Recensioni per
Quando C'era Monet
di Lady R Of Rage

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/08/20, ore 10:47

[RECENSIONE PREMIO 2/3 - 2° CLASSIFICATA AL CONTEST "E' L'ORA DEL TE'"]

Eccomi con la seconda recensione premio! 
Per cominciare Monet è un personaggio che mi ha sempre affascinato e mi è dispiaciuto non poterne "leggere" di più! Ancora una volta ti faccio i complimenti per il tuo stile, semplice (ma per nulla banale) ma ricco con belle immagini che appaiono nella mente dei lettori.
Mi ha colpito il modo vivido, reale e per niente banale con cui hai raccontato il dolore di Sugar per la morte della sorella, l'hai caratterizzata benissimo, anche quel feroce "saresti dovuto morire tu", che di per sé è orribile da dire ma che nel lutto emerge perché mostra tutto il dolore e la disperazione di aver perso la persona amata. E' un dolore totale, impietoso che non sembra e - forse - non vuole avere assoluzione o speranza.
Monet raccontata attraverso i ricordi della sorella è stato molto triste ma toccante da leggere e sopratutto anche il personaggio di Trebol è stato vero e intenso, come si offra al dolore di Sugar senza aver la presunzione di colmarlo o cancellarlo.
Complimenti davvero, un ottimo lavoro!
A presto,

Asia

Recensore Veterano
24/06/20, ore 18:20

Buon pomeriggio cara! Sono riuscita a mettere in fila i famosi 5 minuti, quindi mi concedo una delle tue splendide fic per premiarmi per aver chiuso con la teoria. 🧡 Non é una storia felice, ma riesci sempre a catturarmi in una maniera indescrivibile, quindi va assolutamente bene anche così. Sugar é completamente /lei/, dalla testa ai piedi. La parte di elaborazione del lutto non abbiamo potuto vederla come si deve, ma l'abbandono iniziale risulta comunque decisamente credibile. Rende molto il senso di vuoto che ha lasciato Monet. Ma Sugar, nonostante il nome, non é affatto dolce e, anche in una situazione simile, non sopporta ciò che non le piace e non lo manda certo a dire. D'altro canto, Trebol alla fine é il più adulto tra i due, quindi gli spetta quasi per dovere il ruolo di andare oltre le parole e il dolore per il "bene superiore" Ho trovato molto ben fatto anche il passaggio dal "nulla" alla rabbia cieca, dà un grande senso di "unwind" (non saprei bene come tradurre il concetto), é come srotolare una matassa di cose non dette e di rimpianti. Prevalentemente sotto forma di insulti, ma é comunque uno sfogo. Trebol riesce davvero a racchiudere una dolcezza che non mi sarei aspettata, tra una frecciatina e l'altra. Il suo conforto é arrivato anche a me. Adoro le immagini che gli fai usare, gli danno una parlata particolare e gli conferiscono ancora più carattere. La storia di Trebol da giovane é uno scorcio nuovo di questo tuo canone che mi regali, l'ho molto apprezzata e la sua visione di tutto quello che ha ottenuto dà la proporzione del Sogno che Doffy ha regalato a tutti. La parte su Scarlett é stata davvero cattivissima, non mentirò, mi fa sempre un po' impressione quando si parla in certi termini dei morti, inclusi i morti immaginari. Non perché la gente morta sia tutta buona, é solo una cosa che mi fa un po' specie a sentimento, ma immagino che il loro punto di vista sia comunque sensato, dato che alla fine hanno avuto i loro "screzi", per dirla così. Trovo ad ogni modo che sia un'altra delle tue fantastiche storie. Mi ha lasciato un grande senso di catarsi e probabilmente é la fic in cui Trebol brilla di più: gli dai un lustro che nel resto del fandom pare decisamente mancare. Alla prossima! 🧡

