Recensioni per
Everybody's Gotta Live
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 61 recensioni.
Positive : 61
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/08/20, ore 15:20
Cap. 1:

Ciao! 
Dopo aver viaggiato sul tuo profilo qualche minuto, indecisa su qualche storia aprire, ho voluto dare una chance a questa qui. Questo scambio è per me un po' è come aprire una scatola al buio, visto che la saga di Avengers la conosco, l'ho vista, ma non la mastico proprio giornalmente. Semplicemente è un po' Harry Potter prima di cominciare a scriverci: quando certe cose le trovo perfette, trovo difficile scrivere qualcosa in più. Ma amo leggerle, quindi non mi tiro certo indietro!  
È la prima volta che ti trovo su questo sito e devo confessarti, quando leggo una storia mi piace dare un parere capitolo per capitolo: la recensione per lo scambio puoi contarla come unica, davvero. Non voglio chiedere più di quanto mi si debba, è solo una mia abitudine essere più prolissa, più fastidiosa degli altri. 
Finito questo papiro, potrei anche cominciare. All'inizio non mi era chiaro perché Peter stesse balbettando, ma le note mi sono state di grande aiuto: è una what if, ecco che. Le amo, le amo tantissimo e questa promette tanto, perché mi tiene in vita Tony. Dio, è sempre bello quando la gente a cui tieni non muore: ci sono certe ferite che non si rimarginano, ma a guardare il mondo con occhi diversi ci si dimentica di certi dolori. E allora va tutto bene, anche se Tony è distrutto, dolorante e quasi morto. A me va bene, a Peter chiaramente no: è il suo mentore, il suo maestro e sono cinque anni. 
Cinque anni non sono come le ventiquattro ore di un giorno, non passano come se nulla fosse: sono cinque anni in cui non si sono visti, è una distanza temporale che è difficile da colmare. È una distanza che vogliono colmare nel profondo, però
Sarebbe strano il contrario, perché alla fine Tony e Peter hanno un passato, ancora prima di quei cinque anni, hanno una storia: Peter si aggrappa disperato a quel pilastro che è Stark e ha bisogno di lui. E Stark si affeziona, si preoccupa, si fa in quattro per aiutarlo ad essere diverso, aiutarlo a prendere un respiro in più. 
Adesso è Peter che vorrebbe dargli un respiro in più, convincerlo che non è morto, che da nessuna di quelle porte può entrare Thanos ad ucciderlo. Dovrebbero curarsi a vicenda, buttare giù delle barriere che si sono costruiti, smetterla di colpevolizzarsi: non c'è niente di sbagliato, non si meritano quella lontananza e il cuore mi brucia nel petto. Quando Peter si allontana, in quella stanza d'ospedale, lo fa perché ha ancora paura, perché non ci crede davvero che Tony sia in vita davvero. E io sono arrabbiata, quanto vorrei che non ci fosse il dolore, la colpa e la paura: quanto vorrei che semplicemente si amassero. 
Questo primo capitolo è stato più intenso del previsto e non vedo l'ora di sapere se in qualche modo sono riusciti a superare le loro ferite. Sono davvero felice di averti scoperto e scusa per lo scompiglio di questa recensione, 
Sia 

Recensore Master
14/08/20, ore 16:31
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena. In questa storia viene fuori tutta la mia incapacità di comprendere le persone, perché io Peter non lo capisco. Cioè va bene è sconvolto da quello che è successo, ma non riesco proprio a capire cosa gli possa passare per la mente. Mentre invece capisco benissimo il punto di vista di Tony, e in un certo senso se lui avesse perfino fretta lo capirei. Alla fine Tony è un bel po' più vecchio di Peter e ci si sono aggiunti 5 anni in cui Peter non è esistito. Praticamente Tony potrebbe essere suo padre come età e ad aggiungersi a questo, recentemente ha rischiato di morire, quindi sarà sicuramente consapevole della sua mortalità. Inoltre è perfettamente consapevole anche della mortalità di Peter visto che l'ha visto morire una volta. Invece Peter non so proprio cosa abbia vissuto ho percepito in quei cinque anni ma credo niente, probabilmente per lui è passato un istante da quando è scomparso a quando è ricomparso, quindi è confuso è sconvolto ma probabilmente non percepisce la sua vita a scadenza e non ha vissuto tutto il dolore che ha vissuto Tony. Quindi non ha nemmeno altrettanto ha fretta di riportare tutto com'era prima, mentre invece Tony si è fatto 5 anni di lutto a desiderare nient'altro che riavere tutto come prima.

