Recensioni per
Al di là del Buio
di _Bri_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/04/20, ore 21:10
Cap. 1:

Buonasera Bri, alla fine sono approdata anch'io su questi lidi. E sono stordita. Mi hai stordita. Che roba, questo Murray. Niente di mai visto prima.
Già dall'inizio questa storia sembra essere un progetto molto, molto ambizioso, forse più del Giardino? Chi può dirlo? Hai preso il cattivo più cattivo che avresti potuto immaginare - fino a poco tempo fa per me il supercattivo era Steiner, quindi posso affermare con assoluta certezza che la tua creatività non ha limiti! - poi, non contenta, lo hai messo come protagonista. E hai esordito la storia in prima persona, con il punto di vista di questo individuo dal comportamento così discutibile - anche se a tutti gli effetti non so cosa ha fatto di male! - e dalla personalità così ambigua - avrei detto anch'io che era narcisista, possibile che la diagnosi sia sbagliata?
Mio dio. Concentrazione, Lucià. La cosa che posso dire di sicuro, e non mi sbaglio, è che tu stai affrontando livelli di scrittura e introspezione sempre più complessi. Ho la sensazione che tu ti sia dovuta letteralmente annullare per entrare nei panni di un'altra persona. 
E adesso scriverò una serie di cose a caso, cercando di fare ordine più per me stessa, dicendo probabilmente un sacco di cose senza senso, sperando di non dire nulla di veramente sbagliato per te. Allora, penso che per leggere questa storia dovrò cominciare ad annullarmi un po' anch'io. Non credo sia utile ragionare con un codice morale, devo veramente fare finta che bene e male non esistano per capire bene Louis. Oppure Louis possiede questi concetti in testa, ma sono semplicemente diversi? Chi lo sa, vedremo. Oppure è proprio il dualismo bene/male la tematica chiave, rappresentato magari da Louis/Hestia? Hehe. Le senti, le mani che si sfregano?
Intanto, qualsiasi cosa Louis abbia fatto, mi sembra che la sua pena sia ingiusta, perché è ingiusto il modo in cui è stato giudicato. Non si colpevolizza qualcuno per mancanza di prove di innocenza. Credo. Non me ne intendo di legge, sia chiaro. D'altro canto, i reati ipoteticamente commessi sono numerosi e vari per gravità, il che fa pensare a un individuo senza scrupoli, ma non in cerca del potere. Altrimenti avrebbe avuto obiettivi più definiti. Non credo che il potere c'entri molto, mi sembra più che Murray si muova più alla ricerca del godimento personale. Mi sembra sia un uomo che si muove in base ai suoi desideri, volubile, insoddisfatto. La perfetta metafora per la vita come l'avrebbe intesa Schopenhauer - sono colpita da sola, non pensavo mi ricordassi qualcosa di filosofia.
Inoltre, soprattutto dall'inizio del capitolo che è la parte in prima persona, Murray fa capire di non essere una persona superficiale. Anzi, tutto il contrario: ha sentimenti profondi ed è attento a coglierli, non banalizza nulla. 
Chissà se Hestia è la carnefice di cui parla.
Chissà cosa pensa Hestia di tutto questo.
Chissà quante min****te ho scritto. 
Sono in attesa di vedere questo personaggio in azione, con l'intrigante sensazione che mi lascerà più confusa di prima.
Un grande abbraccio Bri!
E niente
 

Recensore Veterano
18/12/19, ore 14:52
Cap. 1:

Eccomi, eccomi, eccomi!
Ale presente all'appello :) - presentissima, attentissima ed esaltata assai.
Bene.
Quest'eccessiva dimostrazione di entusiasmo sicuramente farebbe storcere il naso del signor <em>Louì</em>, ma che ci posso fare se la contentezza di vederlo finalmente prendere forma, e finalmente da protagonista, è così tanta da non rientrare in una semplice bandierina verde? Ricordo ancora quando cominciaste a parlarmene: me lo ricordo bene perché quel pomeriggio mi recai in una libreria nuova e mi ci arrolevvai a dovere. Era l'agosto 2018, se non sbaglio. Alla luce di questo, direi che era più che ora di concedere il giusto spazio a questo interessante signore.
Ricordo che in prima battuta avevi intenzione di fare di lui un personaggio inscalfibile, irriducibile e spietato, quasi insensibile nel suo perseguire unicamente i suoi propositi a discapito di tutto il resto del mondo; un carattere che di sicuro presenta un fascino raro, ma che in queto prologo sembra acquisire una sfumatura più controversa e complessa che, a mio vedere, lo rende ancor più sfaccettato e interessante. Mi riferisco, ovviamente, all'ultima riga del testo, on quella sue breve ma pregnante considerazione sul rimorso (strana parola, chissà che cosa definisce? ho come il sospetto che Louis se lo chieda e richieda in continuazione, e chissà che la solitudine e il tempo dilatato all'interno di Azkaban non propizino riflessioni accurate).
Come prologo credo tu abbia tracciato con accuratezza quelle che saranno le principali tematiche di qusta storia ancora da snodare, e mi è molto piaciuto l'uso che hai fatto degli altri personaggi che, con le loro azioni e discorsi e presenza, aiutano a comporre una prima descrizione del protagonista, e anche in maniera molto chiara, direi.
Che altro dire, se non che sono saltata a bordo e che attendo di salpare -  che non vedo di tuffarmi, una volta in alto mare, fra i cavalloni di questa vicenda?
Ti mando un abbraccio forte forte!
Ale

 

Recensore Master
17/12/19, ore 21:50
Cap. 1:

Bri!
Ma che bello trovare il tuo nome in cima agli aggiornamenti. Che bello, davvero che bello! Sono proprio contenta.
Questo Louis si prospetta davvero un tipetto interessante: quello che amo delle tue storie sono proprio questi personaggi originalissimi, che restano impressi da subito, pur non svelandosi mai del tutto a un primo incontro. Sono personaggi pieni di ombre, con un passato tutto da esplorare, momenti non detti e sfaccettature da scoprire pian piano...
E questo Louis non sembra essere da meno. Mi è piaciuto moltissimo il suo presentarsi come un personaggio sfacciato, sicuro di sé, forse un po' cinico e tanto, tanto affascinante (insomma, qualcuno capace di far abbassare lo sguardo ad Amelia Bones mi sembra un tipetto a cui è necessario dedicare tante attenzioni!).
Mi è piaciuta tanto la sua presentazione durante la prigionia, con quel suo presentarsi effettivamente come uno di quei criminali d'altri tempi, quelli capaci di fiutare un affare con un battito di ciglia e di svicolare da ogni situazione con il loro fascino. Mi piace quell'atmosfera cupa e i richiami al mondo della criminalità organizzata, e adoro ritrovarmi comunque, alla fine di un processo, senza avere la minima idea se si tratti in effetti di un processo giusto o meno, se i capi d'accusa fossero gonfiati, quali forze hanno mosso la situazione affinché Louis si trovasse dove si trova.
Ho assolutamente amato anche la perizia psichiatrica: d'accordo, questi specialisti non sembrano aver colto davvero la personalità di Louis, ma che un personaggio porti con sé questi tratti mi intriga tantissimo, e non vedo l'ora di conoscerlo meglio, per potermi fare io un'idea su di lui.
E poi, Hestia. Io nutro un grande affetto e una grande stima per lei (anche solo per essere sopravvissuta a un anno in compagnia dei Dursley senza averli uccisi lei per prima), e qui... mi ha stregata. Mi ha stregata quel rimorso che ha saputo farsi strada nell'animo di una persona come Louis, e davvero sono curiosissima di sapere qualcosa di più sui loro trascorsi.
Insomma, se questo è l'OC più controverso e tragico che tu abbia creato, non vedo l'ora di gettarmi nella sua mente.
E di ritrovare qualche vecchia conoscenza.
Un bacio grande!

