Buonasera,
altra raccolta - si può chiamare così? - che ricordo di aver letto in passato è proprio questa; la trovai un’idea originale già al tempo, per cui ora che hai pubblicato sono andata a rileggermi anche i vecchi capitoli.
Innanzitutto... Sono rimasta basita quando ho letto il dialogo con i daimon, nel senso che non mi aspettavo minimamente che potessero parlare, ma devo dire che come idea non mi dispiace... Mi hanno ricordato in qualche modo gli " alebrije " messicani, anche se qui, più che una guida, sembrano riflettere più il loro subconscio. È vero che gli animali, a differenza degli umani, non nascondono le emozioni, per cui nel caso di Vietnam mi ha fatta sorridere - guarda caso - il fatto che lei se ne stesse tutta tranquilla per i fatti suoi, mentre la sua tigre/bufalo Ngoc sguazzava allegramente nell’acqua e sono sicura che, in questo senso, anche Helga sia molto utile per un tipo freddo come Germania. A proposito dei nomi... Alcuni sono davvero molto originali; più volte mi sono chiesta dove li avessi reperiti. L’ultimo capitolo l’ho trovato davvero malinconico, nonostante si raffiguri l’indole scherzosa ( e un po’ vanitosa ) di Gilbert. Fa impressione accorgersi che pian piano stia scomparendo insieme al pulcino/aquila - anche qui, per pensare un collegamento di questo tipo devi avere una capacità immaginativa mica male - ... Diciamo che questo, fisicamente, non si può vedere nella realtà, ma se ci si pensa più a fondo ci si accorge che, storicamente parlando ( soprattutto ), molti nomi siano letteralmente sbiaditi nell’ombra di qualcun altro.
Aspetterò il prossimo capitolo, sicuro!
Alla prossima,
Me
(Recensione modificata il 06/11/2019 - 06:28 pm) |
