Recensioni per
Le leggi dello spazio e del tempo
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
29/04/20, ore 19:06

Ciao mia cara!
Gironzolando nel tuo profilo, mi sono resa conto che mi mancava questo terzo e ultimo capitolo per terminare questa mini-long, quindi ho colto l’occasione al balzo per terminarla.
Devo ammettere che prima di procedere con la lettura, sono andata a vedermi l’equazione di Dirac perché non la ricordavo. Ho trovato veramente interessante che, se due sistemi interagiscono tra di loro per un certo periodo di tempo, quando vengono separati, non si possono più descrivere come due sistemi distinti, ma, in qualche modo, ne divento un unico sistema. Leggendo anche la tua nota autore, mi piace molto l’interpretazione che ne fai tu, utilizzando i sistemi complessi e non le semplici particelle.
Mi piace che, partendo dal presupposto che tutto quello che esiste può essere spiegato con la fisica e la chimica, basta semplicemente studiarla e spingersi oltre, per parlare del salto del vuoto che Aziraphale e Crowley hanno fatto fin dal momento in cui si sono conosciuti. Effettivamente è così: quando conosciamo qualcuno, qualcuno che, in un modo o nel altro, ci stravolgerà la vita, compiamo un vero e proprio salto nel vuoto, non sapendo che cosa ci aspetterà e cosa troveremo una volta atterrati.
Da qui, non si può non pensare alle varie cadute che, per forza o destino, hanno avuto i due personaggi. Ovviamente, la caduta più eclatante di Crowley è avvenuta quando è stato scaraventato giù dal Paradiso ed è diventato un demone, nonostante l’inferno non sia mai stata una vera casa per lui, come invece lo è stata la Terra. Quella di Aziraphale, più che una caduta, è stata proprio una discesa nel Creato, ovviamente molto traumatica e rovinosa di quella del altro.
Naturalmente, durante tutta la storia dell’umanità, hanno continuato a cadere un’infinità di volte, ma il loro legame è andato sempre più a intensificarsi, diventando indissolubile.
Mi piace questo riferimento al nastro di Moebius, per spiegare che le loro esistenze vanno avanti seguendo un sentiero ben delineato, imposte dalle loro nature di angeli e di demoni. Ma, nonostante questo, prima o poi, le loro strade sono comunque destinante a incontrarsi, a rincorrersi, non riuscendo mai a stare veramente lontani.
È bellissimo che, nonostante il luogo dove si trovino, nonostante l’epoca storica, presto o tardi, sono comunque destinati a incontrarsi.
Per questo motivo, hanno dovuto imparare a comprendersi ed accettarsi.
Ormai le loro esistenze sono si sono così aggrovigliate insieme, da aver formato un unico sistema indistinto, che non si può spezzare neanche se si dovessero allontanare per un secolo.
Mi piace che utilizzi l’immagini delle loro mani che si stringono per suggellare la loro scelta per spiegarci quanto ormai le loro vite siano fuse insieme.
È bello vedere come adesso siano diventati l’uno il polo attrattivo dell’altro: se uno cade, anche l’altro lo seguirà.
Mi piace anche l’immagine che utilizzi delle due stelle binarie che percorrono una traiettoria a spirale per spiegare quanto sia forte la loro attrazione, tanto da essere intrinseca nella loro stessa natura.
Ed bello vedere che, alla fine, dopo tutti i secoli che hanno trascorso insieme, arrivano a capire che, il senso dell’esistenza, è proprio l’amore.
È proprio bello come, partendo da qualcosa di concreto e razionale come la fisica e la chimica, si sia arrivato a capire che il senso di tutto è l’amore, forse una delle cose più irrazionali che ci sono.
Questo capitolo mi è piaciuto veramente tanto, tanto da avermi fatto venire quasi la pelle d’oca quando sono arrivata alla fine.
Penso che hai utilizzato alla perfezione l’equazione di Dirac per parlarci di come le esistenze di Aziraphale e Crowley siano unite insieme.
Anche questa volta devo farti i complimenti per la grande maestria con cui hai usato un postulato fisico per parlare di loro due. Si vede chiaramente quanto ami questa coppia e quanto ti piace raccontargli agli altri, e questo si vede benissimo dalla cura che metti nello scrivere di loro e nel uso che fai delle parole.
Spero di poter leggere presto qualcos’altro di tuo perché hai un vero talento.
A prestissimo mia cara,
Jodie

