Recensioni per
God is dead
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/11/20, ore 21:58
Cap. 1:

Sebbene non siano i miei dei preferiti il rapporto tra Zeus ed Era mi ha sempre incuriosito molto. Mi sono sempre chiesta come lei potesse alla fine perdonare tutti i suoi tradimenti restando al suo fianco, e per quanto tanti come dicono anche al giorno d'oggi di quelle moglie cornute che non lasciano i mariti per via dei soldi e del potere, credo che questo mal si addica ad Era. Voglio dire alla fine per quanto ami il denaro e il lusso il punto di non ritorno in cui arrivi a non sopportare più c'è e molli, ma per Era semplicemente non arrivava mai perchè in fondo ancora innamorata di Zeus. D'altro canto mi sono sempre chiesta perchè Zeus continuasse a restare sposato quando correva dietro a tutte le altre? Perchè mi rispondo sa che nessuna donna al pari di Era potrebbe ricoprire il ruolo di regina degli Dei, e per tutto quello che in fondo hanno condiviso dalla battaglia contro Crono. Mi sarebbe sempre piaciuto leggere di una storia dove fosse Zeus per una volta a scoprire un tradimento di Era, sarei curiosa di sapere come reagirebbe. Per cui non mi stupisco di leggere nella storia appena letta di come lui vada a cercarla e sia ancora innamorato di lei, e di come solo con lei trovi il coraggio di affrontare la disfatta degli dei. 

Recensore Junior
22/08/20, ore 02:41
Cap. 1:

Ciao!
Ho trovato la tua storia per caso ed è stata davvero una bellissima scoperta! Devo farti i complimenti praticamente per tutto, perché hai scritto una storia bellissima sotto tutti i punti di vista.

