo me, colorato di banalità una storia così bella ed intensa.
A questo proposito quella barchetta blu con il messaggio scritto all’interno l’ho trovata simile ad un tocco magico che mi ha fatto spuntare qualche lacrimuccia. Le “bambine” grandi dovrebbero essere più controllate, parlo per me, ma chissene....: al cuore ed alle emozioni non si può e non si deve comandare.
Davvero brava, complimenti.

Recensore Master
12/10/19, ore 18:00
Cap. 1:

Buona sera^^
Arrivo un po' in ritardo a recuperare questa dolcissima ff. Già di per sé è un genere che adoro, poi l'hai realizzata davvero bene, perché è difficile far stare tutti gli elementi in una one shot di dimensioni normali e in cambio di pov è stato decisivo. Mi è piaciuta da matti l'idea della barchetta. ❤️ In oltre adoro quando le Johnlock hanno un po' di Mystrade.
Davvero una lettera piacevolissima.
Baci baci
Béa

Recensore Veterano
04/10/19, ore 10:57
Cap. 1:

Ciao! Sto faticosamente cercando di rimettermi in pari con tutte le vostre pubblicazioni. Non so se riuscirò io stessa a partecipare all'evento, ma ci tengo particolarmente a seguirvi tutte ❤️
Ammetto che il prompt mi ha attirato tantissimo, avrei voluto averlo io! È veramente un'idea geniale, e con il fatto che riguarda le solubound mi ha incuriosito fin da subito, considerando che il mio esordio nel Fandom è stato proprio con una solubound. Ne avevo lette tante, e tutte presentavano metodi diversi per riconoscere la propria anima gemella, ma questo non mi era ancora mai capitato, e devo dire che è straordinariamente originale, oltre che estremamente romantico 😍😍😍
Avrei preferito vederli in una situazione diversa rispetto al già conosciuto studio in rosa, ma ovviamente mi è piaciuto lo stesso tantissimo. Poi quell'accenno di Mystrade che ci sta alla grande 😍
Ho apprezzato particolarmente tre chicche: la barchetta blu, che è stata veramente un lampo di genio poetico, il libro di anatomia (a cui io non avrei sinceramente mai pensato) e infine il fatto che la prima cosa che vede colorata, se escludiamo la barchetta, sia un proiettile. Si può dire che hai condensato in due oggetti tutta l'essenza di John Watson. MI è piaciuto tantissimo anche il fatto che inizino a sentirsi come delle persone quasi normali: chiamate, pensiero fisso all'altro... È qualcosa in cui è molto facile rispecchiarsi, il che rende il testo molto appetibile per tutti ❤️
Anpresto
Vedra

Recensore Master
01/10/19, ore 20:34
Cap. 1:

Ciao, passo per lasciarti un paio di impressioni su questa storia che come sai ho letto già giorni fa quando la postarono sul gruppo. Confermo quanto ho detto l'altro giorno, approfondendo un po' la questione che riguarda le soulbond. Non ho mai fatto mistero di provare un senso di inquietudine quando si tratta di questo universo, è come se il mio cervello vedesse soltanto i lati negativi. Nello specifico di questo tipo di soulbond, con la visione in bianco e nero, io mi immagino decine di persone tristi che non hanno potuto godere della gioia dei colori del mondo. Ecco vedo perennemente il lato triste della faccenda, cosa che per anni mi ha impedito di gustarmi delle soulbond anche ben fatte. Ho comunque voluto leggerla perché sei tu e ho fatto benissimo perché nonostante tutti questi aspetti negativi, sono riuscita a godermi la lettura. La storia mi è piaciuta molto, scacciando via a forza i lati negativi della questione, non si hanno poi problemi a godersi questa storia d'amore agli inizi e queste due anime gemelle che si trovano. Insomma, l'ho apprezzata davvero moltissimo e per svariate motivazioni.