Recensore Master
11/05/20, ore 07:13

Ciao!
Eccomi qui, mi aveva ispirato il titolo di questa shot ed ero curiosa di leggere qualcos'altro riguardo a Monet e a Sugar, soprattutto in virtù del fatto che avevo letto una flash o una drabble tua, parte di una raccolta, che di questa prigionia offriva uno scorcio.
Mi piace molto come hai reso il dolore di Sugar per la perdita della sorella, col suo essere vivido e insormontabile; ho compreso e trovato molto veritiero e parte del processo di elaborazione del lutto quel "Saresti dovuto morire tu" che vediamo dire a Sugar parlando con Trebol. E' brutto, atroce da dire, ma è qualcosa che nell'immediatezza successiva a un lutto può capitare di pensare, specialmente visto l'atteggiamento che lei si impone di avere verso Trebol. Non è un pensiero giusto, ma è un pensiero umano dopo una perdita incolmabile.
Mi piace anche come piano piano vediamo la dinamica fra Trebol e Sugar passare da una sorta di ostentato disprezzo e diffidenza da parte di lei fino ad arrivare ad una catarsi, ad una purificazione che avviene mediante la sua condivisione di alcuni ricordi che ha di Monet.
La sua figura viene descritta agli occhi della sorella minore come una sorta di figura eroica, pronta a tutto pur di proteggere la sorella minore da una vita che stava prendendo entrambe a schiaffi, senza pietà. Si sente tutta la riconoscenza, l'affetto e l'ammirazione di Sugar nei suoi confronti per il suo proteggerla, per il suo dirle che andava tutto bene quando i loro genitori si erano uccisi e il mondo intorno a loro crollava.
Se dovessi però scegliere un solo passaggio di questa fic che mi ha colpito più di altri, sceglierei questo qui: "Le persone muoiono quando vengono dimenticate, ma quando sono loro stesse a dimenticare, morire è anche meglio." Mi hai fatto pensare a qualcosa che è molto vicino al mio sentire, ovvero la paura di dimenticare, il modo graduale in cui alcuni dei nostri ricordi scivolano nell'oblio, ogni giorno di più, senza alcuna scappatoia. Dimenticare dettagli e particolari riguardanti una persona che non c'è più è lancinante nel suo essere tristemente naturale, per chi resta.
Complimenti: a me il tuo stile piace molto e credo che tu abbia reso con grande cura l'introspezione di Sugar; anche la figura di Monet, seppur vista attraverso i suoi occhi, appare davvero coerente e ben tratteggiata.
Alla prossima,
Desy

Recensore Master
03/01/20, ore 13:28

Cara Madre Degenere, buon anno!

Perdonami per l’estremo ritardo, ma il capodanno non si è mescolato alle ferie e purtroppo giungo solamente ora a recensire questa bellissima shot. Il dolore di Sugar è incalcolabile e ho amato che il titolo della shot diventi un mantra all’interno della storia, ricordandoci come la donna non ci sia più. Lo stretto legame tra le sorelle è spiegato con dovizia di particolari. C’è una storia sotto, fatta di soprusi e di un’alleanza in cui la maggiore proteggeva la minore che la allietava come poteva. Il dolore di Sugar è annichilente e senza soluzione: non vuole essere consolata e trova ingiusta la morte della sorella. Prevale, in lei, la fase della rabbia (il lutto è generalmente diviso in varie fasi) tanto che se la prende con chiunque, anche con Trebol.

In virtù della mia lettura della tua long, il fatto che Trebol vada a consolare Sugar appare come ancora più doloroso. All’inizio ovviamente Sugar non accetta Trebol e gli riserva parole di sprezzo e di odio, ma nonostante questo l’altro rimane e si crea questa scena molto dolce e toccante di hurt/comfort psicologico che non poteva non piacermi da matti, te lo confesso. Amo il genere. A questo proposito è toccante anche il momento delle reciproche condivisioni che non risultano un flusso di coscienza bello e buono, ma vengono tirate via tra un acino d’uva e un altro. Ho amato anche questo dettaglio profondo e intenso del passato di Trebol e delle lacrime di Diamante. Qui hai lasciato intendere, a mio parere a ragione, che il re del rock non sia stato sempre così e sia psicologicamente meno granitico rispetto a quando era bambino e adolescente, senza soldi e con Pica piccolo. Questa lettura matura dei personaggi che crescono e il cui carattere si forgia è molto ben resa e fa parte di una serie di tuoi studiatissimi headcanon che sto adorando profondamente.

