Recensioni per
Fiamme nella neve
di Saelde_und_Ehre

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
23/07/21, ore 13:41
Cap. 1:

Ehi, salve ^^
Scrivo questo commento da telefono, per cui non sarà il massimo del massimo, ma ti avevo promesso che questa storia l’avrei riletta e recensita e così farò. Ciò che più mi colpisce di essa è l’immensa umanità dei personaggi che sin dal primo capitolo traspare, perché il dolore, come già qualcuno nei commenti ha detto, non ha nazionalità, il dolore non ha frontiere, è semplicemente qualcosa a cui tutti – chi più, chi meno – dobbiamo far fronte. Già il fatto che un personaggio dallo spessore di Hermann Richter, mia vecchia conoscenza (non ci credo che è la terza volta che leggo questo capolavoro) ci fa capire che non sarà *la solita storiella*. L’inverno è gelido, ma si contrappone all’approccio caldo di fiamme: al suo approccio introspettivo, molto orientato a quelli che saranno i suoi protagonisti, che ne esplorerà le sensazioni al di là di quella che è la realtà oggettiva dei fatti. Di tutte le tue storie, sapientemente scritte in toto, questa è quella che vede più gli effetti dei fatti che i fatti stessi. Indaga nel dolore, nei sentimenti generali, nell’amore, in una passione ardente come quella di una *fiamma*. Non vorrei dilungarmi troppo con questo commento raffazzonato, ma mi ci voleva spendere un po’ di tempo (e di lacrime per l’emozione) per fiamme. Ebbene, spero che questa visita inaspettata (che poi non so se lo è davvero) ti sia piaciuto, ma nei prossimi giorni mi cimenterò con maggiore serietà e compostezza. Cordiali saluti, FRAENRICO 💙🛩

Nuovo recensore
22/01/21, ore 20:06
Cap. 1:

Sì, capisco il tuo disclaimer, io ho avuto problemi sia qui che altrove proprio perchè, come dire, ho criticato certi tipi di visione, ho pure cancellato il mio account. Ma sono felice che le cose, rispetto a sette anni fa, siano cambiate, ho trovato, in pochi giorni, autori meravigliosi e ho letto storie fra le più belle su questo periodo.

Dunque, ti dico subito che credo di amare Richter, è davvero un uomo tutto d'un pezzo, sebbene tu ci faccia capire che abbia sofferto tremendamente, a causa di questo capitano Altendorf, suppongo.

Il fronte orientale è stato davvero un carnaio, deve essere stato terrificante, eppure questi uomini non perdono la speranza.

Ora c'è questo ufficiale che è riuscito a soccorrere gli uomini di Richter, vediamo cosa succederà.
 

Nuovo recensore
18/12/20, ore 22:22
Cap. 1:

Ciao.

Girovagando per il tuo profilo, dopo aver letto la tua saga, ho incrociato questa storia. Cosa dire?

Devo farti i complimenti per come descrivi la neve e il gelo, sembrava di starci in mezzo, la potevi sentire.

Von Schwerin e Richter sono due lame di ghiaccio bollente, si sono trovati, con le loro forze, i loro dolori, le loro paure, il loro coraggio.

E alla fine cadono, la fine migliore per loro. Perchè per i soldati tedeschi le cose possono finire in due modi: o muoiono per non vedere la Patria sconfitta o tradiscono e si adeguano alla narrativa del dopoguerra, pentendosi e rinnegando ciò che per cui hanno combattuto.

Un happy ending è impossibile, per loro. Forse la prima opzione lo è, almeno è intrisa di epicità tragica.

Ancora complimenti.

Recensore Junior
04/03/20, ore 21:59
Cap. 1:

Ciao
Ho esitato a leggere l'ultimo capitolo perchè sapevo come sarebbe andata a finire,l'avevo capito, e mi dispiaceva troppo per i due protagonisti, è sempre bello leggere storie che vanno oltre gli stereotipi.
Solo un appunto(ma non credo sia una pecca, bensì una scelta stilistica tua), che ha già fatto notare qualcuno: i due sono simili. Molto. Forse troppo. Sia ideologicamente, che politicamente, che mentalmente, che caratterialmente. Addirittura hanno lo stesso passato. Per carità sono commilitoni, sono camerati, è chiaro che devono avere qualcosa in comune, ma....sempre sulla stessa lunghezza d'onda, mai uno screzio, uno scontro , un litigio, sempre a pensarla allo stesso modo su tutto, sempre ad avere le stesse reazioni a tutto(non dico che si doveva avere la classica storia di quello pro contro quello disilluso e anti, questo no, ho già detto che odio gli stereotipi, però così mi sembra esagerato), ciò non vuol dire che siano scritti male, anzi...
Per il resto, complimenti per i termini tecnici e la descrizione delle battaglie e dello stile di vita dei soldati!

