Terzo classificato
GiuniaPalma/LadyPalma
Ghosts from a wishing well
Tot: 49/50
Stile: 15/15
Ho molto apprezzato lo stile in cui è stata scritta questa storia: semplice, a tratti più ricercato, e non vi mancano le frasi d’effetto. Interessante l’idea di scrivere paragrafi così brevi e che coprono ampi salti temporali, fatto che trasmette un po’ la sensazione di come sia impossibile tentare di rallentare il tempo, che scorre in maniera veloce e libero dal freno della nostra volontà.
Graficamente parlando ho apprezzato molto la divisione netta tra i paragrafi, che rispecchia in maniera eccellente la differenza temporale tra le varie parti della narrazione. Il titolo è molto carino, ho letto nelle note che è ripreso da una canzone, e rispecchia bene il senso che hai impresso in questa storia.
Il tuo stile è estremamente fluido e rende facile seguire il corso degli eventi, non ho riscontrato refusi o problemi di tipo sintattico/grammaticale, quindi nulla da contestare in questo ambito. Bella anche l’idea di spezzare i paragrafi con degli brevi scambi di battuta, anche se mi riservo di commentare questo aspetto nel resto della valutazione.
Ottimo uso della punteggiatura, le frasi non risultano mai né eccessivamente lunghe né eccessivamente brevi, fatto che avrebbe potuto corrompere il ritmo della narrazione. Un ottimo lavoro, per dirla in poche parole.
Originalità: 10/10
Io penso che qualunque commento in merito sia superfluo e/o ridondante: la storia è chiaramente e inequivocabilmente originale, in ogni suo aspetto. La coppia è qualcosa di assolutamente inedito, ammetto di non aver mai contemplato un’idea del genere (sebbene riconosca che entrambi i personaggi siano estremamente interessanti) e tu l’hai presa veramente molto plausibile.
Mi sono piaciuti anche i piccoli dettagli che hai inserito, come l’interesse di Binns per l’archeomagia, che rendono la storia estremamente curata, seppur nella sua brevità.
Hai inoltre indagato su un periodo veramente peculiare, cioè decisamente molto prima dell’inizio delle vicende potteriane, il che si è rivelato di un’originalità spiazzante.
Mi dispiace veramente tanto essere di così poche parole, ma mi hai veramente sorpresa e qualunque ulteriore commento mi sembra fuori luogo o ripetitivo. Complimenti.
Gradimento personale: 9.5/10
La storia è davvero molto bella, si fa leggere bene e con estrema soddisfazione, è veramente una lettura che ricorderò con piacere, soprattutto visto che fa parte di un fandom che contiene così tante storie che, essere originali, è una vera e propria impresa titanica. Questo sicuramente è il grande punto a favore della tua storia, l’essere così sorprendente.
C’è solo una cosa che non mi ha pienamente convinta, ed è il ruolo del Barone Sanguinario all’interno della vicenda: nella prima parte, è solamente una presenza, ed è giusto e naturale che sia così. Le mie perplessità riguardano invece la seconda parte della storia, ovvero quando Binns decide di diventare egli stesso un fantasma (che comunque è e rimane un espediente narrativo geniale, a mio parere): mi sarebbe piaciuto se, nel momento in cui narri del rifiuto del Barone, e usi quella bellissima frase “Colui che aveva ucciso per amore non si curava di chi si era ucciso per amor suo”, avessi inserito uno stralcio del dialogo in più. Cioè mi sarebbe piaciuto crogiolarmi, in quel rifiuto, nel momento in cui Binns capisce che morire in quel modo è stato inutile, che la loro non era una distanza di “consistenza”, ma qualcosa di più incolmabile.
Nonostante tutto, ovviamente ho gradito molto la storia, e quando sarà finito il contest mi riservo di aggiungerla alle mie storie ricordate, dato che sicuramente vorrò rileggerla in futuro. Inoltre, menzione d’onore per il collegamento con la generazione Malandrini, che mi è piaciuto molto (nonostante il mio profondo disprezzo per James Potter a la Jily).
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Ho apprezzato veramente tantissimo la caratterizzazione che hai fatto di Binns, l’ho trovata estremamente plausibile e vicina a quei pochissimi elementi che la Rowling ci ha fornito. Binns viene descritto a 360° per un arco di tempo estremamente lungo, e ne esamini i vari cambiamenti che ovviamente avvengono con il passare del tempo. All’inizio della storia è un Corvonero brillante e appassionato d’incantesimi (peraltro, la scelta di smistarlo a Corvonero la trovo estremamente plausibile), ma piano piano l’esistenza del Barone lo “corrompe”, diventa quasi una sorta di ossessione. Ciò è un’ottima spiegazione del perché, un ragazzino appassionato di Incantesimi, si ritrovi a studiare Storia della Magia con un tale fervore. Peraltro ho trovato veramente geniale l’idea dell’indovinello, che prevedeva come risposta “Circe” e che Binns non riesce a risolvere, lì davvero mi hai piacevolmente sorpresa.
Apro una piccola parentesi: ho apprezzato molto l’accuratezza con cui hai dipinto il mondo in cui Binns, dopo la scuola, si trova a doversi muovere. Particolarmente mi è piaciuto il cenno all’Accademia storica francese, ma non so se è stato casuale e sono io che cerco riferimenti storici anche dove non ce ne sono.
Belle anche le parti relative all’esistenza di Binns come fantasma, veramente ben costruite, non riesco a obiettare niente sulla sua caratterizzazione.
Mi ha un po’ meno convinta il Barone, per quel che ti accennavo prima: è oggetto di ogni riflessione di Binns, ma rimane un personaggio estremamente marginale, forse un po’ troppo, che pronuncia solamente due battute. Mi sarebbe piaciuto leggere di più, qualche osservazione sullo segno del fantasma, se sia andato via dopo l’approccio di Binns, se abbia fatto qualche gesto, insomma quella parte è quella che, nella lettura, ho riscontrato essere meno “completa” delle altre.
Utilizzo del genere Angst: 5/5
La storia è sicuramente principalmente introspettiva, ma presenta anche una spiccata vena angosciosa che permea la narrazione: il genere risulta quindi essere molto ben utilizzato |