Ma andiamo con ordine. La trama è semplice e allo stesso tempo estremamente potente. L'incontro tra Hera e Zeus, immagino in Grecia, al tavolo di un bistrot, dopo tanti anni in cui non si vedevano, diventa l'occasione per rievocare il passato, il momento della loro caduta. E proprio la caduta degli Dei e il susseguirsi delle religioni diventa il tema principale della storia e lo trovo davvero molto interessante.
Spesso, leggendo racconti sull'affermarsi del cristianesimo, con tutte le conseguenze di distruzione dei templi e persecuzione nei confronti dei pagani, mi è capitato di chiedermi cosa avessero pensato gli Dei in quella situazione, quali fossero i loro sentimenti e cosa ne fosse stato di loro dopo essere stati spodestati da un nuovo Dio. Tu hai saputo rendere tutto questo in modo perfetto, hai saputo descrivere benissimo le loro reazioni e le loro sensazioni, in modo così umano, perché dai miti si evince proprio questo, cioè che gli Dei, nonostante siano esseri immortali e divini, sono comunque simili agli umani, quindi come loro provano dolore, rabbia, delusione, nostalgia.
Alcuni passaggi della tua storia sono un colpo al cuore per quanto sono potenti, puoi sentire il loro dolore nel momento in cui un altro prende il loro posto, così come puoi sentire anche la loro mliconia e rassegnazione nel momento in cui ricordano quel passato 2000 anni dopo.
Si percepisce la fragilità di due personaggi (in realtà due che però rappresentano tutti gli altri) che da un momento hanno perso tutto e sono stati dimenticati, ritrovandosi costretti a cedere la loro casa al loro nemico e a vagare proprio tra quelli che sono stati la causa della loro rovina. Ora, a distanza di secoli, possono solo trovare conforto l'uno nell'altro.
Il tema della decadenza, della memoria e della fine di un mondo e di tutto ciò che lo caratterizzava, viene descritta perfettamente con l'immagine dei templi in rovina, diventati solo attrazioni per turisti superficiali che guardano e fotografano senza però cogliere il vero significato di ciò che hanno davanti e la grandezza del loro passato.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, non potevi farla in un modo migliore!
Ti sono bastate pochissime parole per rendere in modo preciso e completo le caratteristiche sia fisiche che caratteriali dei personaggi, ma anche i loro pensiero e i loro sentimenti.
Ho apprezzato il modo in cui li hai introdotti, accennando a delle caratteristiche specifiche che hanno fatto intuire immediatamente di chi si stesse parlando: il tuono come simbolo di Zeus, mentre per descrivere Hera hai parlato del fatto che fosse arrabbiata (caratteristica che viene spesse sottolineata nei miti). Mi è piaciuto che con lei, però, pur mantenendo l'aspetto di donna/dea arrabbiata e spietata , tu abbia comunque superato lo stereotipo, creando un personaggio a tutto tondo con una personalità definita ed interessante. Hera mi piace molto, ma purtroppo nei racconti difficilmente le si rende giustizia, perché si tende a parlare solo dei suoi lati negativi, mentre invece, come tutti, ha sia lati negativi che lati positivi, e tu sei riuscita a renderla molto bene. Hai parlato del suo odio per gli esseri umani che giustamente è cresciuto dopo il loro tradimento, ma hai anche evidenziato la sua forza e la sua dignità quando davanti al nuovo Dio ha tentato di difendersi e soprattutto di difendere la sua casa e il suo titolo, proprio come ci si aspetterebbe da una regina, mentre sempre come una regina alla fine accetta la sconfitta con dignità, tramutando la rabbia in rassegnazione e rancore. Poi ancora, nel finale, hai anche mostrato il suo lato più fragile, quello di una donna ferita che cerca conforto tra le braccia dell'uomo che ama e che, nonostante tutto, continua a sostenerla.
Molto bello il confronto con Crono. Tra tutti e sei, lei è quella che più spesso nei testi viene messa in relazione con Crono, sia per l'appellativo di cronide che difficilmente viene usato per gli altri fratelli, sia per la somiglianza proprio riguardo alla spietatezza e alla crudeltà.
Nonostante la protagonista della storia sia chiaramente Hera, anche Zeus l'ho trovato molto ben caratterizzato. Mi è piaciuto vederlo così umano nelle sue riflessioni, malinconico e triste nel ripensare a come gli umani si siano comportati nei loro confronti, e a come loro si siano trovati completamente impotenti in quella situazione. Molto commovente la parte in cui dice di aver viaggiato in diversi luoghi, nella quale emerge l'immagine del re che ha perso il potere e il suo regno e viene esiliato.
Dolcissimo invece il momento in cui si dimostra protettivo nei confronti di Hera, la abbraccia, vorrebbe rassicurarla, ma alla fine lascia andare definitivamente la sua immagine di re e di Dio, tirando fuori il suo lato più umano nel momento in cui ammette che non torneranno più a casa, non c'è più bisogno di salvare le apparenze e di mostrarsi potente, vuole solo farle sentire il suo amore e la sua protezione.

Ho adorato come hai descritto il rapporto di coppia tra loro. Entrambi si sono fatti del male a vicenda, lui con i continui tradimenti e lei con le vendette anche piuttosto violente, ma continuano ad amarsi e sanno di poter contare sull'aiuto reciproco, soprattutto ora che sono rimasti da soli e che possono ritrovare la speranza soltanto nel loro amore e nei loro figli.

Ultima cosa, ma non per questo meno importante, il tuo stile nella scrittura.
É la prima volta che mi capita di leggere una storia così, fatta di frammenti, di momenti, dove tutto viene affidato ai dialoghi e a poche brevissime frasi di descrizione, e posso garantirti che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Con poche parole ma ben scelte sei riuscita a descrivere le scene in modo dettagliatissimo, vedevo le immagini nella mia mente come se fosse un film, e sei anche riuscita a rendere benissimo l'introspezione dei personaggi, si percepivano tutti i loro sentimenti.
Davvero complimenti perché hai fatto un ottimo lavoro!

