Recensioni per
Everybody's Gotta Live
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 61 recensioni.
Positive : 61
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
25/02/20, ore 08:38
Cap. 2:

AHHHHHHHHHHHH! *fangirla, probabilmente troppo*
Buongiorno tesoro, eccomi qui di prima mattina a soffocare gridolini entusiasti cercando di non svegliare il resto della mia dormiente famiglia.
La dolcezza e la "buffonaggine" finale sono il bilanciamento *immaginare Thanos con quel suo meraviglioso coltello in equilibrio su dito, prego* perfetto per l'amarezza e la nostalgia che invece permeano tutta la prima parte del capitolo.
Ora, se qualcuno mi avesse detto, anni fa, che in un film o in una fanfiction, Tony Stark sarebbe stato capace di sacrificare se stesso per il bene di qualcun altro (a prescindere che questo qualcun altro sia un singolo oppure una comunità) io mi sarei fatta una grassa grassissima risata. Purtroppo, tra le tante doti di Tony non c'è l'abnegazione e la capacità di sacrificio, ma noi lo amiamo così com'è, arrogante, prepotente e mediamente egoista. Tutto questo, OVVIAMENTE, lo rende la controparte perfetta del timido, altruista e balbettante (nella tua storia) Peter Parker.
Il tuo modo di scrivere mi ha trascinato talmente tanto dentro la storia, che ho sofferto con Tony nel vedere Peter depresso e altrove e gli strofinato le spalle quando ha scelto di "aiutarlo" togliendogli la memoria.
E sì, Tony, sappi che non a tutti è data una seconda occasione, sicuramente non una seconda occasione in cui si possa davvero ricominciare da zero, evitando errori commessi la prima volta per inesperienza.
Nat e Bruce poi (mammamia ancora soffro nel pensare che lei non c'è più e che ha lasciato Bruce da solo) sono perfetti nel momento e nel ruolo e li ho adorati.
Il modo in cui poi hai concluso questa storia è meraviglioso. Dolce e nostalgico, pieno di quel senso di novità che sicuramente riempie Peter e al tempo stesso di "so già come andranno le cose" arrogante di Tony.
Leggerti è stato un piacere, non che già non lo sapessi eh, perchè hai fatto un lavoro perfetto, dolceamaro al punto giusto, nostalgico e romantico senza essere melenso: bravissima!
A presto mia cara, con nuove storie che sono curiosissima di leggere!
Baci L.

Recensore Master
24/02/20, ore 22:07
Cap. 2:

Cara Mirycosa di quartiere,

ero stra-curiosa di conoscere come avresti concluso la minilong e devo dire di non esserne rimasta affatto delusa. Hai giocato con i piani temporali confondendo le acque in modo tale da non rivelare esattamente come e quando Peter avrebbe iniziato a balbettare. Questa storia l’hai divisa per ragioni ovvie di spazio, ma il bello sarebbe gustarsela come una catapulta, tutta d’un fiato, in una colata d’angst che regala, però, la sola fine possibile date le premesse.
Nessuno torna indietro dalla morte, tranne Peter che ha blippato. Ha scoperto che non c’è alcun Valhalla (tiè, Loki) e che la fine della vita è la non esistenza, come diceva Padre Pizarro (il fine della vita è la fine sere’, cit). O forse no. Fatto sta che ha perso la speranza e la motivazione ad andare avanti. Il suo silenzio è un protrarsi dell’orribile sensazione di non vita provata, che nessuno può capire e che lo isola totalmente dal resto, dato che nessuno può dire di essere tornato dalla morte (a parte il tipo della Galilea). Si dirà, ma allora perché May non prova la medesima situazione? Perché lei non ha consapevolezza della morte. Non aveva i sensi di ragno, non aveva visto Thanos, non era su Titano. Non ha fatto aderire, come dici nel testo, la faccia di Tony con quella melanzanaccia marcita d’un alieno. Ecco perché lo troviamo spento.

Tony Stark è uno che si è costruito un robot per controllare il mondo. È un meccanico, un uomo pratico, un imprenditore americano. Se non puoi avere una cosa, costruiscila, temo sia il suo motto. Ed è quello che fa, che deve fare. L’alternativa sarebbe vedere Peter – la sua luce – spegnersi definitivamente. Per uscire dal tunnel, però, bisogna avere quel barlume di speranza che Peter non ha più. C’è un tentativo, da parte di Tony, di salvare Peter perché Peter rappresenta la sua speranza, la sua motivazione. Penso alla foto di Endgame e penso che è per quella che Stark ha piegato a sé il tempo. Lo ha manipolato in modo da avere un’occasione, una soltanto, di annullare la morte. Ma Peter ritiene questo un accanimento terapeutico continuo. Amo il fatto che tu non hai detto con chiarezza cosa avrebbe fatto Peter se Tony non fosse intervenuto. Lasci intendete che alcuni si sono suicidati, ma esistono tanti modi di lasciarsi andare e non specifichi se quello sarebbe stato il prescelto da Parker – probabilmente anche l’oblio di un annichilimento giorno per giorno. Stark agisce in maniera necessaria, crudele, unilaterale come gli USA e la loro politica. Lo fa strappandosi il cuore (vivere fingendo di non aver amato una persona), deciso nel continuare ad aggiustarla con la logopedia (non è quello che fanno i meccanici? Riparare?) lo fa perché Peter non è più Peter, ma l’ombra sofferente di ciò che era che non può porre fine alla sua esistenza, chiuso in un limbo. E qui penso a Peter Pan, il bambino mai cresciuto costretto nell’Isola che non c’è, forse morto, secondo alcune teorie interpretative. Lo fa e ogni sorriso è una sofferenza, ma come succede in Eternal sunshine of a spotless mind alla fine la memoria cancellata subisce gli effetti del cuore.

