Recensioni per
Parallel Hearts
di MaikoxMilo

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/07/23, ore 23:32

Ciao, eccomi qui 🥰
Questa OS si è rivelata una vera e propria scoperta, non pensavo che le cose tra Camus, Hyoga e Isaac (ISAAC! 😭) fossero andate in questo modo.
Sono sinceramente sconvolta dalla sorte di Isaac ed è inutile dire che mi si è proprio spezzato il cuore durante tutta la lettura, partendo dai suoi ultimi momenti di vita al dolore che provano sia Hyoga che Camus dopo la sua morte sia al momento in cui si scopre come mai Isaac abbia deciso di allearsi con Poseidone.

Ma poi questa cosa che Camus è morto per mano di Hyoga?
Cioè, io proprio sconvolta, ci sono rimasta 😭
E Isaac che, di conseguenza, vedendo il suo pilastro distrutto proprio da colui che gli ha sottratto l'armatura del Cigno, fa quello che fa… soffro 💔

L'introspezione di Camus mi è piaciuta tantissimo e ho adorato i momenti con Hyoga, il suo domandarsi cosa ne farà d'ora in avanti di questa seconda vita che ha ottenuto (e non darsi pace dopo aver realizzato che Isaac, invece, questa seconda opportunità non l'ha avuta, lui che la meritava più di chiunque altro — E IO QUOTO ASSOLUTAMENTE), e poi ancora quando l'armatura dell'Acquario lo sceglie ancora una volta nonostante lui volesse cederla a Hyoga e il confronto (o forse è meglio dire scontro) con Kanon che ho trovato davvero molto profondo e significativo, perché deve essere stata proprio dura per Camus realizzare che Isaac è diventato Isaac di Kraken non perché è stato plagiato, bensì di sua spontanea volontà.

In generale, poi, ho apprezzato molto anche tutti gli altri personaggi apparsi in questo capitolo, sei stata molto brava a dare il giusto spazio a tutti quanti 😄
È stata proprio una bella lettura, complimenti!

M a k o

Recensore Master
08/06/22, ore 23:31

Ciao, eccomi qui che torno da te e, lasciamelo dire, mi sta tornando anche la voglia di rivedere l’anime o leggere il manga.

Comunque, questo primo capitolo si apre con flashback di Hyoga e a fare da protagonista non è tanto il Cavaliere quanto il suo senso di colpa che invade non solo il suo sonno ma anche il lettore, l’intero capitolo e l’esistenza del Cigno. Te lo dissi l’ultima e lo ripeto ora: mi piace il tuo lavoro di introspezione e già solo in questa prima parte me lo hai dimostrato ancora.
Ho apprezzato tantissimo il modo in cui analizzi sia lui che Camus, il passato, i rimorsi e i sentimenti in generale. I due sono interconnessi inevitabilmente eppure, anche ora che l’Aquarius è rinato non è facile sfruttare una seconda possibilità quando sono ancora trattenuti dai dubbi, dalle paure e dai sensi di colpa; questi impediscono a entrambi di agire come vorrebbero e seppur entrambi non vorrebbero altro che tornare a un rapporto più unito e affiatato finiscono per rimanere nella loro dolorosa solitudine, per sempre dei cuori che vanno nella stessa direzione ma non riescono a incontrarsi davvero. Così facendo poi, si feriscono a vicenda pur non volendolo.
Come primo capitolo è veramente pregno di sentimenti – e come hai detto nelle note finali – di pippe mentali riguardanti il trio dei ghiacci. Gli avvenimenti che hanno coinvolto i tre avrebbero portato inevitabilmente a risvolti del genere e l’idea stessa della storia la trovo geniale e molto interessante, riesci a gettare anche più luce su cosa possa essere passato per la loro testa. Geniale anche l’idea di collegarla all’opening di Pandora Hearts e il concetto di Cuori Paralleli lo trovo molto calzante e già sei riuscita ad accennarlo in varie parti del capitolo ma a questo punto sono curiosa di capire cosa ci riserverà il prossimo.
Nel complesso una narrazione fluida e corposa, diminuirei solo l’uso dei tre puntini in futuro, ma un bel lavoro comunque.

