Ma ciao Mari Lace! ^^
Adoro il tuo stile che si adegua anche a toni fluff pur mantenendo una delicata ricercatezza figlia delle buone letture che ti concedi. Si vede e sei un piacere da leggere, non c’è niente da fare. Dunque, dato che oggi partirò in spedizione per i regali natalizi volevo proprio infarcirmi di fluff e romanticismo e Ada e Vincent sono bellissimi. Lei è un’entusiasta e l’albero oggettivamente insidioso (quest’anno abbiamo sacrificato all’altare delle decorazioni tre povere palle di vetro), ma addobbare la casa non vuol dire solamente riempire le stanze di babbi natale, tipiche stelle di natale, renne e quant’altro, ma anche creare un ambiente confortevole in cui Vincent all’inizio appare totalmente fuori luogo. Non partecipa all’addobbo e osserva e ovviamente tutto questo non gli piace.
C’è una frase molto interessante su cui si gioca tutta la shot: che Ada sia salvezza e rovina. È per lei, per salvarla da una caduta effettivamente pericolosissima, che Vincent si slancia per afferrarla, è per lei che lui pone il puntale sull’albero chiudendo l’affaire decorazioni – dando l’ultimo tocco e contribuendo alla normalità natalizia, certo, ma anche andando avanti con quella ricercata parvenza di normalità. È per evitare che lei salga di nuovo sulla scala che si espone per lei. Poi certo, lo spirito natalizio ancora non lo pervade – ne attua il senso senza parteciparvi col cuore – ma per quello c’è tempo.
Il fatto di proteggerla e di trovarla, allo stesso tempo, bella, è una di quelle cose che scioglie il mio cuore e lo stesso vale per la chiusa finale sul vischio che getta una nota ancora più romantica alla storia, perché se Vincent trova Ada bella, se per lei è disposto anche a sottostare al rituale del Natale, lei vorrebbe un giusto bacio sotto il vischio, lei vuole fargli trascorrere un natale speciale. È una storia davvero dolcissima, mia cara Mari! Felicissima di averti letta, :)
Shilyss |