Recensioni per
Le leggi dello spazio e del tempo
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/03/20, ore 14:26

Cara Gladia,
Inizio con immenso piacere questa storia, in cui ho ritrovato molte tematiche interessanti. Leggo le disquisizioni di fisica da profana – il mio campo è un altro, decisamente – ma la prima cosa da cui parto è proprio questa e mi scuso per gli strafalcioni tecnici: questa sarà più una recensione filosofica che scientifica, ma la scienza, prima di diventare l’esatta misurazione di fenomeni calcolabili e registrabili tramite il metodo scientifico cui ancora oggi ci affidiamo, era filosofia. E la perfezione delle molecole e degli atomi che compongono il mondo, quell’esatto insieme che comunemente chiamiamo vita non è manifestazione della divinità? Non è il simbolo dell’intelligenza che Azipharale osserva? Il giardino da cui è andato via, così perfetto, esiste anche in un bicchiere d’acqua.

Azipharale, che è un angelo, appare duale in maniera squisita. In lui appare manifesta la natura angelica che gli fa osservare il mondo col benigno distacco di chi vive senza tempo, ma la sua permanenza nel mondo lo ha anche toccato (e la metafora del fiume è bellissima). Allo stesso modo, è toccato e completato da Crowley, un uragano che sconvolge e pulisce, rinnovandolo, l’angelo e le sue sensazioni. L’assurdo è che parliamo sempre della stessa cosa, cara Gladia. Dell’amore, di Dio, della necessità di trovare l’altra metà del proprio cielo e del sentirsi completi, qui e ora, al posto giusto, un posto in cui anche il tempo scorra con un senso.

Un pezzo bellissimo è la riflessione che fa l’angelo sul trascorrere dei secoli, un ragionamento che è dicotomico, divino e umano al tempo. Dice, infatti, che a volte i secoli trascorrono così e lui non ricorda che qualche dettaglio che potrebbe apparire insignificante ai più, ma che per lui è ricchissimo, come il sorriso di una bimba. Poi arriva Crowley e allora il tempo ha un senso, che rimette il mondo in moto o, per dirla come Dante, l’amor che move il sole e l’altre stelle. Che regala un senso alle nostre giornate, che rende l’eternità qualcosa di sopportabile, che rende vivo quest’angelo impiegato sulla terra a lasciare che le vicende degli uomini gli scorrano addosso e di fianco. La trovo bellissima, intensa e profonda. Grazie di averla scritta <3.
Un abbraccio,
Shilyss :)

Recensore Master
17/02/20, ore 20:47

Sei tu che sei lieve e piumosa, lo sai, vero? le lasci le ormette se cammini sulla neve?
ma buonasera, cara. hai fatto benissimo a suggerirmi questa storia, perchè è davvero la più particolare che abbia visto sul fandom, per quanto ci sia da poco. Si vede la tua cultura personale, come sempre quando salta fuori un argomento che non è precisamente quello del fandom
belllissima l'analisi scientifica/geologica di Aziraphale. Un fiume in piena, ma questo quando arriva Crolwey a scombinargli la vita, rendendola tale. perchè che c'è di glorioso e prezioso in un fiume pieno di detriti, muschi e pozze fangose ai bordi?
Un pianeta che ruota sul suo asse e danza intorno a un altro, ma se questo è Crowley. altrimenti l'angelo tenderebbe all'immobilità
Vero, in parte perdonabile, perchè credo sia la sua profonda natura, quella di chi osserva con placidità il tempo e il mondo avanzare, invecchiare, tanto lui non partecipa di questo moto.
IL suo aspetto non è nemmeno di un ragazzo giovanissimo, ma questo, in effetti da un'idea maggiore di "blocco temporale" come fermo a metà.
per lui è tutto relativo, la formule delle dimensioni non lo intaccano. Ma qualcuno sì.... c'è solo un essere che spezza il ritmo sempre uguale a se stesso, quello che può creare l'eccezione che cambia la regola. E non vedo l'ora di leggerne... complimenti, perchè è davvero unica!
baci galattici,
Setsy

Recensore Master
08/01/20, ore 15:45

Ciao!

Che capitolo particolare, sembra infarcito di scienza quando invece la fisica dei fluidi è solo una scusa per digressioni romantiche e poetiche. Mi ha fatto venire in mente una delle mie poesie preferite della letteratura inglese, "One day i wrote her name upon the strand". Anche li si affronta la tematica tempo, con l'amore che tornerà in un momento successivo alla vita del poeta e della sua amata a rinnovare la vita. Solo che qui stiamo parlando di essere immortali, pertanto il tempo di Azi senza Crowley è noia e solo quando si ritrovano, secondo i desideri del Piano, il tempo riprende effettivamente a scorrere perché è un tempo che torna ad avere senso. Vedi un po' che digressioni filosofiche mi hai portato a fare. XD Complimenti come sempre per i testi emozionali che riesci a restituire ai nostri occhi.
Un saluto e a presto
Will D.