O, almeno, in questa marea d’angst ci ho visto una stilla di speranza struggente e bellissima tale da lasciarci sognare. Continua a farcelo fare con questi due zucconi.
Un abbraccio pieno d’amuchina e a presto, Mirycosa cara,
Shiricosa Rugiada di Montagna Camacho

Recensore Master
24/02/20, ore 20:19
Cap. 2:

Ciao! Come ti avevo scritto, ero veramente troppo curiosa di leggere il finale di questa storia e visto che adesso avevo tempo... eccomi qua!
Ecco, devo ammettere che, in questa storia, mi è capitato di innervosirmi con Peter, mi dispiace ma lo dovevo dire, lo so che sembra di sparare sulla Croce Rossa, ma sinceramente ci sono stati dei momenti in cui mi ha fatto proprio rabbia! E così siamo pari, perché in genere era Tony che mi faceva infuriare e dicevo che non lo avrei mai perdonato, e invece stavolta è stato Peter a innervosirmi! 😅 Cioè, voglio dire, io capisco, per quanto posso capire, che trauma e che angoscia sia stato per lui sentirsi dissolvere e svanire per cinque anni dalla vita normale, certo che è rimasto traumatizzato e infatti anche Tony non ha preteso che come per magia tornasse in due balletti il ragazzino allegro e ottimista di sempre. Gli ha dato tempo, gli ha lasciato i suoi spazi, andando contro il suo solito egocentrismo (il che non è poco...), è rimasto un passo indietro senza opprimerlo e, anzi, facendo sentire che lui c'era e che ci sarebbe stato sempre per lui. Però Peter ha continuato a evitarlo, ha continuato a chiudersi e questo mi sembra quasi una specie di "offesa" nei confronti di chi non ce l'ha fatta, nei confronti di chi non aveva nessuno accanto che lo confortasse quando è tornato indietro e, quindi, ha preferito andarsene per sempre. Anche nei confronti di chi, come Shuri, si è resa conto del trauma subito e ha deciso di lottare con tutta se stessa per tornare alla vita, perché alla fine è quello che queste persone hanno ottenuto, una seconda possibilità, un "miracolo" se si vuole chiamarlo così e buttarlo via come sta facendo Peter è veramente ingiusto. Contando, soprattutto, che sicuramente ci saranno state persone sole, che non avevano nessuno che le aiutasse a superare questo trauma, ma Peter ne ha tante, ha gli amici Avengers, ha Ned, ha zia May, che si preoccupano per lui, e soprattutto ha Tony, che è pronto a fare qualsiasi cosa pur di "guarirlo". E Peter non fa il minimo sforzo, non ci prova nemmeno... non so, magari sono io che ho frainteso quello che volevi trasmettere, nel qual caso mi dispiace e spero che mi spiegherai, però questo "nichilismo" di Peter mi fa davvero rabbia. E me ne fa ancora di più perché so quanto Tony ne soffra, perché Tony magari non sa cosa si prova a morire, ma sa cosa si prova a vedersi strappare via dalle braccia la persona amata, ha vissuto per cinque anni con questo senso di colpa e Peter col suo atteggiamento non fa che rigirare il coltello nella piaga.
E davanti a questo atteggiamento che lo tortura, come se non si torturasse abbastanza da solo, Tony fa una scelta drastica, la scelta che non ci si aspetterebbe dal Tony egoista che conosciamo (ma sappiamo che ormai Tony non è più quell'uomo, sappiamo che è maturato e che è disposto a mettere in gioco tutto per chi ama): Tony sceglie di far dimenticare a Peter tutto ciò che è stato, affinché dimentichi anche Thanos e l'esperienza di "dissolversi".
E, io ne sono certissima, Tony sa benissimo che, facendo questo passo, potrebbe comunque perdere tutto: Peter potrebbe guarire, tornare il ragazzo di sempre, ritrovare il gusto della vita ma... ma non provare più niente per lui (intendo in senso romantico). Potrebbe diventare un ragazzo ottimista, gentile e pazzo di ammirazione per Iron Man... e basta. Non lo dici chiaramente nella storia, ma io ho la fantasia che Tony abbia calcolato anche questo rischio e abbia deciso di correrlo perché ama veramente Peter e preferisce saperlo guarito, sano e felice anche se dovrà perdere il rapporto che avevano.
Ed è anche qui che Peter mi fa rabbia. Perché, appunto, Tony fa tutto, fa anche la cosa più estrema che poteva fare pur di aiutarlo, mentre Peter non si è nemmeno sforzato di lottare, come invece hanno fatto altri. E ha costretto Tony a distruggere non solo il ricordo negativo e orribile di Thanos e della morte, ma anche tutto ciò che avevano condiviso, le mille piccole grandi cose che fanno una storia d'amore... e quelle non torneranno. Sì, alla fine vediamo un Peter che sembra quello di una volta, che sembra ripercorrere passo passo tutto ciò che lo ha portato ad innamorarsi di Tony... ma insomma, chissà? Non aver condiviso certe esperienze (o almeno averle dimenticate, e parlo delle prime emozioni da supereroe, dei primi pericoli vissuti insieme in Civil War) potrebbe anche rendere il loro rapporto meno profondo, meno "esclusivo e speciale".
Non so, la storia è stata molto coinvolgente e la cosa che più mi colpisce è come tu riesca sempre ad essere straordinariamente originale nel creare situazioni per Tony e Peter, soluzioni sempre diverse, approfondimenti di ogni tipo... insomma, geniali! Però devo anche dirti che Peter mi ha molto deluso e che per la prima volta ho cominciato a pensare che lui non se lo sia meritato un Tony così, pronto a dare di tutto e di più per lui.
Opinione personalissima, per carità! 😅
A proposito, ma allora io non ci avevo capito niente nella prima parte della storia! Io avevo parlato della parte del Peter che balbettava come una sorta di flashback del passato (anche se mi aveva stupito...), e tu mi avevi detto che eri contenta che almeno io lo avessi capito, ma in realtà non avevo capito proprio un accidenti, perché quella parte era il futuro!
Perché non mi hai detto che avevo sbagliato anch'io come tutti gli altri? 😵😵😵😵😵
Comunque i complimenti devo farteli lo stesso, hai spiazzato tutti, hai creato una nuova versione dei fatti, ancora diversa dalle tante altre che hai scritto, e ogni volta c'è qualcosa di nuovo, di originale, di speciale, di unico... oddio, credo davvero che tu sia la più grande, brava, originale scrittrice su questa ship e l'hai resa proprio TUA, al 100%. Nessun altro potrebbe mai arrivare a tanto!
Sei infinita! 💗💗💗💗💗
Un abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
24/02/20, ore 17:36
Cap. 2:

