SESTA CLASSIFICATA: "Nella lista dei cattivi" - Carme93
GRAMMATICA E STILE: 6.5/10
Mi dispiace davvero tantissimo cominciare questa valutazione con un voto basso (soprattutto considerando i voti alti degli altri parametri), ma purtroppo leggendo mi sono imbattuta in diversi problemini.
In realtà si tratta di sviste. In alcuni casi come se avessi scritto e poi corretto senza cancellare la parte che volevi modificare; in altri si tratta di alcuni singolari e plurali mancati o di parole che ti sono sfuggite nella foga della scrittura. Per farti un paio di esempi:
“Non voleva mancargli di rispetto, ma non avrebbe Tu scendi dalle stelle.” dove ti è sfuggito il verbo;
oppure “Il fatto che una materia non ti piaccia non esente dall'impegnarti” dove probabilmente ti sei dimenticata di correggere il verbo (“ti esenta da”).
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato che un paio di imprecisioni, un paio di congiuntivi di troppo e un paio di sviste come un maschile al posto di un femminile, o un “è” quando volevi scrivere solo “e”.
Mentre un errore che non è una svista è quel verbo “schermì” verso la fine della storia, dove, credo, che la declinazione corretta sarebbe stata “si schermò (sottinteso “il viso)”.
Tutto sommato non sono errori gravi perché si capisce perfettamente che si tratta solo di errori di battitura e di scrittura frettolosa, tuttavia per la loro quantità non posso darti un punteggio superiore.
TRAMA E PERSONAGGI: 10/10
Questa storia è stupenda, sia dal punto di vista della trama che da quella dei personaggi. Sarà che sono particolarmente affezionata all'argomento che hai deciso di trattare; sarà che ultimamente sono anche io, come scrittrice e come lettrice in un mood malinconico... in ogni caso wow!
Cristiano... sarei voluta entrare nella storia per abbracciarlo e coccolarlo, per asciugargli le lacrime e rassicurarlo. Non ho potuto fare a meno di farmi venire il magone mentre leggevo della sua situazione, e non posso che farti i complimenti per come hai raccontato della sua solitudine, della sua mestizia, della sua mancanza di spirito natalizio e di amici... almeno fino a quando non arriva Giulia, con il suo carattere pimpante e spigliato.
Ho adorato il modo in cui hai fatto interagire i personaggi fra loro, mettendo in luce quella che è la mentalità di due bambini i cui piani per attirare l'attenzione si riassumono nella decisione di sbagliare di proposito i compiti in classe o dando rispostacce e assillando la mamma perché non si approva il suo nuovo compagno.
A proposito dello sbagliare i compiti, mi è piaciuto che, mantenendo corretta la caratterizzazione di Cristiano, tu lo abbia dipinto così impegnato nello sbagliare e al contempo così preso da altri brutti pensieri da fargli dimenticare di “correggere” anche la brutta copia del tema.
Mi è piaciuto anche come hai descritto il personaggio del papà di Cristiano. Forse poteva essere approfondito un filo di più, descrivendolo com'era prima che la mamma di Cristiano se ne andasse, ma nonostante questo durante la lettura non si sente la mancanza di niente. Perché la storia è narrata dal punto di vista di Cristiano e, al momento, quello che il nostro piccolo Cristiano vede è solo questa figura intimidatoria, che torna a casa tardi e ubriaca, e che forse non gli vuole poi così bene...
perché Cristiano, in questo momento, vede tutto nero... e, in fin dei conti, non si può che capirlo: piccolo com'è si trova a doversi occupare del fratellino minore (anche Marco, nelle poche scene in cui compare, viene descritto a dovere: un po' piagnucoloso quando non vuole alzarsi e andare all'asilo ma anche affettuoso quando vede il fratello scoppiare a piangere) e in alcuni casi anche del padre quando torna a casa e non ha la forza di fare nulla se non buttarsi a letto; si trova a cavarsela da solo a scuola (e non solo dal punto di vista dello studio), a sopportare i compagni che lo prendono in giro... si trova a dover combattere contro la terribile nostalgia che sente della madre... e tutto da solo. Ma Cristiano è solo un bambino e nessun bambino dovrebbe mai trovarsi a sostenere sulle sue spalle questo peso, questo dolore e questa sofferenza perché, inevitabilmente, alla fine si troverà a dover cercare qualcuno a cui dare la colpa... e in questo caso, Cristiano fa ricadere la colpa su sé stesso.
Insomma, non potrò mai spiegarmi abbastanza, ma credo che tu abbia fatto davvero un lavoro stupendo nella descrizione di Cristiano e di tutte le emozioni che albergano dentro di lui a seconda delle persone con le quali si trova a rapportarsi nel corso della storia fino al momento di gioia finale quando riconosce suo papà nella folla. E forse da un certo punto di vista non è nemmeno importante sapere cosa padre e figlio si diranno dopo lo spettacolo, perché a volte un semplice gesto basta.