Recensore Junior
08/01/20, ore 13:55

Che cosa posso dire se non WOW?!
Il tempo visto dal punto di vista di Azi è descritto in modo sublime, quasi a sembrare una poesia scritta in prosa.
Una catarsi del significato stesso del tempo, che per Azi è l'eternità.
Ma un eternità quasi priva di vitalità, priva di motilità, priva di interessamento.
Per Lui Crowley è ciò che riesce a smuovere e a creare un significato di rilevanza al tempo che scorre attraverso gli anni.
Si avverte l'amore del nostro angioletto per il rosso.
Il tuo stile è qualcosa di superbo, riesci con poche e semplici parole a catturare il lettore in modo che non distolga l'attenzione con parole/ descrizioni che rischiano di far perdere concentrazione.
Lavoro eccellente come sempre cara :) :)
A presto
Alex

Recensore Master
06/01/20, ore 18:32

Ciao carissima, non sono espertissima in fisica, ma ha sempre avuto su di me una certa attrazione, specialmente coniugata alla filosofia della scienza e, dunque, alla riflessione che le leggi dello spazio e del tempo stimolano. Questa storia, sebbene in fondo priva di trama, è davvero potente, grazie al tema che hai scelto di toccare e allo stile elegante ma non complesso che adotti sempre. Good Omens permette una prospettiva del tutto peculiare al tema del tempo: quella di due esseri immortali immersi nella mortalità. Come diceva Parmenide, ci sono due visioni, quella eterna per cui tutto è immobile, e quella umana per cui invece tutto ingannevolmente scorre. Aziraphale vive entrambe le condizioni perchè è a contatto con gli esseri umani che sono solo "battiti di ciglia" di cui forse non resterà niente. Lui, invece, resterà sempre presente e sempre uguale, "un essere senza tempo, che scivola lieve tra le epoche, che corre sulla neve appena caduta quasi senza lasciare alcuna impronta." Queste due metafore nella frase sono davvero belle. A rompere la noia e l'inerzia che l'immortalità provoca, ci pensa Crowley. È lui, la sua natura imprevedibile e le sensazioni che gli fa provare, ad essere motore di cambiamento, un" fiume in piena d'inverno" che rompe la visione statica di Parmenide memoria e dimostra che tutto scorre, tutto ancora può cambiare e modificarsi e che nulla accanto a lui può essere uguale. Ti chiedo scusa per le digressioni filosofiche, ma la metafora del fiume mi ha servito su un piatto d'argento il richiamo a Eraclito e, da lì, è stato inevitabile ricollegare le visioni antitetiche chequesti due filosofi avevano sul tempo e sulla raltà, e che in questa storia sono rese davvero bene. Una storia bellissima, scritta come sempre meravigliosamente e che mi ha ispirato molte riflessioni! Davvero complimenti, sono curiosissima di proseguire! Alla prossima!

Recensore Veterano
30/12/19, ore 02:05

Ciao cara!
Questo periodo ho un po' di difficoltà a prendere sonno quindi ho deciso di approfittarne per lasciarti questa recensione.
Devo ammettere che se "il buongiorno si vede dal mattino", questa tua long ha tutte le carte in regola per diventare una vera bomba.
Io adoro le storie introspettive, quindi puoi capire quanto abbia amato leggere questo capitolo e la serie di pensieri che si susseguono nella mente di Aziraphale.
Mi è piaciuta molto l'immagine del fiume che scorre lento per descrivere il tempo. Come l'acqua è formata da infinite molecole, il tempo è formato da una infinità di momenti e vicende, che se si vanno a vedere, non sono nulla a confronto del eternità. Questa cosa mi fa sempre pensare: spesso pensiamo di essere invincibili ed essere il centro di tutto, ma il mondo ruotava quando ancora non eravamo nati e ruoterà ancora dopo che non ci saremo più.
Mi piace anche il paragone dei cambiamenti che il fiume deve affrontare durante le varie stagioni a quelli che sono gli eventi storici che possono influenzare il tempo.
Tutto questo non può che portarlo a pensare al suo rapporto con Crowley. Sono totalmente diversi, ma sembra proprio che non possono stare senza la presenza l'uno dell'altro, anche se la loro vicinanza può portare ad eventi catastrofici. Non ho potuto fare a meno di chiedermi come possa essere l'esistenza di due entità che ci sono sempre state e per sempre ci saranno, che vedono la storia muoversi sotto i loro occhi e continuare a vederla per sempre. Devo ammettere che è un pensiero che mi spaventa.
Mi è piaciuto molto che il capitolo finisca con quella sorta di domanda, che ti fa venire voglia di scoprire quando si rincontreranno nuovamente.
Devo farti i complimenti perché scrivi benissimo. Si vede che c'è una cura nella scelta delle parole da usare, capaci di evocare immagini ben precise nella mente del lettore. Ammiro anche le ricerche che hai fatto perché dimostra quanto ami scrivere e desideri che le tue opere siano il più accurate possibili.
Non vedo l'ora di leggere altri tuoi scritti perché hai talento ed è un vero piacere gustarsi testi così ben scritti.
A prestissimo,
Jodie