Spero di leggere qualcos'altro di tuo
A presto :*

Recensore Master
29/03/20, ore 18:32
Cap. 1:

God is dead / DamadiSangue


Grammatica e stile: 10/10

Grammaticalmente non ho notato nessun errore, o refuso di battitura, brava. Stilisticamente mi hai conquistato fino a lasciarmi senza parole, ho la sensazione di essere stata sballottata in giro per l'universo. Il tuo modo di scrivere mi ha veramente colpito, per varie ragioni: innanzitutto, il lessico. L'ho trovato davvero pregiato, ma mai pesante o astruso. E' stato un piacere leggere la tua storia solo per la scelta dei termini, davvero! In più, le frasi tendono a essere brevi, elemento che conferisce ancor più scorrevolezza al tuo testo, grazie anche alla presenza di dialoghi (altrettanto perfetti). Un'altra caratteristica che ho davvero adorato è stata la tua capacità di spiazzarmi. Ogni singola frase mi faceva davvero tremare dentro, ho trovato il tuo testo d'impatto dall'inizio alla fine, sembrava che qualcuno mi stesse prendendo a martellate! Mi hai mozzato il fiato con ogni frase, e ho trovato tutta la storia in generale estremamente bella, oltre che intensa. La cosa che mi ha colpito particolarmente, è che nel tuo testo non c'è molta introspezione, e nemmeno una caratterizzazione dei personaggi particolarmente sviluppata, tuttavia grazie proprio alla potenza delle tue frasi e alla precisione della scelta dei termini e dei vocaboli sei riuscita davvero a darmi moltissime sensazioni! L'ho trovato un testo davvero vivido, che quasi 'bruciava', nonostante appunto tu non ti sia concentrata sullo sviluppo dei sentimenti o dei pensieri dei vari personaggi. Come tu abbia fatto non lo so, ma mi hai colpito moltissimo!

Utilizzo pacchetto: 5/5

Pacchetto pienamente rispettato, in maniera estremamente originale oserei dire! L'inverno è presente, quando parli della neve, in più Era e Zeus provano entrambi questo profondissimo sentimento di sconfitta, di solitudine, dato che sono stati dimenticati perchè nessuno crede più in loro. La tematica generale trapassa davvero con la forza di un'esplosione, hai fatto un lavoro fantastico e assolutamente inaspettato. Stesso discorso vale per l'elemento del 'rifugio', della casa, e del genere hurt/comfort: Era che si rifugia fra le braccia di Zeus, che a sua volta tenta di confortarla.

Caratterizzazione personaggi: 4.5/5

Hai fatto un lavoro magistrale. Pur non spendendo righe sui pensieri dei personaggi, sulla loro introspezione, sei riuscita a renderli in maniera davvero efficace e diretta, proprio come lo stile e - in generale - come tutta la tua storia. Hera, in particolare, è un gioiellino, emerge tutta la sua furia, la sua disperazione e il suo odio nei confronti della situazione in cui si trova. La rabbia perchè è stata dimenticata, il suo odio nei confronti degli esseri umani, insomma hai reso perfettamente tutte le sue emozioni facendo un ottimo utilizzo dei dialoghi e descrivendo le sue gestualità: ci sono davvero tante frasi meravigliose, che in realtà descrivono ciò che sta succedendo e basta, senza appunto riportare i pensieri dei personaggi, ma sono super efficaci e sei riuscita davvero a mostrarmi tutto. Hera è estremamente definita, sei riuscita a renderla davvero reale e sicuramente non è stato facile, descrivere in maniera verosimile una divinità. Ho adorato come nel tuo testo fosse pieno di riferimenti inerenti alle loro personalità, come qui: "Oh, marito caro: io sono sempre arrabbiata."La risata dell'uomo infrange il silenzio e tuona.'', o qui: "Li ho sempre odiati." "Lo so." "Eracle fu solo il primo, ma tutto il genere umano mi fa schifo." "Sei sempre stata una donna spietata, Hera.", e potrei copiarti e incollarti praticamente tutto il testo. In ogni paragrafo si scopriva una caratteristica in più, una tonalità in più dei tuoi personaggi. La mia frase preferita sulla caratterizzazione è sicuramente stata questa: ''Il nuovo dio aveva riso, Hera aveva gridato - e il cielo si era piegato alla sua rabbia, attraversato da una rete di fulmini e lampi. Mai come in quel momento il profilo di Crono si era crudelmente sovrapposto al suo''. Giuro, la parte del profilo di Crono mi ha mozzato il fiato, credo sia stato un tocco di genio. Ora, non ti ho assegnato il punteggio massimo perchè se Hera è perfetta, Zeus perde un po'. Ovviamente Hera in questo caso immagino sia il personaggio principale, quello su cui volevi incentrarti di più, però credo comunque che si percepisca una differenza di caratterizzazione fra i due. Questo può essere anche dato dal fatto che l'introspezione sia quasi del tutto assente, ma non saprei. Magari se ti fossi concentrata di più sul flusso dei pensieri dei personaggi avresti perso quello che caratterizza principalmente la tua storia, ovvero l'immediatezza. Ovviamente è una sciocchezza, per quello la detrazione è minima, in più scusa se mi ripeto ma davvero non credevo che fosse possibile caratterizzare così bene un personaggio, pur utilizzando quasi esclusivamente dialoghi e descrizioni principalmente fisiche. Un utilizzo delle parole davvero stratosferico.