Le scene nel passato sono molto tenere ma non mi ricordavo che Peter fosse balbuziente. È una cosa che ha da sempre oppure si era manifestata o acuita a causa di un incidente, per cui andava dalla logopedista? E che cosa voleva dirgli sulla tuta? Io sono curiosa per quella cosa della tuta.

Recensore Master
20/04/20, ore 12:02
Cap. 1:

Buongiorno <3
Ieri mi sono accorta che mi mancava questa piccola mini-long, perciò eccomi qua a recuperarla. Non mi è chiaro perché non l'abbia fatto prima, sarà che mi sono vista arrivare una miriade di progetti negli ultimi mesi, ma sono felicissima di aver iniziato a leggerla perché mi ha già conquistata **
Anche questa volta devo farti i complimenti per la grafica, è meravigliosa **
Questa mini-long si preannuncia un sacco angst già dalla prima parte di questo capitolo. Mi è piaciuto moltissimo come hai descritto la scena, tutta la tristezza generale, i pensieri quasi confusi di Tony che trova addirittura patetiche tutte quelle lacrime. E poi Peter, Peter che è una scintilla di luce in mezzo a tutto quel buio. <3
L'atmosfera si alleggerisce subito con la seconda parte, dove li ho semplicemente adorati come faccio sempre quando li metti a confronto. Trovo che la balbuzie stia d'incanto su un personaggio come Peter, così pieno di insicurezze, e adoro e al tempo stesso mi rattrista che tu gli abbia dato questa caratteristica, qui - anche perché Peter non può mai avere un attimo di pace, nelle tue storie, qualcosa a tormentarlo deve esserci per forza, povero piccolo XD
Il rapporto che li lega in questa storia è così triste e sofferto che mi hai spezzato ripetutamente il cuore. Inoltre, se a Peter con il balbettio andava male, a Tony con il braccio e la mano in quella condizione non è andata meglio. Hai trovato il modo di devastarci proprio, eh? Però c'è da dire che almeno l'hai salvato dalla pessima fine che ha fatto in Endgame, ci sta che dopo lo schiocco abbia avuto delle ripercussioni.
Penso tu abbia trattato benissimo la parte psicologica di entrambi, dopo un evento così devastante. Ed è davvero stato interessante vedere quali conseguenze avrebbe potuto portare un cambio nel finale di Endgame, come avrebbe mutato i personaggi questo evento. Un vuoto di ben cinque anni è difficile da accettare, da superare soprattutto, ma hai descritto tutto con tanta profondità e con introspezioni pazzesche. 
Hai fatto un ottimo lavoro dividendo il capitolo in parti ambientate nel passato e parti ambientate nel presente, non l'ho trovato per niente confuso ^^
Anche questa mini-long mi ha presa tantissimo e vola dritta fra le preferite, mi innamoro sempre di tutto quello che scrivi, non so come fai **
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
29/03/20, ore 19:39
Cap. 1:

Buonasera! Ed eccomi qui per lo scambio!

Allora ho deciso di prendere questa storia in due capitoli per due motivazioni: Tony Stark è il mio personaggio preferito e Tony Stark VIVO è il mio What If? preferito, period.

Dunque dunque, da dove cominciare? In generale io sono una fan del canon per qualsiasi fandom io scelga di seguire, per cui trovo difficoltà a leggere di non-canon o crack; in questo caso particolare per me Tony è un personaggio paterno per Peter, quindi in realtà leggere di loro due come una possibile coppia mi crea qualche problema.

Eppure ho deciso di passare sopra a tutti e di immaginare appunto un alternative universe in cui affrontare l'argomento; il tuo stile di scrittura mi piace.
Non ti dirò che è semplice o leggero, ma sicuramente è lineare e arriva dritto al punto; la tematica non è semplice, il ritorno dalla morte e la quasi sfiorata morte di Tony possono essere effettivamente qualcosa di estremamente difficile da affrontare. Mi piace come in questo primo capitolo tu abbia deciso di affrontare la tematica tra i due sbalzi temporanei, tra Tony/Peter del passato e del presente post Endgame (tranquilla, per me è stato comprensibilissimo) e lo stile della tua scrittura riflette l'angst, la frustrazione e le paure di entrambi i personaggi.

Ho gradito molto il dialogo tra May e Tony e mi ha motivato a continuare il racconto, per cui non indugio e vado a leggere il secondo capitolo!

