Valutazione del contest "Personaggi da indovinare – Be My Valentine Edition"
VINCITRICE DEL PREMIO SPECIALE "BEST FLUFF"
GRAMMATICA E RESA STILISTICA: 8.75/10
La tua storia è quasi una poesia, pur non essendo in versi: la cosa mi è molto piaciuta, perché credo che, in linea generale, una storia molto breve risulti molto più incisiva quando inserita in una cornice particolarmente curata e strutturata. Oltretutto, vista la tematica del concorso, che richiedeva appunto di scrivere un biglietto di San Valentino, ho trovato molto coerente la tua scelta di usare un registro linguistico molto alto.
Hai fatto un ampio uso di metafore, che mi sono sembrate adatte sia ad andare a costruire questa atmosfera quasi sospesa nel tempo, che ricalca metriche antiche e stilemi linguistici molto raffinati, ma sono, al tempo stesso, molto utili anche in vista dello svelamento del personaggio. Già all’inizio, quel sostituire l’aurora con l’arcobaleno mi è piaciuto molto: è un’immagine molto interessante e che, a prescindere dallo scopo del contest, secondo me è molto evocativa, e aiuta a delineare da subito l’atmosfera in cui sarà ambientata la storia.
Ho apprezzato molto anche le tematiche “bibliche”, con riferimenti a serpi e pomi proibiti: forse, prese da sole, non sono la cosa più originale del mondo, ma nel contesto del mondo di Harry Potter sono qualcosa che raramente ho letto, e che dunque porta un po’ una ventata d’aria fresca al fandom. In ogni caso, sono una metafora perfetta per evocare con poche parole tutta la complessità della situazione di Remus, che si sente quasi marchiato da un peccato originale che ha paura di ingigantire cedendo al suo amore per Tonks.
Come dicevo all’inizio, ho poi molto apprezzato la tua scelta di utilizzare uno stile così alto: una frase come “Oh, novella Eva, che cader mi facesti contro ogni buon senso" ha secondo me una grande musicalità, e si sposa molto bene con l’atmosfera poetica e aulica del resto del testo. Accanto però a frasi così ben riuscite, ho trovato alcuni passaggi un po’ più deboli: non perché siano sbagliati o deboli in sé, ma proprio perché, accostati a una costruzione tanto lirica, risultano per contrasto particolarmente semplici e "concreti", facendo un po’ precipitare il registro. Ad esempio, il riferimento ai tratti animaleschi, benché ottimo ai fini dell’enigma (e corretto, perché Tonks a volte assume davvero dei tratti animali in viso), è un po' stridente con l'atmosfera quasi stilnovista del resto del testo. Forse sarebbe stato più indicato trovare una qualche perifrasi più delicata, o meno esplicita, non so. Allo stesso modo la frase di chiusura del testo, con quel "qualcosa che quelli come me", mi è sembrata fin troppo semplice e generica, soprattutto visto che arrivava dopo una frase dalla costruzione particolare e particolarmente ben riuscita.
Ecco, ho trovato lo stile a tratti poco omogeneo, e questo, soprattutto quando si sperimenta con qualcosa di un po’ più complesso, è un peccato, perché la distanza fra i vari punti risulta essere amplificata dal contrasto.
Ho trovato poi un unico refuso: “come se ti avesse già contagiato...” mi sembra che sarebbe stato più corretto scrivere “come se ti avessi già contagiato”, perché così sembra che ci sia un grigiore generico che contagia Tonks con l’oscurità di Remus, mentre è Remus che crede di contagiarla con la propria oscurità.
In ogni caso, nel complesso mi sembra che da questo punto di vista tu abbia fatto un ottimo lavoro!
COSTRUZIONE DELL’ENIGMA: 17,75/20
Devo ammettere che mi è piaciuto molto il modo in cui hai presentato Tonks, anche se, devo ammetterlo, non ho avuto molte difficoltà ad arrivare alla soluzione.
Mi è piaciuto soprattutto il fatto che più o meno in ogni riga è nascosto un indizio, più o meno evidente, ma che il tono generale della storia rimanga del tutto concreto e coerente anche a prescindere dall’enigma: questo biglietto d’amore di Remus funzionerebbe perfettamente anche a prescindere dallo scopo del contest, e avrebbe una sua dignità in qualunque caso.
Ammetto che, forse, mi sarebbe piaciuto che qualche indizio fosse un po’ meno esplicito: già dalla prima frase, con il riferimento all’arcobaleno e dunque ai colori di Tonks, era abbastanza facile ipotizzare di chi si stesse parlando. Il turbine di allegria e spensieratezza che fa ringiovanire qualcuno di più vecchio, poi, ha tolto quasi ogni dubbio. In ogni caso, mi è piaciuto molto che alcuni indizi riguardassero non solo Tonks, ma anche Remus, come appunto la sua età, la sua ritrosia ad accettare un simile amore, la tenebra che lui si porta dietro e tutti i suoi sensi di colpa, quando ribadisce che “quelli come lui” non si meritano ciò che Tonks avrebbe potuto dargli.
È stato bello anche il riferimento alla “perdita dei colori” di Tonks, che è metaforica (quella sorta di depressione in cui cade durante il periodo in cui Remus, pur di starle lontano, accetta di affrontare anche le missioni più rischiose) ma anche concreta, con lei, con la sua incapacità di utilizzare i suoi poteri.
Forse, per rendere l’enigma un po' meno immediato, avrebbe potuto essere interessante provare magari a concentrarsi solo su un filone di questi indizi, invece di presentarli tutti, o inserire qualche passaggio un po' più ambiguo, che potesse inizialmente mandare fuori strada.
