Recensioni per
La vita vera
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Veterano
15/11/19, ore 18:13
Cap. 1:

Ciao e perdona il disturbo.
Riprendendo in mano questa storia ho pensato alla Monaca di Monza, sai perché?
Perché lei, come il tuo protagonista, ha tutte le carte in regola per una svolta drammatica nella sua vita, manca solo l'assenso.
Alessandro è un uomo frustrato che peferisce concentrarsi su ciò che non può avere piuttosto che sulla "vita vera" cioè su quello che ha. I soldi apparentemente facili sono una tentazione troppo forte, e lo sventurato risponde. Sono molto curiosa di leggere come proseguiranno le sue disavventure anche se le premesse non fanno auspicare nulla di buono.

Come sempre complimenti per aver approfondito a fondo una tematica così attuale e complessa, davvero tanti complimenti!

Recensore Junior
15/11/19, ore 17:28
Cap. 1:

Oh che bello, una storia nuova!!
Erano giorni che sbirciavo il tuo profilo, vagando su efp come un'anima in pena... e alla fine eccoti qua! :)
Allora, questa è una storia da mal di stomaco. A fine capitolo avevo il viso in fiamme e un leggero accenno di tachicardia, e credo di aver trattenuto il fiato insieme al protagonista a ogni giro di roulette. Che ansia!!
Il gioco d'azzardo non mi attrae nemmeno un po', il tenore di vita di Rizzelli mi pare già abbastanza elevato per i miei standard eppure non glielo invidio poi troppo, se davvero potessi esprimere i famosi tre desideri li userei per ottenere quello che i soldi non possono comprare, indubbiamente. Tipo la salute, per dirne una, perché ci sono malattie che non guardano in faccia nessuno, figuriamoci se stanno a guardare il conto in banca.
Eppure sei riuscito a farmi immedesimare con il protagonista, che è quanto di più lontano da me, dal mio modo di essere e di pensare.
I complimenti sono sempre i soliti, e sono riduttivi.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, e spero che ne seguano poi molti altri. Una bella storia succosa e cicciottosa, che promette grandi cose pur minacciando catastrofi.
Si, voglio cadere nel baratro insieme a Rizzelli, tanto io ne posso riemergere, non rischio nulla tranne un po' di tachicardia :)
Ti riconfermi (davvero c'era bisogno di una riconferma?) un Autore straordinario, anche soltanto per tutto il carico di studio che ti sei sobbarcato, e poi per la scelta di un tema così delicato e attuale oltre che affascinante.
Aggiorna presto, ok? Che qui si sta in ansia!!

Elly
(Recensione modificata il 15/11/2019 - 05:29 pm)

Recensore Master
15/11/19, ore 14:02
Cap. 1:

Ispirazione ubriaca, eh? Ne so qualcosa. Nel senso che molte delle mie storie sono nate dopo una birra di troppo.

Ma veniamo a questa storia, che tratta un tema purtroppo molto attuale. La ludopatia è una delle patologie più terribili che ci siano, che colpisce un sacco di persone, soprattutto dei ceti più poveri. Il protagonista della storia non è povero (anzi, direi che se la passa piuttosto bene), ma evidentemente quelli che ha non gli basta. E già questo è un segnale che le cose non andranno benissimo. Ma la visita al casinò assieme al ricco cliente, in cui ha un assaggio di quel mondo magico e pericoloso che finora ha sempre visto da lontano, è la conferma definitiva. Alessandro Rizzelli si ritroverà con il culo per terra, se tutto va bene. Sarà una vera e propria discesa agli inferi. E io me la gustero' per bene.

Al prossimo capitolo!

Recensore Veterano
15/11/19, ore 13:47
Cap. 1:

Ciao, Old :)
Allora, nuova storia, nuovo tema impegnativo ed attuale. Ancora una volta ci presenti un personaggio che potrebbe essere tranquillamente un nostro vicino di casa, un amico o un familiare: una persona comunissima, che ha lavorato e lavora per tener su la propria famiglia, ma con quell'insoddisfazione di fondo che lo spinge a cercare sempre di più. Ora è la Mercedes, ora una villa con tutti i lussi e le comodità, e via dicendo, in un circolo vizioso senza fine. Alessandro vede in una serata al casinò l'occasione per cambiare la propria vita, senza farne parola con la moglie: i soldi sono solo suoi, nessuno può permettersi di avanzare pretese. Basta veramente poco per giungere ad un punto di non ritorno. Sono felice che tu stia affrontando questo problema; è un'altra delle piaghe che affligge la nostra società. Ricordo che nel 2011 entrai in un casinò (prima e unica volta, ero sulla MSC per un progetto scolastico) e rimasi affascinata da tutte quelle persone ben vestite, abiti lunghi e sfavillanti, gioielli...mi sembrava di essere in uno di quei film americani che ci propinano in TV. All'epoca ero ancora piccola e non mi rendevo conto di quanta tristezza si nascondesse dietro quelle persone che erano cadute vittima di un sistema mangia soldi, illusorio.
Ovviamente non intendo dire che tutte le persone presenti quella sera fossero affette da dipendenza per il gioco, io stessa entrai per pura curiosità, senza spendere un euro.
Detto ciò, aspetto il prossimo aggiornamento! Un abbraccio,
Rosa

[Precedente] 1 2 [Prossimo]