Gradimento personale: 5/5

Mi è piaciuta moltissimo. In primis per lo stile, che ho trovato veramente fenomenale, mi hai ricordato davvero cosa significhi avere dimestichezza con la lingua italiana. Ogni singolo vocabolo era perfetto, così come la costruzione della sintassi. Dirti che sei stata d'impatto sarebbe un eufemismo! Poi, ho adorato la tematica. Dal punto di vista della trama non c'è molto, semplicemente l'incontro fra due -ex- divinità, ma ci hai tessuto sopra uno scritto davvero incredibile, che mi ha preso e catturato. I dialoghi li ho trovati meravigliosi, in più la tematica delle divinità dimenticate mi è piaciuta tanto. Mi ha ricordato un po' American Gods di Neil Gaiman, prova a dargli un'occhiata, potrebbe piacerti! Poi, ho adorato la caratterizzazione e ho apprezzato tantissimo alcune parti. ''Credere, in fondo, è l'unica cosa che renda un dio tale'': questa frase mi ha veramente stregato il cuore, in più ho adorato tutti i vari riferimenti alle divinità, hanno contribuito a dare una contestualizzazione ancora più reale. Poi, adoro i testi 'frammentati', credo siano le storie che preferisco di più in assoluto (sia da leggere, sia da scrivere). Anche questa frase mi è piaciuta da morire: ''Erano caduti loro, figli e fratelli e sorelle e genitori - bastardi incestuosi e pagani, così li avevano chiamati''. Insomma, in generale mi sono davvero 'beata' di ogni tua singola parola, sei stata in grado di convergere uno stile pazzesco insieme a tantissime emozioni, mi è sembrata una storia estremamente potente, come se in qualche modo riflettesse tutti i sentimenti straripanti di Hera e delle divinità in generale. Bellissima la conclusione, ma non saprei proprio scegliere una mia parte preferita, mi hai stupito e meravigliato frase dopo frase. Davvero un ottimo lavoro, brava! Fra l'altro, non credevo che sarei mai riuscita ad apprezzare così tanto una storia con così poca introspezione, invece mi hai proprio convolto!

Totale: 24.5/25

Recensore Junior
04/03/20, ore 21:04
Cap. 1:

Heyyy Torno su efp e hai pubblicato un'originale, me happy uwu Sto scrivendo anche io una roba del genere nel mio piccolo, di dei creati dagli uomini e non viceversa, entità superiori nate come solidificazioni di concetti e metafore dalla mente umana, che racchiudono i loro sogni, le loro speranze e le paure sopite e non. Proprio per questo sono imperfetti, non sono al di al sopra di sentimenti, sbagliano come noi, essendo figlie di cose imperfette a loro volta. La cosa dell'evoluzione rafforza questo, in un'epoca dove gli uomini hanno abbandonato la fede in divinità che vivono su una montagna, nello stesso loro mondo, queste non possono far altro che adeguarsi nuovi sogni, nuove speranze. Denudati del loro velo mistico, sono poco più che feticci di un mondo morto e sepolto. I tempi cambiano, nuove fedi nascono dalle ceneri di quelle vecchie, solo questa volta non sappiamo che aspetto abbiano: i vecchi dei, quindi, sono destinati a scomparire? No, avremo sempre bisogno di credere in qualcosa. Quando saranno mutate in altro, manterranno la coscienza di ciò che furono? Secondo me, probabilmente no. Così come hanno un ego ben definito, e non ricordano ciò che furono ancor prima (perché certamente ve ne furono molti altri prima) non lo faranno neanche in futuro, a meno che i loro stessi creatori prendano coscienza della vera natura degli dei- loro figli. O per lo meno è quello che ho letto io tra le righe ^.^ Oltretutto, adoro il tema della decadenza, di mondi che finiscono e altri che nascono dalle loro ceneri; il post-apocalittico in particolar modo. Soooo, se non si fosse capito mi è piaciuta, ho sempre adorato il tuo stile, il ritmo delle tue storie. Alla prossima!