Recensore Master
31/03/20, ore 13:16

Cara Gladia,
Un altro capitolo semplicemente incantevole, devo dirlo. Fisica e poesia si mescolano per creare qualcosa che ha attinenza anche, di nuovo, con la filosofia, campo in cui sono vagamente più ferrata: essendo opposti che si attraggono, Azipharale e Crowley hanno avuto un percorso di vita/esistenza che li ha portati a mescolarsi, in effetti: uno cade e vive tra gli uomini, l’altro scende, ma la perfezione viene raggiunta quando si fondono, prima che fisicamente, spiritualmente, in una commistione che fa commettere il bene a un demone e il male a un angelo. Trovo come sempre le tue tematiche espresse con una grande chiarezza e precisione, ma anche con una matura intensità: l’amore è come dici tu. È accettazione, compromesso, commistione, fusione senza, però, annullarsi o snaturarsi. Crowley non diventerà mai buono perché Azipharale ama la sua natura demoniaca, la sua ribellione, gli occhi gialli e viceversa.

L’amore è questo – restare se stessi fondendosi, diventare tutt’uno senza perdersi, anzi, ritrovarsi. In un sito dove spesso l’amore raccontato è quello estremo o morboso, il modo in cui descrivi le due essenze divine è da antologia, lo dico veramente col cuore in mano. La Terra è il luogo d’elezione come il Tempo un concetto quasi astratto e privo di valore: anche questo è sempre molto bello da leggere perché i tuoi personaggi – sono tuoi – non perdono mai le loro caratteristiche ultraterrene. Ecco perché una mente scientifica li rende così bene. Le leggi della matematica sono quelle di Dio e loro due Dio lo conoscono (la, anzi ^^) conoscono personalmente. Mi dispiace quasi di aver finito questa raccolta perché la tua scrittura mi regala tante emozioni e vorrei leggerne sempre di più. Fortuna che ho ancora diverse cosette tue da recuperare! Ti mando un abbraccio forte in questi giorni difficili per tutti. Continua a scrivere di loro, sempre,
Shilyss ^^

Recensore Master
29/02/20, ore 19:16

tesoro, credo che purtroppo - pur avendo appena letto cos'è un nastro di Mobius e avendolo vagamente capito - non comprenderò fino in fondo il valore e speciale bellezza di questa storia, come chi non ha la mia ignoranza in materia...
Crowley e Aziraphale fanno due percorsi diversi, ma sono alla fine indirizzati verso la stessa meta e destinati sempre a incrociarsi
questo è un capire istintivo, per me, per questo ci arrivo!
uno è caduto, l'altro è sceso, ma sono entrambi su questa terra, come entità non davvero divise. E che dopo aver condiviso tutto quello che ci può essere di importante, anche allontanandosi, restano parti in un insieme
è la storia più particolare che abbia letto, sui fandom che frequento
c'è la tua cultura e non solo,altrimenti sarebbe qualcosa di sterile, come affettività
è un conto che torna, ecco, è giusto. Sono loro nella più eterea essenza
bravissima, questo lavoro ti fa onore in più sensi
baci celesti,
Setsy

Recensore Veterano
30/01/20, ore 10:37

Eccomi qua per lo scambio! Allora, devo dire che il mio rapporto con la Fisica è ai ferri corti, dato che sono negata in materia, ma devo farti i complimenti per aver realizzato una scrittura di questo tipo!
Io non avrei avuto nè la forza, nè il coraggio XD
Ma veniamo a noi! Mi è piaciuta tantissimo questa raccolta, modo in cui le formule fisiche vengono abbinate ai nostri "Ineffable Husbands" è molto ma molto interessante.
Sentono il tempo e lo spazio in modo diverso, non si rendono conto che il loro "filo rosso" si è stretto al loro primo incontro sulle mura dell'Eden.
Solo poi realizzano che l'amore è il senso dell'esistenza.
La costante di Dirac e i sistemi di questa rappresentati da Crowley e Aziraphale è veramente sono veramente belli (sarà la mia costante preferita XD). Sono legati indissolubilmente l'uno a all'altro e non potranno mai essere separati.
Complimenti Gladia! E' la prima volta che leggo una storia così, grazie!
Un abbraccio!
Alla prossima

