7 - “Follia nera” di GiuniaPalma.
Totale: 47.8/60.
1) Grammatica e ortografia: 9.8/10.
“L'oblio venne nella forma di una donna dalla risata demoniaca, che aveva il suono di mille cruciatus”: “Cruciatus” (- 0.20).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8/10.
Mi piace come hai scritto questa storia, con il tono distaccato e leggermente “clinico” di un resoconto. Di solito prediligo racconti più emotivi, eppure penso che la tua sia stata una scelta voluta. Certi frasi così lapidarie come: “Una notte del novembre 1981 Alice aveva finalmente dimenticato Sirius. Aveva dimenticato tutto. Era diventata pazza e l'avevano rinchiusa al San Mungo” mi sembrano decisamente troppo taglienti per non essere studiate ad arte, e devo dire che nel complesso l’effetto mi piace molto.
Tuttavia, trovo che la mia frase stacchi troppo dal resto. È incisiva e lapidaria come il tuo testo, ma ha un’emotività che parla di disperazione che è troppo forte rispetto al modo “freddo” in cui hai deciso di inquadrare la vicenda e i personaggi. È un peccato, perché per il resto ho trovato la lettura molto godibile.
3) Titolo: 3/5.
Il titolo che hai scelto non è male: è corto, incisivo, l’accostamento richiama in entrambi i termini la coppia (è, anzi, una descrizione perfetta per loro: Alice rappresenta la “follia” e Sirius il “nero” che l’ha sporcata). Tuttavia, lo trovo un po’ banale, uno come cento altro titoli formati da sostantivo+aggettivo. Penso avresti potuto scegliere qualcosa di più incisivo e ricercato.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 13/15.
Devo dire che hai rispettato molto bene il canon. La tua Alice è esattamente come la immagino dalle poche informazioni che abbiamo su di lei: coraggiosa, tenace, impazzita da giovane. Ho apprezzato in particolar modo che la sua ossessione per Sirius si snodi, in un preludio di follia, per tutta la sua vita, fin da quando è una ragazza, e che addirittura provi a tagliarsi i capelli pur di allontanare da sé quel ricordo – senza ovviamente riuscirci, perché i ricordi fanno le radici nel tuo cuore e, se cerchi di cancellarli, te lo strappano.
È lei la grande protagonista e Sirius compare appena, in una caratterizzazione “classica” in cui è un donnaiolo. Non dovrei apprezzarla, ma sei fortunata perché mi piace proprio e ormai la considero praticamente canon. Delizioso il riferimento a Bellatrix.
Non ti ho dato il punteggio massimo perché penso che avresti potuto approfondire di più le caratterizzazioni, soprattutto quella di Sirius che risulta un po’ “banale” – nel senso di abusata. Se ci avessi messo un po’ più di profondità, l’introspezione sarebbe stata perfetta.
5) Utilizzo del prompt: 7/10.
Il prompt che hai scelto era: “Se avesse potuto, avrebbe scelto di dimenticare. Lui, il suo marciume, le rovine che aveva lasciato. Se avesse potuto, avrebbe raso al suolo ogni cosa.”
Devo dire che l’hai sviluppato bene. Questo voler dimenticare ad ogni costo di Alice traspare abbastanza bene nella prima parte della storia; anche il fatto che Sirius l’abbia abbandonata con una certa indifferenza, lasciando solo “rovine”, si percepisce abbastanza bene. Quello che manca è un po’ la seconda parte, quella della rabbia e della distruzione, che però era essenziale quanto la prima: così com’è, il prompt è stato sviluppato in maniera un po’ monca.
6) Gradimento personale: 7/10.
La storia mi è piaciuta, in linea di massima. Uno degli aspetti che mi è piaciuto di più – anche se non è originalissimo, legato a questa coppia – è quest’idea che Alice abbia iniziato ad impazzire ben prima che ci si mettesse Bellatrix con le sue torture: un’interpretazione che ho sempre gradito.
Ho apprezzato anche lo stile semplice, ma intrigante, e la conclusione in maniera particolare. |