Recensore Master
16/02/20, ore 18:24
Cap. 1:

Ciao!
Partecipando anch'io al contest, ne ho approfittato per sbirciare le storie in gara.
Ho trovato il tuo lavoro raffinato e decadente; come un tempio in rovina che, tuttavia, ancora trasmette un sentore della sua antica magnificenza.
Suggestivo lo stratagemma di evocare le divinità in gioco attraverso gli elementi che le caratterizzano: la risata come un tuono, o la voce simile al rimbombare di una tempesta in arrivo. Tutti fattori da cui è possibile evincere la tua padronanza in ordine alla materia che stai trattando.
Leggere questa storia fa riflettere su come tutto sia caduco e soggetto a dimenticanza: il tempo e il suo mutevole scorrere sono gli unici veri dèi, capaci di gettare nell'oblio dell'inutilità persino delle figure immortali.
Complimenti, sia per l'idea, sia per il modo in cui essa è sviluppata.
In bocca al lupo!
Irene

Recensore Master
16/02/20, ore 08:59
Cap. 1:

Ciao! Ti ho vista partecipare a qualche contest dove partecipavo anche io, ma purtroppo finora sempre su fandom che non conoscevo. Ero però curiosissima di leggere qualcosa di tuo e sono contenta di poterlo finalmente fare!

Il taglio narrativo è molto particolare: racconti tramite una sequenza di scene dove i personaggi e il loro vissuto fluisce attraverso un dialogo serrato e ben costruito. Fuori dalle battute, le frasi più che a spiegare vanno a completare l'aspetto emotivo - perchè non c'è bisogno di spiegare nulla: tutto appare chiaramente grazie a un sapiente "show, don't tell". Hai parlato degli dei da una prospettiva davvero toccante e in questo incontro tra Zeus e Hera quello che emerge è, innazitutto, l'interrogativo sull'utilità degli dei e, in modo più ampio, sul valore della religione (come nel richiamo azzeccatissimo a Gesù e alla fede cristiana). Mi piace molto come hai riadattato il pacchetto del contest, specialmente il luogo della casa - che è la casa persa, ma anche la casa costante del rapporto tra i due.

Complimenti davvero, è una storia bellissima e lo stile è ancora più bello!
Spero di leggere presto altro di tuo! Intanto, questa va tra le ricordate.
(Recensione modificata il 16/02/2020 - 08:59 am)

Nuovo recensore
02/02/20, ore 01:45
Cap. 1:

ehii ciao.
sono le *controlla* 1:33 di una notte insonne. e la tua storia mi ha appena fatto venir voglia di piangere :) positivamente eh.

partiamo con una citazione:
"Bella roba: come se quel ragazzino fosse poi stato davvero il messia."
Hera ridacchia, appoggia appena il capo contro la sua spalla.
"No, non lo era: ma gli uomini credevano in lui e tanto è bastato."
ALLORA: io in generale *amo* questa visione alternativa della figura di Gesù come solo personaggio storico, magari aggiungendo qualche frecciatina a tutto ciò che si è creato attorno a lui. e tu l'hai fatto benissimo

poi mi dimenticavo, ma il titolo mi ha fatto tornare in testa i Black Sabbath :) siamo in tema
sto pure prendendo pezzi ovunque

adoro il rapporto che c'è tra Hera e Zeus, come se, nonostante i tradimenti e i secoli, tra loro ci sia ancora del tenero. ho pure avuto i brividi quando hai descritto Hera che affronta quel dio lì (non Brando, sigh), con tutta la sua potenza degna di una Regina. il cielo spezzato, il profilo di Crono, l'orgoglio. penso di non aver mai apprezzato così tanto la sua figura. nella mia testa (bacata) vedevo la scena: una distesa di marmo e colonne rotte (tipo la Vetta Lancia di Pokémon Platino, se hai presente), e gli dei tutti sparsi, chi a terra e chi in ginocchio. attorno nubi che vorticano, e davanti a tutti una sorta di figura bianca che dovrebbe rappresentare quel dio (praticamente il colpevole di Detective Conan prima che lo scoprano). poi Hera si alza e tutto esplode.