Carissima, eccomi di nuovo qui a recensire questo meraviglioso capitolo.
Mi hai tenuta col fiato sospeso fino alla fine, il che' e' qualcosa che in realta' accade spesso, per non dire sempre, leggendo i tuoi scritti.
Ho notato (con mio immenso piacere, come puoi immaginare, visti i temi su cui scrivo) che questa storia e' molto piu' malinconica rispetto a cio' che ero abituata a leggere scritto da te (again, perche' io non leggo le note prima di cominciare una storia ^^').
Nella mia recensione al capitolo precedente avevo scritto che trovavo questa storia un po' piu' legata al fandom rispetto a quella precedente, che era un'AU, quindi... XD
Piano piano, pero', in questo nuovo capitolo mi sono orientata meglio tra i vari avvenimenti che non vengono approfonditi, anche se (saro' ripetitiva), non c'e' neanche bisogno di conoscerli, perche' li "spieghi", a tuo modo, perfettamente nella storia.
Cio' che adoro ancora di piu' delle trame che riesci a creare, se possibile, e' il tuo stile sempre delicatissimo e adatto ad ogni situazione; potresti scrivere qualsiasi cosa, qualunque evento, e ti riuscirebbe alla perfezione.
Questa tua capacita' di presentare l'introspezione dei personaggi in modo eccellente, senza tralasciare nulla, facendoli non solo conoscere, ma entrare dentro, mi lascia sempre senza parole.
E' cio' che mi aiuta a comprendere pur non conoscendo il fandom e, arrivata alla fine, mi dico: "Ma io non ne ho affatto bisogno".
Questa storia ha chiaramente uno spessore emotivo diverso rispetto all'AU (scusa questi paragoni, ma non posso impedirmeli, dato che ho adorato profondamente anche quella storia), e sono rimasta stupita dalla quantita' di avvenimenti interiori ai personaggi sei riuscita a raccontare senza creare la minima confusione.
Tutto e' calibrato, come sempre, tutto sembra perfetto e al suo posto. E, again, sono ripetitiva, ma hai fatto un lavoro strepitoso sui personaggi, e si puo' leggere e percepire in ogni riga.
Ogni sentimento e' analizzato alla perfezione e, davvero, non potevi scrivere meglio.
E poi il finale, che potrebbe essere amarissimo, ma che tu ci hai raccontato in una prospettiva di speranza.
Due persone la cui vita viene fondamentalmente spezzata, anche se forse all'esterno non e' evidente; le cui, pero', riescono a prendere la situazione quasi con filosofia e a rialzarsi, ricominciando tutto da capo, con pazienza, con la voglia di starsi accanto e di sostenersi ognuno a modo proprio.
E questo finale aperto, che puo' annunciare qualcosa di bello o meno, che lascia libera scelta al lettore. Che io ADORO, letteralmente.
Questo e' il punto in cui mi mancano le parole, perche' davvero, non c'e' niente da aggiungere, le tue stesse parole tolgono di bocca tutte le altre a chiunque altro.
Davvero, tantissimi complimenti anche per questa meravigliosa storia, mi hai trasmesso tantissimo e mi sto innamorando sempre di piu' non solo dei personaggi, del fandom, ma soprattutto del tuo stile meraviglioso.
Non vedo l'ora di leggere la tua prossima creazione, perche' ora sono troppo triste che questa sia gia' finita.
Spero di rileggerti molto presto! *_____*

