Storia vincitrice del contest: Personaggi random per situazioni random, di Setsy
GiuniaPalma con: Beating heart of stone
grammatica: 4.50/5
re= questa storia è di ambientazione medioevale, quindi Re è decisamente indicato scriverlo con la maiuscola
diverso da tuo padre... Se posso permettermi". In questo caso la frase non era conclusa, quindi “Se” non voleva la maiuscola, c’era solo una percettibile flessione della voce; tutte le altre volte era giusto
Mi limitò invece = limito
allacciandomi meglio la vestaglia = questa è una piccola incongruenza storica, ma dimmi se ho sbagliato. Penso che avessero dei teli, da usare dopo il bagno, mentre la forma della vestaglia suggerisce un accappatoio.
stile: 10/10
Lo stile di questa storia è felicemente ibrido. Da una parte si può dire che sia lineare, perché non ci sono timbri epici o una scelta di vocaboli di stampo lessicale altissimo; dall’altra, in realtà, hai seguito perfettamente i toni e i modi di esprimersi che sono tipici del fandom, facendo secondo me la scelta più giusta. Ad una prima lettura, infatti, del racconto si ammira soprattutto la scorrevolezza, nella seconda affiorano delle sensazioni molto sottili legate alla terminologia. La parte che colpisce maggiormente è la scelta di affidare la rappresentazione di personaggi specchio dei protagonisti a degli animali, che vanno ad avere un valore metaforico. L’uccellino ―un tordo beffeggiatore ― della spilla di Petyr è ingannevole, e ovviamente non è casuale che sia un uccello che inganna gli altri ripetendo i loro versi, come fa qui Ditocorto, che è il mentitore per eccellenza. É la sua presentazione ufficiale al mondo, ma la sua vera natura è la volpe. Un animale tipico delle favole classiche, che quindi non lascia dubbi al lettore; parla al suo inconscio, come fanno i miti. C’è la lupa spaurita, ma soprattutto il leoncino falso, (e lo è in molti modi) che si rivela una pecora, nel cuore. C’è della durezza nel lessico che è realistica, né Petyr né Jeoffrey hanno molti riguardi, almeno in circostanze non ufficiali. Le parti in corsivo sono bellissime, sia perché più poetiche ― è qui l’ibrido del testo ― sia perché staccano con efficacia i pensieri nascosti da quelli pronunciati, anche grazie all’allineamento a destra, che “sposta” il narratore in un altro luogo. La follia di Jeoffrey affiora senza essere sopra le righe, e lui lo è, quindi sarebbe stato facile cadere nella trappola di scrivere dei dialoghi insensati; invece c’è una certa misura, un crescendo lievissimo, anche per la relativa brevità della fiction.
IC: 10/10
L’IC è semplicemente perfetto. Per primo quello di Re Jeoffrey, che come persona con la vena di follia sadica era davvero complesso da gestire. Spesso si crede che un “pazzo”, in generale, sia semplice da rendere perché qualsiasi azione sconclusionata è giustificata. Invece non è così, perché ad alcuni all’inizio sfugge che tipo di mente contorta abbia, sembra quasi solo molto crudele. Sei riuscita a convincere il lettore di avere davanti proprio lui, che abbiamo visto cosa avrebbe fatto in quella circostanza.; Jeoffrey non ama nessuno, ma forse le donne neppure gli piacciono, altrimenti sarebbe stato uno stupratore. Ho idea che non le abbia mai toccate e che se avesse avuto la possibilità senza rischiare nulla, avrebbe colto questo piacere inatteso che gli viene offerto. Non si fa problemi a proporre di regalare Sansa come una bambola usata che non serve più, a disprezzare Tyrion, a pensare a Renly con schifo quando lui è uguale. Petyr è di una sottigliezza unica, credo che sia quello di cui hai preferito scrivere. Manipolatore fino all’estremo, bacia Jeoffrey per pulirsi subito dopo con la manica, non guarda in faccia a niente per il suo tornaconto. Riesce a reprimere un gesto d’odio quando la sua Sansa viene nominata, perché sa aspettare, è una vecchia volpe che conosce il fatto suo, ma… non succede forse tutto a causa di una donna? La amava, Catelyn, e ora la sua proiezione nella figlia, e sarà la sua perdizione. Nessuno è davvero libero dall’influenza degli altri. In ogni caso alla fine orchestra la morte del giovane leone che ha legato a sé cogliendo la sua natura nascosta e ora mi sembra strano non aver visto questo passaggio nella serie. La storia è breve, ma non hai trascurato nessun passaggio verso questa fine che maschererà per sempre il vero cuore dei personaggi.
