Ciao!
Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, non sono solita spulciare questa sezione del sito, ma suppongo che la possibilità di incrociare autori e generi diversi sia una delle cose belle dei gruppi di lettura e scrittura.
Il titolo della tua raccolta è stata una calamita, adoro il mondo cui ha dato vita Carroll e mi piace la trasposizione cinematografica di Burton, ritrovare nelle tue righe quella follia, quel meraviglioso nonsense proprio di questo universo narrativo, è stato bellissimo. Un nonsense che già il titolo annuncia, comunicando efficacemente al lettore quale sarà la direzione delle tue drabble, e che viene ribadito nello stile e del lessico usati, in questi personaggi che si muovono, cantano, si guardano con addosso la sensazione di non sapere non capire cosa realmente stiano facendo.
Alice, complemente persa nelle follie del paese immaginifico, è una Alice più Alice – temo che anche a questa recensione stia iniziando a sfuggire il senso! – di quella che alla fine sceglie di fare ritorno alla realtà che, in fin dei conti, ha ben poco da offrire a una personalità fuori dagli schemi come lei, così votata alla forza della fantasia, a una mente che dopo un po' di fatica riesce ad adattarsi a ogni stramberia, a porsi sempre più domande, sì, ma perché disponibile ad accettare le risposte.
In tutto questo, il Cappellaio che le sorride con moltezza è stato un vero tocco di classe – e anche io ho sperato un pochino in loro quando ho visto il film, speravo che in qualche modo la storia venisse stravolta e lei restasse lì con lui, con la sua Deliranza e la sua moltezza!
Dal punto di vista prettamente stilistico, leggerti è stato un vero piacere, la forma è pulita e lo stile, come già detto, rispecchia pienamente lo spirito del racconto e dei suoi personaggi.
Inserisco la raccolta tra le seguite, conto di passare al più presto, nel mentre tanti complimenti!
Rosmary |