Ciao, prima di tutto ti chiedo scusa per essermi persa le comunicazioni del concorso, ma purtroppo in questo periodo non sono molto presente sul sito. Detto ciò passiamo alla storia.
Non so come tu abbia fatto, ma pare che tu sia riuscita a leggermi nel pensiero, perchè AMO Alice nel paese delle meraviglie in tutte le sue versioni, dall'originale di Carroll a quella di Once Upon a time in Wonderland, ma la mia preferita è senza dubbio questa, ovvero il film di Tim Burton (e non solo perchè il Cappellaio è interpretato da Johnny Depp). Solo qualche giorno fa hanno trasmesso il film in tv e ho sentito il bisogno di leggere qualcosa in questo fandom e tu mi hai regalato cinque minuti di pura felicità.
Nonostante io ami il fandom non riesco a scrivervi nulla perchè il Sottomondo è troppo folle e non sono in grado di creare scene ed atmosfere simili a quelle del film, cosa che tu invece hai saputo fare alla perfezione. Amo la caratterizzazione dei protagonisti, la scelta di inserire parole inventate proprio come accade nel paese delle meraviglie. Hai creato un'atmosfera magica, un sottomondo innevato, come mai lo abbiamo potuto ammirare, ma che preserva tutta la sua bellezza e la sua incredibilità. Mi piacciono le citazioni agli altri personaggi, anche se non sono presenti, perchè creano un contesto in cui muovi Alice e Tarrant.
Hai saputo esaltare al meglio il loro rapporto, di complicità ed amore. Amo questo Cappellaio entusiasta di vedere Alice, il modo in cui i suoi occhi si spalancano di gioia nel vedere la ragazza e l'incredulità nel sapere che lei gli ha portato un regalo. Hai scelto un omaggio particolare, un richiamo a quel mondo (che tu giustamente chiami sopramondo) di cui Tarrant non potrà mai fare parte, ma che è parte di Alice e quindi lo vuole scoprire, forse proprio per capirla meglio. Il gelato per noi è comune, ma per il Cappellaio è una meraviglia, un po' perchè ha l'animo di un bambino, un po' perchè è dono di Alice, comunque sia hai saputo trasmettere benissimo le sue emozioni, a tratti un po' infantili, che da sempre lo caratterizzano.
Non so se sia voluto, ma per me qui Tarrant ama Alice, la ama con tutto se stesso, e quindi mi sono sciolta di fronte alla sua esclamazione: «È un regalo della mia Alice. E l’Alice giusta arriva sempre al momento giusto.»
Il racconto è scorrevole, un lessico adeguato, uno stile leggero, spiritoso, ma che sa far emozionare. Perfette le citazioni alla storia originale, l'invenzione di una nuova parola, l'indovinello, l'Alice "giusta".
Insomma, non so davvero che altro aggiungere, se non che sono felice come Tarrant nel vedere la sua Alice, anzi, sono entusiarcifelice (parola che mi piace tantissimo, musicalmente molto piacevole).
Grazie di questo bellissimo regalo e scusa ancora per questa recensione tardiva.
Spero di rileggerti presto, magari proprio in questo fandom! |