Recensore Veterano
01/03/20, ore 20:32
Cap. 1:

Ciao Saelde_und_Ehre,

 Ho trovato questa storia fra le "storie nuove" e da buona nerd mi sono gettata a capofitto quando ho visto che si trattava di un racconto storico.
Partendo dall'inizio, ho amato come la bella descrizione del cielo apre la strada a quella di ciò che sta di sotto, un mondo da incubo dove tutto è distrutto, anche le speranze.
Studiando storia viene quasi spontaneo disprezzare i tedeschi del Reich, ma leggendo questo primo capitolo non mi è nemmeno venuto spontaneo chiedermi di chi stavi parlando quando la battaglia e l'inverno e la depressione mietono vittime. Il filo dell'odio si perde fra le schiere e quello che leggo è solo una storia di un dolore spaventoso: chi lo vive, amico o nemico, non è importante.
La tua prefazione mi fa pensare a uno dei libri di letteratura italiana più struggenti che abbia mai letto, "La Storia", dove la Storia è una macchina a igranaggi che macina i corpi e la storia di tutti colori di cui non sappiamo il nome, ora.

"È facile imparare a dissimulare e a mantenere la compostezza, ma la verità è che nessuno si abitua mai del tutto all’onnipresenza della morte."

Leggendo ho riflettuto su come sia possibile sopportare tutta la distruzione, il dolore e la mancanza di speranza durate una guerra. Mi si spezza il cuore per quei ragazzi che non vedranno mai l'alba di un tempo nuovo, migliore. Da mamma posso solo immaginare il dolore delle madri di quei bambini quando li hanno chiamati a combattere...

Sempre da nerd apprezzo i dettagli come i nomi delle armi e il "linguaggio tecnico" delle scene d'azione.

Non vedo l'ora di reggere e recensire il prossimo capitolo. Grazie di questa storia!

Recensore Veterano
20/01/20, ore 18:50
Cap. 1:

Ciao, carissima ^^
Non so davvero da che parte cominciare per descrivere questa meraviglia quindi mi concedo una piccola polemica.
Ma è mai possibile che nel 2020 non siamo ancora arrivati a capire che tutti i soldati sono esseri umani, tutti hanno sofferto e quelli di cui racconti tu hanno sopportato cose indicibili. Credo che la testimonianza di Guy Sajer abbia avuto un ruolo importante nella gestazione di questo racconto quindi mi permetto di citare una sua frase che mi ha colpito tantissimo: "Ma non si disse, certo, a quale prezzo. Che cosa importa! Per voi arrivava la liberazione."

Perché studiamo i fatti storici, i loro antefatti e le loro conseguenze ma a nessuno sembra importare del costo umano che hanno comportato.
Il sangue, il sudore, le lacrime che tanti ragazzi hanno donato per i propri ideali, per la propria Patria, per i compagni, di questo sembra non importare a nessuno. E pian piano le loro storie se ne vanno, scemando in silenzio ma con estrema dignità come il tuo tenente Neubach. Per fortuna ci sono autori come te che lottano per tener viva anche la loro memoria, anche se a molti farebbe comodo dimenticare e fingere che non siano mai esistiti.

Paturnie a parte, mi ha colpito moltissimo l'umanità dei tuoi personaggi: soprattutto il povero Neubach che incontriamo ormai al tramonto dei suoi giorni ma che in poche righe dà l'impressione di essere un soldato coraggioso e dedito al dovere.
Anche le scene di battaglia sono avvincenti, ma anche composte ed eleganti. Ti dico subito che Richter per ora è il mio preferito e, anche se ho poco tempo, non vedo l'ora di scoprire come proseguirà questa storia.
Alla prossima! ^^

Recensore Master
18/01/20, ore 19:12
Cap. 1:

Ave S, sei tronata con una nuova storia in quel dell'assedio di Stalingrado, l'onore e la morte si mischiano e sullo sfondo l'amre.. un canto per gli erpi sconfitti. A la prochaine JQ 

Recensore Master
17/01/20, ore 08:42
Cap. 1:

Ciao carissima^^
eccomi qui finalmente a commentare questa meraviglia. Come sempre mi sdegno, naturalmente non con te, per la necessità di spiegare al lettore che qui non ci sono propaganda o apologia, poi mi sovviene che ormai il 70% della gente non sa più capire il significato di un testo scritto e mi limito a sospirare.
Ripeterò una massima a me cara, scritta da un autore che entrambi amiamo: il dolore non ha nazionalità.
Peraltro, non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, perlomeno finché non arriva un'apposita commissione di vincitori, che come ben si sa sono coloro che poi scrivono la Storia, ad attribuire i ruoli.
Qui ci mostri un inverno come come giustamente dici è anche un inferno, nel quale però ci sono uomini caparbi, tenaci, che invece di lasciarsi andare cercano di svolgere il loro dovere al meglio e fino all'ultimo. E non lo fanno per quel "puntiglio" ottuso e acefalo che spesso viene loro attribuito - poveri idioti vittima dell'indottrinamento nel più indulgente dei casi - ma lo fanno perché nella loro cultura e nella loro etica esiste un imperativo, che per l'appunto è categorico e non può (e non deve) essere disatteso.
Come sempre un affresco superbo, che offre un contesto vivo e pulsante, che cattura il lettore, e offre personaggi ben definiti e credibili.
Che dire? Da una parte bravissima e dall'altra grazie, è un magnifico regalo.

Recensore Master
12/01/20, ore 12:34
Cap. 1:

Ciao carissima, ben ritrovata!
Che dire, non c'erano dubbi: ogni volta che è presente il tuo nome la storia è un capolavoro assicurato.
Innanzitutto devo farti i complimenti già per quanto riguarda il titolo: appena l'ho letto ho subito pensato "Operazione Barbarossa", e in effetti non mi sono sbagliato: restituisce un'immagine molto vivida, rappresentativa degli orrori della guerra che ci hai presentato già in questa prefazione. La riflessione sul Generale Inverno del protagonista è stata perfettamente in linea con tutto il resto, concisa ma incisiva.
Per il resto, la scena di battaglia è descritta magistralmente, sia narrando il "prima", la preparazione e l'ospedale da campo, sia il "durante", ovvero l'azione che non lascia spazio al pensiero ma soltanto alla lotta per la sopravvivenza. Come sempre col tedesco ho fatto un po' di confusione con i nomi, ma il personaggio di Hermann Richter mi è rimasto sicuramente impresso, non tanto per le sue riflessioni, che alla fine non sono particolarmente originali, sebbene adattissime al contesto, ma per il suo coraggio e la sua determinazione, che lo spingono a prendere delle decisioni istantaneamente e senza esitare e a combattere al fianco dei suoi uomini.
Il fatto che si sia salvato, sì, è una fortuna, ma al tempo stesso è anche un indice della prontezza dei suoi riflessi: ha capito quando era il momento giusto per inviare il messaggero, oppure per liberarsi dalla presa del sovietico.
La nota a inizio pagina, lo ripeto, per me è stata un po' superflua: la guerra è guerra, a prescindere dall'epoca e dall'ideologia dei personaggi; tutti siamo sensibili a tali orrori. Tuttavia, capisco l'esigenza di doverlo puntualizzare, purtroppo.
Non si tratta del periodo storico a me più congeniale, ma senza dubbio seguirò questa storia, per quanto mi sarà possibile. La inserisco tra le seguite.
Complimenti per tutto e a presto!
mystery_koopa

Recensore Master
12/01/20, ore 12:22
Cap. 1:

Ciao carissima^^
Devo ancora recuperare l'altra storia, ma non ho resistito e mi sono subito fiondata a leggere la tua ultima opera.
Prima di tutto ti faccio i complimenti per la magistrale rappresentazione del contesto storico. La disperata avanzata della Wehrmacht nella steppa russa, ostacolata dal nemico più terribile di tutti, il Generale Inverno, ci appare in tutta la sua drammaticità.
Fin dall'inizio troviamo il maggiore Richter alle prese con le avversità della guerra, le sue riflessioni sui compagni perduti mostrano il suo animo profondo e tormentato. Egli sembra ormai arreso al suo destino, ma determinato a resistere fino alla fine.
Ho trovato molto intima ed emotiva la riunione dei quattro ufficiali, dove tra vecchi ricordi ognuno trova conforto nei rassicuranti legami di sincera amicizia.
Come sempre rendi benissimo anche le scene d'azione e di battaglia, che risultano vivide e coinvolgenti.
Alla fine il maggiore Richter viene tratto in salvo dal maggiore Schwerin, che si dimostra fin da subito un uomo d'azione, razionale e pragmatico.
Complimenti per questa storia che già dal primo capitolo risulta coinvolgente e intrigante.
Alla prossima! :)