Spero a presto, un saluto 💖.

Nuovo recensore
01/09/21, ore 13:50

Eccomi per lo #scambiomythico

Premessa... Faccio schifo nel recensire...
Però, c'è un grande però.... Ho letto tutto d'un fiato... Ho trattenuto le lacrime per tre quarti della lettura... Avrei voluto consolare Hyoga, avrei voluto accudire Isaac ... Poco da dire ero lì assieme a loro, non mi vedevano ma ero lì.

Mi piace il tuo stile di scrittura, molto simile al mio.... Leggere qualcosa di scritto bene fa sempre bene al cuore ❤️

Recensore Master
06/12/20, ore 19:25

Ciao, Maiko, e perdona il ritardo!
Mi vergogno un po' ad ammetterlo, ma quando si parla di Saint Seiya il mio cuoricino vola all'anime, piuttosto che al manga. Sarà che sono stata svezzata a pane e Cavalieri dello Zodiaco, e certe reminiscenze infantili sono impossibili da distruggere.
Questo per dire che non ho molta dimestichezza con la "Siberian family": per me, a primo acchito, Camus e Hyoga non hanno altro destino se non quello di prendersi a sberle, e Isaak è solo un nemico tra i tanti. 
Tuttavia, sono lieta che tu mi abbia suggerito questa storia: in merito ai suddetti tre soggetti la linea del manga è senza alcun dubbio più logica, completa ed emozionante, ed è davvero troppo tempo che non leggo un qualcosa che sia  incentrato sul loro legame. 

A differenza di qualche fan (così su due piedi non saprei esemplificare, ma in giro ce ne sono diversi), io non ho mai incolpato troppo Hyoga per la morte di Camus – fra i due, semmai, è stato Aquarius a giocare la parte meno cristallina. 
Se la si guarda sotto la lente del rapporto diretto maestro-allievo, poi, la faccenda assume dei contorni ben più tragici, e la mia solidarietà per il Cigno cresce ancora di qualche spanna; deve essere stato terribile ritrovarsi faccia a faccia con colui che ti ha cresciuto (come cavaliere, ma anche come uomo), sapendo di doverlo scavalcare a ogni costo. 
Ho davvero apprezzato le tue riflessioni sul senso di colpa che attanaglia Hyoga – sul sentore di morte che crede di portarsi appresso.
Nel corso della sua breve vita egli ha perso la madre, il fratello (non di sangue, ma d'elezione) e il maestro, tutti scomparsi per assicurargli un futuro migliore; inevitabile, quindi, che Cignus non si senta all'altezza delle speranze che le persone così care al suo cuore hanno riposto in lui. 

Non che a Camus vada meglio, comunque. Il rapporta tra questi e l'ex allievo mi ha ricordato molto la parabola del figliol prodigo ... peccato che Aquarius non sia la persona adatta a esternare certi sentimenti. Il Gold Saint ama il proprio discepolo come farebbe un padre col suo figlio più problematico, e tuttavia esistono alcune incomprensioni che non possono risolversi con un semplice sottinteso; mentre Hyoga avrebbe bisogno di sentirsi dire che è ben degno della posizione da lui ricoperta, solo la rassicurazione di essere stato un buon maestro per entrambi i suoi allievi potrebbe placare la tormentata coscienza dell'Undicesimo custode. 

A prescindere dalla naturale avversione che Camus prova per Kanon, quindi, a mio parere il confronto tra i due a proposito di Isaak non è stato poi così negativo; se non altro, l'Acquario adesso possiede la certezza che il suo vecchio discepolo ha scelto autonomamente da che parte schierarsi – che poi, diciamo le cose come stanno: dinanzi allo sfacelo della battaglia delle Dodici Case, nessun combattente sano di mente avrebbe scommesso sulla solidità delle schiere di Atena. 