Recensore Master
17/12/19, ore 01:15
Cap. 1:

Ed eccomi qui a recensire questa perla, che tanto ho sognato, potevo mai mancare? Ma certo che no! Che splendido regalo di Natale è mai questo?
Io e Louis ci siamo già incrociati ma posso dire che è un onore fare la sua conoscenza in via più ufficiale, sai quanto mi abbia folgorata dal principio e dunque non potevo certo esimermi dal complimentarmi.
Sin dalla presentazione questa storia è permeata di ricche promesse e sono sicurissima che il signor Murray le manterrà tutte; già dalla presentazione è chiarissimo quanto Louis sia un tipo che vuole farsi ricordare e ci riesce senza sforzo: il freddo, i patimenti e la cattività non ne hanno di certo offuscato il fascino! La sua patina di sicurezza sì ma non è quella che arriva al lettore poiché, sebbene consumato dalla confusione che la sua condizione lo porta a vivere, Louis ricorda ed è a suo modo sempre imparziale (di certo seducente) nel presentarsi.
Tutta la narrazione si dirama in modo incisivo, malinconico, senza mai perdere quell'amaro disprezzo che Louis sembra riservare a quasi tutto il mondo. E' un uomo che non ha timore di mostrare il suo cinismo, sa che questa è la sua visione e non teme di trascinare chiunque gli graviti intorno nel suo personale universo. L'unica eccezione è data proprio da Hestia a quanto pare e i loro sguardi dicono più di quanto farebbero le parole, anche perché Louis sembra proprio uno che fino ad allora sia riuscito ad evitare il vorticoso sentire che solo i sentimenti si portano dietro; stavolta, a quanto pare, ha fatto male i conti e io sono felice che sia così e ammetto di non riuscire a frenare la curiosità!
I suoi sentimenti, quella lieve ma atavica tristezza che mai lo abbandona, il modo in cui sembra uscire dalle pagine per afferrare la mano del lettore e trasportarlo nel suo racconto, il modo in cui non risponde alla diagnosi di narcisismo e il gesto di lasciarsela scorrere addosso, sono tutti elementi che sono certa lo renderanno un personaggio memorabile. Louis è mosso da una sorta di titanismo, gioca a sfidare le leggi precostituite e ha l'onestà di ammettere quanto tutto questo sia solo una sua visione senza però perderne la veridicità ed è questo che per me lo rende dolorosamente vero e innegabilmente irresistibile. Come annunci nella presentazione, lui è così, sempre pronto a contrattare: è tutto un prendere o lasciare, sai che ti dico? Io prendo!
Mi prenderò tanti dolori con lui, ma sono sicura che sarà una lettura eccezionale, in grado di lasciarmi arricchita. Prendo l'eleganza, già insita nella squisitezza del nome del suo locale, e prendo la sicurezza ma anche la tristezza e il coraggio di essere così diretto, senza dimenticare l'etica duttile che già di per sé lo rende un personaggio per cui capitolare è facile.
Sei stata veramente bravissima: il linguaggio è elegante, fluido e permeato dal gusto amaro della sua prigionia; di tale gusto non è esente neanche la scena del processo, che tanto ho adorato seppur ammetto di aver scioccamente pregato che in qualche modo ne uscisse. Non è forse questo il bello della lettura, farti sperare e coinvolgerti? Beh tu ci sei riuscita cara mia e, come detto prima, eccomi qui a stringere la mano del tuo signor Murray, pronta a farmi trascinare nel suo rocambolesco viaggio!
Aspettando di approfondire questa magnifica conoscenza, ti faccio ancora una volta i complimenti (non sai quanto la citazione a Faber mi sia piaciuta, a proposito!) e ancora incredula per il meraviglioso regalo ti abbraccio.
Anne