Recensore Master
29/12/19, ore 20:19

Carissima,
mi hai appena scaldato il cuore, ma lo hai riempito sempre con quella calda... incessante... stupenda malinconia che sempre contraddistingue i tuoi scritti incantevoli su di loro. Mi sorprendo e rimango sempre ammaliata da come tu riesca a graffiare questa tela di emozioni e farla sgorgare di ogni cosa: paura, angoscia, felicità, immortalità, mortalità, cambiamenti, staticità, e attese. Soprattutto queste.
Sì, perché se c'è una cosa che ho capito leggendo questa storia, è che l'attesa è il momento più amaro e più dolce di tutta l'eternità. C'è questo ciclo che si ripete, non solo per la natura o per l'uomo, che cerca la guerra, ma cerca la pace. Che cerca il caos ma anche l'equilibrio... tutto si fonde in qualcosa che è scienza, e quando parli di scienza e ci sono loro, il fascino raddoppia. Due angeli condensati insieme, al quale puoi dare una spiegazione veritiera, non solo teologica, ma anche palpabile, comprensibile...leggi che si rifanno su chiunque, su qualsiasi cosa viva la terra, il cielo l'universo e l'anima.
Io mi chiedo come tu abbia fatto a farli così tuoi da arrivare a questo; da arrivare a estrapolare, con una delicatezza chirurgica, non solo emozioni loro ma emozioni nostre, dove ci ritroviamo.

Perchè Aziraphale è così. Delicato.

E Azi è proprio questo: la pura delicatezza dell'eternità, da non spezzare, che attende Crowley, sempre... senza mai vacillare, col solo desiderio di stare con lui, di perdersi tra le sue ciocche rosse che tanto fanno da contrasto ai suoi colori candidi, ma sono sfumature perfette, insieme...
Non so che altro dirti, tesoro. La tua è poesia vera e propria e so che il merito è tuo tanto quanto loro: vi compensate, insieme. Siete un puzzle che, unito, crea emozioni forti che stento a credere di aver solo letto e non provato in prima persona. Leggerti è sempre un'esperienza nuova e adoro come riesci sempre a riproporceli in chiavi nuove, senza mai ripeterti anzi... dandoci sempre continui spunti per riflettere ♥
Sono incantata ♥
a presto e tieniti il mio cuore, se ci tieni tanto, eh... sigh ♥
Miry

Recensore Master
29/12/19, ore 01:20

Wow, sto ancora cercando di capire che cosa ho appena letto e trovare le parole adatte per spiegarti quanto mi abbia lasciato a bocca aperta.
Io di meccanica quantistica ne so sicuramente poco o niente, il più rubacchiato qua e là per sbaglio in tempi non sospetti, ma anche fosse, a dire il vero, prima del contenuto vero e proprio è lo stile ad avermi colpita – un’introspezione di Aziraphale che è poetica, quasi divina, che descrive lui, la sua eternità e il suo rapporto con Crowley con una magnificenza e un’originalità che raramente ho letto qui su EFP.

Ti giuro, mi ha spiazzata. Fin dalle prime frasi sei riuscita a dare all’angelo una parvenza eterea, che in realtà non mi aspettavo proprio ma che in fondo ho apprezzato tantissimo perché ho scoperto perle meravigliose come:
[Così, per Aziraphale, è Crowley. Perchè ogni volta che gli si avvicina, per lui è come la piena di un fiume, che spazza via i muschi e le alghe che gli sono cresciuti intorno, strappa via parti di sé con la sola presenza, e poi lo lascia lucido, nuovo e luccicante. ]

Oh. Mio. Dio. È così perfetto questo passaggio, così splendidamente costruito, pensato, vero. Non c’è l’ironia del telefilm e la goffaggine dei suoi personaggi, eppure in qualche modo riusciamo a ritrovarli lo stesso nella profondità delle tue parole e dei tuoi concetti, del mondo che scorre troppo lento quando Crowley e Aziraphale sono separati, che quasi sembra fermarsi come gli orli di un fiume ghiacciato e che poi riprende in una piena di eventi quando i due si ritrovano.
Davvero non so come tu sia riuscita ad immaginare questa flash – che è pure corta, ma in cui si legge tutta la tua cura e lo studio minuzioso fatto per prepararla.