A questo punto, sono proprio curiosa di sapere dove andrai a parare! 
A presto, spero!
Irene 

Recensore Master
04/07/20, ore 14:41

Eccomi finalmente giunta anche qui.
Mi è piaciuto molto questo primo capitolo, per come hai trattato il trio dei Cavalieri dei Ghiacci (Camus, Hyoga e Isaac).
Sono davvero tre personaggi molto tormentati e complessi, ma tu li hai resi davvero bene, miscelando al meglio tutte queste emozioni.
Il povero Cigno è davvero pieno di sensi di colpa; il suo essere sopravvissuto alla madre ed a Isaac, per il quale si sente tremendamente responsabile, lo fanno stare davvero male.
Ma anche Camus non è da meno, in quanto a sensi di colpa. Lo vedo tremendamente in bilico tra il bisogno di avere comunque Hyoga vicino, (anche se non riuscirà mai a dirlo apertamente),ed  al rimpianto per la sorte di Isaac. E a questo si aggiungono mille domande. Perché a lui è stata concessa una seconda possibilità e ad Isaac no? Questi tormenti gli impediscono di vivere in maniera serena anche il suo rapporto con gli altri Gold rinati.
Ho trovato molto interessante il confronto finale con Kanon, che chiarisce cosa è davvero successo e sottolinea che Isaac ha scelto consapevolmente le schiere di Poseidone, deluso dalla Battaglia delle Dodici Case e di come Camus si sia fatto uccidere dal Cigno.
Davvero un capitolo molto ricco di emozioni.
Ci vediamo al prossimo.
Narclinghe

Recensore Master
01/07/20, ore 19:55

Ed eccomi qui per lo scambio del giardino.
Come tu mi hai suggerito mi sono buttata su questa fanfiction, di cui la trama già mi aveva colpita quando ero andata a curiosare nel tuo profilo prima di proporti lo scambio e che dire...non mi sono affatto pentita della scelta.
Qui vediamo Camus dell'Acquario, colui che è sempre stato freddo, che non mostra mai alcun tipo di sentimento sull'orlo di una crisi di nervi, qui lo troviamo tornato in vita, e ti devo davvero ringraziare di aver riportato in vita lui e tutti i cavalieri d'oro nessuno di noi tra cui io ha digerito la loro morte al muro del pianto quindi non potevi che fare scelta migliore bravissima **, che preso dai sensi di colpa, soprattutto con Isaac, non vuole rimanere solo e arriva adirittura a dubitare di essere davvero adatto al ruolo. Lo troviamo praticamente a fare da padre all'allievo ormai cresciuto, una cosa che io ho adorato Camus che fa praticamente da padre fin da quando sono piccoli è qualcosa di adorabile, infondo credo che sia anche questo che un buon maestro debba essere, soprattutto dopo che Hyoga è rimasto orfano. Ti giuro ho trovato tenero tutte le azioni che ha avuto verso il cavaliere debl cigno a partire dal fatto che quando è arrivato gli ha curato l'occhio ferito, il fatto che gli abbia preparato il latte come sa gli piace fino a quando gli chiede se tornerà, lasciando praticamente intendere che non vorrebbe se ne vada, proprio come un padre che non vuole che il figlio lasci il nido, chi lo sa come mai...forse proprio per l'assenza di Isaac, oppure la morte lo ha addolcito facendogli capire che anche se si fa vedere un po' più dolce non succede niente? chi lo sa tutto può essere ma mi ha fatto veramente una dolcezza che non ti dico. Poi che bella sorpresa: anche Aiolos è tornato in vita, che gioia per noi e anche per il giovane Aiolia che ha dovuto crescere senza di lui ** poi ho trovato davvero bello come Saga e Shura -che ammetto io shippo con Aiolos- donano del sangue per aiutare il Sagittario a riprendersi, proprio come a volersi scusare per quello che gli hanno fatto **.
E infine...ecco che Camus appena sa tutta la verità sul suo allievo, dopo una lunga chiacchierata con Kanon, scoppia, prendendo a pugni la scalinata con la pioggia che batte su di lui, cosa che rende ancora più drammatica la scena, che si mischia alle sue lacrime che a quel punto passeranno inosservate in quanto si mischieranno alla pioggia.
Che dire, ancora complimenti, questa idea mi piace assai e come ho già detto ho amato come hai trattato Camus il rapporto praticamente paterno con i suoi due allievi, penso che sia davvero il migliore.
Lo stile di scrittura l'ho trovato fluido, scorrevole e che si legge perfettamente, ben dettagliato e che ci fa capire tutto, errori grammaticali o di battitura non ne ho trovati quindi nulla da rimproverarti.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.