Saeko

Recensore Master
19/03/20, ore 15:39
Cap. 1:

Ciao ^^
È sempre un piacere leggere storie in cui Tony non è morto, quindi grazie per tutte le what if? che scrivi sull'argomento ❤
Personalmente non ho trovato per niente difficile seguire le due linee temporali che hanno molte differenze tra loro, prima di tutto nell'atmosfera che vi regna.
Mi è piaciuto l'inserimento della balbuzie di Peter - gli devi sempre dare qualche problema, poverino XD - e il modo in cui Tony si preoccupa per lui e cerca di aiutarlo. Ora sono curiosa di sapere che cosa Peter doveva chiedere sulla tuta, anche se non vedo che problema ci sarebbe ad ascoltare la musica mentre si combatte: secondo me aiuterebbe, ma è Tony il capo, quindi va be XD
In effetti abbiamo visto Peter, come un po' tutti, tornare alla vita dopo cinque anni con una tranquillità non indifferente ed è abbastanza strano. Sono contenta che tu voglia esplorare i sentimenti di Pete anche qui, dove stavolta ha Tony al suo fianco che vuole aiutarlo nonostante non sappia come fare.
Le parole di zia May mi hanno fatto male, perché qui no, ma nel canon è quello che è successo: Peter è tornato e due minuti dopo Tony era morto. Per fortuna però esistono le fanfiction ^^
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo - che è già l'epilogo, sigh - e scoprire come Tony e Peter affronteranno questa situazione, sempre rigorosamente insieme ^^
A presto!
Baci, pampa

Recensore Veterano
15/03/20, ore 14:00
Cap. 1:

Inizio col dire che mi hai portato una ventata di aria fresca! Questo capitolo è un inizio promettente per quella che pare una bella storia dalle sfumature rosee.
La netta contrapposizione dei caratteri di Tony e Peter è ben tratteggiata, tanto da renderti ben chiaro quali siano le loro differenze. Il primo (un genio, playboy, filantropo) amante dello sfarzo ed estroverso egocentrico, il secondo un timido ed impacciato ragazzo. Valuta che Tony è il mio secondo personaggio preferito, subito dopo Wade, quindi mi nel leggere mi sono sentita nel mio ambiente
Tony con il suo amore verso il mondo e lo strafare, senza quasi ammaliato dalla semplicità di Peter. I cinque anni di assenza di Peter sembrano pesare sulle spalle di Tony, che nel vederlo percepisce la sua lunga assenza come fosse appena svanito.
È molto bello questo scenario così fragile ed emotivo che hai descritto, il concetto del tempo che per Tony rappresenta memoria viva e per Peter invece il niente. Il modo in cui si sfiorano, si cercano, ma allo stesso tempo si rifiutano. La vita di Peter è stata il niente nei cinque anni precedente, un nulla totale che però sembra quasi intrecciarsi a quello di Tony, la scomparsa del suo sole
Mi è piaciuta davvero tanto e conto di proseguirla perché sono curiosa!!!
(nota: dovrei usare anche io la scusa dei ragni per mangiare)

Recensore Master
12/03/20, ore 00:17
Cap. 1:

Ciao, tesoro ♥
Come potevo resistere a una bella dose di angst e introspezione? Come?
Se c'è una cosa che adoro di te, è che sei una di quelle letture che sono una garanzia, che ti metti lì, a leggere dopo una pessima giornata, e prima di andare a dormire e incredibilmente ti rilassi, perché t'immergi nelle atmosfere e nei personaggi e in tutto, e vieni trascinato in questo mondo come se fosse vivido e reale, e ti dimentichi di tutto il resto.
Dunque, sappi che questo capitolo l'ho divorato alla velocità della luce, perché è davvero troppo, troppo bello.
Partiamo dal fato che hai descritto benissimo le sensazioni di Tony dopo aver schioccato le dita. E sorvoliamo sul fatto che sono stata in ansia per tutto il tempo perché aspettavo solo che morisse... Sì, lo so che dall'introduzione era chiaro che non morisse, però io avevo ansia lo stesso XD
Mi piace questo Tony un po' diverso che hai dipinto: un Tony costretto a letto, costretto a fare qualcosa di così dannatamente contro natura per lui; un Tony debole e fragile, dentro e fuori, che sta ricostruendo i suoi pezzi, perché è vero che è forte ed è vero che è spavaldo e tutto, ma il trauma c'è stato anche per lui. E il trauma più grande, in realtà, è Peter. Peter e i sensi di colpa che prova nei suoi confronti, Peter e ciò che gli tace, il suo stargli lontano senza volergli dire nulla. Peter che in questo momento vorrebbe fosse la sua ancora di salvezza, la sua stampella per camminare, qualcuno che lo aiuti a superare il suo momento di difficoltà, e invece Peter è distante, è distante anche se non vuole esserlo, e non può farne a meno.
La morte è qualcosa di complicato e misterioso. Non ne conosciamo i meccanismi, non sappiamo nulla del "dopo", sappiamo solo che non c'è ritorno. E Peter invece torna, e trovo maledettamente realistico il fatto che si senta smarrito e perduto, come se avesse rimesso piede in un posto che non è il suo, che non gli appartiene. Il suo atteggiamento nei confronti di Tony può forse sembrare crudele, date le sue condizioni, ma in realtà è inevitabile. Peter deve ancora comprendere cosa gli sia accaduto, cosa gli sia capitato e non vuole aprirsi, non ci riesce, non con Tony, perché Tony è il suo tutto e parlarne con lui significherebbe dover affrontare e ammettere cose che ora lo schiacciano e lo spaventano. E allora fugge da Tony, perché fuggire da Tony significa fuggire da se stesso e dalla realtà e da tutto quello di cui ancora deve capire il senso.
È struggente vedere Tony dilaniarsi per questo, per Peter; è struggente vederlo darsi la colpa, cercare di capire come aiutarlo e non riuscirci, perché tutto quello che può fare è dargli tempo come dice May. E il tutto è ancora più struggente se lo mettiamo a confronto con quegli stralci di passato che ci mostri, quei momenti di normalità che ci fai intravedere, quando tutto ancora non era crollato a pezzi e Ton e Peter non avevano le loro ferite da leccare.
Sono due reduci di guerra, due distrutti che cercano di rimettere insieme i pezzi, e credo che quando Peter deciderà di aprirsi con Tony, potranno riuscirci davvero. Fino a quel momento, sarà solo sopravvivenza per entrambi.
E Peter con la balbuzie è adorabile, gli si addice tantissimo e tu l'hai reso magnificamente e in maniera realistica.
Carissima, che altro devo dirti? Leggerti è sempre un piacere immenso e ogni volta riesci a coinvolgermi e a stupirmi. Sei un'autrice fantastica e le tue piccole perle sono un piacere per occhi e anima.
Alla prossima ♥

Recensore Master
05/03/20, ore 19:49
Cap. 1:

Eccomi cara a recensire questa tua dolce e struggente minilong! Avevi già affrontato il finale di Endgame, ma qui ti sei davvero superata. Non solo hai mostrando il ritorno di Stark, ma hai anche mostrato eventi passati e di come i due si siano avvicinati mettendo in campo un tema che mi pare nuovo per quanto ti riguarda; avvero il balbettare. Credo sia questo più di tutti a mostrarci com'era il vecchio Peter rispetto a quello nuovo e di quanto l'aiuto di lui sia stato provvidenziale e salvifico. Un Peter che ritorna dopo i famosi 5 anni, un Peter divorato da un malessere senza nome e che tenta in tutti i modi di alllontanare chi ama pur di comprendere... chiuso in una solitudine senza nome.
《 A fare quello che fa sempre da quando è tornato. [...] Chiedersi perché è successo.»
Nella seconda parte racchiudi alla perfezione il rapporto tra May e Tony, ma anche la rottura tra virgolette, fra i due amati e l'impossibilità da parte dell'uomo di avvicinarsi al cuore del ragazzo... almeno per il momento ovviamente.
A zia May... sì ci hai dato tutto un altro spessore, mi è piaciuta molto.
Scruttura come sempre perfetta.
Un saluto e alla prossima
Elgas

Recensore Master
03/03/20, ore 15:18
Cap. 1:

GUASCOSA MIA!
Allora, io ti meno, capito? TI MENO. Mi hai buggerata, te possino acciaccatte... te le staccherebbi davvero, quelle braccia, se solo non ti servissero per scrivere queste cose meravigliose che mi prendono il cuore e lo strizzano come uno straccio nelle mani di una massaia con la luna storta. Sì, Co', m'hai dato quella sensazione che tu sai mentre leggevo... e quanto sono contenta che tu mi abbia raggirata, quanto çç

Allora, io ci provo ad essere breve su questo primo capitolo, ma sai che così non sarà, quindi preparati con la denunziaquerela/I-wanna-talk-to-the-manager.
Innanzitutto, ti devo di nuovo menare per l'incipit. Un infarto del miocardio sarebbe stato meno doloroso, perché la paura che ci stessi riproponendo la scena canonica c'è stata, c'è stata tutta. Però la speranza s'era già accesa in quel breve, sentito contatto con Rhodey – grazie per dargli spazio, Co', se lo merita abbondantemente ma tutti se lo dimenticano – ed è esplosa assieme a quell'uragano di ragazzo che gli piomba davanti incredulo. E già da qui si percepiscono le radici del tormento di Peter: affrontare la morte, tornare e poi affrontarle di nuovo, sfiorarla con terrore tramite una persona cara che ce l'ha fatta, sì, ma ha inflitto cicatrici a se stesso e a chi lo circonda.