Recensore Master
24/02/20, ore 01:59
Cap. 2:

Ma come, già finisce?
E no, io mi offendo. Seriamente. Trovo davvero incredibile come riesci a creare scenari sempre diversi e interessanti con gli stessi personaggi e le stesse situazioni. E ancora una volta dimostri di saperli gestire in maniera eccezionale, tutti e due, con una storia breve ma indimenticabile.
Gli eventi di Endgame sono una mattonata di dolore che ancora oggi ci affligge, ma anche senza la morte che torreggia su tutte le morti Marvel, il rapporto tra Peter e Tony è ricolmo di splendida, sublime, insostituibile angst. Già il termine che usi per parlare di Peter, “prigioniero della vita”; è agghiacciante. Un ragazzo che non vive, che non si gode quello che fa, una persona limitata che non può agire come vorrebbe e nella pienezza dell’esistenza. Ho amato anche il parallelo con Peter Pan, e come fa del suo omonimo Parker un altro “eterno bambino” che non sa uscire dal confine ristretto delle sue possibilità.
A questo punto ho voglia di prendere Thanos e picchiargli a martellate quella sporca faccia, perché il trauma che ha subito Peter è terrificante e influenza ogni momento della sua vita. Morire senza morire, l’orrore massimo senza la possibilità di un sollievo. E allo stesso tempo qui emerge un lato maturo di Anthony Howard Stark, un lato filosofico considerando la colta citazione nella quale si produce. Parla di cose che di “tecnologico” non hanno nulla, di destino, di flusso vitale, la bellezza della vita che si propone e impone di celebrare. Hanno vinto, Thanos è morto. E con la morte di Thanos, paradossalmente, ricomincia la vita.
Giuro, penso che sto amando alla follia questo discorso che fa Tony e potrei tornare a leggerlo nei momenti di difficoltà. In fondo la vita è così, si soffre, si perde tanto, ma i vuoti vanno colmati. I supereroi questo fanno: combattono. E continueranno a combattere finché avranno il respiro per farlo, anche solo per sé stessi. La bellezza di questi personaggi e di tutto il MCU racchiusa qui: un inno alla vita e alla capacità di rialzarsi dal vuoto, anziché caderci dentro, crogiolarsi, lasciare che il male più puro – l’assenza di uno scopo –l’abbia vinta.
Tony è dolce e di supporto, ma allo stesso tempo brusco e diretto. Un supporto che realisticamente procede nel tempo, con la terapia, con il movimento che si insinua nella staticità e riaccende di colore e fascino i giorni di Peter Parker. Anche in maniera… drastica. Giuro che l’aspetto del futuro non l’ho colto, pensavo che la balbuzie di Peter fosse una reinterpretazione del personaggio nel passato. Una decisione sofferta, tremenda, che nonostante tutto non cozza con il bellissimo discorso sul continuare a vivere. Mi ricorda un altro Peter, l’antagonista secondario della saga di Divergent, il ragazzo bullo e prepotente che incapace di accettare il suo passato cancella la propria memoria. Uno dei momenti clue della mia adolescenza che ritornano qui, a frantumare la mia corazza di degeneratezza come fosse niente. Ti stai vendicando per le mie azioni pregresse? Guarda che contrattacco: finisco quella shot sul Personaggio-che-a-te-piace e ti devasto l’esistenza. Sono Degenere anche in maniera non materna, sai!
In breve, penso che questa raccolta sia salita nell’olimpo delle mie preferite. Bellissima:commuovente, profonda, triste, forte, luminosa, COMPLETA.
E ti abbraccio piùforte che mai.
Lady R

Recensore Master
23/02/20, ore 19:26
Cap. 2:

MA MA MA!
Sei una gran monella xD ma pensa che ci hai perculati tutti in sto modo! :)
Sei sempre geniale, alla fine l'effetto sorpresa ce lo crei sempre. E sempre sul finale! E' pazzesco O_O
Sì, io avevo "capito" che fosse nel futuro, ma per la motivazione sbagliata in effetti.
Mi ha lasciato molto triste, il modo di vedere di Peter dopo un mese dal suo ritorno... :( è brutto pensare che non ce l'avrebbe fatta a riprendersi, quando in realtà Tony sperava che gli si gettasse tra le braccia e lo amasse come aveva fatto in passato.
Ma la mente umana è così, incredibilmente fragile :(
Oh, dannazione, come adoro le tue storie. Sai sempre stupirmi, sia nel tuo modo meraviglioso di scrivere che per quanto concerne le trame.
Anche questa mini-long finisce per direttissima tra le preferite, perché ho assolutamente bisogno di ricordarmene.
Grazie per questa meraviglia! Spero di vederti tornare presto con un nuovo progetto.
Un bacione e a presto!
Eevaa

Recensore Master
23/02/20, ore 18:36
Cap. 1:

Ciao Miryel, eccomi per lo scambio. Leggere di Peter e Tony è sempre bello, anche in un contesto così drammatico come quello della guerra per salvare il pianeta da Thanos. Il capitolo è bello lungo e pieno di momenti topici e dialoghi intensi e significativi, belle le interazioni fra i due protagonisti e gli altri personaggi. Fra Tony e Peter c'è, e ci sarà sempre qualcosa di taciuto e non detto, non so ma ho percepito questo. Malgrado ciò li trovo una coppia ben assortita, si respira tensione e romanticismo fra i due e credo che nelle loro diversità siano questi elementi a contare veramente. Un plauso all'impaginazione e alla cura del testo, veramente ben scritto e dal carattere grande, che a una ciecata come me favorisce sempre la lettura. Ovviamente, nel prossimo scambio mi piacerebbe - avendo letto questo primo - proseguire con l'altro, visto che sono solo due. Sempre che per te vada bene. Leggerti è una bella esperienza: adoro come hai caratterizzato questi due splendidi personaggi, ma sopratutto come tu li abbia resi così autentici e umani.

Tea.
(Recensione modificata il 24/02/2020 - 01:31 am)

Recensore Master
22/02/20, ore 21:44
Cap. 2:

Uhm... in effetti non me l'aspettavo.
Pensa che, nello scorso capitolo, ero arrivata a chiedermi come sarebbe stato Tony se avesse avuto un braccio meccanito alla Bucky, dopo quello che era successo, ma non avevo pensato a un lavaggio del cervello di Peter. È una possibilità, chiaramente, Bucky ne sa qualcosa ^^''', ma non avevo pensato a questo per Peter.
Concettualmente non mi piace, anche se fatto "a fin di bene", ma credo anche che il risultato è quello che conta, e qui Peter è tornato a vivere, e Tony sta avendo una seconda possibilità, quindi, in sostanza, è andata bene.
Resto un po' perplessa su questa storia, non te lo nascondo, per quanto abbia amato leggerla per il modo in cui tu rendi questi due e, per questo, non vedo l'ora di passare alla prossima! ^^

Ti segnalo "confidà" -> confidò.

A presto. ^^

Recensore Veterano
22/02/20, ore 19:05
Cap. 1:

Ciao tesoro mio!
Spero che questa recensione sarà in italiano corrente e non in qualche strana lingua di qualche strano popolo tribale, ma, purtroppo, ho u mal di testa martellante che neanche Sant’Oki è riuscito ad estirpare, quindi, mi scuso fin da adesso per i possibili errori che troverai.
Questa bella dose di angst oggi in questo sabato pomeriggio di febbraio ci voleva proprio :P. A parte gli scherzi, adoro le storie dove ci parli di quello che può provare Peter una volta essere tornato (in vita?) dopo quello che è accaduto con Thanos. M’incuriosiscono da morire perché davvero una cosa molto particolare: a chi è capitato di scomparire così nel nulla per cinque lunghi anni?
L’unica esperienza umana a cui si potrebbe paragonare è il coma, che ti costringe, per un periodo più o meno lungo, a rimanere tagliato fuori dal resto del mondo.
È quasi impossibile immaginare come ci si può sentire a ritrovarsi in un mondo che non riconosciamo più, dove le persone che amavamo sono ovviamente cambiate e andate avanti, pensando di aver perso per sempre il loro caro.
Immagino che la prima cosa che si possa fare è chiedersi il perché, perché è accaduta una cosa del genere e perché proprio a lui.
Dall’altra parte però c’è Tony. In questa storia lui è riuscito a sopravvivere allo scontro finale con Thanos, anche se è davvero malconcio. È quello che ha salvato l’intero mondo, l’intero Universo, ma sa che è “una fama che dura solo cinque minuti”. Soprattutto, niente di tutto ciò sembra dargli la stessa emozione di rivedere finalmente tra la folla il sorriso di Tony. Sì, perché è difficile scomparire nel nulla per così tanto tempo e tornare, ma è anche difficile perdere qualcuno a cui si vuole bene in questo modo.
Quando finalmente riescono a incontrarsi da soli, il loro incontro è il tipico incontro a cui si assiste quando si rincontra qualcuno che per te è importante, ma che, per un motivo o per un altro, non si vede da una vita: si possono parlare di diverse cose, più o meno importanti, come in questo caso la salute di Tony o il fatto che l’anno scolastico di Peter sia finito prima del previsto, ma tutto questo serve solamente per nascondere qualcosa, un argomento così grande che, una volta tirato fuori, non si può più fingere che non esista. E sono troppe le cose che loro due hanno da dirsi, troppe cose sono successa, ma, come è lecito che sia, Peter chiede preventivamente di dargli tempo.
Ho apprezzato che Tony sia corso subito a parlare con zia May per capire che cosa ha Peter, ma, in poche parole, lei gli ripete le stesse cose del nipote: dargli tempo. In fondo, lei capisce perfettamente il nipote: oltre ad averlo cresciuto e quindi lo conosce meglio di chiunque altro, anche lei è scomparsa per cinque anni per colpa di Thanos e sa perfettamente che cosa il ragazzo sta provando.
Mi piace che alla fine Tony abbia deciso di “dargli tempo”, quando invece il suo istinto era quello di andare nella sua camera e sforzarlo a parlare: forse dare spazio a qualcuno quando abbia bisogno di certezze, di risposte alle nostre domande, è la cosa più difficile che possiamo fare, ma dobbiamo comprendere gli altri e capire che, non facendo così, si può ottenere solamente l’effetto contrario.
Acconto a questa narrazione principale, ci presenti degli spezzoni che rappresentano momenti del loro passato, quando ancora Tony era il “Signor Stark” e Peter un ragazzo balbuziente. È stato carino vedere come interagivano per creare la tuta di Spieder Man, delle modifiche che Peter avrebbe voluto avere e quelle che Tony assolutamente non avrebbero voluto inserire. E’ stato carico vedere come Tony fosse interessato ai progressi fatti da Peter con la sua logopedista e il fatto che volesse accompagnarlo alla seduta successiva. Sono stati tutti momenti che mi hanno strappato un bel sorriso per la dolcezza che trasmettevano, ben in contrasto con il carico emotivo della narrazione principale.
Devo ammettere che forse, se non avessi letto l’avvertenza in alto dove spiegavi che vi erano pezzi ambientati nel presente e altri nel passato, forse ci avrei impiegato qualche secondo per capirlo. Unica cosa che mi sento di consigliarti, proprio se vuoi metterci mano, magari di cambiare lo stile delle parti del passato usando magari un corsivo, ma anche se lasci così non è un problema, anche perché è ben spiegato all’inizio.
Come qualsiasi tua long, mi hai messo un’enorme curiosità di poter leggere cosa accadrà e se i due riusciranno a confrontarsi. Spero proprio di sì perché penso che entrambi abbiano davvero bisogno l’uno dell’altro, di avere la certezza di essere entrambi lì e di stare bene e al sicuro.
Complimenti perché ogni cosa che scrivi non è mai banale, ma ragionata e capace di far provare mille emozioni diverse al lettore.
A presto mia adorata “Miryel di quartiere”.
Un abbraccio dalla tua,
Jodie

Recensore Junior
21/02/20, ore 21:59
Cap. 1:

Hey, ciao cara! Scusami per il ritardo, ma ho avuto problemi di salute e non ho potuto fare Altrimenti. Bellissima l'idea di riscrivere il finale di Endgame, ci voleva proprio! La balbuzie mi ha fatto un po' di tenerezza, ma non ho capito a cosa sia dovuta. Mi piacerebbe vederci chiaro. Comunque sei proprio brava! Descrivi benissimo, luoghi e situazioni. I tuoi personaggi hanno un grande carattere e sono così verosimili da sembrare umani. Il fatto che tu aggiunga problematiche reali poi, rende tutto dannatamente ben fatto e curato. Adoro la cura nei dettagli che ci metti, sul serio. Grazie per il bel capitolo, a presto!

Recensore Master
21/02/20, ore 19:02
Cap. 1:

«Ma abbiamo vinto, Tony. Ce l’hai fatta.»

Ma perché parte e io già ho il magone! Che bello …
Adoro la sensazione di questa partenza!

Eccomi, mannaggia a me e alla mia lentezza… madooo ultimamente recensisco pure peggio di sempre … ç_ç porca…

Comunque io adoro come impagini le tue storie, è il tuo stile.

«Dunque? Che c'è, Parker? Vogliamo restare tutto il giorno a fissarci davanti al mio ufficio o hai intenzione di dire qualcosa?»
Adoro l’alternanza.
Adoro le storie che si spostano su più piani di narrazione.
Alternare sentimenti!