Nanami

Recensore Master
12/01/20, ore 12:18

Lo confermo, lo stra - confermo: questo è il tuo lavoro migliore, perchè in definitiva è un capolavoro. La conclusione alle due precedenti parti, non poteva che essere una visione che poneva Aziraphale e Crowley sullo stesso piano. Hai sottolineato le loro differenze, ma anche i punti di incontro, a volte fugaci e casuali, ma sempre costanti e sicuri. Parli di legge di gravità per esprimere il senso di caduta di entrambi sulla Terra, parli della legge dell'attrazione per spiegare come questi due opposti non possono fare altro che cercarsi: "Un eterno rincorrersi, un eterno seguirsi e trovarsi e lasciarsi ed incontrarsi ancora, per poi capire infine che la strada è la stessa". Pura poesia - oltre la fisica. E la conclusione è perfetta: l'amore è ciò che dà senso all'eternità di Aziraphale e che funge da collante ai momenti separati di crolwey e riempie il suo vuoto. L'amore davvero è allorail "senso" di ogni cosa.
Ho amato davvero l'articolazione della raccolta: la posizione dell'uno, quella opposta dell'altra, e poi infine l'unione delle due opposizioni. Tesi, antitesi e sintesi. Perdonami, ma la filosofia non poteva rimanere esclusa neanche in queta parte e il caro Hegel voleva la sua parte.
Davvero grazie mille per aver scritto questa storia, sono stata davvero felice di averla potuta leggere e mi sono emozionata molto. Finisce dritto tra le preferite.

Recensore Master
11/01/20, ore 16:49

Io rimango sempre dannatamente spiazzata da come affronti certi argomenti e poi mi ritrovo a renderli parte di spunti d riflessione che poi mi uccidono, e sono dannatamente di ispirazione.
L'idea che hai avuto per questa troppo breve raccolta, è assolutamente geniale, e si dia il peso giusto a questa parola – geniale, perché è di scienza e genio che si parla, ma alla fine tutto verge in un punto unico, qualcosa che sappiamo tutti far parte di noi, nelle maniere più estese, tratte da esperienze diverse dell'essere umano e del suo animo... qualcosa che è un percorso diverso per tutti – la vita stessa, ma che l'elemento focale, che accende tutto, che distrugge, rianima, rende felice, tristi e move il sole e l'altre stelle... l'amore è tutto.

Io sono innamorata dell'amore, mi piace leggere storie che trattano questo argomento perché mi piace l'idea di leggerlo attraverso gli occhi di chi l'amore lo vede in una maniera ancora diversa dal mio, e di quello di chiunque altro... ma è sempre lì, che finisce il tutto, ma la cosa bella di leggerlo da parte tua, da parte di questi due personaggi che ami che hai interiorizzato così bene, delicati al tocco, che sai toccarli senza romperli, che riesce ad inserire in qualcosa di fisico come l'equazione di Dirac, dove le particelle diventano Aziraphale e Crowley, e ancora estendi qualcosa di piccolo in qualcosa di giantesco, eterno e dannatamente incantevole. La caduta divina che diventa gravitazionale, ma non perde la sua divinità. l'attrazione data dalla diversità di due positivi e negativi destinati comunque sempre a trovarsi. Un capitolo finale che dice tutto, e racconta loro, l'essenza, ne trova un centro, il fulcro il nucleo... e alla fine si torna sempre all'amore, perché di questo si tratta, o tutto sarebbe statico...