Ormai so il vero svolgimento della storia, ma sai benissimo che, a una prima lettura, non avevo affatto capito dove saresti andata a parare. Immaginati quelli che fanno il test dell'QI coi blocchetti colorati cercando di piazzare convinti il triangolo nel cerchio e fanno pure manina-nasconde per non farsi copiare: ecco, quella sono io che leggo per la prima volta il capitolo. Adesso vedo in modo lampante l'intento di porre questo primo confronto tra un balbuziente Peter e Tony nel passato, almeno apparentemente; solo che ho fatto il passo più lungo della gamba lanciandomi in congetture improbabili :') A parte questo, non hai idea dello spaesamento che ho provato di primo acchito nel constatare che la balbuzie di Peter non fosse limitata a quella prima frase tartagliante, sintomo di un nervosismo e insicurezza che esterna a tratti anche canonicamente, ma fosse dilagante  epermanente. È da lì, che sono partiti i film mentali su quale trauma avesse potuto ridurlo così, troncandogli quel fiume di parole che gli esce sempre ininterrottamente dalla bocca a tempo col suo flusso vitale ed esuberante. Qualcosa di terribile, sicuramente; qualcosa che Tony finge di non notare, nel suo essere così Tony ed evadere i problemi propri e altrui quando non può affrontarli di testa. Non ha vie di mezzo, lui: o la va o la spacca... e quando qualcosa si spacca instaura i tabù, il trattare i danni collaterali come chimere incorporee ma ben presenti a cui non può permettersi di dare ascolto. Penso al post-New York, al suo negare di avere un problema che non si risolve ignorandolo; penso all'intossicazione da palladio e a quell'atteggiamento autodistruttivo che lo caratterizza, che lo consuma e gli fa desiderare di venir consumato a sua volta. Qui il problema è di Peter, ma Peter è un suo problema, perché se lui muore, se lui soffre, Tony ne è responsabile. "It's on me," per citarlo. Ma su questo aspetto torno nel prossimo capitolo :)

Ho amato il raffronto che fai tra Tony e Peter, sulle differenze che li segnano (o meno) dopo cinque anni e quel vuoto che ingloba entrambi in modo diverso eppure complementare. Di chi se n'è andato e di chi è rimasto, rischiando poi di invertire i ruoli. Siamo portati a credere che un Tony che sopravvive annunci automaticamente un lieto fine; ma la vita raramente è così lineare, così semplice. Si sollevano solo problematiche diverse. Dubito che ci sia una soluzione meno dolorosa dell'altra: si tratta della mera differenza tra rimorso di chi è vivo e rimpianto verso chi è morto. Emozioni egualmente corrosive, e Peter si troverebbe comunque ad affrontarne una.

"Peter sbuffò una leggera risata; le sopracciglia piegate ad accentuare la sua fragile malinconia." Credo di amare questa frase e te le stacco io, le falangi. Racchiudi in così poche parole il sollievo di chi è vivo e lo spaesamento mesto di chi non dovrebbe esserlo, in teoria. Peter è fragile, in questo momento, e tu lo mostri agli occhi del lettore e soprattutto a quelli di Tony, che è convinto di poter rompere tutto ciò che tocca; rendendo di fatto Peter intoccabile, per ora, anche solo con le parole argute con cui cerca di appianare gli eventi spigolosi e no nrazionalizzabili.

Peter, da fantasma incorporeo, si è tramutato in un vero fantasma, se ha senso usare quest'espressione. O meglio, si porta appresso un fantasma di nome "morte" che non può prenderselo di nuovo, no nancora, e che muta in quello della depressione. Non usi mai questa parola specifica, d'altronde sarebbe troppo riduttivo etichettare il malessere di Peter secondo dei canoni medici che non tengono conto di un ritorno dalla morte. Ma la situazione di Peter rientra in quell'ombra terrificante che occlude il pensiero e intorpidisce le membra; che centuplica i pensieri rendendo impossibile tutto il resto. E io non posso fare a meno di ammirarti per il modo in cui hai inserito tutto ciò nella narrazione, nel fatto che non vi sia un compatimento nei confronti di Peter, ma una comprensione e un'analisi ferreamente logica di quello che gli è accaduto tramite la voce di May. Perché la sua sorte è condivisa da mezzo universo, May inclusa, ma l'altra metà è rimasta ad aspettare, e questa è una faglia che non può sanarsi del tutto; è un qualcosa che spacca in due il mondo e si fa a volte invalicabile... e questo, tramite un Tony incapace di immedesimarsi, di dare tempo, lo riesci a esprimere perfettamente.