«Dipende. Nessuna aggiunta stupida, nessun ripetitore bluetooth per sentire la musica mentre sei in missione, nessuna tasca sulle chiappe. Ho altri tabù, ma questi sono di certo i principali»
Madooo tutte cose che io avrei messo!!!XD perché so scema!!!
Oh comunque la mancanza di tasche è na cosa che che forse solo il mantello XD che è bello ma come direbbe Edna “niente mantello”

Comunque in un capitolo così sentito mi metti
«Dobbiamo parlare», disse, in un sospiro.
Sai che effetto ha quella frase è da cardiopalma!!!!!

Comunque questa alternanza… dolcezza, spensieratezza. Dolore e dubbi.
Adoro!

“…«Dov’è, ora?», chiese e arginò la domanda; fu felice che May scelse di assecondare il fatto di averla ignorata, senza incalzarlo. Lei sospirò e appoggiò la schiena alla sedia, stancamente. Lanciò un occhio alla porta che li divideva dalla camera di Peter.
«A fare quello che fa sempre da quando è tornato.»
«Ovvero?»
«Chiedersi perché è successo.» …”
chiedersi perché è successo, credo sia un tormentone per molti.
ho adorato tutto questo!
My Queen of Starker ma My Queen per tutto ;-)))
big kiss
scusa per la recensione scema
la tua foca Boingo

Recensore Master
21/02/20, ore 08:04
Cap. 1:

Ciao cara! ^^
Ti lascio questa recensione all'alba ma è l'unico momento che ho disponibile, spero che il sonno non mi faccia scrivere fesserie. XD
Sai che non mo serve scambiare per passare a leggerti, ma era un pretesto come un altro per trovare il tempo anche se ce n'è poco.
Continuerò sicuramente l'altra long, ma fidati che non mi pesa per niente seguirne più di una in contemporanea. ;)
Peter che balbetta. Amoh. Già lui è tenero e impacciato come un pulcino bagnato, se ci aggiungiamo pure questa mi sciolgo del tutto.
Allora, non so cosa pensavi fosse poco comprensibile, a me è sembrato tutto molto chiaro.
La storia si sviluppa su due piani temporali, passato e presente.
Hai diviso i paragrafi e diversificato gli appellativi, senza contare che nel passato Peter balbetta, nel presente no.
Attualmente vediamo che Tony è sopravvissuto allo schiocco di Thanos e che si trova in ospedale col braccio furioso, mentre Peter, che è ancora scosso dal blip, lo va a trovare degnandolo di ben poche parole.
Entrambi hanno vissuto un trauma, Tony l'ha visto morire ma lui è addirittura tornato dalla morte dopo cinque anni, non dimentichiamo che ne ha 17 (o 16... non mi ricordo, illuminami XD) e che, poteri e genialità a parte, resta sempre un ragazzino, sensibile e fragile.
Come in passato Tony si è dato da fare per stargli vicino e aiutarlo a "curare" la sua balbuzie, così adesso vuole con tutto il cuore farlo riprendere dallo shock degli ultimi eventi, ma non ha idea di come fare.
Entrambi si colpevolizzano, non si spiegano il perché di tutto ciò che gli è piovuto addosso, non sanno riprendere le fila di una vecchia vita, perché non si può tornare indietro (grazie Frodo).
Menomale che ci pensa zia May a spiegare a Tony il turbamento di Peter, a rassicurarlo che non dipende da lui, che non ha colpe, anche se credo che non sia stato sufficiente a farlo sentire meglio.
Si intuisce che i due avessero già una storia, perché ci sono gesti e pensieri inequivocabili qua e la, ma ora sicuramente è tutto molto precario e starà a loro ritrovarsi e ritrovare l'equilibrio e la normalità perduti.
Questa storia promette davvero bene, la metto subito tra le seguite e la continuerò con piacere!
Grazie per continuare a scrivere di loro, lo fai magnificamente e non mi stancherò mai di leggerti!
Complimenti e a presto!
S.

Recensore Master
19/02/20, ore 19:13
Cap. 1:

Eccomi qui a commentarti questa What if che sarà composta da due capitoli. Dunque, la coppia mi piace un sacco, quindi ho trovato la lettura molto piacevole, il cambio di registro si capisce benissimo, questo continuo alternarsi tra passato e presente mi piace un mondo.
In più. non posso che immedesimarmi in Peter e nel suo problema di balbuzia, visto che ce l'ho anche io! XD La mia è prettamente psicologica e mi sono impersonata molto nel ragazzo (adorabile quando balbetta!), condivido i suoi stessi problemi, il suo stesso dover prendere le pause nei discorsi, nonché il trattenere un poco il respiro quando ciò avviene! E' snervante e ti fa provare rabbia, ma piano piano ci si riesce a controllarla.
Tony è sempre Tony, c'è poco da dire, con il suo modo di fare unico e irripetibile, qui è bello vederlo vivo, anche se acciaccato, dopo lo schiocco di dita, il primissimo pezzo di questo primo capitolo mi ha proiettato in quella dannatissima scena e in quel supplizio nel vederli tutti avvicinarsi a Tony con l'espressione di chi sa che non si può fare più niente! >___< Il mio povero cuoricino!
Attenderò il secondo capitolo, mi hai davvero incuriosita, è sempre bello leggere di Peter e Tony! <3
Alla prossima! :)