Ho amato tutto, ma soprattutto ogni riferimento a Crowley, ogni pensiero che Aziraphale ha dedicato a lui e in special modo quello finale, che secondo me è il più dolce e il più delicato (e c’è tra le righe una così deliziosa impazienza di incontrarlo di nuovo) e che proprio per questa delicatezza sembra fatto apposta per appartenere all’angelo.
Complimenti davvero!

Recensore Master
28/12/19, ore 17:04

Questo:
*

Per Aziraphale il tempo è un fiume lento, che scorre placido intorno a lui.

Aziraphale è una roccia che si erge nel mezzo, solida e fiera, attorno a cui il fiume è costretto a girare creando piccoli vortici e gorghi che si perdono poi solo qualche metro più avanti. Ma come il fiume è composto di milioni di milardi di molecole d'acqua di cui noi siamo a conoscenza solo in grazia della scienza, così il tempo è formato da altrettanti piccoli eventi, che Aziraphale sapientemente modifica secondo il piano divino. *

e questo

* Così, per Aziraphale, è Crowley. Perchè ogni volta che gli si avvicina, per lui è come la piena di un fiume, che spazza via i muschi e le alghe che gli sono cresciuti intorno, strappa via parti di sé con la sola presenza, e poi lo lascia lucido, nuovo e luccicante.



Ogni volta, gli toglie qualcosa e altrettanto gli dona. *

sono due parti che ho adorato alla follia, che li rappresentano così bene da far venire i brividi.

Tesora mia, leggendo questo due cose emergono evidente: il tuo amore per la gelologia, la scienza , la fisica e tante altre discipline legate alla conoscenza .... e poi il tuo amore per gli Ineffabili. <3

riuscire a parlare di loro attraverso tutto questo.. beh, non è da tutti.

strac omplimenti, per la tua profondità.. io queste cose no so nemmeno dove stanno di casa, mi inchino di fronte alla tua cultura *appalude forsennatamente*

Recensore Master
27/12/19, ore 17:54

Ciao cara :)
Ero molto curiosa di leggere questa storia. Amo il genere introspettivo e penso che le tematiche che hai scelto di trattare sia interessante, affascinante e assolutamente ci sta troppo con il contesto della serie e con i protagonisti. Sebbene io sia molto ignorante in maniera, sono affascinata falla fisica (come ti accennavo mi piacerebbe studiarla xD)-
Ovviamente viene da chiedersi: ma cos'è e dove va il tempo per delle entità sovrannaturali che rimangono immutati anche col passare dei secoli? Ho adorato la descrizione che hai fatto di Aziraphale, c'è qualcosa di profondamente poetico che si mescola alla parte più "scientifica" e razionale. E poi quando hai parlato del suo rapporto con Crowley, che è rappresentato come qualcuno che gli da e al contempo gli toglie, ho adorato. In effetti il loro rapporto e ciò che li lega è davvero difficile da spiegare, direi che ineffabile è la parola giusta. Sono molto affascinata e hai fatto bene a voler scrivere qualcosa di sì complesso, ma anche così, appunto, affascinante. Le regole del tempo e dello spazio valgono per noi umani, ma per chi ci sta al di sopra? In tutto ciò c'è un romanticismo che mi fa battere il cuore. Ho un debole per questo genere di cose, quindi perdonami se stra parlo.
Che dire, complimenti come sempre <3

Nao

Nuovo recensore
27/12/19, ore 14:32

Per quanto io abbia ancora più limitate conoscenze nella fisica ho trovate le similitudini con i sentimenti di Aziraphale molto calzanti.
E' anche un'introspezione che si può fare propria, ovviamente dipendentemente dall'indole di ognuno: in fondo molti di noi cercano (e coloro che sono fortunati trovano) quella persona la cui semplice vicinanza riesce a smuovere qualcosa che è solitamente sopito.
Nel complesso il componimento scorre come una poesia, ha un suo ritmo che io riconduco a quello delle onde del mare che lasciano dei fugaci segni del loro passaggio su di una spiaggia all'alba: perché in questo momento l'Angelo è solo, e sta solo aspettando l'arrivo del suo mare in tempesta...