Recensore Veterano
27/04/20, ore 11:52

Все счастливые семьи похожи друг на друга, каждая несчастливая семья несчастлива по-своему diceva Tolstoj, nella sputtanatissima apertura di Anna Karenina. Tutte le famiglie felici sono simili tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.



Ed è proprio questo che tu stai mettendo in scena, l’infelicità di quella che è a tutti gli effetti una famigliola (che sia quasi russa, è una coincidenza fortunata, ma puramente accidentale): due pargoli, quasi fratelli, ma anche rivali; un padre, che a conti fatti era troppo giovane ed inesperto, un ragazzino a sua volta, per ritrovarsi responsabile della crescita, dell’educazione e dell’addestramento di due marmocchi, senza dimenticare che alla fine della fiera ne avrebbe pure dovuto scegliere uno ed uno soltanto; e, quasi in appendice,  una specie di patrigno subentrato che ha avuto poche remore in passato ma è adesso in cerca di redenzione. Aggiungasi di contorno che tutti i soggetti coinvolti hanno innegabili e serissimi disturbi della sfera emotiva, ed ecco che abbiamo in tavola una deliziosissima leccornia, praticamente a priori.



Ci sono moltissime cose che mi hanno convinta nell’impostazione che hai deciso di dare a questo tuo lavoro, a cominciare dall’impianto narrativo che alterna tempi passati ed il progredire della narrazione presente. Si tratta di una scelta di articolazione dell’intreccio che a me personalmente piace molto a prescindere, ma credo che in questo caso serva assai bene allo scopo di approfondire l’introspezione sui personaggi guadagnandoci in scorrevolezza e senza sdilinquirsi troppo in piagnistei e fiumi di lacrime – rischio serissimo, con Hyoga in ballo, ché il povero pulcino ha certamente la tendenza al pippone mentale ad a piangersi addosso; non senza ragioni, va aggiunto, giacché tutte le disgrazie capitano a lui ed ai suoi cari, sovente per sua mano, manco fosse il nipote illegittimo della Fletcher.



Ma più di tutto credo che mi abbiano inappellabilmente convinta le tue scelte interpretative di contenuto, ovvero il lato esegetico, di chiarificazione sull’opera originale e sulle dinamiche dei personaggi, che ogni fanfic scritta con criterio dovrebbe avere. La resurrezione di massa è un classico intramontabile in questo fandom ed è sacrosanto. Il perché ed il percome del ritorno alla vita in sé e per sé, sono relativamente irrilevanti; quello che è autenticamente interessante è il dopo, la fase di transito ed il riadattarsi ad una nuova vita. Non posso che sottoscrivere in pieno la scelta di esplorare la fatica del tornare ad essere vivi, del riprendere i conti in sospeso, di ritrovare un proprio posto nel mondo: sono tutti aspetti assai più interessanti e ricchi di potenziale rispetto ai risvolti prosaici dell’ “e vissero tutti felici e contenti”. Ben vengano le paturnie di Hyoga; ben vengano il dolore e lo smarrimento di Camus, ben venga la sua rabbia, la sua difficoltà ad esprimere il proprio amore o a parlare di Isaac; ben vengano le riunioni (sì, domineddio, sì, ché il Santuario non è mica un centro villeggiatura!); ben venga anche questo Kanon che ha sete di redenzione ma, come al solito, ha poco tatto. E ben venga anche e soprattutto Milo (bello della zia!), giustamente incazzato, che ne dice quattro al suo amico, senza mezzi termini, dando voce ai miei pensieri più intimi, coltivati da una vita, a proposito dei due terzi delle azioni di Camus, canoniche e non. Perché Camus ha assolutamente la tendenza a sragionare e a farsi guidare dal cuore piuttosto che dalla logica o almeno dal buonsenso – predica bene, ma razzola malissimo, Camus. E chissà che, in fondo, Camus non veda in Hyoga un’immagine riflessa di sé stesso, come un padre rivede il proprio riflesso in un figlio, con gli stessi limiti strutturali, le stesse inclinazioni, e si gonfia dunque d’orgoglio quando il figlio riesce dove lui ha fallito, superando quei limiti, ed anzi facendo di quelle inclinazioni un punto di forza. Personalmente, credo a tutto.