Recensore Master
19/02/20, ore 18:07
Cap. 1:

Ciao! Eccomi qui per lo scambio libero del Giardino!
Sono molto felice di poter scambiare con te, in primis perché, come forse ti ho già detto, anche io sono una accanita shipper Starker, in secondo luogo perché riesci sempre a trovare nuovi spunti e nuove sfumature per raccontare la loro storia. Non so, è come se tu volessi sondarli a tutto tondo e mostrarci il loro amore da ogni angolazione possibile: è una cosa bellissima e non posso che essertene grata.
Questa volta partiamo da una base che -non soltanto per gli amanti della coppia, ma in generale per ogni fan dell'universo Marvel- tocca profondamente le corde del cuore e fa tirare anche un sospiro di sollievo: Tony Stark è sopravvissuto allo schiocco (suono di trombe, grida di giubilo!!).
Tony è sopravvissuto, MA...
Ed ecco qui che parte la storia. Peter è tornato sì, ma è anche scomparso e ricomparso cinque anni dopo nel bel mezzo di una battaglia per la salvezza dell'universo intero, con il suo mentore (o comunque una delle sue figure di riferimento) che QUASI gli stava per morire davanti agli occhi... ha bisogno di tempo ed è assolutamente umano.
Ci sono stati dei cambiamenti, qualcosa si è rotto irrimediabilmente dentro di lui e dentro di Tony, per cui è normale che entrambi debbano farci i conti e capire come andare avanti insieme a questa ferita.
Trovo tutto ciò molto profondo e il modo in cui lo stai affrontando, il filo logico che seguono tutte le introspezioni, è coerente e maturo.
Ciò che mi colpisce sempre di più, è il modo in cui sai rendere Peter. Perché è un Peter in qualche modo diverso da come lo conosciamo, un pò meno bambino (pur mantenendo ovviamente la bontà d'animo che lo contraddistingue) e mi piace che tu gli dia sempre questo lato quasi malinconico che sinceramente vorrei trovare anche nella "realtà" dei film Marvel, soprattutto adesso che Tom Holland sta crescendo molto come attore, avvicinandosi ad altri ruoli.
Ok, preparati che ti cercherò per un altro scambio sicuramente, perché DEVO sapere come andrà a finire e cosa svilupperai nel prossimo capitolo!
Alla prossima quindi xD

Recensore Master
19/02/20, ore 17:31
Cap. 1:

Ciao cara. Scusa il ritardo: di solito cerco di essere più reattiva ma a questo giro avevo impegni.
Ammetto che la prima cosa che mi ha colpito è stata la balbuzie di Peter ed ho pensato che di sicuro dovevo dare una ripassata al fandom. Poi, però, ho letto le note a fine capitolo e mi si è svelato l’arcano. Sei cattivella con sto poveraccio, però, dai? Scherzo.
In ogni caso hai trattato il disturbo con cognizione di causa e delicatezza per cui, davvero, ho seguito la storia così bene che, passato il lieve smarrimento iniziale non me ne sono proprio accorta.
Come al solito colpisce la tua maestria nel calare la stessa tematica in una girandola di vesti, sempre diverse e, davvero, mai banali.
E’ segno di amore profondo, quasi viscerale direi: leggere di questi due personaggi con te è ormai una garanzia.
E’ adorabile davvero Peter alle prese con questo suo nuovo disturbo, eppure rimane lo stesso Peter, risoluto, puro e grato che è sempre stato e continua ad essere.
Sei stata davvero in gamba a porre l’accento sulla diversità degli atteggiamenti e delle reazioni: Tony ha vissuto cinque anni, seppur dolorosi. A Peter quegli anni sono piombati in un istante addosso, sul groppone, letteralmente.
E’ logico che ne esca un po’ turbato (in questo senso, domanda: era balbuziente pure prima o è qualcosa capitato dopo il ritorno, come una sorta di risposta al trauma?) ed abbia bisogno di qualche tempo per riordinare le idee, riprendersi, insomma, capirci qualcosa poverino. Eppure, sembra proprio che ci riuscirà presto.
Intelligente (non solo con la tecnologia) questo Tony, che sa cogliere ed ammettere la propria incapacità di comprendere a fondo Peter e sceglie la persona più adatta a farsi aiutare per raggiungere il suo scopo (che detto così pare una cavolata ma è una grossa capacità pure questa, scegliere l’esperto giusto per risolvere un problema nel minor tempo possibile).
Insomma, ottimo lavoro ed aspetto il seguito.
Alla prossima :)