Recensore Junior
26/12/19, ore 18:50

Che dire, bellissima è riduttivo. Così profonda e descrittiva di sensazioni, di pura essenza. Cos’è Crowley per Aziraphale? l’aria? La luce? La sua ragione di vita? Il tuo descrivere come un essere che dovrebbe essere completo, ma così non è senza il suo tutto, è come una piuma che accompagna che legge i tuoi bellissimi racconti e continua a sognare i due ineffabili. Non fermarti mai! 😘

Recensore Junior
26/12/19, ore 11:26

Potrei tampinarti su messenger con una serie di messaggi inarticolati ma sto cercando di calmarmi e di dire qualcosa di sensato qui

perché questa è la più bella che hai scritto insieme a Lethe

e mi sta tirando scema.

Dio, bravissima. Bravissima. Hai portato tutto al massimo.

La forma è fra le migliori che hai usato, sento l'attenzione che ci hai messo, il lavoro di cesello, adesso aspetta che tiro fuori i punti che mi hanno ucciso di più

Ma è la bellezza dell'analogia, quanto è perfetta per il modo di essere di Aziraphale, quanto ESPANDE l'idea di Aziraphale

Lo dicevo ieri ma lo ridico qui, un'analogia azzeccata è un detonatore.
E' un wormhole mentale, non so come dire, ti porta da A a Z senza passare da tutto il resto dell'alfabeto, è uno strumento fenomenale e se usato bene non serve solo per dipingere immagini carine, ma apre al cervello nuove strade.

Ti abbraccerei, santoddio, perché hai fatto un miracolo, non so come hai fatto in così poco tempo a decollare così.

Allora senza un preciso ordine:

"Ha conservato in sé la purezza del paradiso e l'ha lentamente impastata con le esperienze terrene," sì, io lo immagino esattamente così, ad assorbire sempre di più il mondo, a farsene cambiare anziché limitarsi a cambiarlo
(e quanto è bella l'impressione tattile di impastare le esperienze)

Tutta la parte seguente sulla natura delle particelle d'acqua e sulla natura del corso degli eventi è meravigliosa. Non la copio perché dovrei copiare mezzo testo, ma calza così perfettamente, è così bella, è perfetta per loro ma in parte è universale

Perché perfino la vita mortale a tratti è così, resti dormiente per mesi, anni, poi improvvisamente si apre una finestra e l'universo si riversa dentro, hai addosso più vita di quanta te ne sia sentita in stagioni e stagioni di letargo.

E Crowley è questo, nella vita di Aziraphale.

"Quelli sono i momenti in cui il suo tempo si dilata, e nelle poche ore che passano insieme accadono più cose che negli anni (o decenni) di lontananza. Le gocce diventano oceani, e lui torna ad guardare e vedere davvero le cose."

"Semplicemente, ci sono momenti in cui lo spazio e il tempo si curvano, si uniscono, creano le condizioni perfette in quel punto dell'universo e in quell'attimo sospeso in un decennio di bonaccia, e loro due si trovano insieme."

Belle.

Ecco, ecco vedi che mi viene in aiuto Dostoevskij e le sue scene inspiegabili, "Lo comprendi tu, che ci si possa anche uccidere per il troppo entusiasmo?"
(tutta quella scena è incredibile, sta nei Fratelli Karamazov, ma non ci perdiamo).

Adesso dovrei dire qualcosa di critico, mannaggia a me, ma sono cascata proprio male X''D

Vuoi che tiri fuori il correttore di bozze cagacazzo? Ok, se vogliamo, i nomi di giorni della settimana, mesi e stagioni non vogliono la maiuscola, salvo specifiche intenzioni autoriali.
Ma è veramente da miserabili andare a spigolare queste cose.
Ci sono piccoli giri di frase, minuzie sintattiche che in una cosa mia avrei girato diversamente, forse frammentato lievemente di più, ma qui entriamo appunto nello stile e nelle preferenze personali e non si possono considerare difetti. Ribadisco, sarebbe miserabile cercare di trovare un inesistente pelo nell'uovo.

Presentivo che sarebbe venuto fuori qualcosa di clamoroso ma non pensavo così, ho il cuore che batte forte, ti prego, sii orgogliosa.

PS
"Le piccole rughe attorno agli occhi sono sempre state lì, a dare profondità e mutevolezza al suo sguardo. Le guance che denotano un'accenno di mollezza non hanno mai vissuto periodi più floridi e mai sfioriranno. Le labbra piene e definite si curvano in sorrisi di una bellezza abbacinante o solo vaghi e accennati da millenni allo stesso modo."

NGK