Un altro punto della storia su cui voglio soffermarmi è l’aura di onore e rispetto che circonda Monet anche in contrapposizione alla morte di Violet. Il percorso di vita di questa sorella maggiore splendidamente ricreata attraverso una serie di ricordi restituisce un’immagine tonda e vitale. Amo i legami di fratellanza e sorellanza e ho amato queste tue righe. Possa il tuo 2020 essere ricco di altre bellissime storie come questa, mia cara! L’ho adorata!
Un abbraccio forte e a presto,
Shilyss ^^

Recensore Master
28/12/19, ore 01:11

Essendo la mia conoscenza di One Piece molto vecchia, mi sono dovuta informare circa questi nuovi personaggi. Di conseguenza il mio giudizio sarà altalenante; da un lato mi è piaciuto l'introspezione per la perdita di Monet, il come sia Sugar sia Trebol metabolizzato le proprie emozioni; dall'altro, appunto essendo profana della saga, certi passaggi non sono riuscita a godermeli appieno a causa della mia poca conoscenza in materia.
Questi personaggi mi sono parsi molto vivi, le loro reazioni estreme mi hanno trascinato nella lettura. Monet era l'idolo agli occhi della bimba, un rapporto fraterno forse circondato da alcune bugie, ma dove l'arpia ha sempre protetto la piccola. E la perdita porta un'enorme vuoto nel cuore della piccola, un vuoto impossibile da colmare. O forse no... forse ci penserà Trebol ad essere a modo suo una Luce, poiché anche lui ha subito lo stesso dolore.
Se escludiamo la storia dal contesto One Piece, trovo che il tema della perdita sia stato affrontato in maniera molto matura e dolce <3
Quindi complimenti anche per questo e per avermi fatto conoscere dei nuovi e interessanti personaggi <3

Bye bye

Elgas
(Recensione modificata il 28/12/2019 - 01:23 am)

Recensore Master
25/12/19, ore 21:45

Ciao, sono qui per lo scambio, mentre ancora digerisco il pranzo di Natale...
Devo ammettere che questa ciurma di criminali non mi è mai andata particolarmente a genio, ma la sofferenza è propria del genere umano, e la piccola Sugar soffre pe la perdita di Monet come farebbe chiunque in una situazione simile. Il fatto che venga in qualche modo consolata da quel ricettacolo di virus purulenti e germi ambulante, con litrate di moccio di Trebol è a dir poco raccapricciante, ma in una famiglia funziona così, no? Ci si protegge e ci si rincuore a vicenda. L'ho trovata davvero bella da leggere questa storia, anche i personaggi, coi dialoghi e le loro peculiarità sono pertinenti con quelli della serie. Tu li hai caraterizzati bene, umanizzandoli, e questo nonostante tutto l'ho apprezzato molto, brava.

Tea.

Recensore Master
20/12/19, ore 12:19

Nonostante il disprezzo che provo per Sugar (un essere che più irritante di così non si può. Vabbè che ha avuto una vita di merda, ma questo non la scusa), e il disgusto che mi provoca Trebol (tutto quel moccio...bleah! E l'immagine di lui e Diamante nell'ascensore a fare chissà che cosa...oddio, cavatemi gli occhi!), devo dire che l'immagine di lui che la conforta dopo la morte di Monet è davvero molto, molto tenera. Lo si potrebbe definire uno scatto dall'album dei ricordi di questa famiglia sui generis. Apprendere della morte dell'amata sorella non deve essere stato facile per Sugar (o giocattolaia, se vogliamo dirla alla Law), e qui si percepisce tutto il suo dolore. Trebol la aiuta come meglio può, portandole l'uva e condividendo un ricordo altrettanto doloroso (anche qui, provo pena per quello che quei poveri bambini hanno dovuto passare. Chissà se sarebbero diventati degli adulti diversi, se fossero cresciuti in un ambiente migliore). Si aggiunge anche Jora (alias: brutta vecchiaccia infame), con il suo tè caldo (ma davvero esiste il tè all'uva?). E intanto la piccola (piccola per modo di dire. Una donna adulta intrappolata in un corpo da bambina) Sugar affronta tutto a denti stretti, tra un "ti odio" e un acino d'uva. Che bella scena.