Una speciale nota di merito va alla conversazione tra Kanon e Camus. L’ho trovata una sezione non solo godibilissima (sì, lo so, il sorriso irriverente di Kanon mi manda in brodo di giuggiole prima di subito, però facciamo finta che sia ancora in pieno possesso delle mie facoltà mentali, eh?), ma anche fondamentale per fornire i tasselli mancanti e chiudere il cerchio sull’analisi della vicenda di Isaac. Perché sì, nel bene o nel male, Isaac è qualcosa che questi due hanno ed avranno sempre in comune, che piaccia loro o meno. Potrei dilungarmi per pagine e pagine sull’affinità, l’analogia profonda, tra Kanon ed Isaac – gli scarti, gli abbandonati, entrambi con un temperamento estremo e l’inclinazione ad annegare il mondo, chiamandola giustizia, talvolta credendoci. Così come potrei  monologare per ore su quanto mi sia piaciuto che Kanon abbia uno sguardo lucido, oserei dire saggio, e dica chiaro e tondo che Camus non ha fallito come maestro né come padre: Isaac è solo cresciuto e crescendo è cambiato; è quello che i figli fanno, è il normalissimo corso della vita.  Mi limiterò a dire: sì, sottoscrivo in pieno.



 



Occhio solo a qualche svista della tastiera – di quelle subdole, che almeno i miei occhietti miopi faticano a scorgere dopo aver fissato lo stesso documento per ore – ma niente di irrimediabile. Esempio:



“..Avresti potuto esserci tu, al suo posto, le qualifiche ce le avevi, la forza pure, ben più sviluppata dell’altro ragazzo, ma, quel giorno, scelsi di salvarlo, e lui, per tutta risposta, ha ammazzato, oggi stesso, colui che consideravi sacro più di chiunque altro… devi sentirti proprio uno straccio...” : ho l’impressione che dovrebbe esserci uno “scegliesti” al posto di quello “scelsi”.



 



Che aggiungere? Posso solo ribadire di aver trovato questo tuo lavoro molto ben concepito e ben strutturato, nonché assai convincete nel taglio esegetico. Nel complesso, è stata una lettura molto godibile che mi ha regalato una piacevolissima serata, per cui sono in dovere di ringraziarti! :)

Recensore Master
17/04/20, ore 23:56

Eccomi finalmente per lo scambio!
Introduzione intensa e ricca di avvenimenti, e anche emozioni.
Già si nota quanto siano legati maestro e allievo, quasi un rapporto padre/figlio. Certo sono tutti e due belle teste, a farsi queste s*e mentali (se sapessero che con una s*a mentale è nata la loro dea non so quanto starebbero a farsene più... 😂)
Ma fermiamoci un attimo sull'acquario che si presenta con solo un asciugamano... Chissà perché ma ad immaginarlo mi è venuta un po'di bavetta XD.
Sono curiosa del seguito. Alla prossima!