In ogni caso, hai sicuramente fatto un buon lavoro, riuscendo a trasformare gli indizi in punti che scorrono molto fluidi in una narrazione coerente, cosa che ho molto apprezzato.
IC E CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: 9/10
In questo caso, trovo che entrambi i poli della coppia fossero estremamente presenti e ben caratterizzati: non solo Tonks, ma anche la voce di Remus ha qui molta importanza ed è, secondo me, gestita bene.
Tonks è presentata in tutti i suoi momenti più caratterizzanti, con il suo modo di fare solare, con i suoi colori e con la determinazione che l’ha portata a entrare sotto la pelle di Remus, costringendolo ad abbassare le difese e a doversi confrontare con i propri sentimenti. Mi è piaciuto molto che, accanto a tutto questo, tu abbia mostrato anche il lato più fragile di Tonks, quello che mostra tutta la sua giovinezza e la sua difficoltà a fare fronte a una situazione certamente drammatica, con Remus che la rifiuta e che rischia la vita per starle lontano.
Al tempo stesso, ho trovato le riflessioni di Remus particolarmente calzanti: hai mostrato molto bene tutta la sua lotta interiore, quel continuo negarsi la felicità, il suo senso di colpa costante, che avvelena ogni sua possibilità di essere felice, e lo sconcerto che prova nello scoprirsi innamorato, e dunque destinato (nella sua mente) a corrompere e portare alla rovina qualcosa di bello e prezioso come Tonks. Il momento in cui vede il grigio sul viso di Tonks come un’estensione della propria ombra è stato particolarmente toccante e significativo, a mio parere: in effetti, in un certo senso è davvero lui il responsabile di quell’assenza di felicità, ma non nel senso che intende lui.
La cosa che mi ha lasciato qualche dubbio, invece, è proprio il paragone di Tonks con una “novella Eva”, con il serpente e il frutto proibito assieme. Da un lato, come ti ho detto a proposito del primo parametro, comprendo e trovo molto funzionale questo paragone, perché sicuramente aiuta a dare profondità in poco tempo al tormento di Remus. Dall’altro, però, faccio un po’ fatica a vedere davvero in Tonks una nuova Eva: peccatrice, sensuale, tentatrice... non so, sono tutte cose molto distanti dall’immagine che ho di lei, una donna goffa e divertente, luminosa, pura. Insomma, lo trovo un paragone funzionale da una parte, ma non del tutto a fuoco per quanto riguarda la caratterizzazione di Tonks, ecco. Ed è un po’ un peccato, perché è un’immagine che riprendi due volte, e dunque va un po’ a minare il ritratto altrimenti molto preciso che hai dipinto nel resto della storia.
TITOLO: 4,25/5
Il titolo è molto semplice, una sola parola che, però, assume un significato molto rilevante, a lettura ultimata.
A parte un momento iniziale in cui avevo letto male, e avevo letto “Rosa” (ennesimo indizio non voluto, tra l’altro), e non ne ero rimasta particolarmente entusiasta, devo dire che sono piuttosto soddisfatta. Questa storia parla in effetti della resa di Remus, della sua incapacità di continuare a combattere contro sé stesso e contro l’amore per Tonks. Ammetto che, in un certo senso, mi sarebbe piaciuto di più vedere questo evento come una vittoria, più che una resa, ma per quello che vediamo dai libri della loro relazione, purtroppo temo che Remus, nel profondo, abbia continuato a viverla davvero come una resa, come una sua debolezza. Forse con il tempo avrebbe imparato a vedere le cose in maniera diversa, ma la Rowling, mannaggia a lei, ha deciso diversamente.
Tornando però alla tua storia, mi è piaciuto come il titolo sia andato ad accentuare quello che, nella storia, non è forse il nucleo centrale, ma è certamente un elemento di grande rilievo.
Lo trovo però un titolo un po' rischioso, perché preso da solo dice poco, e rischia di passare un po' in sordina, di non attirare del tutto l'attenzione, e di ritrovarsi a far passare sotto silenzio un contenuto invece molto interessante.
GRADIMENTO PERSONALE: 4.25/5
La storia, nel complesso, mi è piaciuta davvero molto: Remus e Tonks, e la loro storia, e le difficoltà che li hanno portati insieme, e il loro destino, sono personaggi che amo particolarmente, quindi è sempre una gioia vederli descritti con tanta attenzione e profondità.
Remus, in particolare, con tutte le sue difficoltà, i suoi traumi pregressi, la sua ostinazione a non ritenersi degno della felicità, mi sta particolarmente a cuore, e tu, pur in uno spazio molto ristretto, hai saputo trattare molto bene tutta la complessità che si porta dietro, e i suoi sentimenti contraddittori.
Inoltre, hai saputo adattare tutto questo molto bene ai vari paletti del contest, che, e questo l’ho sempre ben presente, non lascia troppo spazio di manovra e richiede elementi difficili da soddisfare. Insomma, hai saputo costruire un buon enigma, e hai saputo farlo mantenendo l’impronta della lettera d’amore, aggiungendovi anche un tocco molto personale, dando al tutto un’impronta estremamente malinconica.
Quello che mi ha un po’ frenata è stato più che altro il fatto che, su Remus e Tonks, ho letto veramente moltissimo, dunque stupirmi per originalità sarebbe stato un po’ difficile. Soprattutto trattandosi di una drabble, era praticamente inevitabile andare a parlare di questi elementi, che sono i punti cardine della loro storia (lo avrei fatto anche io, probabilmente), e lo hai fatto anche molto bene, ma sei stata più che altro vittima della mia ossessione per la coppia, che mi ha portato a leggere davvero tanto su di loro, comprese molte storie con dinamiche e argomenti simili.
Ciò non toglie comunque che la storia mi sia piaciuta molto, sia chiaro!
TOTALE: 44/50 |