Ciao!
Questa storia è stata pubblicata quasi un anno fa e io la sto scoprendo soltanto ora.
Cercavo qualcosa da leggere, su Sherlock - soprattutto - e rimbalzando un po' tra un profilo e l'altro... Ho trovato te. E ho trovato questa storia.
Non credo di aver mai letto nulla di tuo, prima di oggi - e dopo aver finito questa one shot me ne dispiace: scrivi davvero bene. Per me, sai dosare bene introspezione, descrizioni e quanto altro. Il testo non è carente di nulla. Hai uno stile pulito - e dettagliato al punto giusto, che rende la lettura fluida e piacevole.
Uscendo dall'ala tecnica, devo dire che sono stata incuriosita anche dal titolo. E soprattutto dal personaggio da te scelto.
Qui devo soffermarmi un po' di più: in genere leggo principalmente Johnlock. Non ignoro o disdegno altro, ma è anche difficile trovare ff che si soffermino su altre relazioni/coppie.
O almeno, a me sembra difficile.
Greg... È un personaggio che apprezzo. E mi ha fatto sorridere l'idea che tu abbia voluto "separarlo" da Gregson. La scelta dei nostri autori mi ha fatto sorridere per un motivo, la tua per un altro.
È un dettaglio che ho gradito molto.
E adesso veniamo alla storia.
Intanto, non avevo mai sentito la notizia del telefono del vento (andrò a documentarmi subito dopo aver terminato questa recensione), però... Ho adorato come tu abbia utilizzato l'idea per scriverci una storia - e allo stesso tempo, usare la notizia nella storia stessa.
Nessuno si ferma mai a pensare a quanto Greg abbia sofferto per la "morte" di Sherlock, in effetti. Io mi ci sono soffermata poco, pochissimo, e la tua fanfiction mi ha fatto riflettere.
Anche solo sul personaggio di Lestrade.
Non è uno dei miei preferiti... Però ho sempre apprezzato il suo rapporto con Sherlock. Trovo che sarebbe carino approfondirlo, mi piacerebbe leggere su loro.
Qui più o meno è stato così.
Perdere qualcuno non è facile. Perdere qualcuno che faceva parte della nostra vita di tutti i giorni, ancora meno. Pensare di esserne un po' la causa e di essere "stati tagliati fuori" - quando magari avremmo potuto fare qualcosa - corrode.
E Lestrade - in effetti - ha perso tanto. E aveva tanto da dire. Io ce lo vedo come uno molto con "i piedi per terra", una persona realista - e credo sia uno dei grossi collanti della sua relazione con Sherlock.
Lestrade si fidava, di lui. Lestrade lo stimava. Ed era tutto perfettamente reciproco. Eppure Sherlock è saltato dal letto telefonando solo a John.
E mi ha davvero spezzato il cuore che Lestrade volesse informare Sherlock anche sulle condizioni di Watson.
Tu ci hai mostrato Lestrade in tutto e per tutto: la sua solitudine. Il suo dolore. Il suo voler restare con i piedi per terra e non lasciarsi abbindolare dalle fantasie - ma anche la "sua fede". Si è aggrappato all'idea di quella chiamata inesistente, perché ne aveva bisogno. Ma doveva cancellare qualsiasi traccia che gli facesse ricordare quanto fosse falso, come contatto: quel "tututu", ad esempio.
E la telefonata mi ha davvero... Fatto male. E ho trovato ogni parola... Perfettamente in linea col personaggio. A dire il vero, tutta la storia è in linea col personaggio. Lestrade è esattamente Lestrade. Potevo addirittura immaginarlo e ascoltare la sua voce nella mia testa.
E... Ha fatto molto male anche quel "ciao Sherlock" e non un "addio, Sherlock".
Come puoi veramente dire addio a qualcuno che - in un modo o nell'altro - continua ad esserci?
Perché Sherlock è e sarà sempre presente nella mente di Lestrade: arriva un caso interessante e Lestrade pensa subito ad Holmes.
Insomma, la storia è finita dritta nelle preferite.
Inoltre ci tenevo a dirti che ho davvero adorato i piccoli dettagli inseriti nel testo: le luci delle sirene che si riflettono sul frigo, i colori del tramonto... Adoro questo genere di cose, queste attenzioni ai piccoli particolari che ti trascinano ancora di più all'interno della storia.
Brava, veramente.
Credo davvero che tornerò a curiosare nel tuo profilo, in cerca di qualcos'altro da leggere. Sei stata una bella e piacevole scoperta. |