trama, sua creatività e credibilità: 10/10
La trama della fiction è piuttosto semplice, perché di fatto è un what if? della serie. Con questo, d’altro canto, la sua credibilità è perfetta. Assistiamo al crollo di un falso Re, un bambino crudele che gioca a fare del male nascosto dietro il potere di suo nonno e la sottana di sua madre, ma questo se è spaventato: altrimenti assume arie da grande sovrano potente. Ma poco può contro l’intelligenza di Petyr, antesignano Richelieu dietro un inetto Luigi XIII. E d’altro canto, GOT rende chiari omaggi alla vera storia europea. La storia arriva alla morte di Jeoffrey, che tenta di smascherare il suo assassino, ma il veleno è più veloce e più forte. La struttura del racconto fa sì che la sua brevità non faccia mancare nulla, perché approfondire mostrando di più non sarebbe servito. Non mi sarei certo scandalizzata, ma una scena fisica tra i personaggi non avrebbe aggiunto nulla. Ti sei dosata concentrandoti sull’introspezione, e questa scelta è stata davvero adatta. Non sono una fan delle “introspettive a tutti i costi”, cosa che vedo scrivere spesso come se non ci fosse altro che vale, ma qui il non mostrato è più evidente del resto. In ogni caso, nella sua linearità, il racconto ha una fine netta, che porta a compimento l’arco dei personaggi: uno in modo definitivo, l’altro nella sua fase di cortigiano, perché da qui prenderà un’altra strada. Efficace e soddisfacente, la trama si è messa totalmente al servizio della prosa e del contenuto.
Uso del prompt e coppia: 15/15
Sono rimasta a bocca aperta per l’uso di questa coppia, che al tuo posto avrei scartato a piè pari senza pensarci un secondo. Questo è il bello di un contest così, farsi coraggio e giocare con le carte “perdenti”. Due caratteri impossibili da conciliare, eppure adesso mi stupisco che non siano una coppia canon! La furbizia e la capacità di Ditocorto di manipolare quasi chiunque hanno trovato una facile preda in una mente così abominevole e labile come quella di Jeoffrey, che d’altro canto detiene il potere, il denaro, il titolo… tutto quello che Petyr ambisce. Senza scrupoli di sorta, e che sappia indovinare la natura di qualcuno è indubbio. E a proposito di “Natural”: la canzone è stata usata anzi, sfruttata in ogni modo. È nel titolo, nel modo più ovvio, ma è nel significato della storia dall’inizio alla fine. C’è il finto Re naturale, la natura animale che definisce i personaggi, il cuore di pietra che appartiene ad entrambi. Mi piace anche la ripresa all’inizio, e come in due l’abbiate usata in modo molto diverso. Il senso è soprattutto nella spietatezza, nel bisogno di dettare le regole o esserne sopraffatti. Hai giocato col prompt con scioltezza, e questo si nota molto.
titolo: 1.90/2
Non si può dire che questo titolo non sia il portabandiera della fiction! Il cuore di pietra è attribuito ai due protagonisti, ed è un estratto della canzone/prompt, il che promette ― e mantiene, e l’importante è quello ― di aver sfruttato al massimo quanto presente nella lirica del brano, sposandosi col contenuto. Un fandom come GOT ci insegna che anche i personaggi più positivi alla fine si muovono secondo i propri interessi, anche se questi sono benevoli sono disposti a metodi crudeli per raggiungerli. Nel contempo resta un po’ di mistero appunto perché non sappiamo da prima a chi appartiene questo cuore… L’unica pecca è che non sia molto originale, perché non ha rielaborazione, ma capisco che per conservarlo in lingua sia più prudente non “manomettere” la frase di partenza.
gradimento generale: 3/3
La storia è oggettivamente bellissima. Nei miei contest, il gradimento non è mai: io farei così, io amo questa coppia, etc, tantomeno in questo. Trovo davvero che sia studiata accuratamente in tutti i dettagli. L’IC, difficile da mantenere in una dinamica così alternativa, lo stile curato, il prompt inserito senza che prevalesse sulla tua trama, essendo la fiction piuttosto breve. Se fosse stata appena più lunga avresti avuto più spazio per allontanarti dagli episodi, ma in realtà non c’è un vero punto debole che potrei indicare. La magnificenza di questi due villain, messa a nudo come non potremo mai vedere brilla nella pagina a punta allo stomaco del lettore, che non potrebbe parteggiare per nessuno dei due. Hai fatto più di quello che credevo, col materiale a disposizione.
totale: 54.40/55
- eventuali malus 0
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