Recensioni per
Di ultime chiacchierate e di compleanni mai dimenticati
di Lisbeth Salander

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Buongiorno Fede!
Ho finalmente recuperato anche questa. Inutile dire che mi ha toccato molto, è arrivata proprio dritta al cuore; soprattutto la parte in cui Harry e Petunia parlano, per la prima volta senza muri o verità trattenute. I segreti non servono, in punto di morte.
Petunia è un personaggio che trovo interessante, al di là dei suoi errori (che per quanto orribili sono ciò che la rende umana, suppongo); mi piace molto come tu qui abbia immaginato il suo confronto finale con Harry. Una cosa che ho amato è invece come hai delineato il rapporto tra Dudley e Harry: una cosa che ho sempre amato della Saga è proprio l'evoluzione di Dudley, che tra sesto e settimo arriva a volere bene al cugino che sempre bistrattato o visto come un mostro. Un vero rapporto non lo avranno mai, ma è bello che ci sia qualcosa.
Tutti i vari dettagli che arricchiscono la storia (la lettera dei figli, il Whiskey inviato da Hannah) li ho molto apprezzati.
Lo stile mi è piaciuto. Mi ha un po' stranita qualche frase molto didascalica all'inizio, come a voler spiegare cose che chi conosce HP dovrebbe già sapere (in particolare la "spiegazione" su Ginny che era l'unica femmina di sette con Ron che era anche il migliore amico di Harry); non so se fosse un effetto voluto, ma è l'unica cosa che ho notato. Per il resto scorre molto bene, i dialoghi li ho trovati realistici e adatti ai personaggi.
Bella anche l'idea di far morire Petunia proprio il giorno in cui Lily avrebbe compiuto gli anni, tanto per straziarci un pochino di più! (Scherzi a parte, è un dettaglio che ho apprezzato tanto.)
Insomma, bravissima per questa storia, penso che tu abbia saputo rappresentare molto bene uno dei rapporti più complicati della Saga.
Alla prossima!
Mari

Recensore Master

So che c'è un'altra tua storia che mi aspetta (in realtà sono tantissime, ma vabbè, prima o poi le recupero tutte, promesso), ma questa mi ha straziata un po' tanto.
L'ho letta ieri, ma non ho avuto la forza di lasciarti subito un commento, in realtà neanche ora so cosa dirti, temo sarà una recensione breve e sconclusionata, perdonami.
È che tocca dei temi cui sono particolarmente sensibile e dai quali tendo a prendere le distanze – il male di zia Petunia, ecco, per me è una parola-tabù, faccio fatica persino a pensarla. Ciò nonostante, e cioè nonostante la voglia istintiva di chiudere il racconto e fingere di non averlo mai letto, mi ha colpita tantissimo e quindi devo a lui e a te qualche parola.
La forza di questo racconto, la sua forza e la mia reazione emotiva, è il suo essere calato nella nostra realtà, non in quella della saga, che qui fa da sfondo, è quasi pretesto per dare vita a un episodio tanto realistico da far male.
Non c'è una famiglia perfetta né personaggi perfetti, ci sono famiglie e personaggi che sulle spalle hanno errori, anni di silenzio, non detti che alla fine sono pesanti come e più di macigni. Non ho mai pensato a come potesse vivere Harry la morte di sua zia, che come sottolinei è l'unico legame che ha con la madre, la donna che nonostante tutto l'ha cresciuto, ma credo che la tua versione sia quanto di più verosimile possa esserci.
Harry è visibilmente provato, addolorato anche, ed è impacciato lì accanto al letto della zia: non sa cosa dirle, cosa fare, ma ha saputo di doverci essere – toccante il dettaglio di Dudley che non ha mai messo in dubbio la sua presenza. Zia Petunia, di contro, appare quella che è sempre stata, con i suoi spigoli mai smussati, ma provata e consapevole di non aver più nulla da recriminare a nessuno, che non c'è più tempo per odiare il mondo che le ha portato via la sorella, che forse a quel nipote deve alcune parole, deve qualche ricordo, deve una spiegazione.
Il dialogo che hai messo in piedi, ivi compresi la gestualità e i silenzi che lo accompagnano, è fortissimo dal punto di vista emotivo e mi ha emozionata (mi hai fatta piangere, mannaggia a te, e io non piango mai leggendo – mi sa che sto diventando troppo emotiva!), perché ho sentito su di me la disperazione di entrambi per tutto il tempo sprecato, ma soprattutto per delle vite che avrebbero dovuto essere diverse.
Mi piace sempre tanto quando ti soffermi sull'emotività di Petunia e sulle sue motivazioni, ormai reputo canon il rapporto che tu descrivi tra le tue sorelle. Qui ho inaspettatamente concordato con lei quando ha parlato della gioventù di Lily strappata via.
Dovrei citarti tutte le frasi del racconto se volessi dirti quale mi ha colpita di più, ma sappi che quel “Se tu sei qui, vuol dire che sto proprio per morire” è stato crudele, ma a farmi capitolare del tutto è stata l'ultima battuta di Petunia: “Harry, per piacere, non dimenticare mai il compleanno di Dudley. Sei l’unico fratello che ha” – non aggiungo altro, ma solo che anch'io credo che i due cugini in qualche modo ci siano stati l'uno per l'altro, in fondo sono l'unica famiglia che entrambi hanno.
Un altro aspetto che mi ha colpita è lo stile, l'ho trovato diverso da tuo solito perché mi è parso che abbia voluto rifarti alla struttura narrativa della saga, con queste descrizioni di cose e persone molto precise, che sembra raccontare una storia di cui il lettore non possiede le coordinate.
Potrei e dovrei concludere con i complimenti, dicendoti che sei bravissima eccetera, invece no.
No.