«A fare quello che fa sempre da quando è tornato. [...] Chiedersi perché è successo.» Mi ucciderai, Guascosa, io lo so che prima o poi mi ucciderai. Tu sollevi interrogativi esistenziali e io mi ci tuffo a capofitto, mi ci annego e sono pure felice di farlo. C'hai la Forza che ti guida, o i pugni nelle mani, non lo so, ma riesci sempre a dare vita alle parole e alle frasi con una maestria che non posso che ammirare.
Pensi che sia finita qui? Giammai! Mica eri tu l'unica vittima della "mitragliata", oh.

-Light/Cosa La Giovane-

Recensore Master
23/02/20, ore 18:36
Cap. 1:

Ciao Miryel, eccomi per lo scambio. Leggere di Peter e Tony è sempre bello, anche in un contesto così drammatico come quello della guerra per salvare il pianeta da Thanos. Il capitolo è bello lungo e pieno di momenti topici e dialoghi intensi e significativi, belle le interazioni fra i due protagonisti e gli altri personaggi. Fra Tony e Peter c'è, e ci sarà sempre qualcosa di taciuto e non detto, non so ma ho percepito questo. Malgrado ciò li trovo una coppia ben assortita, si respira tensione e romanticismo fra i due e credo che nelle loro diversità siano questi elementi a contare veramente. Un plauso all'impaginazione e alla cura del testo, veramente ben scritto e dal carattere grande, che a una ciecata come me favorisce sempre la lettura. Ovviamente, nel prossimo scambio mi piacerebbe - avendo letto questo primo - proseguire con l'altro, visto che sono solo due. Sempre che per te vada bene. Leggerti è una bella esperienza: adoro come hai caratterizzato questi due splendidi personaggi, ma sopratutto come tu li abbia resi così autentici e umani.

Tea.
(Recensione modificata il 24/02/2020 - 01:31 am)

Recensore Veterano
22/02/20, ore 19:05
Cap. 1:

Ciao tesoro mio!
Spero che questa recensione sarà in italiano corrente e non in qualche strana lingua di qualche strano popolo tribale, ma, purtroppo, ho u mal di testa martellante che neanche Sant’Oki è riuscito ad estirpare, quindi, mi scuso fin da adesso per i possibili errori che troverai.
Questa bella dose di angst oggi in questo sabato pomeriggio di febbraio ci voleva proprio :P. A parte gli scherzi, adoro le storie dove ci parli di quello che può provare Peter una volta essere tornato (in vita?) dopo quello che è accaduto con Thanos. M’incuriosiscono da morire perché davvero una cosa molto particolare: a chi è capitato di scomparire così nel nulla per cinque lunghi anni?
L’unica esperienza umana a cui si potrebbe paragonare è il coma, che ti costringe, per un periodo più o meno lungo, a rimanere tagliato fuori dal resto del mondo.
È quasi impossibile immaginare come ci si può sentire a ritrovarsi in un mondo che non riconosciamo più, dove le persone che amavamo sono ovviamente cambiate e andate avanti, pensando di aver perso per sempre il loro caro.
Immagino che la prima cosa che si possa fare è chiedersi il perché, perché è accaduta una cosa del genere e perché proprio a lui.
Dall’altra parte però c’è Tony. In questa storia lui è riuscito a sopravvivere allo scontro finale con Thanos, anche se è davvero malconcio. È quello che ha salvato l’intero mondo, l’intero Universo, ma sa che è “una fama che dura solo cinque minuti”. Soprattutto, niente di tutto ciò sembra dargli la stessa emozione di rivedere finalmente tra la folla il sorriso di Tony. Sì, perché è difficile scomparire nel nulla per così tanto tempo e tornare, ma è anche difficile perdere qualcuno a cui si vuole bene in questo modo.
Quando finalmente riescono a incontrarsi da soli, il loro incontro è il tipico incontro a cui si assiste quando si rincontra qualcuno che per te è importante, ma che, per un motivo o per un altro, non si vede da una vita: si possono parlare di diverse cose, più o meno importanti, come in questo caso la salute di Tony o il fatto che l’anno scolastico di Peter sia finito prima del previsto, ma tutto questo serve solamente per nascondere qualcosa, un argomento così grande che, una volta tirato fuori, non si può più fingere che non esista. E sono troppe le cose che loro due hanno da dirsi, troppe cose sono successa, ma, come è lecito che sia, Peter chiede preventivamente di dargli tempo.
Ho apprezzato che Tony sia corso subito a parlare con zia May per capire che cosa ha Peter, ma, in poche parole, lei gli ripete le stesse cose del nipote: dargli tempo. In fondo, lei capisce perfettamente il nipote: oltre ad averlo cresciuto e quindi lo conosce meglio di chiunque altro, anche lei è scomparsa per cinque anni per colpa di Thanos e sa perfettamente che cosa il ragazzo sta provando.
Mi piace che alla fine Tony abbia deciso di “dargli tempo”, quando invece il suo istinto era quello di andare nella sua camera e sforzarlo a parlare: forse dare spazio a qualcuno quando abbia bisogno di certezze, di risposte alle nostre domande, è la cosa più difficile che possiamo fare, ma dobbiamo comprendere gli altri e capire che, non facendo così, si può ottenere solamente l’effetto contrario.
Acconto a questa narrazione principale, ci presenti degli spezzoni che rappresentano momenti del loro passato, quando ancora Tony era il “Signor Stark” e Peter un ragazzo balbuziente. È stato carino vedere come interagivano per creare la tuta di Spieder Man, delle modifiche che Peter avrebbe voluto avere e quelle che Tony assolutamente non avrebbero voluto inserire. E’ stato carico vedere come Tony fosse interessato ai progressi fatti da Peter con la sua logopedista e il fatto che volesse accompagnarlo alla seduta successiva. Sono stati tutti momenti che mi hanno strappato un bel sorriso per la dolcezza che trasmettevano, ben in contrasto con il carico emotivo della narrazione principale.
Devo ammettere che forse, se non avessi letto l’avvertenza in alto dove spiegavi che vi erano pezzi ambientati nel presente e altri nel passato, forse ci avrei impiegato qualche secondo per capirlo. Unica cosa che mi sento di consigliarti, proprio se vuoi metterci mano, magari di cambiare lo stile delle parti del passato usando magari un corsivo, ma anche se lasci così non è un problema, anche perché è ben spiegato all’inizio.
Come qualsiasi tua long, mi hai messo un’enorme curiosità di poter leggere cosa accadrà e se i due riusciranno a confrontarsi. Spero proprio di sì perché penso che entrambi abbiano davvero bisogno l’uno dell’altro, di avere la certezza di essere entrambi lì e di stare bene e al sicuro.
Complimenti perché ogni cosa che scrivi non è mai banale, ma ragionata e capace di far provare mille emozioni diverse al lettore.
A presto mia adorata “Miryel di quartiere”.
Un abbraccio dalla tua,
Jodie