Alla prossima, cara Madre Degenere! (e nel caso non dovessimo sentirci da qui alla fine del mese, ti auguro buon Natale e buon anno!)

Recensore Master
19/12/19, ore 23:10

Carissima madre degenere...
È impossibile non amare questa shot e, più nello specifico, il ritmo che sei riuscita a dare al racconto, condensato comunque da una buona dose di angst, rabbia e anche tanto, tanto fluff.
Quello che accade qui, in questo preciso istante che hai deciso di raccontarci, non è solo il rapporto con Trebol e Sugar, ma anche la condivisione di pensiero, di ricordi ma soprattutto la messa a nudo di sentimenti come la malinconia. Qualcosa di forte, quando perdi qualcuno. Qualcosa che ha a che fare col cuore spezzato di qualcuno costretto a vivere, senza una persona troppo importante.
Sono felice di aver ritrovato qui, alcune delle cose che avevo trovato nelle altre shot, tra cui l'uva ela convivenza di Damante, Pica e Trebol, in tempi un po' meno felici... tempi in cui Doffy non era ancora lì, a salvarli, a dar loro una nuova occasione di vivere, di riscattarsi e di porsi un obiettivo.

Il personaggio di Sugar mi piace tremendamente, ma in questa sua interazione con Trebol ho avuto modo di vedere un lato diverso. La sua imposizione di odiare quell'uomo, quasi, dandogli all'inizio del porco, dello schifoso,per poi arrivare a sciogliere pian piano il suo cuore e esternargli tutto il dolore che la morte di Monet, le ha causato. Monet è una super eroina, agli occhi di Sugar. Lo è stata, a modo suo... Monet l'ha sempre difesa, aiutata... ha finto allegria, le ha raccontato bugie, probabilmente, solo per assicurarsi che sarebbe andato tutto bene. E la cosa che fa più male è l'idea che a giornata di Sugar era basata sull'attesa del ritorno a casa di sua sorella; qualcosa che, improvvisamente, non è accaduto più. Una consapevolezza, una convizione, una sicurezza che rassicura e a un certo punto viene spezzata... terribile. E hai reso tutto questo con delle figure retoriche e un'introspezione che lacera, che fa veramente male, per l'umanità che c'è in questo vuoto che resta nel cuore di Sugar e che non riesce a colmare. Non ci riuscirà mai, a quanto pare, Monet era troppo importante. Ma può andare avanti, col Padroncino, e quella nuova famiglia che si è creata; con Trebol che, malgrado tutto, malgrado lei lo tratti male, lo scansi quasi, è lì con lei ad aspettare che un poco di serenità la avvolga di nuovo...

Trebol è una piccola luce, in quelle notti insonni, fatte di caldo, freddo, ansia, paura, frustrazione, che hai descritto così minuziosamente. Che sono lo specchio – l'insonnia, di chi non si dà pace ed è una sacrosanta verità, che accada questo e chi ci è passato lo capisce meglio di chiunque altro, e in quelle descrizioni ci si rivede e le sente vere, sulla pelle. Ma come dicevo Trebol sembra quasi non volersi arrendere di fronte a niente. Vuole che riemerga, le mostra la mano e lei alla fine si ritrova a stringerla e ad aprirsi un poco... Monet le manca, ma parlarne con lui ha prima di tutto acceso il suo ricordo e lo ha fatto vivere dalle sue parole, e ha alleggerito, anche poco, il suo dolore grazie alla condivisione di chi, a quanto pare, può capire.
E, so che forse dopo 'sto papiro non c'è bisogno di dirtelo, ma lo dico lo stesso: l'ho adorata con ogni cellula del mio corpo, perché il tema della perdita mi è caro, e quando viene affrontato così, senza l'esasperazione del dramma ma con tanta umanità da far venire i brividi, non posso che apprezzare il lavoro che è stato fatto con le introspezioni. Quindi brava, brava davvero ♥
Riprenditi la freccia con cui hai trafitto il mio cuore, ora, da brava!
A presto,
Miry