Concludo come ti meriti: mannaggia a te.

(E comunque mi hai straziata, l'hai capito, vero?)
(Ti abbraccio lo stesso ❤️)

Recensore Veterano

Nooo che triste il finale!
Complimenti perché è davvero raro trovare una storia scritta bene come questa.

Nuovo recensore

Ciao.
Dunque, storia molto bella, che fa luce su una parte di storia che si tende di norma a trascurare, concentrandosi di più sul Mondo magico in sè che non sulla comunità babbana. Effettivamente i Dursley non hanno avuto una grandissima caratterizzazione, forse quello più approfondito è Vernon, che però qui non risulta necessario e infatti non compare.
Mi è piaciuta l'idea di una Petunia semplicemente "rancorosa" verso Harry per averle portato via la sorella, che col senno di poi però capisce di aver non sbagliato, perchè sbagliare è una parola grossa, però di aver perso delle opportunità. E una delle cose che emerge da questa storia è quanto di più corretto ci può essere, anche se spesso non ci si da peso, ma si può crescere una persona senza essere madre.
Grazie per l'interessante spunto di riflessione
Hoshi_10000

Recensore Master

Salve!
Allora, in genere leggo/seguo/recensisco pochissime storie che sono ambientate dopo la seconda guerra magica perché non mi attraggono mai partircolarmente; la tua è una delle pochissime eccezioni.
In effetti nessuno sa e non può comprendere cosa poteva passare per la testa di Petunia durante la saga, ma la tua visione di lei è molto simile alla mia: anche io credo che, sotto sotto, tenesse ancora alla sorella, ma forse era troppo orgogliosa per fare un passo avanti e chiederle scusa.
Questo dialogo tra Harry e Petunia è molto toccante, soprattutto perché ormai è troppo tardi per rimediare a tutto e i racconti della vita di Petunia da Evans devono purtroppo essere ridotti all'osso; ed è così bella l'ultima frase che dice lei su Dudley, un modo per dire a Harry di non fare il suo stesso errore.
E il fatto di morire lo stesso giorno in cui Lily avrebbe compiuto gli anni...è straziante, semplicemente straziante.
Bonus in più il fatto che Vernon non compare: non ha mai capito, non avrebbe capito nemmeno in quel momento secondo me.
Per il resto mi è piaciuta, forse perché mi ricorda un fatto simile che è successo in famiglia.
Complimenti davvero, hai reso tutto molto credibile.
Alla prossima, buona giornata! x