Accidenti.
Mi ha fatto venire i brividi. Il prompt era interessante, ma tu ne hai fatto un uso eccellente.
Fame e sesso sono indistintamente legati in questo brano (in realtà anche nella mia mente, per questo mi piace ancora di più) e trovo l'accostamento perfetto. Meghan che si fa desiderare fino allo spasmo, conscia di avere un potere su Nathan, senza sapere però che è esattamente il contrario. Mi sembra ci sia un forte parallelismo con le violenze che molte donne subiscono nelle relazioni. Questo horror figurato lo leggo come una metafora di una relazione tossica, che va a mangiare pezzi della persona che subisce, li fa sparire, li fa annegare nel sangue e nel dolore. Fino alla morte, che può essere anche qui vista in tanti modi: della relazione, della persona stessa, o magari della sua fiducia che la vittima ha in se stessa.
La cosa in assoluto che mi ha colpito di più è il momento in cui Nathan si rende conto che lei ha smesso di lottare e vuole solo che finisca. Quindi si stanca, perchè non è divertente far soffrire chi non lotta per scappare, non da soddisfazione, è come avere una bambola senza emozioni nè sensazioni, una cosa già morta. E quindi la fa finita, nell'ultimo atto che può dargli soddisfazione: la morte reale. Fino alla prossima preda.
Tra l'altro, c'è un accenno di follia collettiva. Anche qui, credo possa essere letta in due modi. Quello più ovvio, di una epidemia stile zombie che rende le persone folli e affamate - letteralmente - degli altri, oppure il crescendo di violenza che sfortunatamente conosciamo nel nostro mondo reale: violenza e rabbia verso chi non è uguale a noi, verso le minoranze di ogni genere, verso i più deboli, che siano le donne, gli immigrati, gli omosessuali.
Questo mi fa pensare quanto un horror possa essere metaforico e realistico, e non troppo distante da quella che è la realtà. |