Scusa la recensione che è più un delirio che altro, ma sono ammaliata, e incantata. Ci riesci solo tu e pochi altri... e loro, in mano tua, splendono di luce propria. Non ne posso fare a meno.
Miry

Recensore Master
09/01/20, ore 21:38

Ciao tesoro <3
Mamma mia questo capitolo, questo capitolo. Mi hai proprio fatta sognare. Io penso che meglio di così, il legame tra Aziraphale e Crowley non avresti potuto spiegarlo. Perché è questo che loro sono: due strade destinati ad incrociarsi, destinate a ritrovarsi sempre, a lasciarsi per poi riprendersi, tutto ciò in eterno. Possiamo cercare di spiegarlo in molti modi, ma il concetto è sempre quello, ed io amo la delicatezza che hai usato. Ogni volta mi fai proprio sognare con i tuoi racconti, sono proprio incantata. E poi hai concluso con "L'amore è il senso dell'esistenza", cosa a cui credo fermamente, ma non lo dico mai altrimenti mi dicono che sono melensa, pfff...
Una degna conclusione, bellissima e commovente, grazie per averla scritta <3


Nao

Recensore Master
07/01/20, ore 11:06

sì, lo so , non dovrei.. ma la pausa me la sono presa lo stesso *mostra linguaccia*

aaaawwww ma io AMO tutto di questo capitolo, a partire dall'immagine.

e poi in questo:

* Entrambi sono caduti, per forza o per destino.

L'uno è stato scaraventato giù, scacciato dal Paradiso, e ha trovato il suo posto non nell'Inferno insieme ad altri demoni, ma incarnato in Terra inseme agli umani. L'altro è disceso più leggero e in punta di piedi: non ha sollevato polvere, ha lasciato che la bellezza del Creato passasse attraverso di lui e ne ha raccolto la luce negli occhi.



Hanno continuato a cadere, a volte fluttuando e a volte precipitando, trovando nuovi modi per conoscere questa Terra incredibile e affascinante, comprendendo le ragioni dell'amore. Hanno scoperto l'umanità, con le sue mostrusità e i suoi contrasti, con i suoi palpiti di bontà e di generosità.



Il legame che si è creato dalla loro interazione è forte, indissolubile. *

non solo hai riassunto Good Omens in poche frasi, ma secondo me funge da bellissimo ponte con la tua raccolta sul senso della vita, quindi lo trovo doppiamente geniale.

i due sistemi che diventano uno indistinto ... aawwwww quanto è vero,
e come sempre, hai descrito a meraviglia tutto, con una prorietà lessicale incredibile e una padronanza della materia che affronti.. chapeau (non so mai se lo scrivo giusto)
ti ammiro tanto e lo sai, grazie per questo genere 'alto' che continui a regalarci, ti riesce più naturale che respirare!

Recensore Junior
07/01/20, ore 07:34

Come sempre, sai descrivere con “semplicità” concetti complessi e sensazioni piumose. Leggere le tue storie è veramente come seguirti in una danza.
Sei una piuma, una carezza, che mi accompagna durante le tue letture. Spesso mi sembra di accomodarmi sulla poltrona accanto a quella di Azi (sulla sua o sul divano di Cro non potrei mai 🤣), e nella magnetica e ipotetica libreria a Soho, prendermi il mio tempo per immergermi nella lettura. Una goduria!

Recensore Junior
06/01/20, ore 10:31

*sigh* eccoci al coronamento di tutto - dei capitoli prima, di tutte le storie su di loro, di tutte le storie, really.

Perché esserci nel mondo vuol dire farsene sporcare, lasciarsene trasformare, e essere con una persona vuol dire lasciare che i rispettivi spazi bianchi si riempiano un po' dei colori dell'altro.

Non so più chi dei due fra Michael Sheen o David Tennant, fra le prime interviste, avesse descritto Aziraphale e Crowley come "codependant"; e forse non è che siano precisamente dipendenti l'uno dall'altro, ma di sicuro si sono plasmati in modo che l'esistenza dell'uno ha quella dell'altro come presupposto, neppure più della propria felicità, ma della propria identità.

(e forse non è vero amore se ti dico che mi sei la cosa più cara; amore è che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso)

E niente, come al solito le analogie precise mi ammazzano.
Ho un senso di soddisfazione in questo capitoletto anche se breve, perché dice tutto quel che c'è da dire.

Sigh. Grazie per avermi insegnato cos'è un nastro di Moebius. <3