Recensore Veterano
12/03/20, ore 12:24

Eccomi cara, anche se in ritardo, purtroppo non riesco sempre ad essere puntuale con gli scambi y.y Ma bando alle ciance e iniziamo!
Allora, te lo dico subito: Ci sono pippe mentali dei pg in un capitolo? BENISSIMO! Io sono una fan e gliene faccio vivere di tutti i colori, quindi mi hai già comprata con questa cosa. Questo perché credo nel potere dei pensieri e delle emozioni di rendere i personaggi più umani e completi.
E tu ce la fai: hai deciso di trattare tre personaggi dal cosmo gelido, ma hai dato loro un animo infiammato dai propri rimpianti, dalle colpe e dalle sfortune che si sono ritrovati ad affrontare durante la vita. Hai iniziato con una scena dolorosa, ovvero Hyoga che assiste alla mrte di Isaac e fa male, fa davvero male perché è una morte struggente, ma non stucchevole, è una morte che ti scivola tra le dita e non puoi fare niente. Isaac non si salverà e Hyoga può solo stare lì a vegliarlo, a trattenere le lacrime che sente di non poter versare; questo dolore l'ho percepito tutto, ho sentito un groppo sullo stomaco che non è mai passato. La parte dell'incubo con gli spiriti del ghiaccio poi, brividi veri, è un freddo terrificante, che soffoca. E nemmeno la tiepida tenerezza che Hyoga e Camus si dedicano riesce a scaldare del tutto, il loro camminare vicini, ma paralleli è percepibile per tutto il capitolo.
Ho adorato anche la parte con gli altri gold (io li amo i gold, anche se si sono presi a schiaffi tra loro fregandosi a vicenda); è stato bellissimo ritrovarli tutti contenti, sollevati...tutti tranne Camus, che proprio come il su omonimo sembra sentirsi Lo Straniero in mezzo alla vita che va avanti, e lui senza uno scopo. Bellissimo la parte dell'armatura che vuole lui, lo riconosce -anche io nella mia storia ho marcato tantissimo sul fatto che le armature sono senzienti e scelgono, quindi davvero, io sbavo quando leggo queste cose.
Bellissimo anche il confronto finale con Kanon: adoro come lo hai tratteggiato. Intento a redimersi, senza dubbio, consapevole degli errori, ma che non ha perso quel modo di fare ammaliatore, furbo, dell'uomo che ha ingannato il dio dei mari. Kanon, nonostante il suo senso di colpa, non è cagnolino, né flagellatore di se stesso, ma solo consapevole.
E camus è spezzato, almeno per ora. E' perso, schiacciato dal senso di colpa dato da un fallimento che non può evitare di attribuirsi. Hai dato una profondità all'Acquario che è stata devastante e mi sono letteralmente divorata il capitolo!
Complimentissimi, spero di scambiare ancora con te!
Ulvinne

Recensore Master
23/02/20, ore 19:13

Ciao, ti chiedo ancora scusa per il ritardo mostruoso, ma alla fine eccomi qui per lo scambio libero del Giardino!
Per prima cosa, ho apprezzato veramente tanto questa primo capitolo, soprattutto per la scelta di raccontare la storia di Camus, Hyoga e Isaac che personalmente mi ha sempre affascinato (infatti, pur non scrivendo per il fandom, non è la prima Fan Fiction che leggo al riguardo).
Partendo dalla morte di Isaac, le introspezioni che regali ai personaggi sono molto vivide e profonde. Personalmente mi hanno colpito soprattutto le parti iniziali di Hyoga, sia per quanto riguarda il suo rapporto con Camus che il ricordo della morte del suo "quasi fratello", Isaac. Mi piace che la fierezza dei guerrieri debba fare i conti con sentimenti più oscuri quali il rimpianto, la solitudine, perfino il senso di inadeguatezza: tutto ciò li rende molto umani e sicuramente più complessi, dando loro delle sfumature molto interessanti. Nonostante il ritorno, sia Camus che Hyoga devono fare i conti con una ferita aperta, che porta loro dolore, ma anche tanta rabbia. Quando Camus perde il controllo e urla che non vuole parlare di Isaac mi si è stretto un pò il cuore, lo ammetto.
La lettura è stata molto piacevole. I dialoghi concitati hanno reso molto vivace la narrazione e le parti introspettive sono state coerenti e ben delineate.
Complimenti, alla prossima :D