Complimenti!
ORIGINALITA': 9/10
Qui sul sito non mi è ancora mai capitato di leggere una storia incentrata su questa tematica. Sarà, come dicevo, che questo è un argomento che mi sta molto a cuore, ma ho davvero trovato la storia ben costruita e ben organizzata, raccontando la storia di un ragazzino che non si sente a suo agio ma che tenta qualche strada un po' originale per risistemare quello che c'è di storto nella sua vita.
Non so, leggendo ho trovato tutto molto originale.
Al di là della caratterizzazione dei personaggi, di cui ho già parlato, ho trovato molto particolare che tu abbia deciso di inserire un personaggio come la mamma di Giulia. Questa professoressa, per Cristiano, è l'unico spiraglio di sole che illumina la scuola, l'unica che quando capisce le sue difficoltà e il suo dolore, gli viene incontro, l'unica con la quale, alla fine, Cristiano riesce a confidarsi.
In un mondo che molto spesso (e sempre più spesso, ormai) anche nella realtà è costellato da persone che, pur essendo tutori, non riescono a capire niente o peggio, fanno di tutto per mettere i propri alunni a disagio non solo davanti a loro (figure autoritarie) ma anche davanti ai propri coetanei compagni di classe, leggere della mamma di Giulia è stata davvero un sollievo.
Inoltre, non so bene perché, ma all'inizio pensavo che lei sarebbe finita con il papà di Cristiano, che si sarebbero incontrati al ricevimento o, alla fine, durante il concerto di Natale. Ma questo non è successo, perché non è l'amore romantico quello su cui è costruita tutta la storia, ma quello tra un genitore e il figlio.
Avresti potuto intraprendere questa strada un po' più romantica, ma non l'hai fatto e io non posso che esserne contentissima!
ATTINENZA AL PACCHETTO/CONTEST: 6/6
Punteggio pieno anche in questo parametro! PER FORZA!
Ammetterò che, quando ho letto “A Natale puoi” mi è venuta in mente la pubblicità dei pandori e panettoni... ormai questa canzone è diventata un simbolo musicale del Natale e, infatti, viene riproposta sempre, ogni singolo anno, in qualsivoglia pubblicità di dolciumi natalizi. E, infatti, nella mia ignoranza, io ero convintissima che si trattasse di un gingle composto apposta solo ed esclusivamente per le pubblicità e che non esistessero altri versi XD quindi leggere la tua storia non solo mi ha emozionato, ma mi ha anche istruito AHAHAH
Perdonami, ritrovo un contegno (e anche un corretto utilizzo dell'italiano) e analizzo come si deve questo parametro.
Il tuo pacchetto era composto dalla macro-categoria “canzoni natalizie” e l'elemento segreto nostalgia.
Trovo che tu abbia sfruttato perfettamente questi prompt, collegandoli l'uno all'altro in modo a dir poco perfetto. La storia, infatti, comincia con Cristiano al quale viene assegnato, come compito, quello di imparare una canzone per lo spettacolo perché non voleva cantare “Tu scendi dalle stelle”, canzone preferita della madre che se ne è andata; canzone che la mamma cantava sempre a Natale, coccolando e amando il figlio.
Cristiano sente la mancanza della mamma durante tutto il corso della storia, passando dal semplice ricordo della sua voce e della sua presenza fino ad una crisi di pianto da troppo tempo trattenuto. È uno dei punti portanti della storia, per cui non posso che darti il punteggio massimo: 3/3
Come dicevo poco fa, non sapevo nemmeno che esistesse un testo vero e proprio che esulasse da “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai” e “A Natale si può fare di più ecc”, ma, oltre ad avermi aperto un mondo, hai sfruttato i versi a me sconosciuti legandoli alla storia, al piano di Cristiano di ritrovare lo spirito natalizio.
Quindi, punteggio pieno anche qui: 3/3
GRADIMENTO PERSONALE: 89327637286/6
Non si può mettere questo voto? No? :( peccato... allora terremo valido solo l'ultimo numero.
Non posso NON darti il punteggio massimo! Ho amato questa storia, dalla prima all'ultima parola! Ho amato l'ambientazione, i personaggi, le emozioni che sei riuscita a trasmettere... tuttissimissimo! E sono così entusiasta che probabilmente questa valutazione non sarà scritta del tutto in italiano XD Spero che vorrai scrivere ancora di questi personaggi! E, nel caso lo facessi, ti prego avvertimi! Perché non vorrei perdermi nemmeno una virgola delle loro storie! *^* Complimentissimi!
TOTALE: 37.5/42 |