gli dèi erranti... è una figura che mi spezza il cuore. amo la mitologia pagana, perché nonostante sia piena di (e cito) "bastardi incestuosi e pagani", è anche piena di storie varie e bellissime.
esempio: cercando informazioni sulla figura di Medusa, ho scoperto duecento sfaccettature su come il personaggio è stato visto nei secoli.

sulla conclusione, sulla consapevolezza che dovranno avere di essere frutto della mente umana, non ho molto da dire. sì, è la verità, ma è anche così strano pensare che da un momento all'altro gli umani hanno buttato via una fantasia in cerca di rifugio in un'altra (anche se c'è da fare un bel discorso in merito usando l'arte).

detto ciò, tantissimi complimenti da un* umile insonne.
- MoeniaDea

Recensore Master
17/01/20, ore 10:16
Cap. 1:

Wow, mi ha davvero colpita questa storia!
Zeus ed Hera sono meravigliosamente malinconici mentre contemplano le vestigia del loro glorioso passato ormai ridotto a rovine buone solo ad attirare turisti e curiosi.
Adoro la profondità e la dignità che hai saputo dare in particolar modo alla figura di Hera, che troppo spesso è rappresentata unicamente come la moglie vendicativa e frustrata dai continui tradimenti del marito, mentre tu qui hai saputo dare incredibile dignità alla sua rabbia, così come l'ho sempre immaginata (l'idea di lei furiosa contro il nuovo dio in un disperato tentativo di non essere piegata dal cristianesimo imperante è qualcosa di potentissimo e straziante allo stesso tempo) ma soprattutto trovo bellissimo, e doloroso ovviamente, come la sua rabbia ormai sia diventata una sorta di risentimento quieto, quasi rassegnato, il che, dopo secoli e secoli, è direi assolutamente credibile.
Ma forse la cosa che mi ha fatta più sciogliere è il sentimento tra lei e Zeus che, malgrado gli infiniti tradimenti, malgrado la lontananza nei secoli a cui fai cenno qui, è ancora lì. E Zeus che rinuncia alla propria baldanza evitando false rassicurazioni è forse la ciliegina sulla torta per farmi scuoricinare come non avevo mai fatto per questa coppia.
Ah e ovviamente come non spendere due parole a proposito delle caratterizzazioni? Della rabbia di Hera ho già parlato a lungo, ma il tuono che anche ora sembra accompagnare Zeus... E i nomi poi, ne vogliamo parlare? Ammetto che a Erceo ho avuto praticamente la stessa reazione di Hera :P e l'epiteto miceneo di lei non lo ricordavo minimamente. Trovo che questi siano dettagli che rendono il racconto calato perfettamente nel giusto contesto senza ostentazione o pedanteria ed è una cosa che da queste parti trovo difficile da trovare e quindi tanto fangirling anche solo per questo :D
Ma poi tutte le riflessioni sul bisogno di credere da parte degli uomini, sulle divinità che si susseguono le une alle altre... Le adoro e le sento toccarmi molto da vicino in questo periodo, in cui ho ripreso a farmi domande quando credevo di aver impacchettato le faccende spirituali con un bel fiocco e di averle messe nel cassetto con l'etichetta cose vecchie :P ma divago per i fatti miei e ti chiedo scusa XD
Chiudo con il finale, che con quel bacio e i sorrisi degli dei è davvero top e restituisce un filo di speranza anche a chi sembra non ne abbia più.
Grazie davvero per questa storia <3
Alla prossima

Mel

Recensore Veterano
15/01/20, ore 15:17
Cap. 1:

Ciao!