Recensore Master
17/02/20, ore 23:39

Carissima,
eccomi qui a leggerti e pur essendo una storia molto lunga, me la sono divorata letteralmente. Mi piace tantissimo il tuo stile, ma soprattutto mi piace molto come riesci a dosare le emozioni, la malinconia, l'angst e la fierezza, tutti elementi che in questo mondo meraviglioso che sono i Saint Seya,è sempre bello ritrovare. Scrivere su questo fandom deve essere molto difficile, specie perché spesso si ha a che fare con molti personaggi, e qui tu sei riuscita a bilanciare benissimo ognuno di loro, Hyoga e il suo struggersi più di tutto.
La morte di Isaac, colui per il quale Hyoga si sentirà sempre un gradino sotto ma qui subentrano ben altri fattori: i sensi di colpa che sfociano in incubi terribili. Isaac ha agito di certo come ha fatto, nell'incredulità di Hyoga, ma è anche vero che l'altro era accecato dalla rabbia, dal senso di spaesatezza, dato dal fatto che il cavaliere del cigno ha ucciso Camus, il suo punto di riferimento, la sua famiglia...

Il risveglio di Camus poi ha portato a galla quell che sono i traumi del ritorno. Del suo bisogno del suo allievo, però reticente, che però è legato al suo mentore, eppure Isaac rimane un argomento tabù, un peso troppo grande nel cuore, che sarà una ferita per tutta la vita. Isaac è il centro di tutto, il senso di colpa di entrambi. E la domanda, dopo il ritorno di tutti, è: Perché isaac non ha meritato la stessa sorte? E Hyoga questa ferita la ha ancora aperta, ed è forse questo a farlo desistere dal ricevere l'armatura di Acquario, perché dopotutto Camus è stato scelto da essa, ed è lui l'unico degno di portarla.
Infine, il dialogo tra Kanon e Camus, che mette in luce quello he è successo, che sottolinea il fatto che Isaac ha agito solo ed esclusivamente per la sofferenza data sdalla perdita di Camus, che non poteva accettare che proprio Hyoga lo avesse portato via dalla sua vita, e che questo ne giustifica ogni azione... e che agire umanamente significa anche questo.
Le ultime parole di Camus, chiudono il cerchio di un bellissimo primo atto, pregno di malinconia e tristezza, di occasioni perse e di peccati da espiare.
Complimenti davvero, è stato un vero piacere e un ripieno di spunti di riflessione notevoli.
A presto.
Miry

Recensore Veterano
04/02/20, ore 13:56

Appena l'ho vista mi sono precipitata a leggerla!
Dividerei questo.orimo capitolo in diverse parti:

Hyoga-Isaac : puoi trovare tutte le scuse che vuoi, Hyoga, ma lo hai colpito tu. Lui ti aveva salvato la pelle, un po' di gratitudine non avrebbe guastato. Sì, ti ha attaccato. Che altro avrebbe dovuto fare!? Avevi ucciso Camus, la sola famiglia che lui avesse mai avuto. Il solo ed unico punto di riferimento. Sei stato tu, con le tue azioni a spingerlo a scendere in campo per altri ideali. E sì, ti ha perdonato, perché Isaac ha lo stesso cuore grande di Camus e soprattutto ammette i suoi errori. Tu no. O li ammetti solo quando ormai non c'è più rimedio. E capisco la rabbia di Isaac.
Mi spiace, Hyoga proprio non mi piace. Se sei amico o parente di Hyoga sai già che prima o poi ti ucciderà, per l'ideale di Atena (su cui stendo un pietoso velo) ma lo farà.
E sarai tu che lo avrai costretto a farlo. Farti venire dei dubbi Hyoga!? No!?

L'incubo: si chiama coscienza, la voce che senti, Hyoga, sì anche tu ne hai una, che ogni tanto di risveglia e ti ricorda che stare dalla parte di Atena non è giustificazione per eliminare chi ti ha voluto bene.
... Ho finito di maltrattare Hyoga, credo ;)