Recensore Junior
21/02/20, ore 21:59
Cap. 1:

Hey, ciao cara! Scusami per il ritardo, ma ho avuto problemi di salute e non ho potuto fare Altrimenti. Bellissima l'idea di riscrivere il finale di Endgame, ci voleva proprio! La balbuzie mi ha fatto un po' di tenerezza, ma non ho capito a cosa sia dovuta. Mi piacerebbe vederci chiaro. Comunque sei proprio brava! Descrivi benissimo, luoghi e situazioni. I tuoi personaggi hanno un grande carattere e sono così verosimili da sembrare umani. Il fatto che tu aggiunga problematiche reali poi, rende tutto dannatamente ben fatto e curato. Adoro la cura nei dettagli che ci metti, sul serio. Grazie per il bel capitolo, a presto!

Recensore Master
21/02/20, ore 19:02
Cap. 1:

«Ma abbiamo vinto, Tony. Ce l’hai fatta.»

Ma perché parte e io già ho il magone! Che bello …
Adoro la sensazione di questa partenza!

Eccomi, mannaggia a me e alla mia lentezza… madooo ultimamente recensisco pure peggio di sempre … ç_ç porca…

Comunque io adoro come impagini le tue storie, è il tuo stile.

«Dunque? Che c'è, Parker? Vogliamo restare tutto il giorno a fissarci davanti al mio ufficio o hai intenzione di dire qualcosa?»
Adoro l’alternanza.
Adoro le storie che si spostano su più piani di narrazione.
Alternare sentimenti!

«Dipende. Nessuna aggiunta stupida, nessun ripetitore bluetooth per sentire la musica mentre sei in missione, nessuna tasca sulle chiappe. Ho altri tabù, ma questi sono di certo i principali»
Madooo tutte cose che io avrei messo!!!XD perché so scema!!!
Oh comunque la mancanza di tasche è na cosa che che forse solo il mantello XD che è bello ma come direbbe Edna “niente mantello”

Comunque in un capitolo così sentito mi metti
«Dobbiamo parlare», disse, in un sospiro.
Sai che effetto ha quella frase è da cardiopalma!!!!!

Comunque questa alternanza… dolcezza, spensieratezza. Dolore e dubbi.
Adoro!