La prima fra tutte è senz'altro la rivisitazione del primo episodio. Cosa che ormai ti riesce piuttosto bene, considerato quello che sei riuscita a fare finora nell'altra tua storia, Dalla tua parte, dove addirittura vai a rivisitare tutta quanta la serie. Qui però è leggermente diversa la questione. Là ti "limiti" a mostrarci i medesimi fatti accaduti nella serie, da una prospettiva differente, qua invece stravolgi proprio la linearità narrativa della puntata, adattandola a questo universo. Qui alla fine le cose vanno come le conosciamo, c'è il caso del tassista, John lo uccide e lui e Sherlock si incontrano tramite Mike Stamford, in un modo o nell'altro è questo che succede. Finisce anche in una maniera molto simile! Ma tanti piccoli dettagli sono invece diversi. Anzitutto, John non sembra affatto portarsi addosso il peso della solitudine come succede in A study in Pink. Forse è la ricerca dell'anima gemella? Forse no. Di sicuro tu non hai calcato affatto la mano sulla questione, preferendo concentrarti più sull'azione che sull'introspezione. Non sappiamo moltissimo dei pensieri di John o di quelli di Sherlock, fatta eccezione per la sua avversione verso le "anime gemelle". Avversione sbandierata, ma segretamente lui ci spera e quella cosa della barchetta di carta l'ho amata alla follia, sappilo. No, in questa storia non ti concentri troppo sull'interiorità, che viene fuori meglio attraverso le parole e le azioni. Ci rendiamo conto soltanto di ciò che è qui e adesso, come dell'entusiasmo di John per questo lavoro in collaborazione con la polizia, e soprattutto ci accorgiamo della cotta che si è preso per Sherlock. Quindi sì, universo simile a quello che conosciamo ma al tempo stesso diverso in tantissime piccole cose che ne vanno a formare uno totalmente diverso. L'altro aspetto affascinante è il modo in cui Sherlock e John si incontrano. Avviene tramite video chiamata, cosa che evidentemente non scatena le stesse reazioni che dal vivo. Pur essendosi visti in faccia, nessuno dei due inizia a vedere i colori. Questo succede soltanto dopo, più avanti nel racconto. E questo mi è piaciuto molto perché in pratica, pur essendosi già visti ed essendosi piaciuti immediatamente, e come non è mai successo per nessun altro, né Sherlock né John si rendono conto di qualcosa. Almeno all'inizio, poi la conoscenza prosegue per telefono e tramite messaggi e qualcosa la iniziano a capire (e pure Lestrade capisce qualcosina). Ed è questo a permettere di approfondire il loro rapporto. Mi pare indubbio che si siano piaciuti fin da subito e che si siano presi in una maniera speciale. Nel frattempo ovviamente si svolge il caso del tassista. Purtroppo mancano scene come quella da Angelo, ma in compenso abbiamo un primissimo incontro che è qualcosa di speciale. Il fatto dei colori di cui rimane traccia nelle cose che la tua anima gemella ha toccato, è fantastico e mi ha conquistata. Lo aveva già fatto con la faccenda della barchetta, ma sul finale... Lì mi hai avuta, lo confesso. Perché ha permesso a John di capire che era come sperava, come aveva segretamente sospettato (ma senza sperarci troppo, per non farsi illusioni), ovvero che Sherlock era la sua anima gemella. Ed è interessante perché capiamo che John sta andando a Baker Street per rintracciare Sherlock che si è messo nei casini, poi diventerà ovvio che John l'ha capito allora, ma tu a quel punto sposti il punto di vista su Sherlock e non ci permetti di saperlo subito. Restiamo nell'ignoranza con Sherlock, che scopre tutto alla fine. Dopo che vede il proiettile inizia a notare delle piccole tracce di colore, e capisce tutto. Stupenda la sua reazione, molto da lui e molto emozionante l'intera scena per come l'hai descritta, devo ammetterlo. E insomma, un bel finale felice... mancherebbe soltanto una bella lemon! Chiedo perdono, e giusto per toccare un tasto dolente (leggevo della cosa su Facebook, tra i commenti, chiedo perdono). No, ma scherzi a parte, complimenti perché mi hai fatto apprezzare un genere su cui faccio davvero tanta ma tanta fatica.

Alla prossima.
Koa
(Recensione modificata il 01/10/2019 - 08:43 pm)