Hyoga-Camus: un rapporto strano, tra allievo e maestro, l'allievo che si reputa inferiore al maestro per ovvie e conclamate ragioni, e ci sta. E' VERO.
Il maestro che si reputa inferiore all'allievo perché ha il cervello bacato (per fortuna Aquarius non bada a certe cose, tipo l'autostima per scegliere il suo custode).
Camus che si è risvegliato ma non riesce a riprendersi. Camus che porta addosso i segni del colpo ricevuto, uno dei più terribili dei dodici Saints, ritengo. Camus il cui corpo sotto le mani del suo allievo è freddo, sebbene perfetto (ottime descrizioni) e ha bisogno di calore e qui, menzione d'onore al suo allievo che se ne rende conto, è il calore di Hyoga ad aiutarlo. Mi è piaciuto il suo stringerlo a sé sia adesso, sia quando lo ha trovato svenuto alla tredicesima casa, la sua paura di vederlo scomparire tra le sue braccia e poi il suo stargli vicino, vedi Hyoga, anche tu riesci a fare le cose per bene.
Una sola domanda, in tutti questi giorni, Milo dov'era?

Camys-Hyoga quando Camus si risveglia: al risveglio gli cade addosso la realtà e qui Camus ne è scombussolato, passa dal calore alla freddezza, segno che è turbato. Molto turbato. "Non voglio parlare di Isaac" anche perché vorrebbe dire riaprire di nuovo una ferita mai chiusa che, secondo me, sta alla base di tutte le insicurezze che adesso lo affliggono, il suo fallimento infatti ha uno e un solo nome: Usaac. E tutto ciò che fa dopo la sua perdita è conseguenza del suo senso di fallimento. Non gli va di parlarne, non con Hyoga, poi, come non capirlo.

Camus-Aquarius: è evidente in queste righe tutto il disagio di Camus, tutto il suo timore di non essere ciò che è nato per essere. Adoro che anche qui Milo si i fervori con Camus (è un classico ? ;) ) Quando Camus dice assurdità come "Sommo Shion, il ragazzo è ben più degno di me di indossare Aquarius, lo ha dimostrato più volte, inoltre padroneggia lo Zero Assoluto, a me ancora precluso, se qualcuno merita quella carica, quello è lui...” sul fatto che Camus non fosse padrone dello zero assoluto non sono d'accordo, ha congelato le armature di Mu e Shaka in Hades. Su Hyoga non ha voluto usarlo, per ovvie ragioni. Lo avrebbe ucciso, si è limitato a sfiorarlo. Qui il manga, quando appunto gli fa dire che non è padrone dello zero assoluto ha un baco grosso come una casa, a cui rimedia in Hades). Comunque, Shion casca dal pero, Milo vuole tirargli il collo, ma lui no, continua, non demorde, non sono degno. Per favore Camus, sbatti la testa sulla prima colonna che trovi finché non la abbatti, poi ne riparliamo.
Qui è evidente tutta la fragilità di Camus. E niente non c'è niente da fare, mantiene questa convinzione finché non è Aquarius stessa a dimostrargli che lui E' CAMUS di AQUARIUS. Con buona pace di tutte le sue seghe mentali.
E Milo rimanderà ad altro momento il proposito di spaccargli la testa per vedere se lì dentro funziona tutto come di deve +idea mia).
Camus-Isaac: qui si apre un capitolo che si può chiarire solo quando e se, i due avranno modo di parlarsi, abbracciarsi e spiegarsi. E spero tanto che succeda nei prossimi capitoli. Perché li scriverai, vero? Darai modo a maestro e allievo di rincontrarsi... Magari Kanon per redimersi potrebbe cercarlo e ritrovarlo vivo in qualche modo...

Io non credo di avere scritto tutto, perché questo capitolo apre un mondo di introspezioni e di analisi che impiegherei un pomeriggio intero a scrivere e purtroppo non ho tempo per farlo, né posso tediarti con mille teorie.
Sei stata più che brava a scrivere. E non posso fare altro che ringraziarti per aver scritto tanto e in modo così dettagliato, leggerei per ore di loro. Di Camus. In particolare. Del "tuo" Camus, che è così simile al modo in cui lo vedo io.È stato un vero piacere leggere. A presto! :)
(Recensione modificata il 04/02/2020 - 02:06 pm)
(Recensione modificata il 04/02/2020 - 02:21 pm)