Voglio farti davvero tanti complimenti per questa storia e per la delicatezza con cui hai trattato i personaggi coinvolti.
Mi è piaciuto molto che non hai nominato subito gli dèi in questione ma che li hai addirittura presentati come semplici esseri umani. Il punto di vista esterno si è prestato benissimo a questa piccola nota di mistero iniziale che ho particolarmente gradito e che in un'altra sezione del sito avrebbe contribuito a creare un buon colpo di scena. Sembrano a tutti gli effetti un uomo e una donna che si incontrano in un bistrò greco e mangiano pasticcini in inverno (probabilmente a Natale, visto il tema della storia e i kourabiedes che hai nominato).
Ho apprezzato molto l'idea di far comprendere al lettore l'identità di Hera e Zeus attraverso delle caratteristiche tipiche di queste due figure soprannaturali, cioè la rabbia per Hera e il tuono per Zeus. Di quest'ultimo, nello specifico, mi ha colpita positiviamente sin da subito l'atteggiamento tutto sommato gioviale, mai troppo impostato o rigido.
Mi ha fatto sorridere la fracciatina di Hera sull'epiteto Erceo. L'ho trovata simpatica in sé e per sé, con il riferimento al comportamento irrispettoso di Zeus nei riguardi del focolare domestico, ma mi ha fatto sorridere anche perché mostra un lato di Hera che emergerà meglio più avanti: Hera si sta trincerando dietro una maschera di irriverenza, ma in realtà è amareggiata dalla situazione che si ritrova a vivere tanto quanto il marito.
La malinconia diventa palpabile subito dopo la rivelazione dei personaggi. Mi è piaciuto il modo in cui hai ribaltato il senso comune a tuo favore in nome della credibilità dei punti di vista adottati: scalare l'Olimpo per gli esseri umani significa superare dei limiti considerati invalicabili, significa migliorarsi e crescere, mentre negli occhi degli dèi che abitavano le vette di quel monte questo gesto assume una connotazione del tutto negativa.
Hai mostrato un bellissimo contrasto tra l'atteggiamento di Hera nel passato, quando è arrivato il nuovo dio a portar via la loro casa e i loro titoli, e quello nel presente: nel passato vediamo una dea ferita, impotente nella sua magnifica grandezza, crudele come Crono; nel presente è come se avesse maturato una sorta di dignitosa rassegnazione nei confronti di quello che è accaduto, senza comunque dimenticarlo. Questo emerge nel rancore che prova verso gli uomini che non solo non credono più in loro, ma che addirittura trattano i tempi eretti in loro nome come un mucchietto di pietra da visitare senza capirne il significato profondo. E' di fronte a queste scene che Hera getta definitivamente la maschera dell'ironia e si concede di essere malinconica, nostalgica e insicura. Cerca la forza che sente mancarle in un bacio, in una rassicurazione che sa bene che Zeus non potrà darle totalmente (non può prometterle che torneranno a casa). Anche lui cerca conforto in lei, nella stretta di mano tra loro: come dirai qualche riga più avanti, la solitudine è il mostro più grande per due esseri eterni che hanno perso tutto, che sono stati spodestati da un ragazzino.
Le berciate sprezzanti contro gli esseri umani hanno alleggerito l'atmosfera e allo stesso tempo hanno confermato la caratterizzazione di Hera in questa OS: è ragionevole pensare che il genere umano le faccia schifo dopo quello che le ha fatto. E' colpa degli uomini e delle loro credenze se loro non sono più divinità acclamate e venerate.
Le ultime righe mi hanno commossa: hai ridonato il sorriso a tutti gli dèi che nel passato avevamo visto piegati dal dolore, dalla sofferenza e dalla rabbia. Non è la speranza di tornare alla ribalta, ma la speranza di non essere soli.
Ti faccio i complimenti anche per lo stile: diretto, asciutto, calibrato. Con poche parole ben assestate hai saputo letteralmente costruire immagini molto nitide nella mia testa durante la lettura. Ho apprezzato molto i riferimenti alla mitologia: non sono mai stati didascalici o ridondanti, cosa che mi rallegra tantissimo. Quando hai nominato le bianche braccia di Hera ho esultato!
Ottimo lavoro, davvero! Grazie per averlo condiviso.
Un abbraccio,

Menade Danzante