“…«Dov’è, ora?», chiese e arginò la domanda; fu felice che May scelse di assecondare il fatto di averla ignorata, senza incalzarlo. Lei sospirò e appoggiò la schiena alla sedia, stancamente. Lanciò un occhio alla porta che li divideva dalla camera di Peter.
«A fare quello che fa sempre da quando è tornato.»
«Ovvero?»
«Chiedersi perché è successo.» …”
chiedersi perché è successo, credo sia un tormentone per molti.
ho adorato tutto questo!
My Queen of Starker ma My Queen per tutto ;-)))
big kiss
scusa per la recensione scema
la tua foca Boingo

Recensore Master
21/02/20, ore 08:04
Cap. 1:

Ciao cara! ^^
Ti lascio questa recensione all'alba ma è l'unico momento che ho disponibile, spero che il sonno non mi faccia scrivere fesserie. XD
Sai che non mo serve scambiare per passare a leggerti, ma era un pretesto come un altro per trovare il tempo anche se ce n'è poco.
Continuerò sicuramente l'altra long, ma fidati che non mi pesa per niente seguirne più di una in contemporanea. ;)
Peter che balbetta. Amoh. Già lui è tenero e impacciato come un pulcino bagnato, se ci aggiungiamo pure questa mi sciolgo del tutto.
Allora, non so cosa pensavi fosse poco comprensibile, a me è sembrato tutto molto chiaro.
La storia si sviluppa su due piani temporali, passato e presente.
Hai diviso i paragrafi e diversificato gli appellativi, senza contare che nel passato Peter balbetta, nel presente no.
Attualmente vediamo che Tony è sopravvissuto allo schiocco di Thanos e che si trova in ospedale col braccio furioso, mentre Peter, che è ancora scosso dal blip, lo va a trovare degnandolo di ben poche parole.
Entrambi hanno vissuto un trauma, Tony l'ha visto morire ma lui è addirittura tornato dalla morte dopo cinque anni, non dimentichiamo che ne ha 17 (o 16... non mi ricordo, illuminami XD) e che, poteri e genialità a parte, resta sempre un ragazzino, sensibile e fragile.
Come in passato Tony si è dato da fare per stargli vicino e aiutarlo a "curare" la sua balbuzie, così adesso vuole con tutto il cuore farlo riprendere dallo shock degli ultimi eventi, ma non ha idea di come fare.
Entrambi si colpevolizzano, non si spiegano il perché di tutto ciò che gli è piovuto addosso, non sanno riprendere le fila di una vecchia vita, perché non si può tornare indietro (grazie Frodo).
Menomale che ci pensa zia May a spiegare a Tony il turbamento di Peter, a rassicurarlo che non dipende da lui, che non ha colpe, anche se credo che non sia stato sufficiente a farlo sentire meglio.
Si intuisce che i due avessero già una storia, perché ci sono gesti e pensieri inequivocabili qua e la, ma ora sicuramente è tutto molto precario e starà a loro ritrovarsi e ritrovare l'equilibrio e la normalità perduti.
Questa storia promette davvero bene, la metto subito tra le seguite e la continuerò con piacere!
Grazie per continuare a scrivere di loro, lo fai magnificamente e non mi stancherò mai di leggerti!
Complimenti e a presto!
S.

Recensore Master
19/02/20, ore 19:13
Cap. 1:

Eccomi qui a commentarti questa What if che sarà composta da due capitoli. Dunque, la coppia mi piace un sacco, quindi ho trovato la lettura molto piacevole, il cambio di registro si capisce benissimo, questo continuo alternarsi tra passato e presente mi piace un mondo.
In più. non posso che immedesimarmi in Peter e nel suo problema di balbuzia, visto che ce l'ho anche io! XD La mia è prettamente psicologica e mi sono impersonata molto nel ragazzo (adorabile quando balbetta!), condivido i suoi stessi problemi, il suo stesso dover prendere le pause nei discorsi, nonché il trattenere un poco il respiro quando ciò avviene! E' snervante e ti fa provare rabbia, ma piano piano ci si riesce a controllarla.
Tony è sempre Tony, c'è poco da dire, con il suo modo di fare unico e irripetibile, qui è bello vederlo vivo, anche se acciaccato, dopo lo schiocco di dita, il primissimo pezzo di questo primo capitolo mi ha proiettato in quella dannatissima scena e in quel supplizio nel vederli tutti avvicinarsi a Tony con l'espressione di chi sa che non si può fare più niente! >___< Il mio povero cuoricino!
Attenderò il secondo capitolo, mi hai davvero incuriosita, è sempre bello leggere di Peter e Tony! <3
Alla prossima! :)

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